26 luglio, 2012

Tornare bambini

E' proprio vero che con i figli piccoli, si torna un po' bambini. 
Se una parte di noi viene naturalmente portata a crescere, a maturare, a cambiare priorità e prospettive, è altrettanto vero che ciò che i bambini ci portano è anche un ritorno alla nostra infanzia.


Quest'estate per noi si divide appunti fra i luoghi della nostra infanzia, di quella di Darcy e della mia. 


Luglio al mare, nell'amena località dove le case costano insensatamente, sia in affitto che per l'acquisto (avete notato: ci sono luoghi dove viene sovvertita la legge della domanda e dell'offerta, cioè a fronte di un'offerta massiccia di alloggi, i prezzi invece che scendere, salgono sempre di più. C'è qualche economista/immobiliarista che mi possa spiegare questo fenomeno? Grazie!!!). 
Ci permettiamo di lasciare la Ballerina là coi nonni un mese, nel paesello dove suo papà Darcy ha trascorso tutte le vacanze della sua infanzia. Montagne di ricordi suoi che giorno dopo giorno, a sentirli raccontare, diventano anche miei. Luoghi così familiari per lui, da poterci girare bendato; io che invece mi perdo come un pinguino uscito dal gruppo. Ma piano piano, anche le strade diventano meno oscure. Dopo quasi un mese, anch'io ho preso confidenza con i nomi delle vie e delle piazze principali, con gli stabilimenti balneari e, ovviamente, coi negozi.


Dalla prossima settimana invece ci sposteremo in montagna, dove le storie sono le mie, dove io posso girare bendata, dove conosco ogni sasso, ogni panchina, ogni cima. Dove i negozianti mi danno del tu.
Il bar dove compravo le sigarette per mio papà, il negozio con cui facevo la spesa con mia nonna, l'edicola spacciatrice di Settimana Enigmistica, il Minigolf conquistato dopo la lunga passeggiata.
Tornare a casa di fretta al suono delle campane perchè i nonni non vogliono cenare tardi, sentire dalle finestre aperte delle case antiche che stanno iniziando i telegiornali e quindi capire che è già tardi, sentire il rumore del fiume che non smette mai di scorrere e il profumo della montagna che non va mai a dormire.


Mi tornano in mente mille episodi, mille persone, mille ricordi. Il pensiero va in particolar modo a chi non vedo da tanti anni, mi domando dove siano certe persone, cosa facciano, se hanno figli, se stanno bene, se vengono ancora ogni tanto tra i monti e mi chiedo chissà perchè non ci siamo più visti. 
A volte è questione di un attimo, una telefonata non fatta, una rimpatriata saltata, una gita non fatta. E in un secondo son passati dieci anni, o di più. 
La cosa più bella è quando ci si perde, ma poi, quasi per forza, la vita ci ricongiunge. Basta capire quando sta accadendo.


Che bello, poter tornare bambina.




25 luglio, 2012

Buon costume

Che io non sia una tipa da spiaggia, credo l'abbiate capito da tempo. Che col caldo non vado d'accordo e con il sole ho un rapporto odio-amore. Quando però frequento i lidi, cerco di comportarmi e di vestirmi sempre secondo educazione, buongusto e buon senso. 


Da qui mi chiedo: ma sarà davvero così bello e sexy il trikini?? Questo ibrido, questo costume geneticamente modificato, nato dalla innaturale unione tra il bikini e il costume intero, questa creatura del terzo millennio che pare spopoli a Saint Tropez, è davvero tutta sta figata?
A me non pare. A mio giudizio, infligge un'abbronzatura a macchie e righe che di bello ha davvero poco: a chi piace avere un'autostrada bianca in mezzo alla pancia? Mah. 
Poi, da quel che ho visto, il trikini è spesso decorato con anelli che uniscono le varie parti, cordini, treccine, sbarlusin di varia natura e dimensioni....il che, secondo me, non è proprio la quint'essenza del buon gusto. Credo. 


Preferisco un sano costume intero sportivo, che non ha mai fatto male a nessuno e per lo meno ha la dote di essere pratico se una vuole fare quattro bracciate tranquilla. Oppure un classico due pezzi, magari scelto con criterio in base alla nostra età e al nostro giro vita, giro chiappe e giro fianchi. (Già, perchè anche qui ci sarebbe da iniziare una divagazione sulle sciure con qualche primavera alle spalle che sfoggiano costumi crudeli e sbugiardanti).


