24 luglio, 2013

Lavoro su me stessa

Non so se sono io, se siamo tutte, se sono le mamme, le nate negli anni 70, le laureate precarie che fanno un lavoro triste...Non lo so. Quello che so è che io oscillo.

Come l'acrobata del mio blog, oscillo camminando su quel filo, oscillo tra la sensazione meravigliosa del "la vita mi ha fatto doni splendidi: un marito, una figlia, una bella casa" e quella decisamente diversa dell'eterna insoddisfazione, del voler fare altro, dell'avrei potuto ottenere di più, un lavoro più bello, una casa più bella.

Non so se riesco a spiegarmi. Provo.

Tra pochi giorni inizieranno le mie vacanze. Andremo al paesello di montagna, quello della mia infanzia, dei miei nonni, dei miei ricordi più belli, della mia crescita. Casa mia, i miei profumi, i miei rumori, i miei luoghi. Nulla può in questo momento allettarmi più di questo: il verde dei pini, le vette, il fiume impetuoso, l'aria fresca, i temporali, il cielo terso. Nulla. Pensare che tra due settimane sarò lassù con i miei due amori mi fa sentire perfetta, che la mia vita è perfetta, che nulla potrei volere oltre a questo. Perchè poi anche qui, nella città padana, ho una bella casa, una mamma e un papà che sebbene con tanti problemi, stanno bene e mi aspettano e ho anche delle amiche, ho voi blogamiche e ho un lavoro, precario, bruttino e triste, ma è pur sempre un lavoro.
E questo è il lato buono.

Poi penso (e forse non dovrei) a quello che non ho. Penso che a vent'anni sognavo che avrei vissuto a Londra, avrei voluto fare la traduttrice, avrei voluto una casa con gli infissi bianchi, avrei voluto più di un figlio, tanti gatti e magari anche un cane. Avrei voluto anche girare il mondo, ho una lista dei posti che voglio visitare che fa spavento, ma quando, come, con quali soldi?
Alcuni sogni si mettono da parte. Altri restano lì, sospesi nel tempo e nel pensiero che prima o poi, riusciremo a concretizzarli. Nel frattempo, il senso di fallimento diventa acuto perchè certe cose, sono fuggite via per sempre, come la sabbia nel palmo della mano, sono scappate dalla presa e sono volate via. Il pensiero di fare un lavoro che non mi soddisfa poi, mi tormenta. Frasi tipo "La vita è troppo breve per fare ciò che non ci piace" fa capolino ogni mattina, nel mio complicato cervello. E' vero? O è solo un capriccio, un sintomo della generazione choosy di cui pare io faccia parte? E' un nostro diritto, cercare di fare ciò che ci piace? E se non c'è modo? Non raccontiamocela, in certe aspetti della vita la regola "volere è potere" è una bella sciocchezza. E' giusto accontentarsi di ciò che si trova? O dobbiamo perserverare e prendere a capocciate il destino?
Mi soddisfa davvero vivere dove sono nata, nella piccola media provincia economicamente morta?
E questo è il lato meno buono.

Ci sto lavorando.
Rifletto sulle scelte che ho fatto, cercando di fare pace con me stessa. Se non avessi preso certe decisioni, ora non avrei la mia famiglia e da quella, non mi separerei mai. Neanche per una grande villa con gli infissi bianchi e il parco a Maida Vale. Sto imparando a concentarmi sul lato buono, su quello che ho scritto all'inizio del post. Evito di chiedermi se le scelte passate sono state giusto o sbagliate: se in quei momenti ho preso certe strade, significa che in quei momenti pensavo fossero quelle giuste, quindi va bene così, inutile arrovellarsi.
Imparo a godere di ogni piccola meraviglia che le giornate mi regalano. Presto attenzione a cose che prima non vedevo nemmeno. Mi fermo, guardo, penso. Faccio tante foto, scrivo e ascolto musica.
A volte la vita è un turbine che ti fa girare come una trottola e perdere l'orientamento.
Cerco il mio equilibrio, la mia strada.
Ci sto lavorando.

Ma capita solo a me?

