29 novembre, 2009

Alberi, addobbi, dolori e speranza...

Oggi abbiamo fatto l'Albero di Natale. Il primo nella nostra casa nuova. Anch'esso nuovo, alto 1.80m, foltissimo e davvero bello. Regalo della mamma a cui ho chiesto, per quest'anno, di non spendere altro per noi, ma solo di regalarci l'albero e gli addobbi. In questo devo dire che è stata molto brava, ha avuto buon gusto e si è impegnata parecchio. Dopo pranzo abbiamo spacchettato tutto e ci siamo messi d'impegno. Il risultato è ottimo: il nostro nuovo albero sta benissimo in soggiorno, vicino alla finestra, con i suoi sfavillanti addobbi.

Per me è stato come un cerotto, un grosso cerotto che mi sono piazzata sulla ferita che sento dentro in questi giorni. E' una ferita orrenda, perchè non me l'ha fatta nessuno, non ho nessuno con cui prendermela, qualcuno da incolpare, qualcuno contro cui sfogare il dolore. So solo che voglio cercare di trascorrere delle feste serene e non sarà semplice, nonostante tutto ciò che di buono c'è intorno a me. Perchè c'è sempre qualcosa che sfugge al potere degli altri, qualcosa per cui i nostri cari non possono fare niente, anche se lo vorrebbero, non possono trovare rimedi nè formule magiche. E il male resta con noi...noi rimaniamo soli con il nostro dolore, cercando in ogni modo di tener viva la speranza.

25 novembre, 2009

Acquisti

Prima cosa: i pantaloni acquistati online sono molto belli. Solo che sono fatti per una alta come mio padre, quindi devo farli accorciare, ma poco male.

Seconda cosa: oggi la mamma mi ha regalato un cappellino di lana bellissimo (io adoro i cappelli, in generale). L'ho indossato e ho chiesto a mio marito cosa ne pensasse. Sapete cosa mi ha detto?
"DEVO ABITUARMI"
Non c'è che dire, è un signore. Avete mai sentito un modo tanto educato per dire "MI FA SCHIFO" ?

17 novembre, 2009

Ho rotto il ghiaccio

Lavorando dove lavoro, un minimo di dimestichezza in più con la tecnologia mi sarà venuta. Credo. Sta di fatto che sono, nel mio piccolo, una blogger, ho il mio bel pezzettino di web dove scrivo quello che mi passa per la testa. Già questo mi sembra molto. Ho iniziato abbastanza presto ad usare l'home banking, perchè ci lavoravo: spiegavo - via telefono - ai clienti come fare col sistema nuovo della simpatica banca per cui ero schiava. Quindi sono diventata avvezza a pagamenti online, bonfici, ecc. Acquisto spesso biglietti aerei e pacchetti vacanze, più veloce e quasi sempre più economico che andare in agenzia (tra l'altro, le agenzie hanno degli orari estremamente fantasiosi...o è una mia impressione?). Una cosa, però restava da fare. Non avevo mai effettuato acquisti di abbigliamento/accessori in rete. Mi sono più volte soffermata ad ammirare borse costose, scarpe da urlo, abiti magnifici, ma poi non mi decidevo mai, perchè avrei voluto vedere dal vivo l'oggetto del desiderio, con quella mania tutta italiana del "toccare con mano". Oggi ho infranto questo tabù. Di fronte ad un'offerta davvero invitante, ho ordinato un paio di pantaloni neri, ampi, elegantissimi. Vedremo quando arrivano...

16 novembre, 2009

Vinile e CD

Sarà un argomento trito e ritrito, pure superato, però qualche giorno fa io e Darcy ci siamo ritrovati a discutere sulla diatriba Disco di Vinile o Compact Disk.
Ovviamente, da buon ingegnere, lui parteggia per il secondo: suono pulito, inalterabile, eterno (salvo che capiti nelle mani sbagliate e qualcuno ci incida sopra Io&Te2MsC con un taglierino), ideale per sentire musica in cuffia senza timore di strani rumori.
Io non sono riuscita ad essere così netta nella presa di posizione. Certo, innegabilmente il suono del cd è di qualità ottima e, in teoria, non si deteriora. Il vinile si impolvera, si riga e anche quello tenuto meglio, si consuma con l'uso. Però.

