25 ottobre, 2011

Persone e comportamenti

Auto parcheggiate sulle strisce pedonali e davanti ai portoni
Marciapiedi disseminati di escrementi di cani
Mani subito pronte a premere il clacson
Mani subito pronte a fare gestacci
Voci subito pronte ad insultare
Persone che litigano in gelateria (!) su chi c'era prima
Anziani derisi per strada dai ragazzini
Piste ciclabili ignorate dai pedoni
Gente che ti urta camminando e invece che scusarsi aggredisce verbalmente
Gente che litiga (se va bene) per una partita di calcio
Gente il cui principale pensiero è fregare il prossimo, meglio se con un tornaconto personale


Ma cosa ci sta capitando??
Avrei voluto inaugurare il nuovo aspetto del blog con uno post più positivo, ma oggi pioveva e sono andata al supermercato, quindi va così....

17 ottobre, 2011

Sdoppiamento




Parallelamente alla me che vive il senso di grande completezza che mi danno la Ballerina e Darcy, esiste un'altra che me che si sente vuota come una campana e anche un po' inutile.


So che sbaglio, ma a volte arriva sera, la Ballerina si addormenta e io mi spaparanzo sul divano e penso "Ebbene, cos'ho combinato oggi? Ho fatto qualcosa di costruttivo? Ho fatto qualcosa di buono per gli altri?". E mi rispondo di no. Che poi non è nemmeno tanto vero, visto che durante le mie giornate principalmente mi occupo di mia figlia, ma anche un po' di mio marito e della nostra casa, ecco. Ma forse non è abbastanza.


E' che mi manca tanto, tantissimo, fare qualcosa che mi impegni e mi appassioni al di là della vita privata. Svolgere un lavoro che, arrivata sera, mi faccia pensare "Oh, oggi ho fatto la-tal-cosa e la-tal-altra e sono soddisfatta"
Non fraintendetemi, non sto dicendo che fare la mamma non sia abbastanza impegnativo o che non sia sufficientemente appagante. Non sto dicendo questo, perchè la realtà è ben diversa, essere mamma è il mestiere più impegnativo e difficile del mondo, non ci sono orari, regole, pause...Ma al contempo regala gioie ed emozioni indescrivibili. 
La mancanza che sento io è quella dell'essere impegnata in qualcosa che vada al di là di noi stessi e della vita privata. Da troppo, troppo tempo mi manca un lavoro che mi realizzi, che mi appaghi, che mi soddisfi e che mi faccia sentire utile. Da troppo tempo faccio un lavoro di cui non vado fiera, perchè tutto quello che produco è far lucrare ancor di più uno degli uomini più ricchi del mondo. 
E invece vorrei fare qualcosa di cui essere fiera, per cui sentirmi una persona migliore. 


Per adesso questo lavoro appagante non ce l'ho e non sono per niente certa di rivolere quello vecchio (come potete capire anche dal mio post di qualche giorno fa), perciò per il momento mi concentrerò sulla mia vita di mamma  e sulle idee balzane che mi frullano in testa; coltiverò i momenti che sto trascorrendo con la mia bimba, con la mamma e con le amiche e coltiverò anche le mie idee balzane, appunto, perchè forse da loro trarrò la forza per trovare l'occupazione che cerco.

15 ottobre, 2011

Vecchie amiche, vita nuova

L'aria si è fatta fresca, molto fresca. Vesto a cipolla la Ballerina, berrettino di lana lilla, coperta e via, si va a spasso, perchè la ragazza non ama stare in casa. Giro per le strade della città col naso per aria, guardo il cielo azzurro attraversato da nuvole rapide e bianche; il sole brilla e scalda ancora e le foglie resistono ancora sugli alberi. Raggiungo il centro, la zona pedonale, quella del passeggio, dello struscio. Guardo le vetrine, entro ed esco dai negozi, a volte acquisto qualcosa, per lo più per la Ballerina, che cresce a vista d'occhio. 


E poi incontro le amiche. Quelle con cui andavo in gita, quelle con cui ho iniziato a uscire di sera, quelle con cui ho capito che andare in discoteca non faceva per me, quelle con cui andavo a Torino in treno il sabato pomeriggio, quelle con cui vivevo le piccole e grandi battaglie di ogni giorno, a scuola. Quelle con cui ho vissuto cinque anni di scuola superiore sbagliata, dove io ero nel posto sbagliato e dove mi sono sentita sola, all'inizio. 