35 commenti :

  1. No, non sei sola, non sei l'unica manco per niente. Lo penso spesso anch'io, soprattutto quando vedo gente che fa esperienze all'estero, oppure molla tutto e apre un'attività figa in campagna, lì scattano mille domande e, come dici tu, inizia il lavorone su me stessa. Ah io dicembre 68 quindi direi stessa generazione, se posso permettermi di includermi... : )

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    1. Ah ecco perchè certe volte mi sento circondata da persone che "non oscillano", che sono fisse e felici, pienamente soddisfatte di chi sono e cosa fanno!
      Dicembre 68?? Si si certo che sei inclusa :)

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  2. Ti fermi, puoi farlo, guardi, puoi farlo, pensi, evviva!, fai foto, scrivi ed ascolti musica........ A molti basterebbe!

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    1. Sì, il pensiero di chi sta male, di chi vive situazioni gravi di cui davvero ci si può lamentare, è un ulteriore stimolo a cogliere la felicità degli attimi.
      Ma Anonimo, chi sei?

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  3. Una di passaggio che si accontenterebbe di attimi di felicità e che non riesce a capirti!

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    1. Anonimo, non pretendo certo che tu mi capisca, come tu stesso scrivi sei qui di passaggio quindi non sai chi sono, nè come vivo e cosa ho passato. Come potresti capirmi?
      Del resto nemmeno io so niente di te, nemmeno come ti chiami. Quando si conosce una persona nuova di solito, ci si presenta.
      Spero che tu possa presto trovare gli attimi di felicità che desideri.

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  4. Ciao Lizzie, alle persone che mi dicono chi si accontenta gode, solitamente rispondo così: a tutto si abitua quel vigliacco che è l'uomo (F. Dostoevskij)
    Amo questa frase perchè è tanto crudele quanto vera. Io lo so e fatico come te a trovare piacere nelle piccole cose. Ho un compagno che amo e che mi ama, una famiglia presente, amici e progetti reali per fare una famiglia. Ho perfino il benestare del ginecologo e a breve tenterò. Ma ho un lavoro che non mi gratifica e una busta paga ridicola dopo 7 anni che lavoro nella stessa azienda. Ho chiesto l'aumento più di una volta che mi hanno sempre negato con tanti giri di parole e promesse mai mantenute.anche io avevo tanti sogni, volevo fare la ballerina nei grandi teatri del mondo, , o avrei studiato veterinaria per curare gli animale se avessi avuto una seconda possibilità, sarei voluta andare a vivere a ny se ne avessi avuta una terza, avrei lavorato in una casa di moda se ne avessi avuta pure una quarta. Italo Svevo scriveva che tutti avremmo dovuto vivere due vite, una per se stessi e una per gli altri. Nella prima sarei andata a ny nella seconda sarei rimasta vicino alla mia famiglia a Roma. Ecco la risposta dunque: le priorità per una persona (per ognuno di noi ovviamente sono diverse) comportano delle scelte e delle rinunce da fare. Io ho scelto l'amore e non avrei mai potuto viverci lontano. Forse se avessi avuto una famiglia poco presente e un pessimo rapporto con mia sorella sarei stata con la valigia in mano già a 18 anni ma (fortunatamente per me) ho avuto tutto l'affetto di cui una bambina ha bisogno. Purtroppo di possibilità ne abbiamo una sola e non è facile sfruttarla totalmente ed è frustrante la mancanza di tempo. Esco dall'ufficio e vorrei fare qualcosa per me, un corso, un hobby una cazzo di distrazione ma è l'ora di cena e devo tornare a casa a cucinare come tutte le donne non ricche. Nella vita ci si arrangia, ecco la verità. Ma combatto ogni giorno contro tutti e contro le mie tante frustrazioni, lo devo a me e alle scelte che ho fatto. un bacio Lizzie, a presto

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    1. Grazie per il tuo commento. Con altri sogni, altre aspirazioni, altri luoghi, descrivi perfettamente cosa provo io. Un grande abbraccio

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  5. Non so dare consigli su questo tema ma posso dire che sono presente nel gruppo!!! ....no, non capita solo a te!!

