25 giugno, 2013

Nido vs Nonni

ATTENZIONE ATTENZIONE! Il blog della Lizzie assume or ora le sembianze del più classico dei Mummy Blog affrontando un tema scottante: "Il nido o i nonni?" quindi chiedo scusa a chi non ha per casa una creatura bassa perchè potrebbe trovare tutto ciò assai noioso.

Tra le tante semplicistiche dicotomie ci appicciacchiamo addosso, dopo la più celebre "Tetta o Biberon", in seconda battuta troviamo "Nido o Nonni".

Io conosco molte più mamme da nido, che mamme da nonni.

Le mamme da nido sostengono che sia educativo, formativo, che aiuti i piccoli a sviluppare doti quali socievolezza, spirito di adattamento, di indipendenza, la fantasia e il linguaggio.
Queste mamme, talvolta sostengono di non voler chiedere aiuto ai nonni, di non voler "dipendere" dai nonni, di volersela cavare da sole, di voler essere quindi indipendenti. I nonni a volte fanno cose che non condividiamo, sono troppo o troppo poco apprensivi/permissivi, fanno vedere troppa tv, somministrano dolci senza ritegno. Da lì, la decisione di spedirli al nido.
E mi sta bene. Non giudico, sto cercando di CAPIRE.

Queste mamme, sanno meglio di me che durante l'anno, nella maggioranza dei casi, i loro piccoli sono ammalati con una frequenza notevole: chi si è preso la sesta malattia (eh va beh, quella in pochi giorni passa), chi l'otite, chi la bronchite, chi la mani piedi bocca o come cavolo si chiama. Ho notato che a volte poi, nel caso della bronchite o dell'otite, il piccolo se la trascina per un sacco di tempo.
La mia collega per esempio, al grido di "voglio la mia indipendenza" sta saltando un sacco di giorni di lavoro per stare a casa col suo piccolo ammalato e NON chiedere aiuto ai nonni.
Permettetemi di essere perplessa.
Eppure, quando spiego che per ora io affido la Ballerina ai nonni, spesso (non sempre) colgo del rimprovero nello sguardo e nelle parole della mamma interlocutrice.
Di solito le argomentazioni sono "Tanto se non si ammala adesso si ammala dopo" E non è meglio? Quando è più grande e sa dirti COS'HA?
Oppure "Perchè la tua non si ammala?

Ma certo.
Anche la mia bimba si è ammalata durante l'inverno, ma grazieadio ha avuto solo raffreddoracci con qualche linea di febbre e io sono sempre andata a lavorare, perchè mi aiutavano i nonni.
La Ballerina sta coi nonni, che sono relativamente giovani e in pensione, tutti contenti e felici di averla con loro. E' vero, ogni tanto devo impormi e alzare la voce per certe cose, ma poi fanno come dico io.
La Ballerina non è una reclusa, i nonni la portano al parco, dai cuginetti, la portano in spiaggia, a spasso, in bicicletta e l'hanno portata anche in piscina tutto l'inverno.
Non sono le uniche persone che conosce, non sta solo "coi vecchi" (provate a dire vecchia a mia madre..).
La Ballerina, con Darcy e me, frequenta i nostri amici e le loro case, esce a cena con noi e altre persone con figli, gioca con gli altri bambini. Non mi sembra abbia problemi di socializzazione: parla, a suo modo, ma parla continuamente e interagisce alla grande.

Ora io chiedo aiuto a chi ne sa più di me: secondo voi, devo continuare così e aspettare il prossimo anno la scuola materna, o mandarla qualche ora al nido, a settembre? Mandarla al nido sarebbe così formativo da aiutarla poi alla materna?

Sono graditi i vostri suggerimenti!

17 commenti :

  1. da zia (uhm puoi non tener conto del commento) da amica di molte mamme (vedi sopra) posso dirti che non lo farei.
    Il nido per me è la soluzione quando non ci sono altre soluzioni, i bambini socializzano se hanno voglia di farlo, punto. Conosco bimbi andati al nido meno socievoli di altri cresciuti coi nonni, chiamalo carattere. Sull'ammalarsi mia sorella ha dovuto tenere a casa entrambi dal nido, i nonni non erano disponibili full time, e prendere una tata. Tu ti stai trovando bene così, why cambiare? All'asilo ballerina si farà il suo giro di amichetti/e e tu, scusa, avrai pure risparmiato qualche eurino. Sandra frollini

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    1. No no, altro che non tenerne conto, scherzi?

