29 agosto, 2008

Non ce la farete

No.

Non ce la farai, piccola creatura, piccola dentro e fuori, tutta ancheggiamenti e S sorde, non ce la farai a farmi sentire un'incapace, non riuscirai a farmi pensare che sei meglio di me.

Non ce la farai, personaggio periforme come un barbapapà, ma non dotato della loro serena tranquillità. Esagitato, goffo urlatore, non riuscirai mai a farti legittimare. Non da me.

Non ce la farai biondino slavato fintomilanese. Non mi farai venire l'angoscia. Nulla può angosciarmi, non adesso.

Non ce la farai, manga giapponese a cui manca la vena sexy, secca acciuga dal passo da SS, a farmi montare il nervoso. Perchè ormai, ti guardo e passo, niente più.

27 agosto, 2008

Ponteggi, capelli e buoni propositi alle soglie del fumoso autunno

Che poi sembra il titolo mal tradotto di un romanzo di Fannie Flagg. Ma non mi veniva niente di meglio. Perchè in questo periodo sono piuttosto incasinata e la stanchezza comincia ad opprimermi e confondermi. Cercando di riordinare le idee: ho dei problemi a casa, da lì la necessità di tornare dai miei. Sono ancora da loro, me la sto prendendo comoda perchè essere coccolata è piacevole, soprattutto in questo periodo. I problemi casalinghi ieri sera sono stati risolti, ma stamattina hanno montato il ponteggio. Già perchè casa mia, carina, accogliente e curata all'interno, esternamente necessitava di urgenti cure e anche piuttosto violente. L'amministratore ha deciso che questo è proprio il momento adatto per partire coi lavori. Va beh, mi permetto di dissentire, ma non gliene frega niente. Poi: domani ho la prova capelli. Allora da un lato è una liberazione, nel senso che finalmente vedrò il risultato, il motivo, della sofferenza a cui mi sono sottoposta negli ultimi mesi per tenere in testa questa lunga massa pesante. D'altro canto, non ho minimamente idea di come cavolo pettinarmi, ma spero mi verrà in mente qualcosa.
Sabato: prova vestito. E lì son dolori. Per prima cosa devo sperare di non essere ingrassata, poi che il vestito mi piaccia ancora! Alla fine dei conti, l'ho preso un sacco di mesi fa, con questa storia che bisogna partire con ampio anticipo...magari sabato scopro che non mi fa più impazzire come ai tempi che furono. Ma in questo caso infausto, ci sarebbe ben poco da fare, ormai me lo tengo. Quindi se c'è soluzione, perchè mi preoccupo? e se non c'è soluzione, perchè mi preoccupo?

Ma proseguiamo. L'estetista ieri era chiusa, il cartello recitava: riapertura martedì 2 settembre. Il che significa che pulizia viso e manicure devono aspettare. No, non faccio le unghie quadrate col bordo bianco, non mi piacciono, anche se tutte continuano a dirmi che sono belle.
Il ristorante mi chiamerà a breve per andare a provare il menu e per sapere il numero definitivo dei partecipanti al pranzo, numero che ovviamente ad oggi ignoro. Sistemerò anche questo.
La tipografia latita, la confetteria (si chiama così?) pure.
Ah, cazzo (mi è scappato, scusate) devo anche andare dal fiorista...
In tutto questo casino, stamattina in radio ho sentito che chi fa un minimo di sport con regolarità, ha un aspetto fino a 15 anni più giovane.
Devo porre rimedio a questa mia mancanza.

Perchè ho scritto fumoso autunno? Perchè qui intorno, in autunno tagliano il riso e le stoppie vengono bruciate agli angoli delle risaie. Il fumo delle stoppie dona all'autunno locale un profumo e un'atmosfera del tutto particolari.

