29 agosto, 2013

Ho capito

Ero qui, che cercavo delle informazioni sul web, quando il mio orecchio è stato catturato dalla conversazione che si stava svolgendo nell'altra stanza tra due miei colleghi, di là, dove ci sono tutti gli altri.
Allora ho capito. Che bello sarebbe stato se avessi potuto avere anch'io un argomento di viva discussione con un collega.

Non è il pc giurassico e nemmeno la scrivania-tavolino-pieghevole associato ad un bassa sedia di plastica.
Non è la stanzetta angusta in se stessa e neppure la tipologia di azienda.

E' la solitudine, signori, quella nuova e per adesso fastidiosa esperienza di lavorare da sola, che mi fa soffrire.

Eh già. Perchè io alla fine, lavoro unicamente col mio capo, mister buonemanieremaisentitenominare, il genio supremo del cazziatone, il mago del sarcasmo cattivo, colui che se ne frega del contesto e che se ti deve dire qualcosa di poco carino, te lo dice, senza filtri, senza pensieri, senza esitazione.

A me non piace tanto, sta persona. Lo ammetto. Va bene essere chiari e diretti, ma siamo sicuri che sia sempre un pregio?
Soffro, a dover inventarmi un lavoro, sottoporgli delle idee e sentirmele puntalmente smontare.
Patisco il dover pensare a tutto da sola, senza un compagno di sfighe, senza un cervello con cui confrontare il mio, senza potersi scambiare sguardi, idee, due chiacchiere sceme.
Soffro perchè quando imbastisco, penso e progetto, per lui non è mai abbastanza, non sono mai abbastanza avanti. Ma di controproposte...non ne sento.

E sono sola, in tutto questo. Sola nei miei piccoli fallimenti quotidiani.

Vorrei solo qualcuno con cui lavorare, perchè sono convinta che lavorerei meglio, forse perchè prima lavoravo con così tanta gente che era pure troppa e ci vorrebbe una via di mezzo, o per lo meno nei momenti neri potrei pensare mal comune, mezzo gaudio.

28 agosto, 2013

Cose viste quest'estate

Forse avrete vagamente inutito che sono una maledetta insicura.
Mi faccio in continuazione domande su me stessa, la me stessa in caduta libera lavorativa e la me stessa mamma.
Sulla prima, ho solo una fettina sottile di responsabilità, quindi più che prendermela ogni tanto con la cattiva sorte, gli dei avversi, il governo ladro e il riscaldamento globale, sfogando la mia frustrazione su Darcy-Santo-Subito, so di non poter fare.

Sulla me stessa mamma invece lavoro, lavoro, lavoro in continuazione. Leggo, osservo, copio, traggo ispirazione da altre mamme, da chi mi sembra abbia idee sensate e comportamenti corretti. Mi confronto con amiche, ascolto suggerimenti ed evolvo. Seguo pure il mio infingardo istinto.

Durante queste vacanze però, ho anche osservato tanti comportamenti che avrei preferito non vedere.

Partiamo da quegli sciagurati che hanno portato il figlio di 8 mesi ad oltre 3000 mt di altitudine con conseguenze tragiche: questo fatto mi ha sconvolta, ma come si fa?

Senza arrivare ed episodi di definitiva drammaticità come questo però, ho visto altre scene poco carine.

Ciuccio lasciato a bambini ben oltre i 3 anni. Mentre parlano, giocano, ridono. (Forse anche mangiano?).
Davvero, io non ho nulla contro il ciuccio, la mia piccola, due anni e tre mesi, lo usa ancora di notte e ogni tanto lo cerca anche di giorno, ciuccia un minuto poi si mette a parlare, allora le dico: "Ballerina, non ti capisco quando parli con ciuccio in bocca, dammi il ciuccio" e lei, prontamente, me lo consegna e per ore e ore se ne dimentica. Capisco che sia un vizio difficile da togliere, non pretendo di arrivare io, bella fresca e insegnare agli altri come si toglie, ma almeno mentre questi bimbi, già grandicelli, giocano e parlano, non si potrebbe provare a sottrarglielo per qualche minuto? Almeno mentre parlano...