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    1. Benvenuta nel club Mammapiki! stai a vedere che siamo tante :)

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  6. @ anonimo, secondo me una firma dà sempre maggior credibilità al commento, se non ti firmi significa che non sei nessuno, per cui in effetti sbaglio a calcolarti, ma il tenore di questo post non mi pare molto pertinente con le tue parole. Del resto Liz ha già dimostrato con altri post molta empatia anche verso chi ha meno di lei, e nella vita arranca.
    Scusa Liz per l'intervento è da qualche giorno che non faccio che leggere commenti anonimi di gente che non ha il coraggio di esprimere la propria opinione ed è parecchio fastidioso non riuscire a creare un confronto sano. Sandra quella del primo commento

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    1. Non ti scusare Sandra, il problema dello scrivere di se stessi, è che a volte non si trova empatia, ma incomprensione.
      Quello che però non mi piace, come sottolinei tu, è l'anonimato: qui ognuno può dire la sua, con educazione e rispetto perchè qui è "casa mia", ma deve avere il coraggio di presentarsi.
      Un bacio cara

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  7. Assolutamente no, non capita solo a te. Capita a tutte le persone che non sono mentalmente ed emotivamente morte. Penso che non sia giusto accontentarsi, perché accontentarsi vuol dire fermarsi. insieme però sono convinta che sia giusto celebrare quanto di bello la vita ci sta dando in quel preciso momento, avere chiari gli obiettivi che vogliamo raggiungere, immaginare un modo per farlo e lavorarci su. Volere è potere, senza un piano, sono parole vuote. Però quando si è fieri di quanto ci respira attorno, è più facile trovare la spinta per sentire l'esistenza ricca e imparare a gestirla per aggiungere, di tanto in tanto, un tassello dei nostri sogni. Che poi a volte sono sogni piccini: una scarpa col tacco che già sai metterai forse una volta l'anno, una domenica di assoluto relax...una telefonata che non hai rimandato. Cose così, che regalano a una giornata un colore nuovo, vicino a quello dei nostri sogni.

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    1. Che posso aggiungere? Niente, tutto giusto, tutto vero.

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  8. Eccomi, classe 77, porto in dote: un ex marito, una figlia stupenda di 8 anni, un'università non terminata, un lavoro che non mi gratifica ma mi da da mangiare, un nuovo Grande Amore, una casa bellissima, due passioni, le foto e il running, mille amici, mille risate. Un passato pesante e duro e un futuro che promette bene.
    Eppure.
    Eppure a 36 anni quasi suonati rimetterò in dicussione tutto, lavoro, orari organizzazione...riprendo a studiare, un percorso universitario che mi attende da troppo tempo, e cambio completamente lavoro, esco da un ufficio per non rientrarci mai più. Follia? Si, PURA FOLLIA, visto che ho una figlia da mantenere e un mutuo da pagare.
    Ma le frasi che avete riportato tutte mi ronzano in testa da almeno 10 anni e oggi mi sono detta: se non ora, quando? Sono fortunata perchè ho un uomo che mi supporta e mi sprona a fare ciò che amo, non tutte possono vantare una simile condizione.
    Ammetto di essere terrorizzata, di aver paura di fallire di nuovo, ma se non provo rimarrò sempre con il rimpianto e non voglio diventare una evcchia acida e insoddisfatta come mia madre...
    Non so se è giusto ciò che faccio, ma posso provarci e quindi via, si parte!
    Come vedete non siete affatto le uniche a dover lavorare su voi stesse...

    Incrociate le dita per me, io lo farò per tutte voi!

    Chiara

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    1. Chiara, meglio aver provato e fallire che il rimorso eterno di non aver provato! Se non sei totalmente felice e puoi buttarti in una nuova avventura che ti appassiona, perchè non farlo? La paura è un freno micidiale. Hai vicino una persona che ti sostiene e ti appoggia, quindi sei a metà dell'opera. In bocca al lupo e fammi sapere!