Ecco, solo questo. Un post frivolo, dopo uno molto sentito e personale e uno che ha scatenato qualche polemica di troppo. Avevo voglia di essere frivola.
Però ditemi cosa ne pensate voi!

23 luglio, 2012

Dorina

E' stata lei a insegnarmi a difendermi
E' stata lei a infondermi l'autostima
E' stata lei a togliermi i denti senza farmi male
E' stata lei a insegnarmi il rispetto per gli altri
E' stata lei a insegnarmi a studiare
E' stata lei a disinfettarmi il taglio sopra l'occhio
E' stata lei a farmi capire che non c'era niente di sbagliato in me
E' stata lei a insegnarmi ad essere paziente
E' stata lei a darmi le basi per il futuro


In questo periodo in cui si parla tanto di maestre brave, cattive, processate, assolte, condannate....a me è tornata in mente la mia, minuscola, giovane e forte, che aveva combattuto e sconfitto un male molto più grande di lei, ma che al secondo vigliacco attacco, non ha potuto più difendersi.


Tutti noi, quando ci ritroviamo, parliamo di te, perchè sei sempre nei nostri pensieri, sei un mattoncino di noi.

17 luglio, 2012

Pappe sì, ma fino a un certo punto

Recentemente ho incontrato un paio di amiche che hanno figli con la stessa età della Ballerina. 
Sapete com'è, alla fine si parla sempre di peso, di pannolini e di pappe. Così scopro che questi coetanei della mia piccola si svegliano ancora diverse volte per notte per poppare il latte della mamma. E quando dico diverse, intendo nel migliore dei casi 4 o 5 volte, nel peggiore 10 o più. 
Sarò stordita, ma non riesco a capire come questa cosa possa non avere conseguenze sulle psiche e sul fisico di una mamma che lavora. 
Io non lavoro, quindi dovrei stare zitta, però tacere mi riesce difficile. 

Incuriosita da questo fenomeno, domando: "Davvero? Ma anche se cena si sveglia così tante volte per mangiare?" e mentalmente penso alla cena di mia figlia, che da quando ad aprile ha rispedito al mittente le creme multicereali e i semolini (e pure la mia tetta), mangia pastina e riso con sughetto di pomodoro e verdure con una generosa grattugiata di parmigiano, philadelphia con un filo d'olio, un frutto, pane e a volte un paio di pavesini. Mi pare inverosimile che una creaturina tanto piccina possa non essere sazia dopo tanto ben di Dio. 
Appunto. 
Le amiche rispondono: "Eh sì, mangia solo un po' di crema di mais e tapioca e mezzo vasetto di omogeneizzato, di più non mangia proprio". 


Mumble Mumble. 
La Ballerina di vasetto, a pranzo, se ne sbafa uno intero. Sì sì, le dò gli omogeneizzati, primo perchè ha solo due denti, secondo perchè sono molto comodi e io sono una mamma un po' pigra (ma la verdura la preparo io, lunga vita al Baby cook!). Le creme multicereali, come ho detto, le schifa da tempo. Ha evoluto molto i suoi gusti, rifiutando anche gli omogeneizzati di frutta a favore di frutta fresca a pezzettini. Mangia il prosciutto cotto, il parmigiano, il pane e i biscotti. Prova a mangiare tutto quello che vede nei nostri piatti, nel limite del buonsenso.


Da madre improvvisata, da profana, da ignorante vi chiedo: non sarà che questi bimbi con fame notturna mangiano troppo poco di giorno? 
A 13 mesi, non avranno voglia di salutare le sbobbe (e forse anche le poppate??) per cibi più saporiti e "adulti"?


10 luglio, 2012

Letture da spiaggia

***Attenzione, questo post ha un contenuto altamente snob***


Una volta d'estate proliferavano le offerte sui libri, la gente ne comprava a palate con l'idea di avere tanto tempo da dedicare alla lettura. In spiaggia si vedevano innumerevoli Harmony, gialli Mondadori di vario tipo, romanzi "leggeri" ma pur sempre romanzi che però ora sembrano un po' passati di moda.
Dai pochi giorni trascorsi al mare quest'anno, posso dire che c'è stato un cambiamento. Si passa da un estremo all'altro: o letture decisamente intense e di pregio, oppure stupidaggini pazzesche, ma per stupidaggini intendo proprio stupidaggini
Cioè: ragazze fichissime e senza un filo di grasso che leggono riviste i cui titoli a caratteri cubitali sono Gambe e Glutei, Se lui guarda un'altra, Doposole o Anticellulite?, La sfida dei capelli al sole. 
Parliamone, o forse è meglio di no.
I ragazzi dal canto loro non vanno oltre Gazzetta dello Sport, TuttoSport, Corriere dello Sport Stadio, passando da Men's Health e Max (sì, Max).


