29 maggio, 2012

I biscotti della Tilde

Ve l'avevo detto, che li avrei fatti. Tanti e profumati.
L'idea nasce dal desiderio di replicare i deliziosi biscotti che faceva la Tilde, la vicina di casa di mia nonna.

La Tilde era una frizzante anziana signora che per circa cinquant'anni ha condiviso il pienerottolo con i miei nonni materni. La Tilde ha chiamato Signor B. mio nonno per tutto il sopracitato lasso di tempo ed è stata chiamata Signora F. da mio nonno, pari pari. Con mia nonna invece si sono subito date del tu. Amiche, vicine di casa, poi vedove (lei presto mentre mia nonna per fortuna, molto più tardi) che si sono fatte tanta tanta compagnia.
Dato che era rimasta sola giovane, per lungo tempo ha ospitato studentesse che non abitavano in città e non potevano fare le pendolari. La Tilde non era mai sola: quando non c'erano le ragazze, c'era mia nonna e poi a casa sua, ha giocato mia mamma quand'era bambina e la stessa cosa ho fatto io, tanti anni dopo.
La Tilde aveva sempre le mani impegnate. Quando non era in giardino con guanti e cesoie a potare rose e piantare primule, era in casa col grembiule bianco e le mani sporche di pasta frolla.
La sua casa era sempre, sempre profumata di cibo buono, che fosse un risotto, un arrosto o un dolce. E le caramelle all'eucalipto non mancavano mai nella ciotolina del soggiorno.
La Tilde faceva dei biscotti spettacolari, con una ricetta piuttosto complicata, ma che dava un risultato paradisiaco. Anche se quella ricetta ce l'ho, era francamente troppo complicata per me, novellina senza tempo, utilizzatrice di robot da cucina e forno ventilato (ebbene sì, a volte anche per i dolci). Quindi prova oggi, riprova domani, ho trovato un modo semplice per riprodurre la stessa delizia, un po' più morbidi, ma la stessa libidine del palato.

La Tilde adesso è in cielo, ma ha vissuto splendidamente i suoi 97 anni, nonostante la perdita precoce del marito.

E chissà come sarà contenta adesso di vedere i suoi biscotti sulla mia tavola.

Ma la volete la ricetta?

11 commenti :

  1. Vai con la ricetta!! E' il modo migliore per renderle omaggio!!!

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  2. W LA TILDE anche se poi i biscotti non li farei, ma è bello leggere di personcine così deliziose ed indaffarate!

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  3. Oh ma che magone! La nostra Tilde. L'unico rimpianto che ho è quello di non aver mai avuto il tempo per imparare i kraphen da lei... Che magone!

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  4. La voglio, sì! Non so quando riuscirò a farli, ma... mi porto avanti col lavoro!

    Che bella la tua storia... Un pensiero affettuoso a Tilde che continua a vivere grazie alle persone che la ricordano con gioia, come te.

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  5. MA che post delizioso... :)
    Non riuscirò mai a fare i biscotti della Tilde, ma spero di diventare come lei, sempre impegnata tra giardino, gioventù e cucina!

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  6. Dopo una simile introduzione mi sembra il minimo provare la ricetta!

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  7. @Deb e Murasaki: prossimo post, ricetta!

    @Ilaria: ha avuto la fortuna di essere una donna sana e piena di vita fino alla fine. Mica roba da tutti ;)

    @RdB: io ancora non ho realizzato che non posso più trovarla in giardino o dietro la sua porta di casa. I Krapfen io una volta li ho fatti, con l'aiuto di mia nonna, possiamo farli insieme!! ti avviso che è un lavorone, ma dà soddisfazione :)

    @Nora: era una persona speciale e come non ce ne sono più o quasi, purtroppo...Un bacio e te e Pulcetta

    @Linda: lo auguro a tutte noi!

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  8. Ma certo che la vogliamo! Poi non ti assicuro il risultato, ma sono certa che la Tilde sarebbe contentissima di vedere i suoi biscotti sparsi sulle tavole in giro per l'Italia.

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  9. @Maude: lo penso anch'io, domani la pubblico!

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  10. che bella persona doveva essere Tilde... mi piacciono le donne sempre indaffarate, quelle che sanno di buono e sono sempre pronte ad accoglierti nella loro casa dai mille profumi... un pensiero per lei... e mi auguro di assomigliarle un pò "da grande"! :-)
    aspetto anch'io la ricetta!
    baci dolci

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  11. @MissSun: era speciale, assomigliarle sarebbe un grande privilegio! Ti abbraccio cara :)

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