21 dicembre, 2007

Natale a casa mia

Finalmente è arrivato l'ultimo giorno.
Una settimana di delirio si chiude proprio con l'inizio delle mie vacanze di Natale. Mai come quest'anno sento un bisogno fortissimo di farmi coccolare dalla mia famiglia, è come se stessi regredendo e stessi tornando bambina. Forse a Natale regrediamo un po' tutti, non so. Sto anche provando ad essere più buona...ma con certa gente è proprio difficile, ma tanto tanto...

Comunque, regressione o no, non vedo l'ora che sia la mattina di Natale e vedere i miei che scartano i due pensierini che ho per loro, con il piccolo Rory che fa il matto tra la carta dei pacchi buttata per terra. La mamma farà il thè e io mi spalmerò sul divano della cucina, facendo la pigra. Sorseggerò il thè mentre mamma legge il televideo e papà parte bene con uno yogurt. Resterò lì rannicchiata e fatta su in una coperta il più possibile.
Alle 10.00 papà andrà a prendere la Lili e la Bruna, le nonne, che per l'occasione si saranno vestite "un po' frufru", come dice la Lili.
Poco dopo le 12 cominceranno ad avere fame, quindi ci siederemo a tavola  e mangeremo  vitello tonnato, melanzane e cavolfiori fritti, cotechino, salame, agnolotti, brasato....
Dopo il panettone, l'uva che porta bene e la frutta secca che fa ingrassare come niente al mondo, telefoniamo a Roma per sentire come procede il Natale all'altro pezzo di famiglia: di solito quando noi siamo al caffè loro stanno scaldando l'acqua per le fettuccine.
Poi, come ogni anno, dopo il pantagruelico pranzo, mio papà si addormenterà sul divano col gatto sulla pancia (il che comprometterà la digestione) e io, mamma e nonne chiacchiereremo tutto il pomeriggio lavando i piatti e risistemando la cucina tagliando la giacca a tutta la città.

AUGURI A TUTTI!!!

19 dicembre, 2007

La frase di ieri




Ciò che alla fine trovi,
dipende da ciò che stavi cercando.



12 dicembre, 2007

Aiuto

A volte sento che mi manca la forza di continuare a esprimermi e a combattere per arrivare ad una condizione migliore. Sento che mi sfugge la voglia, la determinazione. Perchè sono stanca di sentirmi raggirata: se taccio, lascio il mio destino in mano agli altri, se parlo (e finora ho sempre parlato) le mie parole vengono usate come altre armi contro di me. Come dire, chi c'è dall'altra parte ha il coltello dalla parte del manico e rigira sempre la frittata dalla sua parte.
Quindi, il 20, a cinque giorni da Natale, cosa farò? Come ogni volta mi incazzerò, solleverò polveroni e poi ne pagherò le conseguenze, oppure starò zitta, prendendo tutto lo schifo che mi arriva addosso senza neanche fiatare?
Aiuto.

11 dicembre, 2007

Dicembre è un mese crudele

Dicembre è un mese crudele è il titolo di uno dei gialli più belli che io abbia mai letto. Mi è piaciuto perchè è scritto benissimo, si svolge nella provincia ingese, a dicembre appunto, quando tutto è coperto da una spessa coltre di neve, che nasconde i rumori, le case e i misteri. Bellissimo davvero.

Ma a parte questa piccola digressione, quello che avevo in mente è la crudeltà alimentare. Ecco il mio programma, a partire dall'inizio del mese:

2 dic - cena pantagruelica dai miei
8 dic - cena pre natalizia in risotteria
14 dic - cena dai cugini di Darcy
15 dic - cena a casa con amici
17 dic - cena dell'ufficio
20 dic - pizza con colleghe e ex colleghe
22 dic - pranzo di test per il matrimonio
24 dic - cena della vigilia
25 dic - ovviamente, pranzo natalizio

Non so perchè, ma ho addirittura la sensazione di aver dimenticato qualcosa!

Per il dopo feste, prevedo di mettere tra i buoni propositi per l'anno nuovo quello di andare a correre o andare in piscina, o andare in piscina correndo, che forse è la cosa migliore...

10 dicembre, 2007

Pomeriggio a Milano

Domenica pomeriggio milanese, quasi da temerari, visti gli Obej Obej in pieno svolgimento.
Il tempo è umido, camminando ci si bagna il bordo dei jeans, se sono troppo lunghi, e dal cielo cade una pioggia leggera leggera per la quale usare l'ombrello non ha proprio senso. Alla fiera imperano i banchetti "etnici" che ormai, diciamo la verità, visto uno visti tutti.
Usciti dalla fiera, comincia a venirmi fame e...siamo pur sempre a Milano: un minipanettone in due io e Darcy, accompagnato da un cremoso cappuccino; thè con torta pere e cioccolato per Ila e Omar, che si dfendono bene!
Via dei Mercati è tutta illuminata, piena di gente da far girare la testa. In piazza del Duomo svetta un magnifico albero, è così bello che mi toglie il fiato. Percorriamo tutto Corso Vittorio Emanuele, mi ricordo di quando ci andavo spesso, alcuni angoli e scorci sono familiari.
Il casino è tanto, il freddo pungente, guardiamo un sacco di vetrine e pensiamo ai regali di Natale, ridendo e divertendoci.
In quei momenti è difficile pensare che qualcuno stia male, che la vita sia crudele...inevitabilmente, quando attraverso quegli istanti di apparente perfezione, mi torna alla mente chi vive momenti tutt'altro che perfetti. E a volte mi sento in colpa, perchè nonostante tutto, mi lamento.

Quesiti

Stamattina alla radio hanno lanciato il seguente quesito:

Se poteste scegliere, voi fanciulle, preferireste essere brutte e intelligenti o bellissime e completamente stordite?

Una prima ascoltatrice ha risposto: "Indubbiamente scema e bellissima, l'intelligenza aumenta solo i problemi".
Un'altra dice: "Brutta e intelligente: esistono il trucco e la chirurgia estetica. Alla stupidità non c'è rimedio".

Non so, la testa mi si sta affollando di pensieri che al momento non riesco a riordinare...forse è perchè sono le 9.41 e prima delle 10 il mio cervello non si accende, comunque mi chiedo: cosa ce ne facciamo di tutte quelle cretine che si credono furbissime che sono in giro? perchè se una è scema ma consapevole del suo stato è un conto, se si sente intelligente è tutt'altra faccenda...Così, al volo, senza pensarci troppo, mi tornano alla mente le ex alunne di mia madre, appena quattordicenni, che ne combinavano di ogni sempre mantenendo sul viso la loro tipica espressione da donne vissute-che-se-solo-volessero-mettersi-a-raccontare-quante-ne-hanno-passate ci tapperemmo tutti le orecchie per l'orrore.

Tra l'altro, questo quesito a cui apparentemente, almeno secondo me, c'è una sola risposta, mi ha ricordato un altro quesito che mi aveva fatto parecchio ridere. L'episodio risale a tanti anni fa, Milady abitava vicino ad una ragazza con ambizioni da Miss Italia (se non ricordo male, aveva anche partecipato) e un giorno le ha chiesto: "Ma tu tra un bianco bruttissimo e un nero bellissimo, chi sceglieresti? Io non sono razzista, ma non riuscirei a scegliere il nero, cioè, preferirei il bianco bruttissimo".
Facile immaginare la nostra reazione...



07 dicembre, 2007

Bacio Perugina



Se mai due furono una cosa sola,
certo quelli siamo noi.



Rispetto

Detesto chi non rispetta il tempo degli altri, chi non è puntuale per definizione e quasi se ne fa un vanto. Se poi questo avviene anche in ambito lavorativo, da parte mia diventa intollerabile. Ecco perchè stamattina, pur essendo venerdì, ho già i nervi che saltano. Imparerò mai a non farmi il sangue amaro per la maleducaizone altrui? Riuscirò un giorno nell'arte di farsi scivolare addosso le cose? Sarò mai in grado di pensare "il mondo cade, ok, io mi sposto"?. Uffa come vivo male, sento già quella punta di mal di testa che mi sale sull'occhio sinistro....

06 dicembre, 2007

He moved through the fair

My own love said to me
"My mother won't mind.
And my daughters won't slight you
for your lack of kind".
He went away from me
and this he did say
"It will not be long, Love,
till our wedding day"
He went away from me
And he moved through the fair
And slowly I watched him
Move here and move there
He went his way homeward
with one star awake
As this swan in the evening
moves over the lake
I dreamed last night
that my own love came in
He came in so sweetly
his feet made no din
He came close beside me
And this he did say
"It will not be long Love
till our wedding day"

E poi...

E poi ci sono volte in cui mi basta fare due chiacchiere con un'amica per sentirmi bene e tirare fuori qualche pezzettino più bello di me...

Notare che anche chi non avrei mai detto si chiede dove io sia finita, fa crescere in me la fiducia nelle persone, nella gente in generale.

Ma sarà giusto essere sempre sulla difensiva sfiorando il cinismo? Io non credo....

Banalità?

Per tre giorni di fila ho dovuto alzarmi molto presto, andare in stazione di corsa, prendere un treno fatiscente e andare a Milano. Ho ripreso per un istante le piccole abitudini che avevo da studentessa universitaria, principalmente osservare la gente e guardare le finestre illuminate delle case, durante il viaggio di ritorno, quand'era già buio. Mi sono resa conto che c'è pochissima gente che sorride, in giro.
Quello che ho notato maggiormente sul volto delle persone è la stanchezza. Poi la fatica, l'insoddisfazione, a volte la tristezza. Pochissimi sorrisi, davvero rari. Soltanto chi si riabbraccia in stazione, si corre incontro, oppure si sorride da lontano, avvicinandosi a passi lenti e sorridendo sempre di più, sempre di più...
Ma queste scene sono minuscole isole, nel mare di stanchezza e di tristezza in cui ho navigato negli ultimi tre giorni. Chissà quali problemi affliggono le persone, quali guai portano via l'allegria, quali situzioni portano gli occhi a spegnersi.
Io ho la tendenza ad essere ottimista, cerco sempre il lato positivo di ogni situzione, inseguo un buon motivo per essere allegra ogni mattina. E generalmente lo trovo, a volte con fatica, a volte senza alcuno sforzo.
Guardare la gente mi fa pensare a cosa c'è di davvero così cruciale da togliere la luce ad uno sguardo...
E banalizzando al massimo, penso sia la più semplice delle cose, la più normale e naturale: che le persone che amiamo stiano bene e ci stiano vicino.
Alla faccia della banalità...

30 novembre, 2007

Musiche al telefono

Svolgendo un'attività prettamente telefonica, mi capita spesso di essere "messa in attesa" quando chiamo quei simpaticoni dei miei clienti. Le musiche di attesa sono tante e variegate, in particolare ricordo

People have the power di Patti Smith
Un pezzo di Herbie Hancock di cui non ricordo il titolo
Maria dei Blondie
Orinoco Flow di Enya
Moonlight Shadow di Mike Oldfield
Every breath you take dei Police
Torn di Natalie Imbruglia

e molte altre musiche d'atmosfera.

