25 maggio, 2012

Concert mood

La macchina è parcheggiata a lisca di pesce col muso attaccato ad un platano, ma l'importante è che ci stia. E ci sta.
Ci avviamo di buon passo verso lo stadio, con il profumo di salse, di ketchup che invade il viale, portando la mia testa a Dublino, dove quell'odore si respira quotidianamente a Temple Bar. Il cielo è terso, ancora azzurro, sono le otto e noi cominciamo ad avere tanta, tanta fame. Arriviamo al luogo dell'appuntamento e con qualche difficoltà riusciamo a radunarci nei pressi della fu-fiaccola olimpica. Addentiamo voracemente panozzi con salamella, porchetta, peperoni, crauti e accompagnamo tutto con una bella, fresca birra leggera. Ci mettiamo in coda, biglietti alla mano, per l'ingresso del prato, il nostro ingresso.
Sapevamo che quando si compra il biglietto per un concerto, si è ben lungi dall'esserselo conquistato: bisogna superare ancora la coda in auto (fatta), la ricerca spasmodica del parcheggio (fatta), la rincorsa degli amici coi telefonini che cominciano a non funzionare più (fatta), la coda per entrare. Eccoci qui. Il concerto è roba per appassionati, roba per gente che non ha paura di stancarsi, di far tardi, di andare a lavorare con le occhiaie, di affrontare il traffico e la folla. Ci vuole amore e passione.
Per fortuna il serpentone umano scorre e tempo mezz'oretta scarsa siamo dentro. Lo stadio ci accoglie come un enorme abbraccio umano: gli spalti, le curve, le gradinate sono già tutte strapiene e la gente scatta foto, mangia, saluta, ride, canta. La sensazione di gioia è contagiosa. Immancabili le foto di rito, con facce da scemi, espressioni stupide e gli occhi pieni di trepidante attesa.
Il cielo pian piano imbrunisce, iniziano a far capolino le stelle.
Mancano venti minuti alle 10 e lo spettacolo inizia. Fuochi d'artificio, led luminosi (quasi tutti gli spettatori- noi no* - sono stati dotati di un braccialetto a led che si illumina durante il concerto per creare una coreografia da favola), coriandoli, palloncini....è una festa di musica e colore dove anche se sei in fondo, ti senti protagonista. Senti che stanno cantando per te. E ricambi con gioia, sgolandoti senza risparmiare le corde vocali, ballando incurante della schiena stanca.
Non si può chiedere di meglio. Ma il meglio arriva. Inaspettatamente, a mezz'ora dalla fine, il gruppo si sposta per eseguire qualche canzone su un palchetto piccolo e più verso il fondo del prato. Così capita che Chris Martin e gli altri siano a pochi metri da te, investiti da una luce che li fa sembrare ancora più vicini e allo stesso tempo li mostra per quello che sono: quattro giovani uomini poco più che trentenni, quattro ragazzi come migliaia che sono accorsi a sentirli cantare, quattro ragazzi con delle facce normali, quattro inglesotti con la capacità di far sognare sessantamila persone in un colpo solo.
Il finale è da urlo, una vera esplosione di colore e musica, ancora fuochi d'artificio, braccialetti illuminati, lampi di luce colorata.
Passano tanti aerei a bassa quota, probabilmente destinati ad atterrare all'aeroporto Sandro Pertini di Caselle. Li guardo passare e penso a che spettacolo dev'essere vedere lo Stadio Olimpico da lassù.

*Grazie alle tante ragazze che si sono fatte dare due, tre o più braccialetti, noi siamo rimasti senza. Mi spiace non poter avere quel ricordino della serata, ma ne ho di ben più belli. E poi vorrei sapere, ragazze bis-braccialettate, siete contente? Brave.

9 commenti :

  1. si ma non glieli dovevano dare i braccialetti a grappolo!!!
    tu pensa ai tuoi ricordi nel cuore, quelli intangibili i + preziosi!!! baci

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  2. Chissà che occhi dolci avranno fatto....ma i miei ricordi sono stupendi lo stesso!!! BACI

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  3. Ciao Lizzy, ieri sera sono stata anche io al concerto dei Coldplay ed è stato davvero bellissimo! Io ho fatto gli occhi super dolci e quindi me ne hanno dati 5 di braccialetti!!!! Siccome ho finito i soldi e mi servono per la ricarica del cell, se mi dai 15 euro te ne spedisco due. Ciauz, Marghe (marghe94@libero.it)

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  4. @Marghe: mi spiace, mi tengo i 15 euro. tu goditi i braccialetti, anzi vendili su ebay, secondo me puoi guadagnare ben di più

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  5. ahahah! se è del 94 avrà circa 18 anni...ti stupisci?

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  6. posso dire io a 18 anni non ero così pirla? posso? eddai, dai!

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  7. @Nico: ammesso che non sia un troll, no, non mi stupisco affatto!
    @Tina: puoi, ci credo! e mi unisco a te!

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  8. Anche io mi stupisco sempre guardando i cantanti da vicino (magari alla tv) sono sempre dei ragazzini!
    Comincio ad entrare in un'età in cui potrei essere la loro mamma.. magari non de Coldplay, però..

    Stra contenta per la tua bella serata!

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  9. @Maude: grazie tesoro. all'inizio, appena partiti per torino, ho avuto un po' di senso di colpa, poi mi son detta, ma via! non sto mica abbandonando mia figlia! e mi sono goduta una serata a cui tenevo davvero tanto. baci

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