Poi c'è l'altra faccia della popolazione, i cavalieri Jedi, quelli che rifuggono il lato oscuro e ancora osano accendere il cervello. Così, capita che tra un ombrellone e l'altro tu veda Cime Tempestose, Il Gattopardo, Il Rosso e il Nero, Macbeth (ebbene sì!!!) e Il console onorario.
Respect.


PS: Una ola per la Vale Guladelamajun che ha letto "La Versione di Barney", libro che io ho letto lo scorso anno e che ha vinto il mio personalissimo premio come miglior libro letto nel 2011.

02 luglio, 2012

Quando la figlia è in vacanza

Ieri abbiamo accompagnato al mare la Ballerina. La fanciulla trascorrerà il mese di luglio là coi nonni, lontana dall'afa, dalle zanzare e da questo caldo opprimente. Dormirà con la brezza che entra dalla finestra, riposerà tranquilla senza sudare. Al mattino, tutta bella spalmata di protezione solare, giocherà sulla spiaggia, zampetterà sulla sabbia morbida senza pericoli e farà i primi brevi bagnetti in mare. Il nonno e la nonna saranno i suoi due attenti e amorevoli angeli custodi.
Qui, in città, mentre Darcy lavorerà da bravo papà e bravo marito, io riprenderò un po' di fiato, trascorrendo per la prima volta da 13 mesi qualche giorno senza la nostra piccola. Dormirò un po' di più la mattina, avrò tempo per qualche pratica ormai in disuso tipo una manicure ben fatta, o un massaggio fresco alle gambe; potrò cucinare qualche buona pietanza estiva e uscire con le amiche. 
Però. (Ci doveva pur essere un però in questa situazione idilliaca).
Però ci sono altre mamme, più o meno amiche, che mi fanno sentire una mamma snaturata.
"Ma come fai????" Occhi strabuzzati e sguardo incredulo, della serie sto-guardando-un-elefante-rosa-alato.
"La lasci un mese coi nonni??" Tipo, la stai lasciando con la Banda Bassotti.
"Ffffffffffsssssssss" Occhi a fessura e labbra strette in un sibilo di dolore.
"Ah no io non ce la farei" espressione severa che sottintende rimprovero, madre snaturata!
"Non so se ce la farei...." gli occhi tradiscono vera e propria disperazione.


Insomma, mi sono sentita un po' di giudicata, da queste reazioni. So che non sono veri e propri giudizi, almeno non direttamente, ma indirettamente lasciano intendere disaccordo, rimprovero e disapprovazione. Non pretendo di essere nel giusto, perchè forse non c'è nemmeno un giusto e uno sbagliato. Ho solo pensato alla mia esperienza: intere estati trascorse serenamente coi nonni, lontana dal cemento bollente della città, lontana dal traffico, dai pericoli e sì, anche dalle zanzare. E' ovvio che mi manchi, è la prima volta che mi allontano dalla Ballerina, ma non voglio sentirmi madre crudele o meno madre perchè ho deciso di separarmi da lei per farle trascorrere un'estate migliore di quella che passerebbe con me. Certo io sono la mamma, quale migliore estate di quella passata con la mamma? Boh, non so. Quello che so è che il caldo mi stanca e mi snerva, in questi giorni ero irritabile, nervosa, spompata, insofferente e bisognosa di una pausa. Da tutto. Sì, tutto. Anche da lei. Perchè lei lo sentiva e sicuramente pativa. Una pausa da mia figlia. Che cosa orribile ho scritto! Ma che ci posso fare? E' così! Credo che mi sarebbero bastati un paio di giorni di ossigeno,  ma visto che c'era la possibilità di farle respirare aria buona per un mese intero, perchè non coglierla? Non starà forse meglio là a giocare sul bagnasciuga, che qui in città a bollire dal caldo? 
Il dubbio è parte di me, quindi mi auguro di aver scelto per il meglio.


Ma quanto mi manca??