25 agosto, 2008

Sono tornata bambina

Per cause di forza maggiore che non sto a spiegare, da venerdì sono temporaneamente tornata a casa di mamma e papà. A vivere, intendo. Spero sia solo questione di pochi giorni, perchè tutte le mie cose, i miei vestiti, i miei libri e le mie scarpe, le mie piante sono a casa mia; la mia vita è a casa mia.
Ma c'è un MA.
Mamma e papà sono tutti contenti che io sia tornata da loro: mamma ha ritrovato la vena della cuoca, mio papà mi ha degnamente sistemato la mia ex stanza (diventata uno studio ormai quattro anni or sono), il gatto mi accompagna in ogni stanza...Insomma, tutti mi trattano con un riguardo particolare, sono felici di avermi di nuovo lì che bazzico per casa ed esprimono così la loro contentezza, prodigandosi per me. Così, al mattino trovo la colazione pronta, il pranzo e la cena sempre coi miei piatti preferiti, mio papà fuma rigorossamente sul balcone, rinuncia a guardare qualsiasi tipo di corsa su Sky (eccetto la Formula 1, quella la guardo anch'io), in casa circolano giornali di arredamento (una mia piccola fissazione), posso ascoltare la musica che voglio senza lamentele...in poche parole, mi stanno viziando, sono tornata bambina. E io mi sento la principessa di casa. Un po' mi piace, servita e riverita come non succedeva da anni. Ammetto che ne sto approfittando un pochino...
C'è da chiedersi quanto resisteranno, loro.

21 agosto, 2008

Spaghetti

COM'E' ANDATA

E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Possiamo andare a prendere del sushi stasera al take away"

COME SAREBBE DOVUTA ANDARE


E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Tesoro, stasera ti porto in quel bel ristorante dove siamo stati dopo Natale con Simo e Giò e dove abbiamo mangiato così bene, ricordi?"

OPPURE

E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Tesoro, stasera ti porto in quel bel ristorante al mare dove siamo stati l'anno scorso a marzo, ricordi?"



Poi dicono che i popoli non si comprendono tra loro...non serve andare tanto lontano!

Riflessione di mezza estate

C'è stato un periodo in cui ero orgogliosa di me stessa. Perchè ho conseguito una laurea, perchè ho comprato casa, perchè ci sono tante persone che mi vogliono bene, perchè ho un buon lavoro, perchè - ultimamente - sto costruendo una famiglia nuova di zecca.
Resta tutto valido, per carità. Ma una piccola, acuta fitta nel fianco mi dice che qualcosina è stato lasciato per strada. Il problema è semplice: quando mi sono laureata, ormai sei anni or sono, credevo di riuscire, prima o poi, a inseguire i miei sogni professionali. Poi però ci si scontra con una realtà ben diversa che conosciamo più o meno tutti. Ti fai un culo quadro per laurearti in tempi accettabili e con una votazione decorosa e poi finisci a rincorrere stage in posti dove non te ne frega niente e magari manco ti pagano. Poi si passa dallo stage al contratto interinale, di nuovo in un posto che non interessa, ma è pur sempre un miglioramento. Intanto lavoro, pensiamo tutti, per il lavoro-che-vorrei, mi sto attrezzando, intando faccio qualcosa. Nel frattempo il contratto interinale scade e si rinnova tre o quattro volte finchè, con una gran botta di culo, ecco arrivare una proposta di contratto a tempo indeterminato. Vorrai mica non cogliere l'occasione? E via, si riparte. Esperienza nuova, tutto da imparare. E' ciò che hai sempre voluto fare? Naturalmente no, il settore in questione è in crisi, è chiuso, è una casta...bla bla bla. Quindi, accetta la nuova proposta e niente lamentele, il lavoro al giorno d'oggi è un lusso, non un diritto, poter scegliere non è contemplato.
Gli anni passano e la tua esperienza matura e si forma in un settore di cui francamente, ti frega ben poco. Qualche soldino l'hai messo da parte, il lavoro in sè diventa sempre più avvilente (già non era la tua passione in partenza...), quindi, ricominci a cercare. Ma scopri che là fuori, è l'esperienza fatta che conta. Chissenefrega se sei laureato in qualcosa, l'importante è cos'hai fatto negli ultimi cinque anni in cui hai lavorato. E lì capisci che sarà molto difficile riprendere le fila del lavoro-che-vorrei-fare, perchè ormai hai intrepreso una strada e molto probabilmente ti toccherà seguirla. Tutto sommato, il posto che hai è così male? Boh, qualcuno dice anche che ci sai fare. Qualcuno ogni tanto dice che c'è una piccola nerd, nascosta sotto la faccia di una innamorata di John Donne.