Siamo sempre state così diverse: loro, nella maggior parte carine, estroverse e amanti delle lunghe serate tra bar e discoteca (appunto). Io, quella col carattere da grattugia, un po' asociale, un po' timida, esageratamente riservata. Quella che aveva già il suo mondo, e le bastava. Quella a cui non è mai piaciuto il casino, quella che preferiva restare a casa con la musica che urlava nelle orecchie, piuttosto che uscire la sera. 
Poi crescendo, i nostri mondi si sono avvicinati: loro sono diventate un po' più simili a me, io a loro e mi hanno insegnato a uscire dal mio mondo perfetto, per scoprirne un altro, tutt'altro che perfetto ma molto più interessante. 
Non so se riesco a spiegarmi, ma anche se a piccoli passi, queste ragazze mi hanno dato tanto, hanno fatto molto per la mia "crescita".


E adesso, tutte over trenta, ci troviamo a spasso con passeggini, carrozzine, marsupi. Parliamo dei nostri bimbi, chiacchieriamo, ci chiediamo conferme l'un l'altra e sorridiamo, ridiamo, ricordando quando siamo uscite di nascosto da scuola dalla finestra. Per esempio. Oppure a quando ci siamo abbuffate fino a star male di sfogliatelle sulla scalinata del Duomo di Amalfi. 


Una vita fa, un'altra vita. 
La vita è fatta di tante vite e per noi adesso, ne è iniziata una nuova.

01 ottobre, 2011

M come Mamma e come Multinazionale

Premessa n.1: Che io volessi un figlio, credo non fosse un mistero per nessuno, nell'openspeis, anche se non l'ho mai gridato ai quattro venti.
Premessa n.2: la sede dove lavoro sta per chiudere, sta andando ad "esaurimento" e verrà sostituita da una sede estera.
Premessa n.3: non sono la prima e temo, nemmeno l'ultima, a vivere questa scomoda situazione.


Maggio 2010: un altro anno fiscale si chiude e Lizzie è soddisfatta, perché nonostante la congiuntura economica, nonostante il suo capo sia un ragazzo, che chiameremo Narciso, a cui lei stessa ha fatto da tutor/mentore (e quindi ha tante cose da insegnarle), nonostante ne abbia piene le scatole del suo lavoro, ha centrato e superato l'obiettivo. Il foglio excel non mente mai e dice 165%. Non male. Bene, pensa la povera Lizzie, adesso mi attende questo:
potrebbe andare in porto il passaggio interno per cui ho fatto il colloquio, che è anche andato bene, per fare un lavoro più adatto a me. Oppure se va male, visti i risultati ottenuti, mi daranno una mini promozione (scatto di livello interno all'azienda senza alcun valore al di fuori che sono anni che chiede vanamente), visto che gli aumenti sono bloccati.
Povera, povera Lizzie, illusa che non è altro.


Giugno 2010: a Lizzie viene trovato un tumorino benigno nel palmo della mano destra, che si manifesta come una pallina dura sottopelle grossa come un pisello che dà un po' fastidio. Va rimosso immediatamente e dopo l'operazione, perfettamente riuscita, la prognosi è 25 giorni. 25 giorni del nuovo anno fiscale in cui Lizzie non può lavorare perchè oltre tutto, la mano è la destra.
Nel frattempo in ufficio si decidono i nuovi organigrammi e altri ameni cambiamenti, pratica usuale per la multinazionale ad ogni nuovo anno fiscale. In particolare, nella struttura dove lavora Lizzie bisogna decidere chi vende cosa. Quindi ai suoi colleghi vengono fatti brevi colloqui in cui si domanda loro se preferiscano occuparsi (vendere) i prodotti di tipo T o di tipo F.
A Lizzie nessuno manco telefona.


Luglio 2010: il capo di Narciso, che chiameremo Blondie, organizza una cena di inizio anno e telefona a Lizzie per invitarla. Con rinnovato ottimismo Lizzie partecipa alla cena, per poi scoprire, tra una parola detta e una masticata, che lei è l'unica della tavolata a cui non è stato nè chiesto, nè comunicato che cavolo avrebbe venduto nei mesi successivi. Era come se fosse seduta ad un tavolo in cui i commensali parlavano un dialetto russo degli Urali meridionali, capiva uguale uguale. E si altera un po', anche perchè il progetto di cambiamento di ruolo in cui sperava è miseramente fallito.