Bambini troppo grandi per stare sul passeggino.
Non so se sia la mia l'eccezione, ma la Ballerina ormai lo usa col contagocce, vuole sempre camminare e quando si stanca, chiede di essere presa in braccio. Com'è possibile vedere bambini in età scolare o quasi, ranniccchiati su trabiccoli non più adatti alla loro età? E quanti ne ho visti...

L'alimentazione mari e monti.
Non sono una mamma bio-eco-green, ma anche al mare cerco di nutrire mia figlia con un po' di buon senso.
Non penso che dare a bambini di due/tre anni OGNI GIORNO cornetti algida, patatine, pizzette, chupa chupa e caramelle gommose sia proprio l'ideale. Sbaglio?
Anche in montagna mi è successa una cosa buffa durante una gita. Arriviamo nei pressi del punto di ristoro e la Ballerina mi chiede un biscotto (lei mangia quelli classici dei bambini, i plasmon), gliene dò uno e ne offro uno al suo amichetto coetaneo chiedendo al suo papà :"Posso?" Risposta: "Sì daglielo, ma lo vuole solo perchè l'ha visto alla tua, perchè lui non mangia fuori pasto". Mi giro per guardarlo: sta ciucciando un chupa chupa. E poi io vengo derisa perchè ancora non le propino cucchiaiate di Nutella??

Vita da spiaggia.
Capisco che ci possano essere degli impedimenti e delle difficoltà, ma trascorrere in spiaggia le ore che vanno dalle 9 del mattino alle 16 e poi andare a casa, senza pensare che sarebbe meglio per mille motivi evitare le ore più calde, spezzando la giornata, senza pensare che forse i bimbi ancora piccoli starebbero meglio nel fresco del loro lettino per il sonnellino pomeridiano, senza rinnovare l'applicazione delle creme protettive, mi sembra un po' irresponsabile.

Musei.
A Parigi ho visto tante famiglie in gita con i figli. Mi sono sentita un po' snob, pensando che io avevo lasciato la mia piccola al mare coi nonni, ma avevo pensato di far bene, così non avrei scombussolato i suoi ritmi, ancora molto scanditi, e avrei potuto organizzare con Darcy una visita "ad alto impatto", con tanti spostamenti e pasti rapidi. E così è stato.
Quelle famiglie però un pochino mi facevano pensare, pernsare che avrei potuto anch'io portare la Ballerina e organizzare una vacanza più tranquilla, tenendo presente i suoi ritmi.
Poi però ho visto schiere di bambini e ragazzini, a piedi o sui passeggini, smanettare allegramente sui loro tablet/smatphones davanti a Amore e Psiche, per niente interessati al museo se non forse alla mummia egizia, ne ho visti altri mortalmente annoioati ciondolare in giro con gli occhi vuoti, ne ho visti altri addormentati tutti sudati nei passeggini e altri ancora talmente stanchi da piagere, sfinti. E allora mi son detta, forse va bene così, forse ci vuole un po' di predisposizone, di abilità e io non sono certa di averla. Non erano tutti così eh, intendiamoci, ma tanti sì e mi è spiaciuto per loro, sia per i piccoli che per i grandi. Forse su questo tema, Francesca Patato Friendly potrà aiutarmi!

Bambini in auto.
In braccio, in giro per l'auto, non legati. Ancora, tanti, troppi. Incomprensibile!

26 agosto, 2013

Lucchetti

Era mattina e il sole splendeva luminoso, ma non ancora caldo, la temperatura era fantastica. Stavamo costeggiando la Senna, direzione Notre Dame.

Era il primo giorno pieno a Parigi, martedì. La pancia era nutrita da un caffè e un muffin double chocolate. L'umore era alle stelle.

Ad un certo punto in lontananza, vedo un ponte brillare. Cerco sulla mappa, si chiama Ponts des Arts. Cavolo, penso, sembra d'oro, svavilla come se fosse ricoperto da lucine di Natale, che spettacolo.

Ci avviciniamo.
Pian piano nei miei occhi, si delineano quelle che non sono lucine e nel mio cervello si fa largo un'idea che mi atterrisce. No, non può essere, mi dico.

Finalmente arriviamo al ponte e lo attraversiamo.
Le mie paure si concretizzano.

