18 marzo, 2013

I'm back

Ve lo dicevo che non sarebbe durata. Mi conosco, so che scrivere prima che piacermi mi serve.
Perchè è terapeutico
perchè mi aiuta a riordinare le idee
perchè a modo mio, sono una comunicatrice
perchè mi mancavate
perchè tanti anni di attività da blogger non si cancellano.
Quindi rieccomi, con non poche novità.

Sono stati mesi faticosi, freddi e lunghi. Ho fatto tanta strada, non metaforicamente, in concreto: ho fatto diecimila chilometri in 4 mesi.
Ho imparato un mestiere nuovo, che non è durato, ma che mi ha dato esperienza e nuove capacità.
Ho conosciuto persone nuove e una realtà nuova, un altro mondo del lavoro, un mondo che mi era totalmente sconosciuto.
Sono venuta a contatto con mentalità che credevo ormai estinte, con personaggi che pensavo, erroneamente, potessero esistere solo nella finzione.

Ho scoperto delle cose di me. Ancora più importante.
Ho scoperto che fare l'eroina non giova: non giova a me perchè ne esco massacrata e non giova agli altri, perchè gli altri manco se ne accorgono.
Ho scoperto che odio profondamente una serie di cose:
guidare con la pioggia
l'asfalto non drenanate
l'arroganza
l'ottusità di chi ha la mente chiusa
i razzisti
pranzare da sola
alzarmi presto, troppo presto

E poi ho scoperto che ci sono cose che pensavo di poter affrontare saltellando su una gamba sola e invece no. Tipo che non è poi così semplice cambiare tipologia di lavoro. Non è che si passa dalla fuffa (leggi: software) alle scarpe - che sono la quint'essenza del concreto - così, senza accusare il colpo. Ho scoperto che dopo nove anni di fuffa, la fuffaggine ti si attacca addosso e non si stacca tanto facilmente.
Ho scoperto quanto sia allucinante la realtà delle media azienda italiana, io che pensavo fosse una giungla la multinazionale. Oh lo è, per carità, è una giungla dove nessuno ti aiuta quando ti trovi davanti alla tigre e hai il fucile scarico.
Ma la media azienduccia italiana è un posto dove il tuo capo legge Il Giornale, odia i bambini, i meridionali e gli extracomunitari, facendo di tutta l'erba un enorme fascio (guarda caso) con tutto ciò che è diverso da sè.

Ero nauseata. Stanca. Stanca fino ad avere voglia di vomitare. Stanca fino a non ricordarmi cosa mangiavo (è grave, vi assicuro). Stressata al punto da sognare me stessa incastrata sotto un guardrail nella mia macchina accartocciata, diventata tagliente e senza uscita. Ero demoralizzata dal mio sentirmi estranea, non integrata, la straniera, la forestiera. Stufa di sentire pezzi di frasi come "Dalle tue parti" "Al tuo paese" (???) "Ma da casa tua quanto ci metti ad arrivare al-tal-posto...".
Signori io vivo a 60 km da voi, non vivo in Tasmania, perdio.
Io che ero abiutata ad un lavoro dove praticamente il concetto di "straniero" non esisteva.

Pensavo fosse più facile.

E poi la sottile cattiveria. Le malefiche dinamiche che nascono da una popolazione composta da stagisti, manpoweristi, contratti a terministi....morte tua, vita mia. Se tu fallisci, io ho più chances; se tu molli, mi tengono; se tu ti stufi e te ne vai, io sono il pole position.

Ed eccoci qui. Mi sono dimessa.
Ho trovato un'altra strada. Stretta, impervia, lunga, sconosciuta e sono senza navigatore. Ma l'ho scelta. Ho scelto un altro cambiamento, un altro salto nel buio, un'altra stramaledetta sfida.
Per tornare a dormire, a respirare, a mangiare.
Per tornare a sorridere.

E per tornare qui.

17 commenti :

  1. Sono contenta che sei tornata
    E penso sempre che si chiude una porta e si apre un portone, soprattutto se il lavoro ti faceva stare tanto male. In bocca al lupo

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  2. Non so se darti il "bentornata" sia giusto :D!
    Immagino la fatica di arrivare a scrivere questo post e a raggiungere queste conclusioni.
    Credo che questo sia un momento difficile per tutti, ma sono anche convinta che proprio da questo periodo partirà la ricrescita e, anche se sembra una banalità, credo anche che noi donne possiamo giocarcela alla pari. Abbiamo la grinta, la costanza e la forza di ripartire e tu sei una grande :D!
    Un abbraccio

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  3. felice di riaverti qui...mi dispiace che quest'esperienza si sia rivelata così, se hai preso questa decisione hai avuto tutte le tue ottime ragioni...ti faccio un enorme in bocca al lupo, e ti abbraccio fortissimo!

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  4. non c'è niente di più importante della tua serenità e della tua salute, per te, per tuo marito e soprattutto per tua figlia.
    in bocca al lupo e coraggio! :)

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  5. bentornata! ci sei mancata tantissimo!

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  6. Brava.
    Mi hanno insegnato che quando non si sa bene quale strada prendere, bisogna scegliere quella "stretta, impervia, lunga, sconosciuta".

    Un abbraccio grande.

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  7. Letto d'un fiato, con affetto e un po' di tristezza. Bentornata a casa, Liz.

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  8. Ben tornata tesoro... ci sei mancata!

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  9. Grazie ragazze, mi riempite il cuore di gioia con i vostri messaggi! Abbiate pazienza per il template ancora coi lavori in corso, presto riuscirò a completare l'opera. Quanto mi mancavate!!!!

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  10. Bentornata e buona nuova avventura! Abbracci d'incoraggiamento!!

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  11. Bentornata. Non sai quanto ti capisco, io che in questo mondo di media azienda ci sono appena entrata...

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  12. Hai fatto benissimo, Lizzie!!
    Sognare il guardrail tagliente non e' bello, no no, hai fatto benissimo a dimetterti. Comunque hai imparato tanto, e hai tenuto duro finche' aveva senso farlo. Bentornata!

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  13. Grazie di nuovo. Siete favolose perchè mi avete aspettata e mi capite al volo. Taaaaaaaaaanto bene!

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  14. Lizzie sono io, sono Maude, ho aperto un nuovo blog. Hai fatto bene cara, bisogna inseguire la propria serenità e seguire il proprio instinto. Un grandissimo in bocca al lupo e bentornata!

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  15. che bello!!! ti sentyo tanto tanto positiva e questo è un gran bene! Sono contenta di rileggerti!

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  16. Maudina ciaoooo!!! Grazie per l'appoggio cara. Vado subito alla scoperta del tuo nuovo blog :) bacioni!
    Pandora grazie, sono positiva, ho tante cose da fare, sconosciute per la maggior parte, ma va bene così!

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