27 febbraio, 2009

Tanta voglia di andare qui...

stoccolma2














Chissà se riusciremo...

Irish dinner

Comprate una confezione di merluzzo croccante That's amore
product-440061[1]Poi una di quelle confezioni di patatine surgelate da fare al forno (quelle finte dietetiche).
E poi qualche lattina di Giunness. Suggerisco le lattine perchè non è proprio come quella che si beve in Irlanda, ma è meglio di quella in bottiglia.

Portate il forno a 220°. Quando il forno è caldo ficcateci dentro una teglia con i tranci di merluzzo e le patatine ben distribuite. Fate cuocere 25', nel frattempo versate la Guinness con la dovuta calma, in due tempi. A cottura ultimata, fate dorare al grill per un paio di minuti.

Servite e gustate. Non sarà proprio come essere là, ma vi garantisco che ieri sera mi sembrava di sentire il suono di un bodràn.

24 febbraio, 2009

Le ultime parole famose

Mi riferisco alle mie, di ieri: il pomeriggio si è trasformato nella fiera della follia, quindi mi sono dovuta trattenere qui nell'inferno di cristallo fino alle sette circa. Di conseguenza niente pre-cena dedicato alla lettura, ma in compenso, un'ottima pasta alla Darcy!

23 febbraio, 2009

Lati positivi

E' vero, è lunedì e ho dormito poco, ma mi sto sforzando di trovare dei lati positivi...e non sono mica pochi!

Non c'è il periforme
Ho un solo contratto da gestire da oggi a venerdì
Vado a pranzo dalla mamma
C'è un bel sole
Mi è passato il mal di testa che mi tormentava ieri
E' finito il Festival di San Remo
Stasera dopo il lavoro, non ho commissioni da fare (almeno, ad adesso) e quindi posso tornare a casa di corsa e dedicarmi a La regina dei castelli di carta prima di spadellare.

Lunedì mattina

Stamattina ho aperto gli occhi alle 6.13. Ho tentato di riaddormentarmi velocemente, ma dopo pochi minuti sono arrivati i netturbini sotto casa, che non brillano proprio per essere silenziosi. Superata la fase nettezza urbana molesta, è partito un allarme. Di un'auto o di una casa, non lo so, ma era fastidioso e riprendeva a suonare ciclicamente. In totale, non ho più dormito. Questo sì che vuol dire iniziare bene la settimana!

20 febbraio, 2009

Guinness

E' venerdì pomeriggio, fuori splende il sole.

E io, a casa, nel frigo, ho 6 lattine di Guinness. Che non sarà proprio quella che si beve a Temple Bar, ma di questi tempi, va bene lo stesso!!!


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Nella foto, il mio papà!


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Capitoli

A volte nella vita capita di avere la sensazione di aver finito un capitolo di qualcosa. Ci sono anche dei capitoli in cui non siamo i protagonisti principali, i personaggi di spicco, ma solo personaggi secondari, se non addirittura comparse. Oggi ho la sensazione di aver finito un capitolo in cui ero personaggio minore, un capitolo piuttosto bruttino, faticoso da portare avanti, come se fosse pesante da leggere. Da stasera, sarà archiviato, sarà storia. La cosa mi fa piacere, mi fa sentire più leggera, come se mi fossi tolta un peso. Forse me lo sono tolta davvero.

18 febbraio, 2009

Home sweet home 2

Questa è la famosa scala, che tanto ci ha fatto penare quando il corriere non voleva consegnarcela!!! Mi pareva giusto, dopo aver pubblicato una foto della casa vecchia, mostrarne anche una di quella nuova, anche se qualità dell'immagine è quella che è.  Un po' come il destino ;-)

scala

Home sweet home

La casa nuova è quasi pronta, finalmente. I pavimenti sono posati e le pareti imbiancate. Mancano solo i mobili. Adesso sembra così grande...un enorme spazio bianco dove iniziare una nuova vita, intraprendere nuove avventure; uno spazio nuovo, incontaminato, intonso. L'attesa è lunga, ma sta per finire. E' proprio come la vogliamo noi: nuova, in un quartiere tranquillo, in una piccola palazzina, al secondo e ultimo piano, con la mansarda col soffitto a travi di legno, con la cucina grande, abitabile, con la scala leggera, che ingombra poco e con tanti balconi per i fiori. Con tutti i muri bianchi tranne uno e al piano di sotto tutte le stanze con lo stesso pavimento, al piano di sopra il parquet. Ce la siamo immaginata e costruita pezzettino per pezzettino, sacrificando tempo e denaro. E' bellissima e io sono emozionatissima.

