E' il 10 novembre, è un bellissimo sabato autunnale.
Alle 11.30 i miei passano a raccogliermi, io scendo, ma dopo pochi minuti mi accorgo che ho dimenticato il cellulare a casa. Torniamo indietro, corro sui 3 piani di scale e torno giù col telefonino in mano. La mamma si sta già agitando, forse teme che arriveremo in ritardo. L'appuntamento è al Santuario di Oropa all'una, alla fontana, davanti alla chiesa vecchia. Attraversiamo l'assurdo traffico della mia città e ci dirigiamo verso la famigerata Trossi, strada che porta a destinazione. Questa strada negli ultimi tempi è piena di rilevatori di velocità, quindi il papà va proprio pianino. La giornata è spettacolare, c'è un sole splendente, l'aria è limpida tanto che il Santuario di vede distintamente dalla pianura. Giunti lassù, parcheggiamo e finalmente riuniamo il gruppo: Darcy e genitori sono già là, davanti alla chiesa vecchia. Tutti quanti ci domandiamo come sia possibile trovare una giornata così soleggiata e mite nel profondo piemonte a 1200 mt. il 10 di novembre. Ogni giorno ci offre qualcosa di cui stupirci.
E' ora di pranzo: entriamo al ristorante e per mia grande gioia vedo che ci hanno riservato un tavolo lungo il corridoio con le grandi vetrate, in quel momento particolarmente luminoso e riscaldato dal sole. Partiamo con le portate: antipasti misti caldi piemontesi, agnolotti di fonduta al brasato, polenta concia, bocconcini di cervo con polenta, bunet, caffè. Alla fine siamo tutti sazi, ma non troppo appensantiti. Decidiamo di fare una passeggiata nel Santuario, tanto per far finta di smaltire il pranzo. Andiamo fino all'erboristeria a comprare la liquirizia e poi scendiamo per recuperare le auto e far ritorno in città. Una volta arrivati, io e Darcy riprendiamo a passeggiare, lasciando mamme e papà a casa per un altro caffè e chissà quante chiacchiere.
Mi sono ritrovata a pensare che stare bene tutti insieme è una cosa assolutamente non banale.
12 novembre, 2007
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