Ma ieri, un mio collega fatto attendere in linea si è ritrovato nelle orecchie VIVO PER LEI degli ORO cantanta da GIORGIA E ANDREA BOCELLI.

Gran belle voci, canzone che può piacere, ma santo cielo...


Venerdì...

Quest'ultima settimana di novembre volge al termine. Per me è una buona notizia, perchè lavorativamente parlando si chiude un trimestre andato bene, nonostante la mia frustrazione (ma ormai quella fa parte del mio ruolo qui dentro).
Sono stancuccia, sono stata di corsa tutta la settimana, non sono nemmeno riuscita a preparare un cena decente in certi casi (tipo ieri,), tant'è che negli ultimi otto giorni ho abusato di pizza (gioia del palato, supplizio del girovita). Però bisogna ammettere che siamo stati estremamente "operativi", sistemando la questione fotografo (ammazza che salasso, anche se dilazionato!) e rappresentante di scale.

Stasera voglio uscire presto e andare a casa a poltrire, prepararmi una cena veloce e aspettare Darcy per poltrire in stereo.
Domani mattina ore 10.30 appuntamento dal mobilificio per la cucina
Domani pomeriggio ore 15.30 appuntamento con Ila per investitura ufficiale della testimone e primo giro di shopping natalizio
Domenica pranzo a casa di Darcy
Domenica pomeriggio giro in monferrato alla scoperta di ristoranti per il Pranzo
Domenica ore 18.30 aperitivo con Simo e Giò
Domenica sera cena dai miei.

Sento che sarà un weekend riposante.

28 novembre, 2007

Acrobata


Un' acrobata non vola

ma cammina sempre sola
sul quel filo teso tra
la terra e il cielo...


Christmas mood

La città si anima, i negozi aperti di domenica, le decorazioni illuminano le strade, la musica esce dalle porte dei negozi, la gente spende un sacco di soldini, ma è felice perchè fa regali a chi vuole bene...
Insomma, sta arrivando il Natale.
Non sono una di quelle persone che lo odia perchè diventato simbolo del consumismo, cerco ancora di pensare a quello che rappresenta in realtà.

Il Natale però  mi piace soprattutto per i ricordi che evoca in me.

Ogni anno, quando ero bambina, i miei genitori organizzavano con i nostri amici una cena pre-natalizia con scambio di regali. Eravamo tre famiglie, a rotazione la cena si faceva a casa degli uni piuttosto che degli altri. Ricordo tutti i pacchetti messi in centro al soggiorno, sul tappeto, tutti mischiati, in modo che noi bambini dovessimo leggere tutti i bigliettini per trovare i nostri. Le mamme, elegantissime, cucinavano ogni ben di Dio, in particolare ricordo la crema al mascarpone da mettere sul panettone, gnam.
La tavola era apparecchiata con stoviglie di carta, rigorosamente natalizia, noi bambini mangiavamo con calma, senza troppa fretta di arrivare al momento di scartare i regali. Dopo il dolce, ci radunavamo tutti, genitori e figli, attorno ai pacchetti e poi partiva la ricerca, ognuno cercava i propri regali. Vìcino a noi, ricordo un grande e bellissimo albero di Natale e un altrettanto bel Presepe. Forse i grandi si divertivano ancor più di noi piccoli.


Questa tradizione continua ancora oggi. Da diversi anni non ci scambiamo più i regali (non sapremmo più che pesci pigliare!) e da un paio d'anni la cena si fa al ristorante, perchè le mamme non hanno più tanta voglia di cucinare. La cosa bella però è che adesso noi figli siamo tutti intorno a trent'anni (a parte un giovanotto di 23) eppure, immancabilmente, a Natale ci ritroviamo insieme con i nostri genitori per tenere viva questa tradizione. Io non ho una famiglia numerosa e loro, pur non essendo parenti, ne fanno parte a tutti gli effetti.

27 novembre, 2007

Wedding plans

Ho capito che l'importante è non farsi prendere dall'ansia, non ascoltare tutti quelli che ti mettono fretta, che ti dicono che sei già in ritardo, che non sai a ciò che stai andando incontro, perchè loro ci sono già passati (manco fosse un percorso di guerra). Non dar retta a quelli che campano in aria previsioni di spesa assurde, fuori da ogni logica. Fare orecchie da mercante di fronte a chi dice che non avrai più tempo per nient'altro, che tutto il tuo tempo libero sarà assorbito da questo pensiero fisso, che ogni volta che crederai di aver sistemato tutto, salterà fuori qualcosa che non avevi preventivato e che sconvolgerà la tua fugace tranquillità.

Ma che palle, cazzarola.
Stiamo entrando nell'ordine delle idee che ci sposiamo da una settimana e devo dire che per adesso, ci stiamo divertendo un mondo! Solo pensare a come posizionare gli invitati nei tavoli, in modo che chi si non si prende tanto non sia vicino...fa già sorridere. La cosa che più mi sconvolge è che bisogna prenotare il ristorante un anno prima. UN ANNO. Roba da matti. E il fotografo? Ci ha detto che ci è andata di lusso perchè ha già tutta l'agenda piena fino a NATALE 2008. Ma neanche la regina d'Inghilterra è così impegnata. Sarà, ma a me tutte 'ste cose, invece che mettermi ansia, mi fanno proprio ridere: alla fin fine dev'essere una festa, mica un'happining mondano. E poi sono allenata. Con i sei a cui ho partecipato nel 2007, possibile che non arriverò più che preparata al mio??

26 novembre, 2007

Essere e avere

Mi stavo guardando intorno e ho notato che


chi più ha idee piccole, più alza la voce
chi più è debole fa il forte con i deboli, ma è debole con i forti
chi parla più spesso di sè, meno ha da dire agli altri
chi più ostenta ciò che ha, meno è


Si lo so, non ho fatto una grande scoperta. Ma la consapevolezza è amara...

23 novembre, 2007

Torcicollo

Da piccola sono caduta rovinosamente nella vasca da bagno. Ero in Germania, per un gitino pasquale insieme ai miei ed alcuni amici, avevo 8 anni. Ci stavamo preparando per la visita al castello di Ludwig, quello che si vede sempre sui puzzle, nei documentari, quello bianco con le torrette a punta che sembra proprio il castello delle fate.
Ecco, io quella mattina del 1984 l'ho visitato, dentro e fuori, ma non ricordo assolutamente niente, perchè non riuscivo a guardare niente! Con il collo dolorante  e completamente bloccato in una posizione assurda, per me è stato impossibile ammirare le torrette, le sale, i giardini...niente.
Tutto perchè, facendo il bagno la sera prima, ero ruzzolata nella vasca battendo la testa piuttosto forte.

Da allora sono soggetta al torcicollo, mi viene molto spesso, purtroppo.
Stamattina quando mi sono alzata stavo benissimo: ho fatto caffè, la doccia, il letto...poi mi sono infilata i jeans e ho messo la cintura: da quell'istante sono completamente bloccata, con una fitta lancinante che va dal collo alla scapola sinistra. Ho preso una pastiglia che spero sarà miracolosa. In caso contrario, tra breve la mia giornata lavorativa terminrà, tanto non riesco nemmeno a star qui seduta a battere i tasti del pc.

Thanks God it's Friday.

19 novembre, 2007

Stagioni

Sarò strana, ma non ho mai capito chi va a fare le vacanze in luogo caldo quando qui è inverno. A ben pensarci non capisco chi vorrebbe che fosse SEMPRE estate. Va bene, io patisco il caldo, quindi non sarò mai la fan numero uno di tale stagione, ma nonostante ciò l'estate mi piace. E come se mi piace.
Quello che sento però, è che il mio organismo ama il susseguirsi delle stagioni: dopo l'inverno, verso febbraio, mi stanco del freddo, aspetto con ansia la primavera e dopo ancora, voglio che arrivi il caldo estivo (anche se, potendo, mi piacerebbe tanto evitare l'afa soffocante che spesso attanaglia questa zona).
Nello stesso modo, alla fine dell'estate, ne ho le scatole piene del caldo, il mio fisico ha bisogno di un po' d'aria fresca. Così, capisco che ho voglia di mettere maglioni, cappotti, cappelli...Credo che ben poche persone comprendano questo punto di vista perchè, come ho scritto prima, sto notando che la tendenza attuale è quella di cercare l'estate nell'inverno. L'inverno non lo vuole nessuno, perchè è freddo e grigio, perchè è triste e interminabile.
Invece io lo aspetto, in questa stagione mi godo l'aria frizzante, quella che ti fa venire il naso rosso; tutta contenta metto i miei adorati cappelli, mi faccio su intorno al collo sciarpone giganti, rispolvero i miei guanti e le calze spesse. Certo, non è il massimo della praticità essere bardati in quel modo però ci vuole, almeno, PER ME ci vuole. Penso che avrei un tracollo se domani dovessi ritrovarmi in un qualsiasi luogo con 30°. Adesso mi piace respirare l'aria che comincia a profumare di neve, di Natale, di feste, mi piace andare in montagna e vedere che le vette sono imbiancate, sentire l'aria che sa di legna bruciata nei camini, mangiare le castagne, mi piace vedere le foglie degli alberi che ingialliscono e poi di punto in bianco cadono, formando un insidioso tappeto sui viali.
Forse sono un'abitudinaria, ma mi rendo conto che con la stessa intensità aspetto l'arrivo di ogni stagione, anche dell'inveno.

Vercelli

Nella mia piccola città non capitava quasi mai niente di interessante. Sebbene si trattasse di un capoluogo di provincia, non c'erano iniziative, di nessun tipo. Ho sempre pensato che il centro storico fosse poco valorizzato, anzi, per niente e che la città avrebbe meritato un po' più di attenzione a livello turistico.
Poi qualche anno fa è iniziato un processo di ristrutturazione delle vecchie case del centro che l'ha reso accogliente e colorato. Le piazze e le vie della zona pedonale si sono rifatte il trucco ed ora hanno tutt'altro aspetto. Comincio a pensare che qualcosa sia cambiato quando noto pulman di turisti nella piazza della stazione, ogni domenica ce ne sono diversi: finalmente è partita una piccola spinta turistica. Poi ascolto i miei tanti colleghi del sud elogiare la mia città: si vive bene, non c'è criminalità, il centro è proprio bello, ci sono un paio di musei di gran pregio e un sacco di splendide chiese e palazzi.
Peccato che a fronte di una maggioranza che la pensa così, un'agguerrita minoranza di colleghi non del posto si ostinasse a criticare questa città: è brutta, triste, morta, non c'è NIENTE di interessante, NIENTE di bello, non c'è il mare (che scoperta), è in mezzo al nulla, ci sono le zanzare (che palle!), non ci sono locali, tanto parlare per "un paio di chiese", bla bla bla. A queste persone Vercelli sta dando da mangiare da diversi anni, eppure, il sentimento verso il luogo che ha dato loro un lavoro e una casa, è quello che ho appena descritto. Mi viene da dire loro due cose.
Primo. Perchè restate? Se vivere qui è tanto infame e qui siete lontani dalle vostre famiglie e non siete riusciti a farvi degli amici (ammetto che questo non sia del tutto semplice), cercate un nuovo lavoro, vicino a casa vostra, o in una grande città e trasferitevi. Qualcuno vi costringe a restare? Non mi sembra. Certo, qui ci lavorate. Ma avete esperienza, un buon cv, siete persone che si sanno vendere...allora vendete voi stessi e cambiate aria. E poi quest'azienda ha anche una sede nella capitale.
Secondo: come la mettiamo con il Guggenheim? Anche quello è "NIENTE"? San Marco restaurata è "NIENTE" come pure tutto ciò che di interessante c'è da vedere qui?