Il giorno dopo alza il telefono e alza di peso a parole Narciso, che si arrabatta e si giustifica come può, confermandole che inoltre, lui non è più il suo capo. E qui fa una mossa geniale: con tutta l'empatia di cui è capace, dice a Lizzie che lei è meritevole di una promozione, di un aumento, di una sedia d'oro e altre vaccate, si si, mai come quest'anno merita tutto ciò, ma che lui non può occuparsene perchè non è più il suo capo e quindi di rivolgersi a quello nuovo.
Lizzie non può far altro che obbedire. Già è scazzata perchè il lavoro che voleva è svanito, almeno proverà a consolarsi con un inutile scatto interno.
Il nuovo capo, che chiameremo Giullare, di fronte alle richieste perorate da Narciso dice che no, lui non può fare alcunchè, perchè per lui io sono come una nuova arrivata e quindi i fantomatici organi di approvazione non gli passerebbero la richiesta e che quindi Lizzie deve pazientare e far passare un tempo tecnico dopo di che lui inoltrerà la domanda a chissà chi.
Il tempo tecnico era settembre, poi diventa gennaio, ma Lizzie non si stupisce, sono anni che lei tenta di richiedere piccole cose e che le richieste si perdono come lacrime nella pioggia.


Settembre 2010: Lizzie scopre con incalcolabile gioia che la cicogna sta arrivando. Il regolamento vorrebbe che si comunicasse subito al proprio capo la gravidanza, ma la scaramanzia la fa da padrona e quindi la Lizzie aspetta qualche settimana. Poi, le sue continue assenze pomeridiane (il momento peggiore della giornata è il post pranzo), necessitano una spiegazione sensata e quindi il vaso di pandora viene aperto. 


Ottobre 2010: Giullare è contento della notizia, probabilmente pensa che avrà tra le mani una rompiballe in meno. Il capo di Giullare invece reagisce alla notizia con un digrigno di denti e le sue prime parole sono: "E quindi da quando starai a casa?". 


Novembre 2010: le richieste inoltrate da Lizzie, sotto suggerimento di Narciso, a Giullare, giacciono in un dimenticatoio senza fondo. Poi adesso che è dichiaratamente incinta, figuriamoci, è già tanto che abbia ancora una scrivania e un pc. 
L'alimentazione di soli farinacei (pasta, pizza, focaccia e pane sono gli unici alimenti che la Lizzie digerisce) la portano ad avere i valori degli esami del sangue sballatini e le forze sotto zero. Any given day, non digerisce il pranzo e spesso il pomeriggio dà forfait. Ne parla con il gine niueig, che seraficamente le dice: "Elizabeth, stia a casa". E così sia. Tanto in ufficio mi trattano come un vecchio soprammobile ereditato dalla zia che proprio non si sa dove mettere perchè in casa sta male. 


Gennaio 2011: nella nuova sede estera, viene assunto un tizio, che chiameremo Mercuzio, che prende il posto di Lizzie. Il lavoro che lei svolgeva è ufficialmente passato a lui.


Giugno 2011: Nasce la Ballerina. Tutto il resto non esiste più.


Settembre 2011: Lizzie viene a sapere che tutti i suoi colleghi aventi ruolo analogo al suo, hanno ottenuto la sospirata promozioncina che lei ancora pazientemente aspetta. Qualcuno, si vocifera, non l'aveva nemmeno chiesta.


Ricapitolando: Lizzie ora è in ferie, tra breve entrerà in congedo facoltativo fino ad aprile (sfruttandolo tutto) e quando tornerà sarà la più vecchia e con la qualifica più bassa - di chi fa il suo mestiere - di tutta la sua sede ed inoltre il suo lavoro non ci sarà più, perchè lo fa Mercuzio già da mesi, all'estero nella nuova sede. La sede vecchia della sua città è in chiusura, quindi dall'alto suggeriscono comunque di provare a cercarsi un altro lavoro perchè posto per tutti, difficilmente ci sarà. 


Figuriamoci poi per la tardona con qualifica bassa che oltretutto, ha avuto la sfrontatezza di sposarsi e fare una figlia. Tzè.