26 giugno, 2011

Ti rendi conto che non sei più una ragazzina quando...

Sono a metà strada tra i 30 e i 40, ma se dovessi dire che mi sento i miei 35 anni, mentirei. Me ne sento una trentina, via, ma non certo di più. L'aspetto fisico di noi fanciulle del terzo millennio aiuta, ammettiamolo: chi ha per le mani le foto delle nostre mamme e ancor di più delle nostre nonne, si rende subito conto che per noi l'invecchiamento inizia dopo, sembriamo tutte ragazzine più a lungo. Saranno i capelli, saranno gli abiti, sarà lo stile di vita, ma la verità è che la giovinezza si è allungata.


Però c'è un però. Quando capitano piccoli eventi nella vita quotidiana che ti fanno pensare "non sono più una giovanotta". 


Tipo: quando vicino a casa c'è un festival jazz e tu, invece di essere contenta, sei scazzata perchè suonano fino a tardi e potrebbero tener sveglia la bambina; quando i festeggiamenti per il compleanno di un amico iniziano ad un'orario in cui tu di solito vai a letto; quando ti chiamano per disdire la serata tra donne e tu, con mal celata gioia, dici "quanto mi dispiace", ma in cuor tuo pensi già al divano che ti aspetta; quando per qualche causa di forza maggiore fai tardi la sera e il giorno dopo non recuperi neanche se ti droghi; quando ti rendi conto che non vedi l'ora di passare due settimane in montagna con marito e figlia a fare passeggiate e goderti gli amici e l'aria buona, nient'altro...

24 giugno, 2011

Changes



Quando si ha la pancia farcita di una piccola creatura, bisogna accettare tanti cambiamenti. Il fiato corto per un nonnulla, le gambe gonfie, le guance più paffute, le bracciotte più rotondette e la bilancia che, inesorabile, quantifica con precisione tutti questi cambiamenti.
Poi si partorisce e non bisogna pensare che il nostro eroico corpicino torni quello di dieci mesi prima in pochi giorni. Proprio no. Resta la panciotta un po' molle, le braccia morbide, il faccino tondo e le gambe che gridano "ritenzione idrica"
Tutto questo fa parte del meraviglioso percorso di mettere al mondo una vita e come parte integrante va accettato senza tragedie. Insomma, chissenefrega se quest'estate non potrò permettermi i pantaloni bianchi a sigaretta o se dovrò comprarmi un paio di costumi nuovi perchè in quelli vecchi non mi stanno nè tette, nè sedere. 


Scrivo questo perchè ho saputo da una mia amica cacciatrice che sua cognata, anche lei cacciatrice, ha finalmente scoperto (o almeno così pare) dove sta l'inghippo. Troppo diete scriteriate. Questa donna è maniaca della linea, lo è sempre stata e l'idea dell'aumento di peso conseguente alla gravidanza la terrorizzava. Quindi ha pensato bene di mettersi ancor più a dieta del solito nel periodo in cui ha cominciato la ricerca, seguendo un regime alimentare fatto di verdure crude e poco altro. Sapete la conseguenza qual è stata? Pare che i medici che la seguono abbiano accertato che questo regime alimentare, seguito con poche variazioni da ANNI, le abbia ridotto ai minimi termini la scorta di uova. Magari le sarebbe successo lo stesso anche se fosse campata a cannoli siciliani, ma sembra sicuro che una mano non se la sia data di certo.


Non voglio fare terrorismo, lungi da me. 
Vorrei solo che qualche ragazza angosciata dai propri rotolini di ciccia passasse di qui e leggesse queste righe, vorrei che capisse che non vale la pena di compromettere la propria salute per un paio di hot pants, vorrei che capisse che va bene star bene con se stessi, va bene non essere obesi, va bene...ma non esageriamo. Non c'è niente di male nei rotolini, Darcy mi dice spesso che la mia nuova ciccetta gli piace...

22 giugno, 2011

Bla bla bla...

Scrivere in questi giorni è difficilissimo. Oggettivamente ho pochissimo tempo, perchè nei pochi momenti di quiete che mi concede la ballerina, opto per dei fugaci sonnellini, dato che il mio sonno notturno è leggero e fragile e si infrange ad ogni suo versetto. Poi c'è la questione contenuti: da quando è arrivata lei, la mia vita è diventata estremamente semplice: la accudisco e nei ritagli di tempo mangio, vado in bagno, dormicchio e ricevo qualche visita. Sto provando quello che tutti coloro (o quasi) che hanno figli mi raccontavano come un calvario: non dormirai, non avrai più una vita, ti annullerai, vedrai, vedrai, vedrai, bla, bla, bla.


Bla. Cazzate, tutte cazzate. 