16 novembre, 2007

E poi mi frulla in testa...

...l'idea che non mi è piaciuta tanto la conversazione telefonica avuta oggi con un'amica.

Un'amica a cui tengo tantissimo, perchè mi ha aiutata quando ho affrontato un lavoro nuovo, ma soprattutto perchè mi è stata vicina quando ero nelle sabbie mobili, quando ero un po' negativa, pessimista, disfattista. Mi ha aiutata ad aprire gli occhi e mi ha fatto vedere quanto c'era di prezioso e importante intorno a me. Per queste ragioni le sarò sempre riconoscente.

Ma ultimamente ci frequentiamo poco. Vederla è diventata un'impresa, è sempre così impegnata...per carità, lo capisco, ha le sue ragioni.

Oggi l'ho chiamata, era parecchio che non parlavamo, anche al telefono. E l'ho sentita un po' distante. Magari sono io che ho avuto questa impressione e forse sbaglio...ma non so perchè, non riesco a mandare via quella sensazione di distacco che mi ha trasmesso...

Uff

Soffoco

Sono le 17.29 e tra poco uscirò all'aria aperta.

Mi sento le gambe pesanti,
gli occhi che si chiudono,
la testa vuota,
il fiato corto...
insomma, non sto per niente bene.

Alle 18.15 abbiamo appuntamento dall'architetto, persona di infinita gentilezza, ma un po' chiacchierone...e io non ho più voglia di stare al chiuso, per oggi. Sto male al solo pensiero che ci trattenga a lungo nel suo piccolo studio. Mi viene la nausea...

Vorrei poter uscire e camminare, camminare lungo le strade respirando a fondo l'aria fredda, pungente che c'è qui negli ultimi giorni. Arrivare fino alla stazione, poi girare verso la piazza del Duomo, passargli accanto e tornare verso casa. Rinata, rinfrescata, come se potessi lavarmi di dosso questa orribile sensazione di soffocamento.

Mi gira la testa e mi si sta ribaltando lo stomaco...Ma quando arrivano le 6?

Sento il bisogno di ARIA....Soffoco....

15 novembre, 2007

Lui l'aveva già detto

E' quello che penso tutte le volte che rifletto sulla natura umana. Infatti, se piace tanto osservare, è altrettanto vero che mi piace tantissimo anche rilfettere sulle parole che le persone usano e sui loro comportamenti.
Domenica pomeriggio ho rivisto con vero piacere una coppia di amici che non vedevo da tanto tempo. Siamo andati a casa loro, ci hanno mostrato la loro villetta a schiera, ci hanno raccontato gli sforzi fatti per arredarla, i problemi affrontati con il lavoro...ma ci hanno anche parlato di come siano ansiosi di rivedersi la sera, quando tornano a casa, di come si diano una mano a vicenda a gestire una casa così grande, di come non siano stati così felici come da quando si sono sposati. Allora ho pensato a quant'era forte, bello, indistruttibile, ciò che li unisce da tredici anni. E mi sono venute in mente delle immagini molto romantiche...poi ho capito che non erano mie, quelle immaagini, ma arrivavano dai ricordi di qualcosa che avevo già letto. Qualcosa che il bardo aveva già scritto, prima di tutti.





Sonnett 116



Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments, love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove.
O no, it is an ever-fixed mark
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wand'ring bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come,
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom:
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved.



14 novembre, 2007

Osservo

Mi piace osservare la gente. Quando esco per la pausa pranzo, metto nelle orecchie gli mp3 e mi guardo intorno: persone in bici, persone a piedi, persone che vanno a casa a pranzo, altre invece che fanno gruppo coi colleghi e affollano i bar del centro.
Mi piace osservare la gente anche alla sera, quando esco dall'ufficio e prima di andare a casa e mi concedo una passeggiata. Gruppetti di adolescenti fatti con lo stampino che scorrazzano e rumoreggiano, coppiette che passeggiano abbracciate strette strette, mamme e figlie in preda a raptus da shopping compulsivo, persone anziane che trascinano a fatica un sacchetto della spesa.
Mi piace pensare a queste persone che incrocio solo per pochi istanti. Mi domando come sia la loro vita, cosa stiano pensando, cosa si stiano apprenstando a fare, dove stiano andando. E immagino tutto quello che può ruotare attorno a quelle persone.
La stessa cosa mi capita quando prendo il treno per tornare a casa da Milano, la sera. Guardo fuori dai finestrini e vedo le luci accese dentro gli appartamenti; intravedo lampadari, pensili, armadi, televisioni...e mi domando chissà chi abita là, oppure laggiù...
Non so perchè, ma a questo passatempo non riesco proprio a rinunciare.

12 novembre, 2007

Sabato scorso

E' il 10 novembre, è un bellissimo sabato autunnale.
Alle 11.30 i miei passano a raccogliermi, io scendo, ma dopo pochi minuti mi accorgo che ho dimenticato il cellulare a casa. Torniamo indietro, corro sui 3 piani di scale e torno giù col telefonino in mano. La mamma si sta già agitando, forse teme che arriveremo in ritardo. L'appuntamento è al Santuario di Oropa all'una, alla fontana, davanti alla chiesa vecchia. Attraversiamo l'assurdo traffico della mia città e ci dirigiamo verso la famigerata Trossi, strada che porta a destinazione. Questa strada negli ultimi tempi è piena di rilevatori di velocità, quindi il papà va proprio pianino. La giornata è spettacolare, c'è un sole splendente, l'aria è limpida tanto che il Santuario di vede distintamente dalla pianura. Giunti lassù, parcheggiamo e finalmente riuniamo il gruppo: Darcy e genitori sono già là, davanti alla chiesa vecchia. Tutti quanti ci domandiamo come sia possibile trovare una giornata così soleggiata e mite nel profondo piemonte a 1200 mt. il 10 di novembre. Ogni giorno ci offre qualcosa di cui stupirci.
E' ora di pranzo: entriamo al ristorante e per mia grande gioia vedo che ci hanno riservato un tavolo lungo il corridoio con le grandi vetrate, in quel momento particolarmente luminoso e riscaldato dal sole. Partiamo con le portate: antipasti misti caldi piemontesi, agnolotti di fonduta al brasato, polenta concia, bocconcini di cervo con polenta, bunet, caffè. Alla fine siamo tutti sazi, ma non troppo appensantiti. Decidiamo di fare una passeggiata nel Santuario, tanto per far finta di smaltire il pranzo. Andiamo fino all'erboristeria a comprare la liquirizia e poi scendiamo per recuperare le auto e far ritorno in città. Una volta arrivati, io e Darcy riprendiamo a passeggiare, lasciando mamme e papà a casa per un altro caffè e chissà quante chiacchiere.

Mi sono ritrovata a pensare che stare bene tutti insieme è una cosa assolutamente non banale.

09 novembre, 2007

Giornata memorabile


E' stata una settimana faticosissima...

Ma domani è sabato! e mi aspetta il Pranzo Di Famiglia.

A Oropa, a farsi rotondi di polenta.

Non so perchè, ma sento che sarà una giornata memorabile.


06 novembre, 2007

Punto di domanda

A volte mi chiedo se davvero sto percorrendo la strada giusta

in certi momenti mi sento persa, come se vagassi nel buio senza conoscere cosa c'è intorno a me

ultimamente mi capita più spesso

c'è stato un periodo in cui questa sensazione era una compagnia quotidiana

ma da un po' di tempo a questa parte, tutto si era fatto più chiaro, sembrava quasi scritto, indirizzato...

adesso mi sembra che tutto sia in discussione, incerto, nebuloso...

Una parte della mia vita poggia su solidi pilastri, quelli che mi danno sicurezza, serenità

Un'altra parte in questo momento, è un enorme punto di domanda...

Vivere di incrollabili certezze è sicuramente pericoloso, anche un po' stupido

ma anche le incertezze non fanno stare proprio tranquilli....

05 novembre, 2007

Oggi mi sento così...


THE FOOL ON THE HILL

Day after day,
Alone on the hill,
The man with the foolish grin is keeping perfectly still,
But nobody wants to know him,
They can see that he's just a fool,
And he never gives an answer,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning 'round.

Well on the way head in a cloud,
The man of a thousand voices is talking perfectly loud
But nobody ever hears him,
Or the sound he appears to make,
And he never seems to notice,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning 'round.

And nobody seems to like him
They can tell what he wants to do.
And he never shows his feelings,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning 'round.

woah ooh,
Round and round and round.

He never listens to them,
He knows that they're the fool
They don't like him,
The fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning 'round.

Rientro traumatico

E' quello che è toccato a me oggi. Stamattina alle dieci non ne potevo già più. Non ho avuto nemmeno il tempo di girare la pagina del calendario e accorgermi che siamo a novembre.
Tralascio tutte le brutture lavorative che ho affrontato oggi (meno male che ci sono i miei insostituibili compagni di team!), non ho neanche voglia di scriverle. Piuttosto, sono le 17.54, tra pochi minuti mi impongo di uscire, nonostante io abbia da fare per le prossime 36 ore. Credo che farò un giro qui in centro, respirerò forte forte l'aria autunnale, guarderò un po' di vetrine e farò una bella passeggiata. Sento di aver bisogno d'aria. A volte l'atmosfera qui dentro è davvero soffocante.

31 ottobre, 2007

Delirio mobilio

Domani è festa e venerdì sono in ferie: totale, mi aspettano quattro meravigliosi giorni di pausa dal caotico mondo lavorativo. Mi dedicherò ad appuntamenti di famiglia e poi, se il tempo regge, venerdì pomeriggio io e Darcy emigreremo in montagna fino a domenica sera.
Finalmente avrò tempo di dedicarmi a casa mia, che ormai è ridotta uno schifo. In programma prevedo grandi pulizie in bagno (per mia fortuna è piccolino), diversi giri di lavatrice, montagne di roba da stirare, un po' di giardinaggio per le mie piante e magari qualche piccola modifica logistica.