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  9. COMMENTO DELLA MIA AMICA PAOLA CHE PER STRANI MOTIVI NON SEMPRE RIESCE A PUBBLICARE, MA IO TENGO AL SUO PENSIERO E CHE CI SIA ANCHE QUI :

    Ci lavoro alacremente da anni su questi tuoi dubbi, non sei sola, anzi!!!
    il mio motto (che faccio assai fatica ad applicare è):

    "Vivi qui e ora"

    il passato non può essere cambiato e il futuro è ignoto (e secondo me ti regalerà ancora un sacco di cose fantastiche ;) )


    buona vacanze

    :)

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  10. Eccomi nel gruppo...
    E se ti dicessi che io invece sono andata via e a volte rimpiango di averlo fatto, perche' cosi ho 'perso' tempo e ora ho le ovaie troppo vecchie per il n.2?
    Pero' credo che non sia mai troppo tardi per nulla, come dice Chiara.
    Il tempo per fare le cose che si desiderano c'e' sempre, magari non le si faranno nello stesso modo in cui si era sognato, magari saranno viaggi piu' brevi, magari quando la Ballerina sara' all'universita', ma comunque si possono fare, e secondo me le si apprezzano anche di piu'.
    Come dici tu, in quel momento le scelte che abbiamo fatto erano quelle che ci sentivamo di fare, per altre scelte non eravamo pronte, e probabilmente non ci avrebbero rese piu' felici...

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    1. Quanta saggezza Sfolli grazie. Lo sapevo che scrivere questo post era la cosa giusta da fare per rinfrancarmi lo spirito :)

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  11. Ho passato un giugno da reclusa. Scuola quasi finita (che il lavoro -almeno- per brutto che sia ti fa parlare con altre persone), studio, marito, genitori, bimba, lavatrici, pappe, passeggiate ad altezza bimba. Luglio, senza lo studio, ma sta scivolando via uguale. A volte mi assale un magone ingrato. Poi ieri ho parlato con una conoscente e mi ha raccontato un po' di cose: separazioni, divorzi, lavori finiti, figli non arrivati o perduti... Sono arrivata a casa gratissima di quello che ho. Ma è breve l'effetto: so già che entro stasera avrò pensato almeno una volta "come mi piacerebbe fare questo". Io credo che sia normale, anche sano. Bisognerà pur avere ancora qualche sogno alla nostra età. Sai mai che lo realizziamo...
    Milady

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    1. Caspita, sì! I sogni sono indispensabili, una volta realizzato uno, sotto con un altro. Baci cara

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  12. Che dire che non appaia scontato e banale?
    Non ho risposte o suggerimenti. Posso dirti, però, che cammino sullo stesso filo da equilibrista, un giorno soddisfatta ed uno no.
    Classe 82 ma gli stessi dubbi. Temo non sia un problema generazionale.

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    1. Il non essere sola, mi fa sentire meno sciocca e mi rassicura. Insomma, non sono un'ingrata che non sa apprezzare la vita che ha, altrimenti questi sentimenti non sarebbero così diffusi!

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  13. Forse siamo noi, nate negli anni 70. Classe 74, faccio la traduttrice, sogno che avevo sin da ragazzina, e scrivo pure. Anche io sognavo di vivere a Londra, e per un po' ci sono stata. Ora non ci vivrei nemmeno se mi pagassero.
    Viaggio molto, e non ho figli (non per scelta, eh). Non li avrò mai probabilmente, e ciò mi inquieta e mi addolora. Vorrei tante cose che non ho, e contemplo i miei miracoli quotidiani. Insomma, luce e ombra. Ti leggo spesso, ma forse è la prima volta che commento. Tutto questo per dirti, siamo semplicemente umane.

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    1. Benvenuta Clara e grazie per il tuo commento. Siamo umane, è vero e questo ci porta ad essere sempre alla ricerca di "qualcosa in più". Io invidiavo chi ai miei occhi appariva completamente appagato in tutto. Ora, dopo questo post e i commenti come il tuo, mi sto ricredendo: non si vive senza sogni, senza desideri.

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  14. Vediamo se da qui riesco a commentare.
    Volevo aggiugere che la cosa FONDAMENTALE è che i pensieri belli siano sempre un po' di più di quelli brutti...se l'equilibrio si sposta troppo su quelli brutti è un attimo finire in depressione e non è una cosa da sottovalutare!

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    1. Ce l'hai fatta, non so come tu abbia fatto, ma il commento C'E' :) e l'osservazione è giustissima. Ci vuole un attimo a scivolare nel baratro, mai sottovalutarlo.