Certo, il fagottino di poco più di tre kg che al momento pare abbastanza tranquillo, mi ha rivoltato la vita come un calzino. Ma dove sta il dramma? Volevo un figlio, l'ho cercato, finalmente ce l'ho e dovrei essere triste?? No no no no. E' un'impresa, essere mamma è realmente difficilissimo...e quindi? E' una gioia, cavolo! Un'immensa gioia, che ti fa superare il sonno, il mal di testa, la spossatezza, la mancanza di tempo per qualsiasi cosa....


Ma non lo devo spiegare certo a voi. 


A proposito, chiedo scusa alle amiche cacciatrici se in questo periodo il mio blog sarà un po' indelicato nei loro confronti. Abbiate pazienza, sto ancora metabolizzando tutto quello che mi è successo recentemente...

17 giugno, 2011

OggiAMo

Prendo subito la palla al balzo grazie al post di Nina per propinarvi il mio


OggiAMO


Mi focalizzo anch'io sull'estate, sulla vita che rinasce, perchè mai come quest'anno io sono rinata, insieme alla mia ballerina.
L'estate richiama...
l'odore dell'asfalto caldo bagnato da un improvviso temporale
il suono delle campane che entra in casa, perchè ci sono sempre le finestre aperte
l'odore dell'Autan e del Vulcano, i più classici dei rimedi alle zanzare
il colore del cielo che può essere azzurro intenso, punteggiato da nuvole bianche, oppure plumbeo, carico d'acqua che presto cadrà
la mia pelle bianca che si copre di lentiggini e non si abbronza neanche sul Mar Rosso
l'odore dell'erba appena tagliata e di quello della terra umida
il canto dei passerotti al mattino e dei merli la sera
camminare per strada e sentire i rumori che provengono dalle case, dove le finestre sono aperte: rumori di telegiornali delle otto di sera, di tavoli apparecchiati, di chiacchiere e discussioni
il sapore del gelato...mmmm che voglia di un gelato!
le albicocche puntinate
l'insalata di riso, colorata, fresca e leggera
il rumore dei motorini
il canto delle rondini, che sa di vacanze
il rumore dell'acqua, sia quella del mare o quella del fiume che scorre in montagna.

14 giugno, 2011

Ricordi indelebili





Le belle persone:
l'amica-collega che la vita vuole che faccia la degenza con me, rende le ore degli accertamenti più serene e spensierate, con la leggerezza e la dolcezza che porta nella mia stanza;
la migliore amica delle medie che la vita vuole sia la ginecologa di turno al parto (forse l'unica che non mi ha visitata nei giorni precedenti) e che mentre mi "risistema" chiacchiera con me di genitori, gite delle medie, amici di vecchia data...;
le due ostetriche presenti al grande evento, la giovane dolce e sorridente e la meno giovane, grintosa ed essenziale;
la compagna di stanza, simpatica e di non troppe parole, che capisce quando è ora di parlare e quando di tacere;
gli amici e parenti che mi hanno fatto visita e quelli che mi hanno scritto perchè sono lontani;
la ragazza della stanza accanto, compagna di esami precedenti e compagna di scadenza, che avendo partorito prima di me, mi ha dato molto coraggio;
quattro nonni fuori di testa dalla gioia;
Darcy che ha immolato la sua mano destra, stritolata dalla sottoscritta durante il travaglio.


Le belle cose:
la stanza Girasole, spaziosa e solare;
il Magnum alla mandorla che Darcy mi ha comprato il day after;
le rose che mi ha portato la mamma di Darcy, per la sua nuora preferita (sfido io, ha solo me!);
i regali per la Ballerina che si ammonticchiavano di fianco al letto;
tornare a casa durante una rara schiarita in una settimana piovosa:
le telefonate, i messaggi;
i commenti trovati qui;
il calore e l'affetto da cui io e Lei ci sentiamo circondate.

10 giugno, 2011

Da dove cominciare?

Non vorrei essere logorroica, ma al tempo stesso vorrei raccontarvi tutto. TUTTO. Le due cose non vanno d'accordo quindi dovrò cercare ciò che di solito rifiuto: un compromesso.