Archiviata la pratica della casa attuale, resterà tempo per la casa futura (che per adesso è un cantiere, ma io mi porto avanti). Ormai ci siamo decisi. Dopo lunghe peregrinzioni tra rovere scuro e laccato panna (onnipresente combinazione in ogni mobilificio sulla faccia della terra), rovere sbiancato, ciliegio naturale, laminati lucidi e opachi, laccati specchianti, acciaio inossidabile effetto ristorante, isole, penisole, tavoli, sedie e cappe che sembrano il Millenium Falcon, abbiamo definito la nostra futura cucina. Non è stato semplice. In primo luogo perchè, dato l'imperversare, volevamo evitare il diabolico duo rovere scuro-laccato panna, che quasi tutti i nostri conoscenti stanno scegliendo (stavo per scrivere implementando, ma mi sono resa conto in tempo che sarebbe stato fuori luogo, mi scuso per la deformazione professionale) ed in secondo luogo perchè il dato di partenza era che io volevo una cucina "di legno", mentre a Darcy piaceva tanto laccata bianca e blu ("Perchè sa di Grecia"). Abbiamo sfogliato chilometri di cataloghi discutendo animatamente, abbiamo visto milioni di vetrine, girando come trottole nei weekend e alla fine, siamo giunti ad un accordo. Dunque: mobili in teak, piano laminato bianco, pensili in vetro (aiuto), colonne laminate bianche, tavolo con struttura in alluminio che richiama la cappa e sedie brunite che richiamano la striatura scura del teak. Detta così sembra un gran casino, ma vi assicuro che il disegno che ci ha mostrato il mobiliere era davvero convincente! Niente isole, penisole o arcipelaghi: purtroppo abbiamo capito che ci vorrebbero 60 mq di cucina per una di quelle soluzioni.
Sono soddisfatta, ma che fatica!
Per fortuna c'è questo splendido ponte...

29 ottobre, 2007

Occhi di civetta

Mi rendo conto di aver scritto frasi molto romantiche ultimamente, ho anche citato parole non mie, ma che in questo periodo sento mie.
Giusto per sdrammatizzare, mi viene in mente come si è accesa la scintilla tra me e Darcy.

Dunque, devo dire che erano mesi che ci giravamo intorno come due zanzare, sì, mesi, perchè per tutti e due era necessario un po' di tempo, per motivi vari.
Gira intorno oggi, gira intorno domani, si trattava solo di scoprire le carte...ma bisognava aspettare il momento giusto.
Ed ecco com'è arrivato. Abbiamo organizzato un weekend lungo a Roma, non eravamo soli, c'era insieme a noi un amico comune, che con entrambi ha molta confidenza. Prenotiamo quindi una stanza tripla, in cui io mi accaparro il letto matrimoniale e loro due maschietti cavalieri si accontentano dei due lettini.
Dopo un'intensa giornata di turismo e una succulenta cena, belli stanchi torniamo in camera. Tutti impigiamati, ci infiliamo nei rispettivi letti, spegnamo la luce e...Darcy scoppia in una fragorosa e spontanea risata. All'inizio nè io nè il nostro amico comprendiamo la ragione di tanta ilarità. Poi Darcy mi indica e io mi accorgo che sulla giacchina del mio pigiama spiccano fosforescenti gli occhioni della civetta che c'è stampata sopra......
Io mi ricordo la stanza buia, lui che mi corteggiava molto elegantemente, io che ne ero molto felice, chissà quali romanticherie avevamo in testa...ed ecco che quando si spegne la luce, risaltano nel buio gli occhi di una civetta sul mio pigiamone di cotone, tutt'altro che sexy.

Qualche tempo dopo Darcy mi ha confessato che quello è stato un episodio chiave della nostra storia: dopo aver scatenato tanto buon umore, ha capito che ero proprio Io.

26 ottobre, 2007

Sensazione di ottobre


Mi sento leggera,
come se potessi andare ovunque.

Mi sento forte,
come se non dovessi temere alcuna fatica.

Mi sento capace,
come se non ci fosse niente in grado di ostacolarmi.

Mi sento ricca,
come se nessun tesoro potesse ingolosirmi.

Mi sento coraggiosa,
come se non ci fosse nulla capace di spaventarmi.




Grazie micino bello.

24 ottobre, 2007

Da tempo ormai non ho più paura...


A un passo dal possibile

A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me

Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho

Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è

Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è

un senso di te

C'è un senso di te


Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è

Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è

Un senso di te

C'è un senso di te


Un senso di te

C'è un senso di te

17 ottobre, 2007

Every Little Thing She Does Is Magic


Oggi non mi esce proprio dalla testa...



Though I've tried before to tell her
Of the feelings I have for her in my heart
Every time that I come near her
I just lose my nerve
As Ive done from the start

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on


Do I have to tell the story
Of a thousand rainy days since we first met
Its a big enough umbrella
But its always me that ends up getting wet

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on

I resolve to call her up a thousand times a day
And ask her if shell marry me in some old fashioned way
But my silent fears have gripped me
Long before I reach the phone
Long before my tongue has tripped me
Must I always be alone?

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on

16 ottobre, 2007

Tennis&Licenziamento


Devo imparare a stare zitta. O almeno, devo imparare che c'è momento e luogo per dire le cose.

Non dirle come se le parole mi saltassero in gola e dovessero per forza uscire dalla bocca. Senza riflettere.

E' che quando vengo punta sul vivo.........è come una buona palla da incrociare stretta stretta: non resisto, vedo l'avversario lontano, nell'angolo opposto e, anche se stiamo palleggiando, picchio forte, scarico tutto il peso di cui sono capace e colpisco come se fosse un match point.


Prima o poi mi licenzieranno...




Soddisfazioni


Quando una persona a cui tempo addietro hai fatto affiancamento, ancora ti ringrazia;

Quando un cliente continua a chiamare te anche se non sei più il suo riferimento da mesi, ma lui preferisce te;

Quando rientri comodamente in un pantalone acquistato nel 2001

Quando il gatto, che normalmente non ti degna tantissimo, viene a fare le fusa sulle tue gambe;

Quando un amico ti dice che fai parte dei suoi affetti ;

Quando un'amica ti dice che ti vuole bene...


...son soddisfazioni!





09 ottobre, 2007

Festeggiare vuol dire mangiare...

E' ora di festeggiamenti. Venerdì scorso abbiamo firmato il compromesso per la casa, è ufficiale.

Tanto per cominciare, venerdì sera abbiamo brindato con i compagni di avventura che come noi, hanno da poco comprato la loro casina. I fanciulli hanno brindato con 2 fresche birre bionde, rigorosamente medie; io e l'altra signorina abbiamo dato vita ad un simpatico siparietto ordinando 2 tisane digestive. Reparto geriatrico...
La serata è trascorsa tranquillamente, seduti a chiacchierare al solito bar, in preda alla stanchezza tipica che mi/ci attanaglia ogni venerdì sera, conversando di cucine, metri quadri, balconi e amenità varie...Sento addosso forte la sensazione di essere diventata grande.

Sabato ci siamo concessi una bella dormita al mattino e qualche giretto per divani al pomeriggio e la sera siamo andati a cena a Milano (declinando l'invito ad un compleanno e ben consapevoli che dire "Non possiamo venire, abbiamo una cena a Milano" sembra davvero una scusa ridicola e scontata, ma cavolo, era la verità).
Quindi, alle 9 siamo a casa dei nostri amici milanesi che sono ormai al sesto mese di matrimonio. Purtroppo la deliziosa cena preparata dalla padrona di casa (gli antipasti vari e le lasagne al pesto erano degne di nota) è stata funestata dalla partita dell'Inter in sottofondo, sia tramite la tv che tramite le finestre aperte (i ragazzi abitano drammaticamente vicino allo stadio Meazza).
A mezzanotte, smaltita la maramaglia di tifosi nerazzurri, ci mettiamo in auto per tornare nel profondo piemonte e dopo esserci persi (almeno una volta dobbiamo sempre perderci, altrimenti non ci divertiamo) siamo giunti a casa dopo un'oretta di strada.

Domenica, splendida giornata di sole. In programma: pranzo in agriturismo in collina...quello che ci vuole dopo una cena da amici! Raggiungiamo il posto che è l'una passata e solo alle 5 ci alziamo da tavola, pieni come dirigibili ed estremamente soddisfatti. Cosa fare per smaltire tanto ben di Dio? Una passeggiata in città e un mini-giretto per outlets. E va bene l'outlet del cashmire...ma quello dei dolci è davvero l'anticamera dell'inferno, luogo di perdizione!

Non so bene come, a fine giornata io e Darcy abbiamo nei sacchi una maglia di cashmire a testa, mentre Ila e Omi hanno un sacco di girelle, un sacco di buondì e un sacco di krumiri...

Fino al 27, non dovremmo più avere particolari appuntamenti gastronomici. E meno male, visto che io in linea teorica sarei a dieta.
Ma attenzione, dopo la cena del 27, ci aspetta un evento ben più impegnativo...ci prepariamo ad affrontare un pranzo di famiglia con i 4 genitori. Per stordirli al punto giusto, opteremo per Oropa: polenta concia ricoperta di burro fuso con vino rosso come se piovesse ad accompagnarla...a prova delle migliori forchette.


05 ottobre, 2007

Oggi sto bene!

E probabilmente con oggi comincia ufficialmente un nuovo capitolo della mia vita. Stasera compromesso per la casa, mia e di Darcy. Avremo la nostra casina.
Non ho ancora realizzato ben bene. Forse all'addebito del primo acconto, tutto mi sembrerà più chiaro! Per ora vivo in questo stato di semi ubriachezza gioiosa...perchè finalmente, realizziamo il nostro sogno.

04 ottobre, 2007

Mal di testa e torta di Mele

Mi è venuto ieri sera, il mal di testa, mentre stendevo i panni ad un'ora invereconda. Sono andata a letto e mi sono subito addormentata, speravo che per questa mattina fosse passato. Invece no, è peggiorato, mi preme sugli occhi, mi dà i capogiri. Voglio andare a casa e stendermi sul divano tenendo gli occhi chiusi e circondandomi solo di silenzio.
Se poi magari Darcy passasse di lì e mi preparasse la sua speciale  torta di mele...diciamo che non guasterebbe!