Però io ricordo che avevo un vinile del White Album dei Beatles. E ricordo che pur avendo anche il cd, sceglievo sempre di ascoltare il vinile. Gli scricchiolii, gli schiocchi, i fruscii "riempivano" gli spazi vuoti lasciati dalle note e rendevano il suono pieno, vivo. Probabilmente sto scrivendo una banalità, ma in quel caso, potendo fare un paragone immediato, il cd mi sembrava un po' freddo. Altra cosa: che bello è un 33 giri?? E' un oggetto di una rara bellezza: rotondo, nero, lucido, profumato...perfetto.

E poi dipende sempre da quello che si vuole: chi desidera il suono perfetto non ama nemmeno gli album dal vivo, che invece io adoro.

In ogni caso, potessi riascoltare Blackbird ora, dal mio vecchio LP, cavolo, lo farei al volo.

13 novembre, 2009

Venerdì di novembre

E' un grigio venerdì di novembre, l'aria è umida e in sospensione c'è qualcosa che non è nebbia e non è pioggia. Il freddo, anche se non pungente, entra nelle ossa e ti fa sentire un brivido nella schiena, bisogna raggomitolarsi nel cappotto, ficcare il naso nella sciarpa e calarsi il berretto di lana ben bene sugli occhi. Anche i guanti non possono mancare. Cammino verso l'ufficio a passo spedito, così mi scaldo. Mi guardo attorno e vedo la gente che va al mercato, va al lavoro. Visi seri, concentrati nella ricerca del parcheggio o delle mele migliori. Gli alberi stanno perdendo anche le ultime foglie, l'asfalto è coperto di giallo, i rami si stagliano neri nel cielo biancastro. Respiro e sento l'aria fresca che mi pervade e penso che amo il freddo. Nei pensieri l'idea di fare quel che devo in ufficio e poi dedicarmi a me e alla mia famiglia nel fine settimana; negli occhi la vita che si muove nella mia piccola adorata citta; nelle orecchie questa canzone che mi coccola i timpani.

Bones sinking like stones
All that we've fought for
All these places we've grown
All of us are done for

And we live in a beautiful world
Yeah we do, yeah we do
We live in a beautiful world

Bones sinking like stones
All that we've fought for
All these places we've grown
All of us are done for

And we live in a beautiful world
Yeah we do, yeah we do
We live in a beautiful world

And we live in a beautiful world
Yeah we do, yeah we do
We live in a beautiful world

Oh all that I know
There's nothing here to run from
'Cos yeah, everybody here's got somebody to lean on

07 novembre, 2009

Back home, at last

Ieri è stata una giornata apocalittica, la prova tangibile che non è venerdì tredici che porta sfiga, perchè ieri era il sei. Quando mi sono alzata, sapevo benissimo che durante il lungo cammino che mi avrebbe condotto fino a sera, avrei incontrato numerosi ostacoli, quindi in parte ero preparata. Dico in parte, perchè alla fine la giornata si è rivelata molto peggio di quello che credevo, di quelle che ti portano a pensare "stamattina dovevo restare nel letto".

Dopo aver:

  • sedato una lite infantile via email tra un collega idiota e una collega saccente;

  • tentato in tutti i modi di ottenere una risposta da un collega rumeno che mi ha ignorata per tutto il santo giorno;

  • parlato con un cliente che si comportava come un bambino isterico e viziato;

  • essere corsa in bagno a sfogare nelle lacrime la mia frustrazione multi-fonte;

  • placato l'ira di altri colleghi dopo aver udito le parole di suddetto cliente;

  • fissato un incontro con quest'ultimo, nonostante nessuno lo voglia vedere,


mi son detta: per oggi ho dato.
E tornare a casa tutta intera ha avuto un sapore davvero speciale.



"Push the door, I'm home at last
and I'm soaking through and through
Then you hand me a towel
and all I see is you
And even if my house falls down,
I wouldn't have a clue
Because you're near me..."

03 novembre, 2009

Bisogno di musica

In queste giornate concitate, in cui mi domando come devo fare per far richiesta per le giornate di 30 ore, sento la mancanza della mia musica. Di quella che mi rimette in sesto, di buon umore, che mi riporta sui binari giusti, che sgombra il cielo dalle nuvole, dirada la nebbia e fa spuntare il sole. La musica che sento nelle vene e che mi tremare lo stomaco. Le mie tante, tante canzoni del cuore. Quelle che hanno accompagnato la mia crescita, la mia vita, ma anche quelle più recenti, colonna sonora degli ultimi importanti cambiamenti che ho vissuto. Ho bisogno di ritrovare il tempo per queste note.
Tra poco prendo un lurido treno che mi porterà a Milano. Ho un'oretta di tempo, tanto per cominciare.