19 agosto, 2008

Sono tornata

Ed è come se non me ne fossi mai andata. Nel senso che una settimana è troppo poco; non si fa in tempo ad ambientarsi, che è già ora di tornare a casa e bastano un paio di giornate con il tempo non proprio bello e i piani sono in gran parte rovinati. Ma va bene lo stesso, per quest'estate va bene così e non mi voglio lamentare visto che tra un mese e mezzo sarò di nuovo in ferie e questa volta per ben tre settimane.

Di bello c'è stato che in questi giorni di ferie ho respirato aria buona, in tutti i sensi. Fisicamente ero in montagna, quindi va da sè che l'aria fosse migliore di quella che respiriamo qui nel catino della pianura padana. Però ciò che intendo dire è che mi sono nutrita di buone sensazioni. Stare a casa mia tra le verdi montagne già di per sè ha su di me un effetto benefico notevole, in più quest'anno una serie di eventi a contorno hanno migliorato la situazione.

Con Ila per esempio. Ho passato giorni ad arrovellarmi e preoccuparmi per lei, poi invece a ferragosto l'ho trovata bene, abbastanza bene. E mi sono resa conto che per certe cose è come se vivessimo agli antipodi del mondo, non potremmo essere più diverse! A volte riesce ad essere così snob, è pazzesco! Lei è quella che deve avere pure i tappetini del cesso firmati...eppure, credo sia una delle persone più generose del mondo. E non lo dico perchè mi ha fatto un regalo superlativo, parlo di un altro tipo di generosità. Senza contare poi quanto mi conosce! Quanto? Mi ha consigliato un libro e dopo poche pagine già mi stavo commuovendo perchè le protagoniste mi ricordavano lei e me...e alla fine ho letto il libro in pochissimi giorni, divorandolo, nonostante prima di cominiciarlo non gli avrei dato un centesimo.

Poi Maddina, che si ricorda sempre di me nelle date significative. Litiga con il consorte, pur di venire da me e anche se alla fine non la spunta lei, io capisco e soprattutto lei sa che io capisco, so quanto e cosa significasse per lei venire a trovarmi proprio lì, dove il marito non ha voluto andare. Ma io lo so, lui no, o forse crede di sì, ma in realtà per certe cose è anni luce lontano da noi, da lei.

La Lory che ha il lapsus froidiano e mi chiama proprio quando me l'aspetto, anche se per tutt'altro motivo. La vedo così raramente che dimentico di che colore si è fatta i capelli da una volta all'altra. Ma poi non cambia mai niente. E mi telefona per darmi in anteprima e in gran segreto la notizia dell'anno. Al telefono vorrei urlare e abbracciarla, anche perchè si ricorda di mia nonna, si ricorda di tante cose, è una persona che non dimentica, soprattutto non dimentica quanto c'è stato di buono, le cose belle.

La mamma. Con cui come nella migliore tradizione, litigo furiosamente proprio la mattina in cui parto. Come nostro solito, tragedia greca, con pianti e lacrime (anche di coccodrillo). E' sempre stato così, dubito che le cose tra noi potranno mai cambiare, ma forse è meglio, considerando che potrebbero anche peggiorare! La sua sensibilità a volte mi devasta: non è venuta con me a scegliere i fiori per la chiesa e, non paga di tal gesto, la prossima settimana, quando farò la prima prova dell'abito, forse "sarò in montagna, non so se vengo". Salvo poi rendersi conto che essendo io la sua unica figlia, forse dovrebbe darmi un po' più di attenzione...e non solo per queste cose, anche per faccende un po' più pratiche che per ora ho totalmente gestito da sola. Ma poi viene fuori che fa così perchè teme che io mi incazzi perchè lei si intromette, io sono talmente ruvida...va beh, è un cane che si morde la coda, non ne usciremo mai...

Poi è successo che ho ripreso dei contatti, li sto riprendendo, nonostante la distanza (e non parlo solo di spazio, anche di tempo).

E in fondo a tutto questo c'è Darcy. Ma su di lui mi turbinano in testa talmente tanti pensieri, che non riesco ad organizzarli. Riesco soltanto a realizzare che comincio davvero a mal sopportare di svegliarmi la mattina e non trovarlo vicino a me.

06 agosto, 2008

Non ne poteva più...voleva proprio nascere!

BENVENUTO PICCOLO EDOARDO!!!