02 ottobre, 2007

Ricordi di scuola

Tornando a casa per pranzo oggi, ho osservato i ragazzi che vanno a casa dopo la scuola: spettinati, trasandati, con i jeans a vita bassa, pance e sederi di fuori, assomigliano più a teppisti che a studenti. Lungi da me voler scrivere una ramanzina ai "giovani d'oggi", adesso mi ritrovo a ricordare me stessa a quell'eta. Questo periodo era il peggiore dell'anno: dopo i primi giorni interlocutori, passati a cercare di capire chi sono e perchè sono di nuovo qui dentro, l'attività dei professori cominciava a prendere corpo con le prime spiegazioni, le prime verifiche, orali e scritte...poche righe di programma svolto e già serpeggiava il panico. In me in particolare, essendo io sempre stata eccessivamente emotiva e tendente all'ansia scolastica. L'estate era ormai passata, ma il tepore dei pomeriggi faceva venire tanta nostalgia ed io invece di ricominciare a studiare, trascorrevo interi pomeriggi ad ascoltare "le canzoni dell'estate", a studiare a memoria le innumerevoli foto (già allora ero una fotografa compulsiva) scattate per lo più in montagna e a rileggere le frasi emblematiche delle vacanze appena trascorse, scritte sulla smemo con le stilografiche con inchiostri colorati. A ripensarci mi viene quasi la pelle d'oca! Si faceva veramente fatica a riprendere il ritmo, ad entrare nell'ordine delle idee che dopo pranzo ok, si può guardare un po' di tele, ma non più di tanto perchè altrimenti coi compiti di mate non ce la si fa entro ora di cena, tenuto conto anche di quella menata di approfondimento di storia e poi volevo anche uscire a fare due passi, cavolo, è ancora così bello fuori, non è neanche ancora cambiata l'ora...
Ecco. Quando cambia l'ora è proprio finita. Il primo giorno di ora legale mi rendevo sempre conto che era inutile mentire a me stessa: l'autunno didattico era ormai partito ed io erò già rimasta un pochino indietro, a guardarmi alle spalle, con nostalgia. Ero già indietro quel tanto che bastava per alimentare la mia proverbiale ansia, che raggiungeva livelli ingesitibili più avanti, sotto Natale, per non parlare della fine dell'anno scolastico. A ripensarci, ero l'ombra di me stessa. Ma chi me lo faceva fare di vivere così male? Mah...
Dire che ricordo con malinconia è eccessivo, come anche dire che invidio quei ragazzi che ho visto oggi, apparentemente spensierati, la cui più seria preoccupazione è...boh, non so neanche...forse una nuova minigonna giropassera per le ragazze e l'X-Box per i ragazzi, ma a dir la verità sto provando ad indovinare.
Ho passato una bella adolescenza; mediamente problematica come quella di più o meno ogni essere umano sulla terra, fortunatamente senza problemi "veri". Sono stata bene, in generale, tra soddisfazioni, momenti esaltanti, ma anche batoste. Ma non ho il minimo desiderio di rivivere quei momenti, non tornerei mai indietro, non stavo meglio di adesso.
Non so come dire...penso che ogni età vada vissuta per quello che è, ricordo con piacere, certo, con affetto...ma sono contenta di come sono ora e della vita che ho adesso, da trentunenne forse un po' noiosa!

27 settembre, 2007

Catena

Sono stata chiamata a rispondere a questa catena: 8 cose (ma io ho esagerato, ne ho messe 10) che parlano di me. Sembra semplice, ma non lo è per niente! Dunque, vediamo...

1) Sono una persona contradditoria perchè da un lato "vivo nel mio mondo", dall'altro sono così razionale da far diventare un difetto questa caratteristica
2) Mi piace l'inverno, la neve, vestirmi a strati, sentire la faccia che punge per l'aria frizzantina
3) Adoro i cappelli, di tutti i tipi, ma sinceramente credo che non mi donino
4) I miei piatti preferiti sono equamente spartiti tra la capitale e la città in cui vivo, del resto anche la mia famiglia è divisa in quel modo
5) Non potrei vivere senza leggere
6) Riesco a sentirmi a casa nella mia citta, a Roma, a Dublino e nel paesino di montagna dove ho la fortuna di poter sempre tornare (quindi ogni tanto mi sento un po' zingara)
7) Sogno di vedere l'Argentina e il monte Fuji (non nello stesso viaggio, possibilmente)
8) Ho un passato da rockettara convinta, adesso sono musicalmente più aperta, ma non mi piace tutto ciò che gira intorno al rap e alla musica latina
9) Vorrei saper suonare il violoncello, perchè ha un suono stupendo
10) Detesto chi parla a voce alta, chi urla, chi ti parla addosso e non ti sta a sentire.

Ecco fatto...
Miei pochi selezionati lettori...è il vostro turno!

26 settembre, 2007

Cambiamenti

Le persone cambiano e non sempre in meglio. Ieri Darcy mi ha detto questa frase ed in effetti, non posso dargli torto.

Credi di conoscere una persona, perchè la frequenti ogni giorno, avete vissuto esperienze importanti insieme, avete condiviso aspirazioni, desideri, paure, insoddisfazioni, delusioni. Credi di conoscerla perchè, forse presuntuosamente, pensi che con te sarà sempre sincera, non ti mentirà mai, che quello che ha con te è un rapporto vero perchè, per il cielo, siete amiche, a prescindere dalla fredezza con cui tratta gli altri.
Poi però, gli atteggiamenti che prima erano solo accennati, prendono una piega decisa, una piega che non ti piace, che a fatica accetti, ma lo fai, proprio perchè si tratta di lei e pensi che, in fondo quella non è la persona vera, la vera lei è quella che conosci tu. Che però incontri sempre più di rado, è come se stesse affogando, come se fosse stata ingoiata dall'altra.
Le malelingue serpeggiano, è vero, ma caspita, ti accorgi che tutti i pettegolezzi non sono più soltanto tali. Sono fatti, concreti e sotto gli occhi di tutti, anche sotto i tuoi, che forse per troppo tempo ti sei ostinata a chiudere.
Cominci a domandarti se mai siete state davvero amiche, pensi e ripensi. Ricordi il tal episodio e il tal altro, in cui inequivocabilmente lei ti aveva dimostrato amicizia...ma poi ti tornano alla mente numerosi altri casi in cui il suo atteggiamento non ti è piaciuto, non era chiaro, forse non era sincero, forse c'era un secondo fine, forse c'è sempre stato...Del resto, ti guardi adesso....e poi guardi lei: quanta differenza nel gestire le relazioni umane e lavorative e che differenza di posizioni professionali...Lei sta volando via, tu sei ancora lì, incatenata alla tua scrivania, che ormai ti va stretta, ti soffoca, ti angoscia. Lei sta volando via con qualcosa che era stato proposto a te, con qualcosa che tu avevi accettato, con tutta la paura e le incertezze che quella scelta avrebbe comportato. Ma poi, non sai perchè, le ali adesso le ha lei. Tu non provi invidia, ma un sentimento molto contrastante: non esiste più l'amica di un tempo, ne hai nostalgia, ti domandi se avevi preso l'ennesimo abbaglio o se, semplicemente, le persone cambiano e non sempre in meglio. Come dice Darcy.

25 settembre, 2007

Autunno

Non ricordo se ho già scritto qualcosa sull'autunno, di com'è qua dove vivo, dei suoi colori e dei suoi profumi.
Se non l'ho mai fatto, questo è il momento.

Il primo segnale è il profumo dell'aria: si sente distintamente l'odore di bruciato che dalla campagna arriva penetrante anche in centro città. Gli agricoltori hanno cominciato mietere il riso, a bruciarne le stoppie. Sento quel particolare odore anche ora, che sono in ufficio, perchè si infila dappertutto, anche nelle finestre ancora aperte.
Il secondo segnale è l'orizzonte. Quando si esce dalla città per andare verso l'autostrada o i centri commerciali, si vede chiaramente: l'aria è diventata lattiginosa, opaca. Non è più limpida come in certe sere estive, ora sembra tutto ovattato. Quando le belle giornate volgono al termine, il pallido azzurro del cielo si fonde dolcemente con il tenue rossore del sole che va a dormire. Diventa scuro molto più presto rispetto a qualche settimana fa. Dal lato apposto dell'orizzonte, il buio del cielo arriva prima e va ad incontrare i colori della terra.... i colori della terra! Dorata, in alcuni punti, dove il riso sta terminando la maturazione e marroncino, dove è già stato mietuto. Il tutto punteggiato da alberi ancora verdi, perchè le foglie non hanno ancora voglia di cadere, dal rosso e bianco delle cascine e dal grigio della striscia d'asfalto che percorre la pianura.

Non so, forse sarò campanilista e anche un po' sentimentale, ma non è vero che qui il paesaggio d'autunno è triste (d'inverno, prima che nevichi sì, lo ammetto).
A me piace...





Sogni ricorrenti

C'è un sogno ricorrente che facevo spesso da bambina, da alcuni anni mi capita molto più raramente.
Sono con altra gente, amici, conoscenti, in un luogo non ben identificato e non riesco a comunicare. Vedo male, come un canale televisivo non ben sintonizzato e sento ancora peggio, sento solo dei sussurri lontani. Parlo ma non sembra che nessuno mi senta. E' come essere dietro una parete di vetro sporco, io sono da una parte, tutti gli altri dall'altra.
Ieri notte ho rifatto questo sogno.
E' brutto, ma non quanto quello in cui sogno di non riuscire ad aprire gli occhi. Anche quello è ricorrente, ma sono davvero tanti anni che non lo faccio più. E' il più brutto in assoluto, non riesco ad alzare le palpebre, mi sforzo, le tiro con le dita, ma è come se fossero incollate! Per di più, nei sogni di questo tipo di solito sto guidando o comunque facendo qualcosa per cui la vista è indispensabile...Immancabilmente poi mi sveglio più stanca di quando sono andata a letto.
Forse il fatto di aver ripescato uno di questi due incubi (perchè di incubi si tratta!) è dovuto al fatto che in un certo contesto, mi sento inascoltata, trasparente, inesistente.
Se devo cercare una spiegazione a questa strana attività onirica, dev'essere proprio lì.
Oppure è solo perchè ieri sera ho visto il film dei Simpson.

24 settembre, 2007

Occhi che ridono...

Ti ho visto ridere

I tuoi occhi sono lucidi e luminosi

Mi invadono di calore

Ogni giorno.

Non ti avevo mai visto ridere così, prima

18 settembre, 2007

La scuola

Ormai lo dico da esterna, perchè non vado più a scuola da tanti anni e mia madre l'anno scorso è andata in pensione, ma mi sembra comunque evidente che la situazione scolastica in Italia non è proprio rose e fiori.
La mia amica Milady è in attesa di sapere dove, per quanto tempo e come lavorerà. Nei prossimi giorni conoscerà tanti nuovi bambini che durante lo scorso anno scolastico hanno avuto un'altra prof. e probabilmente il prossimo anno ne avranno un'altra. E i ragazzini  di cui ha raccontato le gesta nel suo blog, chissà chi si troveranno davanti. Dopo che lei per un anno intero li ha ascoltati, capiti, cazziati, interrogati...conosciuti. Bon, tutto finito.
La ragazza del mio più caro amico al momento è maestra d'asilo, ma presto chiederà di passare alle elementari. Nella sua classe c'è un bambino con seri problemi comportamentali che però, essendo fisicamente sanissimo, ha diritto solo ad otto ore di sostegno su venticinque. Totale: ha buttato giù dallo scivolo un compagno mandandolo al pronto soccorso. Per fortuna stanno tutti bene...o quasi.
Ripeto, sono vicende che io ascolto, che sento raccontare, ma che non vivo in prima persona. Eppure, tanto basta per rendermi conto che le cose sono cambiate parecchio negli ultimi anni e in peggio. Adesso sembra che la situazione sia in caduta libera.

17 settembre, 2007

Missed calls

Che brutto quando aspetti una telefonata e arriva proprio quando sei a pranzo e hai lasciato il cellulare, con la suoneria bassa, nella borsa. Stupidamente. Poi trovi la chiamata, è lì, tracciata nelle missed calls. Ormai è stata effettuata da troppo tempo per richiamare al volo, quindi aspetti. Tanto richiama. Mandi un sms, che non è invasivo, ma almeno dimostri che hai trovato la chiamata.

Nel pomeriggio, manchi un'ora dalla tua scrivania, ti devi assentare per forza e non puoi portarti appresso il cellulare. E quando torni alla scrivania trovi una chiamata sul cellulare e una anche sul telefono fisso. Merda. Altro sms. Ma che nervi, adesso mi tocca aspettare stasera.