      Perchè cambiare...boh, è un dubbio che mi si insinua tutte le volte che tendenziosamente mi viene chiesto "Ma quando la mandi all'asilo sta bimba!!?"

      Risparmiamo non poco, a conti fatti...

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  2. Ognuno fa le sue valutazioni: famigliari, educative, economiche.
    Pur avendo a "disposizione" mia suocera ho preferito mandare D. al nido, però solo mezza giornata, una soluzione che andava bene a tutta la famiglia, per consentire a tutti una certa autonomia.
    Come dice Sandra serve sempre comunque un aiuto, perché i bambini poco o tanto prima o poi si ammalano.

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    1. Ecco quello che sto valutando è appunto la mezza giornata, ci sto riflettendo :)

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  3. Mi piace il nido ma mi piacciono i nonni. Fino a che mio figlio non ha avuto un anno e mezzo e' stato con la nonna mattina e pomeriggio. Lo raggiungevo durante la pausa pranzo, per poi ripartire verso il lavoro. Dopo l'anno e mezzo abbiamo optato per il nido la mattina, non per non voler dipendere ne per mancanza di fiducia sull'operato della nonna, ma solo perché l'asilo ci sembrasse offrisse più stimoli e lo aiutasse ad apprendere e acquisire capacità ed indipendenza. In effetti e' stato così, e' diventato autonomo nel mangiare, ha affinato il linguaggio ed e' progredito in molte cose. Il pomeriggio poi c'era sempre la nonna che se lo coccolava ed accudiva.

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    1. Idem come sopra, è la situazione che sto valutando io, sto cercando di capire se sia il caso o meno. Grazie!

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  4. Io non mi farei venire le pare per quello che dicono gli altri.
    Se hai la fortuna di avere nonni sprint e in forma e la Ballerina e' felice e interagisce e parla ecc ecc, perche' non continuare cosi? Che tanto quando son cosi piccoli mica giocano poi tanto con gli altri bimbi, eh...io li vedo, i due-treenni al nido di Picca: sembra che giochino insieme, ma se li osservi meglio, son li che vanno ognuno per la propria strada. E poi, a me dicevano 'ah, vedrai quando Picca comincia il nido: comincera' a camminare per scappare dai bimbi che le vogliono fregare i giochi, vedrai, crescera', imparera' a difendersi ecc ecc'. Ecco, a 17 mesi suonati non cammina mica ancora, e continua a giocare da sola e farsi bellamente i fatti suoi. Ogni bimbo e' diverso, e se voi siete felici cosi, stai serena :-)

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    1. Sul giocare sono d'accordo, anche perchè lei sta benissimo quando si trova con altri bambini, anzi devo dire che è proprio socievole e dopo un primo minuto di "rottura del ghiaccio", poi è incontenibile, l'ho visto anche nei mesi di piscina. Grazie Sfolli

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  5. Ciao,

    io tutto quest'anno ho tenuto LG a casa con i nonni. L'anno prossimo ho deciso che lo manderò al nido, ma solo mezza giornata. La decisione l'ho presa sia per farlo stare di più in mezzo ai bambini, sia per dare un po' di respiro ai nonni, che così potranno essere un po' più liberi. Ovviamente però per andarlo a prendere, o in caso di malattia, comuncuq edovrò farmi aiutare da loro. Ma mi piaceva sapere che almeno per mezza giornata li lascio liberi di stare tranquilli.

    Solo un appunto sull'essere socievole: ho scritto che lo mando per farlo stare con gli altri bambini, ma prioprio perchè vedo che lui, quando andiamo in giro, cerca la loro compagnia, e gli piace giocare con gli altri. Se un bambino di carattere è più solitario e timido non so fino a che punto il nido possa cambiarlo, anzi potrebbe anche avere l'effetto opposto e spaventarlo no?