Dunque, dove eravamo? E' venerdì mattina, io e Darcy siamo in ospedale per il secondo monitoraggio, che si rivela fatale: liquido amniotico scarso+collo dell'utero immaturo+scadenza superata=signora si accomodi che la ricoveriamo, non è il caso di aspettare.
Il venerdì trascorre così, Darcy che corre in auto a prendere la valigia, io che mi piazzo sul mio nuovo letto della stanza Girasole e mando messaggi a raffica. E nessun altro mi degna, nessun ginecologo, nessuna ostetrica, nessuna infermiera. Avrebbe almeno dovuto passare un medico per parlarmi dei metodi di induzione, per visitarmi e per indurmi, ma niente. Il fatto è che nel pomeriggio una ragazza notoriamente drogata è arrivata al pronto soccorso in tale fattanza da non essersi accorta che stava per partorire. Trasporata  di corsa in reparto, non è arrivata in sala parto; la sua bimba, piccola e già intossicata, è nata lì, in una stanza vuota, con tutto il personale che dava di matto. La neo mamma la sera stessa era già sul balcone con la sigaretta in bocca, la figlia al quinto piano, dove ci sono i bimbi prematuri e con problemi. Ecco.
Alla fine di questa giornata, un ginecologo di mi dice che avrebbero cominciato la mia procedura di induzione verso le nove di sera. Poi, il cambio turno cambia anche i fatti: no, aspettiamo domani mattina, dice un altro ginecologo. Ok, tanto qui si sta da Dio, meglio che un Hilton, poi è così figo vedere questa uniformità di opinioni dal personale medico, penso io parecchio alterata. Beh, in qualche modo, passa la notte. 
Sabato mattina, nuovo turno, nuovo ginecologo: via all'induzione! Il primo step consiste nell'inserimento di un aggeggio denominato foley che consiste in una specie di catetere che mi accomodano nell'utero, dopo di che lo gonfiano con una soluzione fisiologica, al fine di allargare il collo dell'utero. Vi immaginate che meraviglia? Meglio di no, ve l'assicuro. Procediamo. Mi tengo sto foley 12 ore, e una volta tolto, mi dicono che la mattina seguente sarebbe partita prima la somministrazione di prostaglandine. Sì, la prima, perchè generalmente ce ne vogliono almeno due, ma più spesso anche di più. Sempre più confortata, mi rallegra solo il pensiero che uscirò da quell'ospedale con la mia bambina. 
Domenica mattina, ore 10, prostaglandine. Ore 14.45 contrazioni violente, sempre più ravvicinate e regolari. Altro che seconda somministrazione! Mi visitano e voilà, sono già in travaglio! Filo sotto una doccia calda, perchè aiuta ad attutire il dolore e a velocizzare la dilatazione. Darcy mi assiste, tenendomi la mano e facendo la sauna e il bagno turco nel minuscolo locale della doccia. Ore 18.00, si vola in sala parto, finalmente è tutto pronto! Preparo un cambio per me e i vestitini di Ballerina, dopo di che le ostetriche passano a caricarmi con la sedia a rotelle perchè la sala è lontanuccia....
Ore 18.45, fuori imperversa un temporale notevole, io sono sdraiata per terra su un materassino coperto da un telo caldo, Darcy è vicino a me che mi regge la testa ed ecco che mi esibisco nelle mie ultime due spinte (in totale saranno stata al massimo una decina): Ballerina nasce, sparata come una palla da baseball. Piccola, rosa, zero grinze, zero rossori. Bella, bellissima...Me la danno subito, me la sdraio addosso. E da quell'istante, tutto è cambiato, io per prima. 

08 giugno, 2011

Welcome to the world Ballerina!

Amiche, è arrivata! La Ballerina è nata alle 18.45 di domenica 5 giugno, con 5 giorni di ritardo e parto indotto, perchè il collo dell'utero della sua mamma era molto "immaturo", parola di ginecologo. 
Per ora vi dico solo che vi ringrazio per i commenti che avete lasciato, abbiate pazienza se gli aggiornamenti non sono stati tempestivi (Grazie Seavessi!), ma con la faccenda dell'induzione che non si capiva se fosse da fare o no, abbiamo passato giorni convulsi. Ma vi racconterò...oh se vi racconterò!!! 
Vi abbraccio tutte forte fooooorte, ora scappo perchè come potrete immaginare, ho quelle 2 o 3 cosine da fare (tra cui, in testa, una doccia come Dio comanda).


Vi lovvo tantissimo!

02 giugno, 2011

Primo monitoraggio

Dottoressa - Signora, sente sempre bene muoversi il bambino?
Lizzie - Sì. (Hai il tracciato sulla scrivania, sono rimasta mezz'ora attaccata al monitor fasciata come una mummia, con due sonde sulla pancia e tu manco lo guardi...)
Dottoressa - Signora, non sarà molto grande questa bambina...
Lizzie - Ma veramente il mio ginecologo mi ha detto che sarà tra i 3kg e i 3.3kg....
Dottoressa - Ah io non so se arriva a 3kg. Ma è una femmina...
Lizzie - ... (Certo, hai usato un metodo molto scientifico per dirmi questa cosa: mi hai misurato la pancia verticalmente con un centimetro da sarta. Cazzarola, il terzo millennio, che tecnologia...)
Dottoressa - Signora, ma il liquido era sempre andato bene?
Lizzie -  Sì (E' tutto nel bilancio di salute che non hai degnato di uno sguardo...)
Dottoressa - Signora, ma lei beve?
Lizzie (Intende se sono alcolizzata?? Spero di no) - Sì. E non poco. (Acqua, eh.)
Dottoressa -Ah, allora beva di più perchè il liquido non è tantissimo. Va bene eh, ma è proprio un po' pochino.
Lizzie - Ok. (Ma va bene o NO???)
Dottoressa - Quindi io la farei tornare domani, non tra due giorni. Non mi sembra che questo bambino voglia farsi attendere ancora molto.
Lizzie - Ok.

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