E dire che viviamo nell'era della comunicazione globale! Eppure, per la miseria, comunicare non è mai stato così difficile.

Domenica

Ieri ho passato una bella domenica al mare. C'era quell'atmosfera tardo-estiva un po' malinconica, ma si stava bene. Poca gente a passeggiare sul lungomare, per lo più nonne con i passeggini, o con i nipotini scorrazzanti, oppure gruppetti di turisti anglo-tedeschi, che al contrario della maggioranza di noi italiani possono permettersi le ferie a settembre. Il mare era color perla, di pomeriggio, perchè il cielo era velato, nonostante ci fosse il sole. Il vento era fresco e mi ha permesso di godermi un'oretta di esposizione senza patire il caldo. A pranzo un bel piattone di trofie e semifreddo al caffè, chiacchierando e chiacchierando....fino alle cinque e mezza oltre.
All'ora di tronare in città, io e Ila abbiamo lasciato gli ingegneri per strada (chi va ad un corso, chi lo tiene) e noi due ci siamo fatte il viaggio di ritorno in auto insieme, come ai vecchi tempi. Come due anni fa, l'ultima volta in cui era successo. Quante cose sono cambiate da allora, quante ne sono successe. A pensarci, sembra un'altra vita. Forse lo è.
Il succo è che ad un certo punto, parlando ho detto "Non sono mai stata bene come adesso, non sono mai stata meglio". E Ila è nella stessa situazione, stiamo bene, decisamente meglio di quanto stessimo due anni fa. Stiamo affrontando momenti simili, nella vita privata e nel lavoro e per quanto qust'ultimo ci dia dei pensieri, cerchiamo di lasciarlo fuori e di vivere al meglio tutto il resto.

Mi sorprende sempre notare come siano forti i parallelismi tra le nostre vite.

11 settembre, 2007

Analogie

In vacanza Darcy mi ha detto che ho il senso dell'orientamento di un pinguino (pare che, se il pinguino si allontana dal gruppo, si perda) e il senso dell'equilibrio di un omino del subbuteo.

Mi devo offendere??

Questione di tacchi

Sabato 8 settembre sono stata all'ultimo dei sei matrimoni che mi sono sciroppata nel 2007. La cerimonia era programmata per le quattro del pomeriggio in una ridente località alle porte del capoluogo della mia regione. Per avere un po' di margine, io e Darcy partiamo belli come non mai alle 14.30, tanto "è praticamente tutta autostrada". Fila tutto liscio fino a quando abbiamo la malaugurata idea di cercare l'uscita giusta e ovviamente imbocchiamo quella sbagliata: ci troviamo a girovagare prima nell'estrema periferia del capoluogo di cui sopra, poi in un interporto e finalmente su una non ben identificata strada che ci conduce alla meta. Arriviamo al brucio, per fortuna la sposa, com'è giusto, si sta facendo attendere un pochino.
La cerimonia scorre lenta inframmezzata, da numerosi canti e alla fine ci ritroviamo tutti fuori per il lancio di riso, coriandoli e...bolle di sapone (mi sono subito macchiata). Ad un certo punto, sento il terreno mancarmi sotto il piede destro, mi reggo in piedi a stento, mi appendo a Darcy per non cadere, sollevo la gamba e scopro una piccola, grande tragedia: il tacco della scarpa destra si è completamente staccato dalla scarpa stessa. Tacco da nove. Ora, chi mi conosce sa che non sono proprio avvezza a questo genere di calzature, è molto più facile vedermi con ballerine o scarpe da ginnastica, comunque con scarpe piuttosto basse, perchè sono imbranata a camminare coi tacchi, ho un precario equilibrio e rischio di farmi male ogni volta. Ecco, se portare i tacchi alti per me è una gran fatica, vi garantisco che portarne UNO è molto peggio. L'ho presa con filosofia, ci ho fatto una mezza risata, ho fatto il fenicottero per il resto della giornata e ho pensato che forse qualcuno mi avrà mandato qualche accidente, altrimenti non mi spiego l'accaduto...

10 settembre, 2007

Note di colore

Ho comprato un calendario da scrivania nuovo, per il 2008. Vediamo se hanno il coraggio di rubarmi anche questo.
Ho comprato un kilt, non sgargiante, abbastanza mettibile e sono certa che invece io avrò il coraggio di metterlo.
Ho comprato una sciarpa a mamma e un cappello a papà...apparentemente sono entrambi entusiasti. Vedremo quest'inverno se l'entusiasmo manifestato è genuino...
Darcy si è comprato una bellissima cravatta e un maglione che gli sta magnificamente. Scusate, ma è proprio bello.
In vacanza io sono stata bene, Darcy si è fatto un'influenza con annessa tonsillite senza batter ciglio. A me ieri è venuto mal di gola.
La Caledonian è molto più forte della Guinness: l'ho bevuta una sera mangiando e mi sentivo proprio brilla.
Ho scoperto che gli scozzesi in kilt sono eleganti e ne girano parecchi per Edimburgo vestiti così!

Ritorno

Edimburgo è così: ventosa, fresca, vivibile, verde e bella, bella, molto più bella di quanto mi aspettassi.

Scendiamo dal doubledecker che dall'aeroporto ci ha accompagnati in centro, è pomeriggio, non piove, il cielo è precorso da nuovole azzurre e veloci, il vento freddo ci sveglia di colpo, la musica di cornamuse suonate a bordo strada ci entra subito nelle orecchie. Con le valigie appresso ci dirigiamo verso l'albergo, che si rivela proprio carino, centrale, con una stanza d'angolo con ben tre finestre su Grassmarket.
Giusto il tempo di posare le valigie e iniziamo a girare per la città, che offre il castello, la residenza della Regina, il museo Nazionale, il Royal Mile, Princes Street, Portobello....tutti luoghi che abbiamo visitato nell'arco della settimana che abbiamo trascorso oltre manica.
Non contenti ci siamo anche concessi una gita a Stirling e una ad Inverness (tre ore e mezza di treno). A Stirling c'è un bel castello che, come quello di Edimburgo, domina la città da una rocca. All'interno c'è una cappella dove, con rito super cattolico, fu battezzato Giacomo VI di Scozia, figlio di Mary Stuart e futuro Giacomo I di Inghilterra e Scozia.
Inverness è l'unica città delle Highlands e meriterebbe anche solo per il viaggio: chilometri di colline ricoperte di erica punteggiate di bianco: i tipici montoni col muso nero. E poi là, ad Inverness, è un piccolo angolo di paradiso, vedere per credere.
Ultimo giorno, gita in traghetto sul Forth con tanto di avvistamento di foche pigramente sdraiate sulle rocce.

Mi sembra di essere stata via un mese, non una settimana, ma non ero per nulla stufa di essere là, tutt'altro, è stata una vacanza molto intensa. Complice il bel tempo, partire venerdì scorso è stato davvero faticoso. Gli scozzesi sono gentili e cordiali, ho mangiato fish&chips e hamburger di angus bevendo Guinness...
Guarda caso, adesso mi sento un po' appesantita...oggi ho cominciato uan specie di dieta depurativa (della coscienza, più che altro) e mi sa che domani sera, se trovo la forza, vado a correre....

31 agosto, 2007

Scotland

Oggi sono piena di buon umore. Domani si parte per la Scozia. Finalmente. E' dall'anno scorso a quest'ora che progettiamo questa escursione, ma dodici mesi fa i prezzi esorbitanti dei voli ci avevano fatto ripiegare sulla Danimarca e su Copenhagen. Gran bel ripiegare, comunque.

Quest'anno invece, grazie ad una compagnia aerea che ha aggiunto la tratta a noi congeniale, siamo riusciti nell'intento: viaggio nella misteriosa Scozia, con base a Edimburgo e prospettiva di gite varie alla scoperta di castelli, mostri, brughiere...

La Scozia mi ha sempre affascinata. Mi fa venire in mente condottieri coraggiosi, musiche evocative, pioggia battente, distese rosa scuro di erica, biscotti al burro, poeti romantici, castelli diroccati, erba verdissima, persone fiere e orgogliose delle proprie origini...

30 agosto, 2007

Metti una sera a cena

Che poi non c'entra nulla con il film. Semplicemente ieri sera abbiamo organizzato una cena tra amici a casa mia. Presenti: io, Darcy, S&I e i coniugi P&P. Il menu prevedeva antipasto gianduia, affettati misti, insalata russa, insalata di riso, gateau di patate, formaggi vari e torta di mele. Abbiamo avanzato qualcosina, ma essendo tutte buone forchette, abbiamo dato fondo a tutte le nostre energie, onorando la cucina mia e di mamma. Come al solito il problema è il bere. Abbiamo fatto fuori due bottiglie di Chianti e una di Barbera mangiando e poi, per accompagnare la torta di mele, una bottiglia di Passito di Pantelleria, una di Mirto e mezza di Limoncello. Darcy dopo tutto ciò ha avuto anche il coraggio di scolarsi una Bud, per "chiudere definitivamente lo stomaco". Ah, abbiamo tracannato anche due bottiglie grandi d'acqua, o a quest'ora saremmo sei cadaveri.
Visto il tasso alcolico generale, da un certo punto in avanti della serata la conversazione era diventata difficoltosa, ma ci siamo fatti un sacco di sane risate. Però mi sono resa conto di una cosa: abbiamo parlato principalmente di lavoro, anche se in maniera tutt'altro che seria, di conoscenti comuni del tempo delle superiori, di pub chiusi da anni dove si andava da adolescenti e....di case, case da acquistare, o già acquistate, case dove vivere insieme e crescere ancora.
Mi sono resa conto che siamo diventati grandi.

....Anche se alla fine, ognuno di noi mantiene quella piccola dose di follia che serve a sopravvivere!

28 agosto, 2007

28 Agosto

Buon NON Compleanno Fla!!!

27 agosto, 2007

Modernità

Tornando a casa ieri sera, in auto abbiamo sentito questa canzone. Mi è venuto in mente che non è proprio recentissima, eppure il testo è di una modernità disarmante, nella sua tristezza.

Message in a bottle

Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
No-one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before I fall into despair

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle

A year has passed since I wrote my note
But I should have known this right from the start
Only hope can keep me together
Love can mend your life
But love can break your heart

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle

Ooh... message in a bottle
Message in a bottle

Walked out this morning
Dont believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I'm not alone in being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle

Message in a bottle
Message in a bottle

Sending out an sos
Sending out an sos
I'm sending out an sos
I'm sending out an sos...

23 agosto, 2007

Tug of war

Com'è possibile che io mi senta così spezzata?
Da una parte, così entusiasta da piangere di gioia quasi ogni sera, quando vado a letto e ripenso a quello che  mi sta succedendo.
Dall'altra, frustrata come non mai lavorativamente.
Uffa, mi sento la fune nel tiro alla fune....

Good news

Ho una buona notizia per tutti: domani è venerdì.
Oggi è stata la prima giornata in cui ho veramente lavorato tanto dal rientro dalle vacanze.  E sono già stanca!!! Per fortuna, guardo il calandario sulla scrivania (che naturalmente arriva dall'Irlanda, come da tradizione), conto i giorni e mi rendo conto che fra poco più di una settimana sarò di nuovo in partenza.