    E comunque secondo me anche l'aspetto economico non è per niente da sottovalutare. Se i nonni te lo tnegono, con i soldi che risparmi gli puoi sempre far fare piscina o psicomotricità, e vedrai che starà in compagnia lo stesso.

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    1. Hai centrato il punto: da quel che vedo mia figlia quando è con gli altri bambini sta benissimo e si trova bene, ecco perchè sto valutando se sia il caso di mandarla o no, almeno al mattina. Penso che le piacerebbe.
      Cmq l'aspetto economico, purtroppo, ha un peso enorme.

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  6. Secondo me dipende dai nonni e dal nido.

    NOn tutti i nonni sono uguali (ci sono quelle che si sbattono a portarli al parco, giocare con loro e creare attività divertenti e quelli per cui il massimo dell'accudimento è rimpinzarli a pranzo e merenda e piazzarli davanti alla televisione il resto del tempo e guai a portarli fuori perchè o fa troppo freddo o fa troppo caldo), così come nn lo sono i nidi (ci sono quelli che a dispetto dei proclami sono solo un parcheggio e quelli dove insegnanti preparate e motivate stimolano ongi fibra emotiva e neuronale del pargoletto).

    Come molte cose della vita non esiste giusto o sbagliato a priori ma solo relativamente alla singole situazioni.

    E' però indubbio che:
    - il nido costa i nonni no
    - i nonni tendenzialmente amano i loro nipotini, le maestre nn è detto
    - i nonni sono una figura fissa di riferimento, le maestre posso cambiare, ruotare, ecc con problemi di attaccamento
    - per quanto tu possa portare fuori al parco o a casa di amici i tuoi bimbi il legame e la socialità che sperimentano a scuola (nido o materna che sia) è molto più profondo proprio perchè condividono la quotidianità e nn singoli momenti
    - tranne rari casi di nonni illuminati o di nidi parcheggio, al nido si impara di più e prima, soprattutto in fatto di rispetto delle regole della comunità
    - Come dice Piero Angela, i primi 3 anni sono fondamentali nello sviluppo neurologico del bambino, non è che dopo nn si impara più, ma le fondamenta (su cui sicuramente è necessario continuare a investire negli anni successivi) si costruiscono in questo periodo.

    Sintesi: io ho scelto un ottimo asilo nido privato che coniugava insegnamenti tradizionali con metodi alternativi come la musicalità, l'approccio sonoro alle lingue, l'apprendimento esperienziale...

    Approccio continuato alla materna, per scelta.

    Soddisfatta al 99% (qualcosa di migliorabile c'è sempre!!!) e adesso che i miei figli hanno 10, 7 e mezzo e 6 anni e sono alle elementari tutti e 3 posso dire oggettivamente che hanno una marcia in più rispetto ai loro compagni, sia dal punto di vista delle capacità di apprendimento che dal punto di vista dello sviluppo sociale ed emotivo (il mio desiderio infatti è che crescano bambini sereni ed equilibrati in tutti gli aspetti, nn certo piccoli geni senz'anima!)

    Se sia dovuto al nido ovviamente nn lo so, magari dipende al fatto che io e mio marito dedichiamo loro tanto tempo e di qualità e li abbiamo sempre trattati da piccoli ometti, forse perchè si aiutano e stimolano a vicenda (nonostatne le ovvie liti e gelosie!!!) o forse è solo un caso, questo è impossibile dirlo, ma sicuramente credo che quei primi anni siano serviti sicuramente!!!!

    Detto questo, vale la regole di scegliere con la pancia, più che con la testa!!!

