E' proprio vero che con i figli piccoli, si torna un po' bambini.
Se una parte di noi viene naturalmente portata a crescere, a maturare, a cambiare priorità e prospettive, è altrettanto vero che ciò che i bambini ci portano è anche un ritorno alla nostra infanzia.
Quest'estate per noi si divide appunti fra i luoghi della nostra infanzia, di quella di Darcy e della mia.
Luglio al mare, nell'amena località dove le case costano insensatamente, sia in affitto che per l'acquisto (avete notato: ci sono luoghi dove viene sovvertita la legge della domanda e dell'offerta, cioè a fronte di un'offerta massiccia di alloggi, i prezzi invece che scendere, salgono sempre di più. C'è qualche economista/immobiliarista che mi possa spiegare questo fenomeno? Grazie!!!).
Ci permettiamo di lasciare la Ballerina là coi nonni un mese, nel paesello dove suo papà Darcy ha trascorso tutte le vacanze della sua infanzia. Montagne di ricordi suoi che giorno dopo giorno, a sentirli raccontare, diventano anche miei. Luoghi così familiari per lui, da poterci girare bendato; io che invece mi perdo come un pinguino uscito dal gruppo. Ma piano piano, anche le strade diventano meno oscure. Dopo quasi un mese, anch'io ho preso confidenza con i nomi delle vie e delle piazze principali, con gli stabilimenti balneari e, ovviamente, coi negozi.
Dalla prossima settimana invece ci sposteremo in montagna, dove le storie sono le mie, dove io posso girare bendata, dove conosco ogni sasso, ogni panchina, ogni cima. Dove i negozianti mi danno del tu.
Il bar dove compravo le sigarette per mio papà, il negozio con cui facevo la spesa con mia nonna, l'edicola spacciatrice di Settimana Enigmistica, il Minigolf conquistato dopo la lunga passeggiata.
Tornare a casa di fretta al suono delle campane perchè i nonni non vogliono cenare tardi, sentire dalle finestre aperte delle case antiche che stanno iniziando i telegiornali e quindi capire che è già tardi, sentire il rumore del fiume che non smette mai di scorrere e il profumo della montagna che non va mai a dormire.
Mi tornano in mente mille episodi, mille persone, mille ricordi. Il pensiero va in particolar modo a chi non vedo da tanti anni, mi domando dove siano certe persone, cosa facciano, se hanno figli, se stanno bene, se vengono ancora ogni tanto tra i monti e mi chiedo chissà perchè non ci siamo più visti.
A volte è questione di un attimo, una telefonata non fatta, una rimpatriata saltata, una gita non fatta. E in un secondo son passati dieci anni, o di più.
La cosa più bella è quando ci si perde, ma poi, quasi per forza, la vita ci ricongiunge. Basta capire quando sta accadendo.
Che bello, poter tornare bambina.
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Commenti sul post
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anche senza bimbi tornare ai luoghi di villeggiatura dell'infanzia è sempre assai confortante, rigenerante e bellissimo. Buone vacanze cara. Sarei curiosa di conoscere il nome della località di mare...
RispondiEliminatre poco noi andremo finalmente in montagna con Ciottobimba e il cagnolone. Non sono in forma per lunghe passeggiate ma ammetto di essere curiosa di vedere come reagirà lei a questa vacanza diversa...finalmente montagna, come quando ero piccola io!
RispondiElimina@Ilaria: è vero, nel mio caso la bambina ci ha dato soltanto il motivo per tornare. La località di mare è Alassio in provincia di Savona.
RispondiElimina@ciottolina: buone vacanze, che sia l'occasione giusta per rimetterti in forma!
Tesoro penso si chiamino beni di giffen in economia, la cui domanda sale proporzionalmente al prezzo perche sono beni di status.
RispondiEliminaComunque sul discorso dell'infanzia ti dico gia che non vedo l'ora di venire a giocare a casa tua con le barbie della ballerina, appena avra' l'eta' ;)
@Vale: é vero! hai ragione, lo sapevo ma l'avevo seppellito nella mia memoria...mi piaceva tanto l'economia...bleurp!
RispondiEliminaVa benissimo, ma al Leo cosa facciamo fare??