22 agosto, 2007

Il film della sera

Per rispondere a Fla, che ha lanciato l'argomento film, vi comunico che ieri sera ho visto "I Figli degli Uomini".
Prima di tutto, alcune doverose premesse: sono uscita presto dall'ufficio, sono andata a casa e ho preparato i biscotti al cocco. Non sono venuti proprio come volevo io, ma lasciamo stare, diciamo che la forma che avevo fatto all'impasto è andata a farsi benedire. Quando è arrivato Darcy, ho buttato la pasta: spaghetti cacio e pepe, ricetta romana che andrebbe fatta con i tonnarelli, ma qui non si trovano, quindi di solito uso spaghetti o bucatini. Dopo una super mangiata di pasta, formaggi (avanzi delle scorribande in montagna) e dolcetti al cocco, ci siamo piazzati sul divano con un bicchiere di limoncello (a testa, naturalmente) onde evitare di svenire. A quel punto abbiamo fatto partire il film. Cupo, angosciante, ma bello, molto bello. Fotografia un po' alla "28 giorni dopo", scenario altrettantro drammatico, il film è impreziosito dalla partecipazione di Michael Caine, oltre che da quella del protagonista, Clive Owen e da quella di Julianne Moore (che sarà pure bruttina, ma è bravissima e poi a me sta molto simpatica perchè è rossa come la sottoscritta). Non vi voglio raccontare il film, ma lo consiglio. Magari dopo una cena un po' più leggera.

21 agosto, 2007

There's no place like home

Facendo i debiti scongiuri, credo di avere sotto gli occhi i disegni della NOSTRA futura casa, che per il momento, nel concreto, è poco più che un buco nel terreno. Sì, forse l'abbiamo trovata. Non è stato necessario cercare tanto, come pensavo. E' che vista questa....Sono così emozionata che a volte tento di ragionarci razionalmente e non mi sembra vero!

Ricordando con un sorriso...

Mangiare il gelato sulla gradinata della chiesa, andare a piedi fino al bar delle seggiovie, abbuffarsi di bavarese, litigare giocando a Trivial Pursuit ("Il Sud Africa e l'Africa del Sud non sono la stessa cosa!"), chicchierare sulle panchine mentre i ragazzi giocano a basket, raccogliere rami (non umidi, mi raccomando!) per la grigliata sul fiume, guardare le stelle sul prato di cascina Topini, scaldarsi vicino al fuoco in piazza bevendo vin brulé, alzarsi all'alba al mattino per andare a sciare...

Sorry, ma in questo periodo sono sentimentale. Sento che la mia vita sta compiendo svolte importanti, elettrizzanti, fortemente volute, di cui sono fiera, che mi riempiono la testa di pensieri sul futuro, di quello che mi aspetta nei prossimi mesi, che mi invadono di sentimenti positivi. Non semplicemente gioia. Sono talmente tanti, forti e complessi che a volte mi sembra di non essere abbastanza grande da contenerli tutti.
In questo momento, in cui innevitabilmente sono proiettata in avanti, spesso mi capita di guardare indietro. Non è nostalgia, o forse lo è in parte, ma le cose cambiano, l'importante è conservare i ricordi belli. Ma la motivazione non è solo questa. Proprio il presente ed il futuro, spesso mi riportano verso luoghi e persone che riemergono dal passato. E ne sono davvero felice.

20 agosto, 2007

E dopo la pioggia...

Quando il temporale finiva, velocemente il cielo si rasserenava lasciando filtrare i raggi del sole, diventando azzurrissimo e chiazzato di nuvolette bianche. L'asfalto nero bagnato brillava, il verde degli alberi e dei prati era ancora più intenso. Riaprivo le finestre, sentivo il rumore di fiume, respiravo l'aria che aveva quel profumo di legno e terra umida che tanto mi piace. Nel giro di pochi minuti le strade si rianimavano e le gelaterie si riempivano. Anch'io correvo subito fuori di casa, a godermi il resto del pomeriggio, con l'idea che sarei rincasata solo per cena, verso le 7.30 e che sicuramente a tavola ci sarebbero stati i miei piatti preferiti. All'epoca portavo raramente l'orologio, ma capivo che era ora di tornare a casa quando, girando per le strette stradine del paese, sentivo provenire dalle finestre aperte delle altre case, il rumore delle stoviglie e le musiche delle sigle dei telegiornali.

Temporale

Sta arrivando un temporale, almeno spero. Come sempre, si annuncia con i tuoni, il vento, il cielo che diventa color del piombo e l'aria che profuma di pioggia.
I temporali mi sono sempre piaciuti, fin da piccola, quando passavo l'intera estate in montagna. Là spesso mi succedeva di essere in giro per il paesino e di dover correre a casa, colta da un acquazzone. Arrivavo trafelata e sudata, mia nonna mi accoglieva dicendomi "Sei fradicia come un fungo!" (in realtà me lo diceva in dialetto, qui ho tradotto in italiano per rendere la frase comprensibile) e mi dava sempre dell'incoscente, perchè correvo, sudavo, prendevo freddo...le solite cose da nonne. Poi mi cambiava la maglietta e mi faceva il thè (sono sempre stata un po' anglosassone nell'anima) che accompagnavo con un pezzettone di focaccia comprato la mattina. A quel punto mancava la luce: fuori era quasi buio, eravamo sommersi dalle nuvole basse. Mio nonno smetteva di fare La Settimana Enigmistica e andava a cercare le candele. Poi lui e mia nonna si sedevano al tavolo con me, lui beveva il suo thè (la nonna lo faceva sempre anche a lui), io divoravo il mio merendone e poi giocavamo a carte con un paio di condele a farci luce, aspettando che la corrente tornasse.

16 agosto, 2007

Ferragosto

Per me Ferragosto è un po' come Capodanno, mi piace trascorrerlo in luoghi che sanno di casa con persone che se non sono della famiglia, poco ci manca.
E' successo così anche ieri.
Alle 9.30 io e Darcy ci siamo messi in auto e siamo partiti per la montagna. A parte un po' di coda, tutto ok. Su ci aspettavano i miei, gatto compreso, e tutti i vicini di casa per un super pranzo con grigliata. Siamo partiti con tartine al gorgonzola, al salmone, al tonno, focacce e pizze strane, per passare poi a frittate e torte salate di ogni genere, l'insalata russa di mamma e le acciughe con bagnetto di papà, per arrivare alla carne alla griglia con i crauti, l'insalata e i pomodori. Per finire, due torte di mele, tiramisù, dolcetti al cocco, un provvidenziale caffè ed un altrettanto provvidenziale passito.
Dopo pranzo, ci si proponevano due alternative: un bel sonnellino, opzione da me caldeggiata, oppure una passeggiata fino al paese e ritorno, opzione sostenuta da Darcy. Ha vinto quest'ultima: siamo scesi fino in paese dove abbiamo fatto tappa per una bibita fresca, dopo di che, ritorno a casa...Purtroppo ci aspettava l'auto per il rientro in città. Sob. Ogni volta che rientro da quei posti, ci lascio un pezzettino di cuore.

14 agosto, 2007

Paul is dead? Mah...

Ieri a pranzo un mio collega musicista mi ha raccontato di essersi appassionato della leggenda della presunta morte di Paul McCartney. Ha addirittura ordinato un libro sull'argomento. Dato che c'è stato un periodo neanche tanto breve della mia vita in cui ho vissuto a pane e Beatles, diciamo che la vicenda mi è nota e sono anche abbastanza preparata sulla leggenda in questione.
In sostanza la teoria è che il Beatle sia morto in un incidente d'auto il 9 novembre del 1966, qualcuno dice dopo aver raccolto una fan che faceva l'autostop, la quale poi, euforica, l'avrebbe abbracciato facendogli perdere il controllo dell'auto così da farla finire fuori strada, qualcun'altro dice perchè Paul non avrebbe rispettato un semaforo rosso (vedi il testo di A Day In The Life).
Gli altri tre e il manager Brian Epstein, pur di portare avanti il remunerativo progetto Beatles, avrebbero trovato un sosia tramite un concorso, gli avrebbero fatto correggere le differenze con un intervento di chirurgia plastica e poi tutti, per mascherare ulteriormente la cosa, si sarebbero fatti crescere barbe e baffi (da Sgt. Pepper's in avanti). Guarda caso, il sostituto, tale William Campbell, sarebbe stato un attore in grado di suonare discretamente basso e pianoforte e con buone doti canore.
L'ultimo video in cui comparirebbe l'autentico McCartney sarebbe Paperback Writer, il primo con il sosia Strawberry Fields Forever (in cui, ogni volta che John canta "nothing is real" viene inquadrato Paul).
Ad alimentare la leggenda i circa 200 indizi seminati nella produzione beatlesiana, di cui, davvero inqietanti, sono "solo" una trentina. In particolare ricordo: la copertina di Abbey Road (che riprodurrebbe il funerale di Paul che è scalzo e ha la sigaretta nella mano destra, lui che è mancino; John impersonerebbe il pastore, Ringo l'impresario delle pompe funebri e George il becchino); gli innumerevoli dettagli sparsi nella copertina di Sgt. Pepper's Loney Hearts Club Band (Paul con una mano sulla testa, la chitarra basso di fiori, le scritte criptiche sulla grancassa...); i numerosi spunti del Magical Mystery Tour e del White Album.
Di indizi ce ne sono, lo dice lo stesso John in Glass Onion, contenuta nel White Album: "I have another clue for you all, the walrus was Paul". Già, the warlus, il tricheco. In Magical Myster Tour John cantava di essere lui, ma poi dice che era Paul. Il tricheco, che in una non ben specificata cultura sarebbe simbolo di morte. E potrei andare avanti ancora molto.

Ma io mi dico, va bene, il signor Campbell poteva essere un buon strumentista mancino o costretto a diventare mancino, poteva essere somigliantissimo a McCartney, poteva pure avere una voce simile alla sua...ma voi lo vedete uno sconosciuto attore scozzese che scrive Sgt. Pepper's, She's Leaving Home, Blackbird, Hey Jude, Get back, Let it be e nell'era post Beatles Junk, Another Day, Band on the Run, Mull of Kintyre, Tug of War, Here Today - dedicata a Lennon, testo da pelle d'oca?
Francamente, io non tanto. Come non vedo Lennon, Harrison e Starr, con la camplicità di Epstein, orchestrare questa operazione di copertura della morte di McCartney per poter continuare a far vivere i Beatles, seminando indizi inquietanti nei loro lavori.
Quello che penso è che per qualche motivo, una sorta di giochino fosse partito, tra loro, perchè onestamente alcuni dettagli sono talmente palesi, talmente chiari ed allusivi che non è possibile sempre pensare che siano coincidenze. Io penso che stessero giocando, per qualche ragione. Del resto, giochi di parole, immagini surreali e criptiche, sono sempre stati una caratteristica dei loro testi.
Secondo me, la faccenda li divertiva un sacco.