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    1. Anonimo grazie, bello il tuo commento, mi serve davvero. Ma chi sei? Firma la prossima volta! :)

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  7. dunque dunque. Sono una mamma da nido che ha voluto che la figlia frequentasse l'asilo prima della materna nonostante la suocera, la mamma e compagnia bella si fossero offerte.
    Mi sono presa credo il meglio della situazione. La prassi era l'asilo nido: la sveglia alla solita ora, la giornata fuori, le feste con gli amichetti blablabla. Poi però se una sera si faceva tardi il giorno dopo lei poteva dormire un po' di più col nonno e ciao ciao nido. Se il nasino colava la lasciavo a casa, mai rientrata prima di stare davvero bene.
    Certo, di guai con la scuola ne ho avuti e penso ne avremo ancora. Però ho salvaguardato i rapporti con le mie famiglie di riferimento, potendomi permettere dei "no" che non avrebbero accettato se avessi scelto altre strade.
    Molto dipende dalle persone. Nido, nonni, genitori e soprattutto bambini.
    Però resto dell'idea che a mia figlia ha fatto più che bene. Per questo consiglio la mia scelta
     

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    1. Grazie. E' bello potersi confrontare con chi ha avuto esperienze diverse e trarne ispirazione, senza giudizi e critiche!

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  8. Non avendo nonni vicini, io con la prima figlia ho tentato con il nido, ma ho smesso presto perché era sempre malata e mi trovavo ancora più in difficoltà. Per due mattine di asilo, stava male due settimane, non ne valeva la pena, e quindi ho trovato una babysitter, che ora mi tiene la piccola. Sono molto contenta della scelta che ho fatto. Certo, quando ha iniziato la scuola materna si è ammalata spesso, ma, come dici giustamente tu, a 3 anni i malanni si gestiscono meglio che a un anno o due. Dal punto di vista dello sviluppo, per un bambino avere un adulto a disposizione d' l'ideale, è come avere un insegnante personale invece che far parte di tea classe di 30 studenti. Per la socializzazione, fino almeno a 3 anni i bambini non hanno molto interesse per i loro pari se non per sottrargli i giochi che interessano a loro. Al tuo posto continuerei come stai facendo, soprattutto se riesci a gestire bene il rapporto con i nonni!

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    1. Grazie Serena. Avere punti di vista differenti mi aiuta a valutare. Una mia amica ha avuto un percorso molto simile al tuo, con il nido suo figlio era sempre a casa con la bronchite e con la babysitter hanno risolto il problema.

      Buona giornata!

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  9. Ovviamente la scleta dipende da tanti fattori, tra cui qual'è la disponibilità dei nonni, la loro età (mentale, più che fisica), il costo che avrebbe il nido, la vicinanza di nonni e/o nido a casa o al luogo di lavoro, gli orari ecc.
    Per quel che mi riguarda, il mio nano va al nido dalle 7.30 del mattino alle 13.30 da quando ha nove mesi, il pomeriggio, di solito uno a settimana sta con me, gli altri quattro diviso tra nonni paterni e materni.
    Una faticaccia in termini di spostamenti (di cui mi occupo io) ma che mi pare offrire il meglio di entrambe le soluzioni ( aparte il costo del nido per mezza giornata, non irrilevante).
    Il nano al nido si trova bene (ne ho parlato molto nel mio blog), è molto autonomo e ha una buona proprietà di liguaggio. Può darsi però, che sarebbe stato così comunque, non è dato saperlo.
    Posso assicurare, invece, che in un anno di frequenza è stato a casa per malattia solo sei giorni: 4 per varicella (più sabatp e domenica ma non contano) e 2 per sesta malattia.
    Ha sempre avuto tosse e raffreddore ma nulla di serio e mai febbre e noi lo abbiamo sempre mandato al nido, dove non ha mai manifestato disagio per il raffreddore o altro.
    Quindi forse, dipende dai genitori (se ad ogni colpo di tosse lo tengono a casa, ovvio che il nido non conviene) e dalla salute del bimbo...Anche i suoi compagni di nido non si sono assentati più di tanto.
    nel mio caso, poi, la scelta di farlo restare a pranzo al nido è stata dettata anche dalla volontà di offrirgli un'alimentazione sana, bilanciata e varia, almeno una volta al giorno: il nido ha una ottima cucina interna con prodotti locali, ovviamente controllata e varia, io invece cucino praticamente solo pasta in bianco e bistecchine o uova al tegamino e verdure bollite se proprio ho tempo, quindi...per fortuna c'è il nido!
    In ogni caso, non tormentarti troppo: avrà tempo di recuperare eventuali ritardi di autonomia e socializzazione alla materna (ammesso che ne abbia bisogno)!

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