Però ieri, mentre Darcy cucinava, ancora nella nostra casina vecchia, mi sono ritrovata a guardare la nicchia del corridoio, quella con i ripiani in vetro. La osservavo con una strana sensazione, sembrava nostalgia.

L'8 dicembre del 2004 mi sono trasferita in questa casina del centro: palazzo vecchio con un folle bisogno di restauri, terzo piano senza ascensore, scale in pietra esterne - aperte sul cortile, parcheggio inesistente, cantina che assomiglia all'antro di una strega, ballatoio interno, nessun vero balcone. Nonostante tutti questi oggettivi difetti, da quel giorno questo posto è diventato la mia casina, la casa dove ho vissuto da sola fino al 27 ottobre 2008. Da quel giorno ci vivo col consorte, che poverino ha dovuto adattarsi a vivere in una casa studiata per una persona sola: mobili, spazi...tutto pensato solo da me, pensato per una donna sola. Devo dire che se la cava bene, anzi, ce la caviamo bene tutt'e due. Ma siamo stretti, l'armadio è piccolo, non c'è una scrivania per lui, la caldaia fa le bizze, il posto per stendere è poco, il bagno è uno solo e ci serve immancabilmente alla stessa ora...Tra poche settimane ci trasferiremo, saremo di sicuro più comodi nella casa nuova. La nostra bellissima casa.

Ma quella vecchia mi mancherà, un pochino, in certi momenti, forse solo i primi tempi. Mi mancherà perchè rappresenta la mia acquisita indipendenza, perchè piano piano me l'ero arredata da sola, tra mercati e Ikea. Soprattutto mi mancherà la nicchia del corridoio, il mio orgoglio personale: con i ripiani in vetro e qualche ninnolo sopra.
Confido in un inquilino dal cuore d'oro.

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16 febbraio, 2009

Mi illumino di meno

Oggi andate a fare un giro da Mare.

Grazie!

12 febbraio, 2009

La rumena sono io

Immaginatevi una collega di Bucarest che scrive un'email per chiedere informazioni su un cliente:

"Ciao a tutti,
avrei bisogno di sapere questo quello e quell'altro per concludere la mia attività sul cliente Pincopallo. Vi ringrazio per la collaborazione.
Buona giornata,
Betty"


Uno dei destinatari, inoltra la mail dicendo:

"Mario, per favore riesci ad aiutare la rumena?"

Segue un giro lungo chilometri di email inoltrate con in copia tutte le persone coinvolte. La situazione viene risolta. La mail ritorna con la risposta alla collega di Bucarest.
Peccato che oltre alla risposta, ci fosse anche tutta la catena di email.

Quindi la collega, fa un bel "rispondi a tutti"  e scrive:

"Ciao, la rumena sono io, anche se prima di tutto per voi dovrei essere una collega. Sappiate che quando vi chiedo aiuto è perchè ho già cercato senza successo le risposte con i colleghi di Bucarest e comunque quando mi rivolgo a voi lo faccio sempre con gentilezza. Ciao e grazie, Betty."

10 febbraio, 2009

Oggi no

Oggi non riuscirete, forze del male, a mettermi di cattivo umore. Non sarò risucchiata dal lato oscuro della forza. Non mi lascerò deprimere e mortificare. Oggi no. Niente riuscirà a togliermi il buon umore.

Stasera la mamma mi porta questo:





Lei l'ha appena finito e mi ha detto che, nonostante ormai se ne parli troppo, rispetta le aspettative, è all'altezza dei primi due e io stasera lo comincio.
Tiè.

06 febbraio, 2009

Cronoca di una mattinata uggiosa.