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  15. Ma cosa fai... mi leggi nel pensiero???!! prima o poi ci beviamo un caffè insieme se vuoi così rimurginiamo su noi stesse e ci tiriamo su!! (abitiamo vicine .. non so se lo sai)

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    1. Diciamo che l'ho intuito dalle similitudini sulle cose che raccontiamo dei nostri luoghi d'origine...Se possiamo intrarci, sappi che lo farei più che volentieri :) Non è facile trovare chi capisce queste mie riflessioni.

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  16. Ehhh... non sei sola ma questo te l'hanno gia' detto.
    Sei umana e questo pure.
    Cosa aggiungere? Che spero che per te e anche per tutte quelle come noi si fanno domande e continuano a cercare divenga chiara la strada da intraprendere...in quel momento tutto forse diventa piu' facile... :)
    Baci
    Fra (Patatofriendly)

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    1. Secondo me qui, nella cosidetta blogsfera, è più facile tirar fuori certi rospi. Nella vita di tutti i giorni, le amiche che concordano con me, che capiscono questi pensieri, non sono molte. Forse faticano solo ad ammetterli.
      E' bello trovare tanta empatia qui.
      Baci

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  17. ..non capita solo a te...capita anche a me , ogni giorno...ed anche io agisco come fai tu, penso a tutto quello che ho di più bello e rifletto sul fatto che sono in questo punto della mia vita è anche per le scelte che ho fatto io, di testa mia..quindi...
    ho scoperto però, soprattutto in quest'ultimo periodo, che i sogni non hanno età...che arrivano, pronti per essere esauditi e coltivati..anche quando hai smesso di crederci, loro tornano a te e se tu sarai pronta ed ancora entusiasta della vita, sapranno riempire ancora di più la tua anima di tutto quello di cui avrai bisogno.ti abbraccio.

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    1. Ne sono certa. Anzi, più si cresce e ahimè, si invecchia, più i sogni diventano importanti e diventa fondamentale averne!

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  18. Ciao Lizzie,
    ti ho appena scoperta e come mi è piaciuto questo post! Il fatto di non accontentarsi e aver sempre bisogno di nuovi sogni da realizzare mi sembra più che sano, pero' la perenne insoddisfazione e disillusione non lo sono! E questi due stati d'animo mi sembra che riassumano un disagio legato proprio a questo particolare periodo storico (che io faccio iniziare con la crisi 2008, mi rendo conto che è un po' riduttivo, ma approssimiamo), più che a una generazione in particolare. A me sembra che la tremenda situazione in cui viviamo non ci permetta di vivere come vorremmo, ma nemmeno di sognare di poter cambiare...io la vivo proprio cosi'. Mi sembra che sarà veramente difficile cavarsela in questo mondo; Come dici tu, per quanta forza di volontà si possa avere, le opportunità sono ridotte e si riducono esponenzialmente! Io mi sento veramente minacciata dalla situazione mondiale(anche se non lo sono direttamente, per il momento) e cio' mi fa vivere in un perenne stato di allerta e si', anche insoddisfazione, perchè penso che avrei potuto ascoltare mia mamma e fare un lavoro in cui si guadagnano un sacco di soldi (che mi pare il solo modo per essere un po' al riparo dalle ondate di miseria che si stanno abbattendo sull' Europa, paese per paese)...il fatto poi di aver azzardato a una figlia in questo mondo mi rende particolarmente inquieta per il futuro, che probabimmente fosse solo per me me ne farei una ragione!

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    1. Benventua Erika. Tutto quello che scrivi è vero, sicuramente il periodo storico che stiamo vivendo ci ha messo nella condizione di vivere un'infanzia e in parte un'adolescenza durante le quali molti di noi si sono sentiti dire che avevamo "il mondo nelle nostre mani". Poi però qualcosa è andato storto e ora ci ritroviamo in una situazione di disagio fortissimo. Il tutto amplificato dalle preoccupazioni per i nostri figli. Ma meno male che ci sono loro, mi dico, meno male, a darci gioia e speranza ogni giorno, a ricordarci quanto abbiamo di splendido e insostituibile.

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