13 agosto, 2007

Strani tipi visti in Grecia

Dato che io sono una fan di Miss Marple, mi piace osservare la natura umana, come lei. Non risolvo delitti intricati però l'attività mi diverte.
Nei giorni trascorsi in Grecia mi sono imbattuta in strani soggetti vacanzieri.

Paris Hilton e il suo fidanzato.
Ho subito affibbiato a lei questo soprannome a causa di una certa somiglianza fisica con l'ereditiera che frequenta spesso le carceri.
Allora, questi 2 individui arrivavano in spiaggia verso mezzogiorno (orario in cui, sanno tutti, è meglio evitare di esporsi), si piazzavano sui lettini e lui cominciava a cospargersi di olio abbronzante, lei a pettinarsi per farsi una specie di crocchia con i lunghi capelli biondo-tinto. Fatto ciò, lui si piazzava sul lettino e prendere il sole, ficcandosi il costume in mezzo alle chiappe per abbronzarsi il sedere e arrotolandolo per bene all'inguine per evitare l'effetto pantaloncino. Si metteva anche con l'interno del braccio e i palmi delle mani ben rivolti verso il sole, visto che in quelle zone per i comuni mortali risulta complicato abbronzarsi. Lei invece, in topless e perizoma modello filo interdentale, prendeva le distanza del mondo intero andando al largo con i suo materassino (rigorosamente rosa), per poi avere evidenti difficoltà con la corrente del mare che la sballottava di qua e di là. Niente pause, mai all'ombra, niente pasti, manco un gelato. Erano diventati la barzelletta della spiaggia, in qualunque ci trovassimo.
La sera li ho individuati una sola volta e sembravano pronti per il festival del cinema di Cannes, più che per una passeggiata in una poco frequentata isola greca.

Le bestie di satana.
Trattasi di 5 fanciulle di Vienna che per tutta la vacanza sono rimaste bianche come mozzarelle. Dotate di numerosi piercing, fisici tipo frigorifero smeg e capelli pettinati con i raudi, queste ragazze erano assidue frequentatrici della piscina dell'hotel, contro cui non ho nulla, ma in confronto alle spiaggette greche....A colazione naturalmente divoravano l'impossibile e una di loro era perennemente scalza, ovunque.
Di sole non ne hanno preso, è evidente, uscivano dai loro sarcofagi solo nelle ore meno indicate (sempre intorno a mezzogiorno) per fare fugaci bagni in piscina (con la maglietta addosso) e per poi rimettersi all'ombra con tanto di discutibili cappellini con visiera.
Una sola volta le ho avvistate in spiaggia, naturalmente in quella vicina all'albergo, impensabile allontanarsi troppo dall'amata piscina.

Gli eterni insoddisfatti.
Ecco questi mi davano un sacco fastidio. All'inizio erano tre coppie, poi hanno allargato il loro giro di amicizie. Due di Bolgona, due di Varese e due di non-so-dove, hanno subito stretto un deleterio legame. Io e Darcy abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci numerose volte in questa combriccola.
Star loro vicino significava sorbirsi per tutto il tempo una lamentela continua: i prezzi erano alti, il cibo non era gran che, i greci tendevano a fregare, il clima era troppo caldo...Si caricavano come a molla l'un con l'altro creando questo triste circolo vizioso di insoddisfazione, che in ferie è dannosissimo, per loro e per chi è costretto ad ascoltare quelle litanie!.
Li avrei picchiati, ma erano sei e due delle tre donne erano pesi massimi. Meglio evitare lo scontro.

Le famiglie tedesche.
Qui mi potrei sbizzarrire, ma citerò soltanto un episodio che mi ha davvero disgustata.
A cena, madre, padre e due ragazzini, uno di 7-8 anni, l'altro di 11-12. Con tutto ciò che c'è di buono da mangiare in Grecia, loro si avventavano come unni su pollo arrosto e patatine fritte. I figli pasteggiavano con coca cola, bevendo a canna dalla bottiglia. Il padre birrozzo e la madre vino bianco (che col pollo ci va a nozze). Il padre mangiava con le mani e disossava, sempre con le mani, il pollo per il più piccolo dei pargoli.
Disgustoso, garantisco.

Lavoro e vacanze

Fino ad ora ho lavorato, davvero. Sono arrivata qui dentro pochi minuti dopo le nove e mi sono messa di buona lena a lavorare. Al primo piano siamo in 5...di solito siamo una trentina. Stamattina c'è un silenzio irreale, si sentono solo il ticchettio delle dita sui tasti, ogni tanto il trillo di qualche impertinente telefono e il rumore dei condizionatori che sparano aria fresca. Al secondo piano sono messi meglio, sono una decina di persone, del resto si sta sempre meglio ai piani alti.
Mi sto proprio impegnando, ma in questo periodo dall'anno il lavoro che posso fare è davvero noioso, alienante, ripetitivo...Avrei dovuto portarmi il libro che ho iniziato ieri sera, ma mi sembrava davvero troppo brutto mettermi a leggere qui alla mia scrivania. Ma tanto cosa cambierebbe? Adesso, dopo un'ora e mezza di lavoro più o meno serio, mi sto allegramente facendo i fatti miei. Allegramente mica tanto, preferirei essere fuori di qui, la giornata è bellissima, il clima più che buono e ieri in montagna si stava da Dio, piangeva il cuore a tornare in città.
Del resto, a ben pensarci, va bene così. Prendere le ferie a luglio come ho fatto quest'anno si è rivelata la scelta giusta. E' stata una battaglia, sembrava di aver chiesto un aumento di stipendio di 5 mila euro al mese, ma alla fine ce l'ho fatta, grazie anche ai numerosi giorni arretrati che all'azienda conviene che io consumi.
Andare via a luglio è uno spettacolo: per prima cosa si spende meno, dettaglio non irrilevante e poi c'è in giro molta meno gente, quindi in generale, per chi è fatto come me, si sta meglio. Poco casino, niente code, tavoli sempre disponibili...
Poi le ferie finiscono e si torna in città. Io nello specifico sono rientrata il 6 agosto. Una meraviglia. La città è silenziosa e tranquilla (certo se fosse sempre così mi sparerei in testa, ma in questo periodo gradisco il silenzio) e in ufficio c'è poco da fare.
Il risultato è che ci si riposa due volte, prima quando si è via e poi quando si torna, perchè in effetti qui c'è una calma da non credere. Faccio quello che devo con i miei ritmi, prendendomi i miei tempi, senza affanni, nessuno mi pressa o mi stressa...E' vero che il tempo passa lentamente quand'è così, ma è bello non essere sempre preda di ritmi frenetici, avere un po' di tempo per se stessi.

Intanto pian piano agosto passa e si avvicina il mio prossimo viaggio, in Scozia.

09 agosto, 2007

Cyn

Ispirata dal blog di Milady, ho voglia di decicare qualche riga a Cyn, nostra comune conoscente e frequentazione assidua di quando avevamo 15 anni.
Io e Milady abbiamo sempre dovuto lottare con la madre e con il padre di Cyn. La ragazza in questione era indubbiamente uno spirito inquieto e non aveva certo bisogno di essere caricato come una molla. Invece i due genitori facevano proprio questo. Dopo un primo periodo di pace e tranquillità, i due individui hanno cominciato a vedere non di buon occhio la nostra frequentazione con la loro amata figlia. Perchè? Perchè, secondo loro, noi impedivamo a Cyn di conoscere ragazzi e farsi una "compagnia" (ricordo che questa parola era diventata un tormento). Noi le impedivamo di cogliere opportunità. Ricordo che la madre le raccontava tutta orgogliosa di quando lei, ragazzina, scappava dalla finestra per andare al cinema col moroso di turno e ricordo il padre, che mentre ci scarrozzava in piscina ci invitava a trovarci dei fidanzati, perchè era ora che ci scarrozzasse qualcun'altro. Io e Milady eravamo una pericolosa zavorra, un ostacolo allo sviluppo delle relazioni social-amorose di Cyn. Per questo motivo siamo state a lungo denigrate e poi del tutto allontanate.
Onestamente non so se poi Cyn, lontana da noi, si sia messa a fare la fune con le lenzuola per scappare dal balcone e andare chissà dove con innumerevoli fidanzati, quello che so è che lei non è mai stata convinta della scelta che i genitori hanno fatto per lei. Alla fine noi le stavamo simpatiche. E' vero, ci si prendeva in giro, ma in fondo le piaceva essere l'elemento "alternativo" del nostro piccolo gruppo. Penso che si divertisse. Solo che il lavaggio del cervello era stato così pesante ed insistente...una quindicenne tende a fidarsi dei propri genitori e lei in particolare aveva con loro un rapporto molto stretto.

Comunque, a distanza di 15 anni, quando la incontriamo per strada ci saluta e ci sorride. Ancora oggi ho l'impressione che, quando ci incontra, sia felice di vederci.
Magari sono un'illusa, ma la penso così.

Estate '92

milady-de-winter.splinder.com

Non avrei potuto scrivere nulla di più. Fu un'estate strana, con pessime premesse (trascorrere i mesi caldi in città, con una valanga di compiti da fare), ma alla fine, ci siamo divertite. E adesso me la ricordo sorridendo. Non posso fare a meno di chiedermi "Ma quante cose sono cambiate??"
Alcune sì, alcune no.

08 agosto, 2007

Riflessioni&Casa

Sono tornata domenica sera e lunedì ho subito ripreso a lavorare. La mia casa era un forno a microonde, chiusa e piena di aria calda e irrespirabile. I miei sono via fino al 18, mi sembra di non vederli da una vita...anche le mie nonne sono fuori città, insieme ai miei naturalmente. Domenica rivedrò tutti, farò un salto in montagna per pranzare con loro. Che strano, mi rendo conto che se non ci fosse Darcy, mi sentirei completamente sola, quasi mi trovassi in una città non mia, non nella città dove sono nata e cresciuta. Devo ammettere che è un pensiero abbastanza inquietante, ma alla fine è solo la dimostrazione che la mia non è una famiglia numerosa e i pochi elementi che la compongono si dividono tra questa piccola città piemontese e la capitale. Del resto, Darcy c'è e come e poi ci sono gli amici...
Ci siamo messi a cercare casa, la mia è troppo piccola, pensata solo per me, per una persona sola. Prevedo una lunga ed estenuante ricerca, ma anche entusiasmante come solo la ricerca della prima casa da condividere può essere. Ila mi ha già detto che sarà un secondo lavoro e in effetti è così, lo so già, ci sono passata quando cercavo la casa dove vivo ora. Ci ho messo nove mesi a trovarla (praticamente un parto), non è proprio come comprare un paio di jeans...Prima dell'estate abbiamo visto un appartamento, il primo, e ieri abbiamo fatto qualche ricerca sui giornali specifici, oggi le prime telefonate e visite alle poche agenzie aperte...adoro cercare casa!!!!!

Buonanotte...

Io e te, niente più.
Il mondo scompare, avvolto da una luminosa nebbia
I suoni si attutiscono, come se tutto fosse coperto di neve
Il tempo di ferma, tutto è immobile
Mi sento come ubriaca, mi gira la testa, mi tremano le gambe
Respiro il tuo respiro
Mi perdo nei tuoi occhi
Ci sei solo tu. Ed io, vicino a te.