Lucchetti.
Sono tutti lucchetti.
Di diverse fogge, dimensioni e materiali.
Sono tutti lucchetti su cui qualcuno ha scritto i propri nomi da innamorati.
Un ponte intero, entrambi i parapetti.
Traboccano di lucchetti, ormai non ce ne sta nemmeno più mezzo.
E infatti la colonizzazione di estende, caparbia, anche oltre, ovunque si possa agganciare un lucchetto.

Ora vi imploro. Ditemelo, ditemi che non è per Moccia.
Ditemi che questa storia dei lucchetti l'hanno inventata quei romanticoni dei francesi e lui ha colto l'idea.
Vi prego, ditemi che la sua fama non è giunta così prepotente anche là, nella patria di Zola.
Vi prego.



25 agosto, 2013

Si ricomincia, tra nostalgia e buoni propositi

Ebbene, chi mi conosce lo sa, per me settembre, l'autunno, sono il vero "nuovo inizio", altro che capodanno.

Sono reduce da un'estate pressochè perfetta, fosse solo per il fatto che non avevo mai avuto tre settimane di fila, se non per il viaggio di nozze.

La Ballerina è stata sempre benissimo e ha fatto progressi a mio avviso sorprendenti: parla in continuazione, conosce diversi numeri e lettere, fa collegamenti...è sempre più una donnina.
Ha trascorso un mese al mare coi nonni, il che ha consentito a me e consorte di trascorrere con loro, al mare appunto, ogni weekend di luglio. E non è mica poco quando nella tua città la signora e padrona si chiama zanzara.

Quando sono inizate le ferie, noi 3 ci siamo trasferiti in montagna, in cerca di maggior fresco, ma soprattutto, maggior tranquillità (le spiagge italiane ad agosto possono diventare impraticabili).
In montagna ci siamo destreggiati benissimo tra grigliate, gite ai rifugi, compleanni, feste varie, aperitivi impegnativi, frequenti incursioni al parco giochi, incontri piacevoli quanto inaspettati e incontri programmati e ben riusciti.

Durante la terza settimana di ferie, la Ballerina è tornata sulle spiagge e Darcy ed io abbiamo fatto il viaggio che programmavo da circa 2 anni: Parigi. Cinque giorni, da lunedì a venerdì. Non vi dirò quanto sia bella, credo sia inutile, così come non vi dirò quanto abbiamo sentito la mancanza della piccola, ma sentivamo davvero il bisogno di qualche giorno solo per noi, di non essere legati ai suoi orari, ai suoi gusti, ai suoi pisolini, ai cd e ai libri di Peppa Pig, agli album da colorare di Hello Kitty.

Siamo tornati venerdì. Ho già fatto fare gli straordinari a lavatrice e vaporella: tutto lavato e stirato.
Domani torna anche LEI, finalmente!

E si torna anche al lavoro...e qui veniamo ai buoni propositi.


1. Cercherò di partire con entusiasmo e voglia di fare, ce la metterò tutta, promesso. Onorerò la fortuna che ho lavorando in città, qui a due passi, facendolo ogni giorno al meglio e col sorriso.

2. Nuovo regime alimentare. Ecco, grigliate, polente e fois gras non vanno proprio d'accordo con la linea e con la salute, quindi per qualche settimana, dieta disintossicante. Giuro che ne sento il bisogno.

3. Un minimo di attività fisica appena possibile, anche se è solo correre dietro alla figlia, lo farò.  Quindi, porterò la suddetta figlia in piscina, il sabato mattina. 
E basta ascensore.

4. Riprendere a scrivere il racconto che ho abbandonato a fine luglio. Devo riallacciare le fila.

5. Cercare di dimenticare che mio marito oltre che meraviglioso, è juventino.

6. Sistemare le foto della Cornovaglia e fare un album (stiamo parlando dell'estate 2010) 

7. Sistemare i milioni di foto della Ballerina e fare un centinaio di album.

8. Cercare di ignorare chi mi infastidisce.

9. Chiamare chi mi fa stare bene.

Nove buoni propositi possono bastare che dite? E poi non mi piacciono le cifre tonde. 

Buon rientro a tutte.




18 agosto, 2013

Intermezzo

Torno per un attimo, domani ripartirò. 

Prima di tutto: uno speciale benvenuto al mondo a Simone, ora con lui questa terra è un posto migliore!