Ci sono certe giornate in cui proprio non mi alzerei dal letto. Per prima cosa sono una dormigliona, non lo nascondo, non sono una di quelle persone che alle sette è sveglia, pure la domenica. Manco alle otto. Infatti, la mia sveglia, nei giorni lavorativi, suona alle 7.45. Stamattina alle 7.00, perchè il consorte doveva prendere il treno presto. Quindi io me ne sono stata nel dormiveglia nel lettone per un'oretta buona, mentre lui si sbarbava, docciava e vestiva. Poi toccava proprio alzarsi. Alle 8.04 mi sono trascinata giù dal letto, ho raccolto la bottiglia d'acqua che ho sempre accanto al letto e sono strisciata in cucina, dove ho acceso il gas sotto la caffettiera, già pronta dalla sera prima (abitudine che ho ereditato da una collega durante una convivenza in Irlanda per un corso di formazione). In attesa del caffè, torno in camera, apro le finestre (sperando di non trovare operai sul ponteggio) e rifaccio il letto. Torno in cucina, bevo il caffè e finalmente dò segni di attività cerebrale. Penso: oggi, allora, è venerdì, devo andare a pranzo dai miei,  all'una e mezza ho appuntamento con l'architetto e il cartongessista, devo sentire Ilaria per capire che si fa stasera, devo sentire Laura per sapere se domani possiamo andare a trovare lei e la nuova arrivata...poi, cazzarola, dovrei anche andare a lavorare.... Ma è venerdì e tutto va bene. Rotolo in bagno e dopo aver acquistato un aspetto umano, guardo com'è il tempo, ponteggio permettendo. Merda, piove che Dio la manda, anche oggi mi vestirò alla cavolo. Scarpe pesanti, jeans, camicia bianca, maglioncino nero. Lego i capelli, tanto il tempo fa schifo. Mi trucco un po', perchè il mio colorito è come quello del filadelfia. Sono pronta per uscire e penso a quanto odio gli ombrelli. Prendo quello compatto, proprio perchè diluvia, tanto so che non lo userò.
Arrivo in ufficio, accendo il pc, collego il telefono. Buone notizie (se così le vogliamo vedere): non ho messaggi in segreteria o email di fuoco a cui rispondere. Il lavoro latita, la crisi si fa sentire anche qui. Penso che devo fare delle telefonate, ma farle di venerdì mi sembra scortese verso i clienti. Prendo l'agenda e organizzo gli impegni della prossima settimana, perchè ce ne sono già parecchi. A metà mattina mi concedo una pausa caffè con due colleghe, in saletta break si parla di cose da donne. Torno alla scrivania e armata di coraggio alzo il telefono: devo cominciare, in qualche modo.

04 febbraio, 2009

Stupidaggini locali

All'ora di pranzo in ufficio cominciano a volare proposte su dove si possa andare a mangiare. Soprattutto i non-locali, non potendo disporre di una mamma che abbia preparato loro un delizioso pranzetto, si organizzano per rifocillarsi in uno dei bar-ristoranti qui attorno.

Tossici?
Zie?
Piatto tris?
Roito?
Puzzigrotta?


Giuro che i nomi sono questi. Inventati, storpiati, letti male...ma sono questi.

E per il caffè: Parruccone?


Meno male che io posso andare a casa!

02 febbraio, 2009

Neve

E dire che a me la neve piace. Tanto. Rende tutto più bello, rallentano i ritmi, i rumori si attutiscono. Poi permette di andare a sciare, cosa che, anche se faccio di rado, mi piace un sacco. Fa molto "Bianco Natale", se capita a dicembre. Mi ricorda di quando speravo vanamente che un'ordinanza qualsiasi decidesse che le scuole sarebbero rimaste chiuse.

La neve mi piace. Però...

Però, immagino che ci sia solo un inverno nella vita in cui si osserva la propria casa che viene costruita, no? Un solo inverno in cui si spera con tutta l'anima che il tempo sia clemente così i lavori procederanno senza problemi e ritardi. Del resto, "non ci sono più gli inverni di una volta".


Quest'inverno per me, è quel SOLO INVERNO LI'.

In tutta onestà, adesso tutta questa bellissima neve mi ha un po' rotto le palle.