Poi:

Queste due settimane di montagna sono state le vancanze degli incontri, del rivedere persone care che non vedevo da tempo. Persone riviste con immenso piacere devo dire. Ritrovarsi cresciuti, ritrovarsi genitori dove noi stessi siamo stati bambini. Bello, bello, bellissimo. La gioia sincera di un incontro negli occhi degli altri scalda il cuore.

E' stata la vancanza delle parole, quelle imparate e pronunciate dalla Ballerina, che ormai ha esternato completamente i geni della nonna materna e tende a non tacere mai se non quando dorme (quando mastica riesce a farfugliare qualcosa).

E' stata la vacanza del ritorno in luoghi belli perchè li amo, poi in alcuni casi anche belli e basta, a prescindere dal mio amore.

Ho ammirato il blu del cielo, il bianco delle nuvole e il verde dei boschi. Ho ascoltato il rumore del fiume e il canto dei grilli. Ho osservato le stelle nelle fresche serate, respirando quell'aria profumata di terra, di prato e di legno  che tanto mi piace.

Siamo stati benissimo, sia noi tre che con gli amici.

Ora la piccola torna al mare e io e Darcy facciamo un rapido cambio di valigia e partiamo per Parigi.

Sto così bene.


Sul sentiero, Darcy e la Ballerina.

02 agosto, 2013

Bologna

Mi dispiace che il mio ultimo post prima delle vacanze sia questo, così amaro, ma non posso far diversamente, perchè oggi è il 2 agosto.

Ero una bambina, avevo solo 4 anni, quindi non ricordo niente.
Quello che mi ha sconvolta, quando mi sono documentata, sono state le famiglie intere, spazzate via. I bambini con le mamme. E i giovani, tanti, tantissimi giovani. Vite neanche iniziate. Ma anche gli anziani.
E quella lista che non finisce più.

Mi si rivolta lo stomaco se penso che c'è ancora chi aspetta l'ultimo fondamentale tassello di verità. Mi si rivolta lo stomaco se penso che ci sono esseri umani che possono pensare ad atti simili e compierli. Mi fa vergognare, arrabbiare, imbufalire. Mi sembrano cose dell'altro mondo, inimmaginabili.

Non ci sono parole.

01 agosto, 2013

Take it easy

Ho intenzione di fare proprio così, di prendermela con estrema calma.
Tutto.

Si sa, quando ci sono di mezzo i bambini (e a volte anche i mariti), i fattori di stress possono aumentare. Se una non è proprio una mamma zen, può succedere di stressarsi per cose che poi, a pensarci bene, sono cavolate.

Per le prossime due settimane, ho deciso che non mi lascerò stressare da tutti questi fattori esterni, ho deciso che me la prenderò supecomoda e che non permetterò a delle sciocchezze di minare la mia tranquillità.

Se la bambina dormirà un po' di più al mattino, spostando il là tutti gli orari, PAZIENZA
Se insisterà col voler mangiare da sola sporcando ogni cm quadrato dei suoi abiti, PAZIENZA, c'è la lavatrice.
Se la stessa cosa farà mio marito, sebbene sia più abile con le posate, PAZIENZA
Se non tutti i giorni riuscirò a dare alla Ballerina la verdura, PAZIENZA
Se salterà qualche pisolino pomeridiano, PAZIENZA
Se suo papà invece, non se ne farà mancare neanche uno, PAZIENZA, anzi, buon per lui.
Se al parco giorchi si concerà come un maiale, PAZIENZA, faremo bagnetto e lavatrice (questo per il papà NON VALE)
Se avanzerà un po' di formaggio, PAZIENZA (questo riferito al papà, è impossibile)
Se vorrà assaggiare cibi nuovi che finora non le ho dato, PROVEREMO
Se non vorrà mai usare il passeggino, CAMMINEREMO
Se vorrà andare a dormire un po' più tardi, PAZIENZA, giocheremo insieme e leggeremo qualche libro in più.

Insomma, ogni tanto forse mi incasino da sola, tendo ad essere troppo rigida, soprattutto con orari e alimentazione.
Ho in programma grigliate, pic nic e gite, quindi nello zaino dovrò mettere anche tutta la mia flessibilità.
La mia piccola, tanto piccola non è più: me ne accorgo ogni giorno, per quanto parla, per quanto è alta, per quanto è donnina.

Un po' di elasticità darà a tutti più serenità, ne sono certa.

Buone vacanze e tante cose belle a tutte.