17 aprile, 2012

The deserted Openspace

Era appena passata la super torrida estate 2003. Io navigavo a vista nel mondo del lavoro interinale, sbattuta da una filiale all'altra quando non da una banca all'altra, con interruzioni di settimane e settimane tra un - breve - contratto e l'altro. Finchè a settembre, non è scaduto l'ultimo, nonostante le più rosee prospettive. Mi ritrovo in una melma appicciocosa che mi trascina sottoterra, con l'umore e con l'autostima. 
Poi un bel giorno, mi chiama quest' azienda, nella persona di una gentilissima ormai ex collega: mi fissa un primo colloquio. Non ci posso credere, una possibilità di un contratto a tempo indeterminato! 
Non tocco più terra, come la donna angelicata petrarchesca e svolazzando vado al Milano dove sostengo due colloqui e da dove mi rimandano subito qui a sostenerne altri due. Risultato: dopo 3 settimane entro qui e la mia vita cambia. Vado in Irlanda, realizzo sogni, lavoro e guadagno, vado a vivere da sola, viaggio tanto e conosco quello che diventerà mio marito. Sono circondata da colleghi giovani, intelligenti, frizzanti. Nell'openspeis c'è vita, si ride, si lavora, si scherza.
E' una specie di sogno. 
Ma come tutti sogni, non dura. Pian piano tutto evolve, in peggio, le persone migliori se ne vanno, l'ambiente si deteriora, la serenità svanisce. Le risate lasciano il posto alle liti, il lavoro scarseggia, l'entusiasmo non c'è più, la voglia di fare viene spenta, come acqua sul fuoco.
Oggi rientro qui e trovo tante, tante sedie vuote. Monitor spenti, telefoni muti. Salette in disuso, oggetti dimenticati e abbandonati qua e là.
Tutto cambia.

13 commenti :

  1. Eh lo so... lo so cosa significa, come ci si sente. Ho impiegato anni a metabolizzare il "cambiamento". Ora il luogo dove lavoravo non mi manca più, ma quell'energia, gli scambi, l'esaltazione (forse rafforzata dal fatto di essere laureata e quindi entusiasta per definizione) un po' sì. Spero dei viverli ancora.

    Buon lavoro cara. Tieni duro. Anche questo presente che adesso non ti piace può cambiare.

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  2. Girano le scatole a pensare che certe cose belle non torneranno piú, il ricordo è una magra consolazione... Ma si deve pensare che ne sono subentrate e ne subentreranno altre. io ci spero!

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  3. Ci sono passata, da un ufficio vitale e dinamico (il cuore pulsante dell'azienda, dicevano) al silenzio, alle scrivanie vuote, ai tempi morti...è dura, lo so...ma sono convinta che ogni cambiamento è positivo, anche se magari non lo vedi subito...abbi fiducia...

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  4. @Nora: Anch'io spero di viverli ancora e so che prima o poi questa situazione evolverà, in un modo o nell'altro!
    @Vale: Certo! Anch'io ci spero.
    @Kalì: sono d'accordo, il cambiamento è comunque positivo e ora come ora, qui si impone, l'aria è irrespirabile!

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  5. liz. ecco, aspettavo di sapere com'era andata. mi sono immaginata nella mente queste scene di covoni di paglia che rotolano per i corridoi deserti, nel rumore del vento e negli scricchiolii che non si sa da dove arrivano.
    bellissimo. sergio leone sarebbe fiero di me, e credo che morricone mi farebbe una canzoncina da metterci come colonna sonora.
    non posso che dirti che spero le cose cambino in fretta, per te. intanto portati il lavoro a maglia!! sai le scarpine estive per la ballerina che puoi fare!??

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  6. Sembra la mia situazione...mai stato il lavoro della mia vita, ma almeno mi piaceva e si era creato un bel gruppo...ora il lavoro scarseggia, siamo tutti isterici e sempre di meno...

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  7. Che tristezza!! sai qual'è la frase che più mi ha colpito? "la voglia di fare viene spenta"...
    Spegnere l'entusiasmo di un giovane lavoratore è la MORTE dell'azienda, è tremendo.

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  8. @tina: credimi se ti dico che questo posto non lo riconosceresti più. Per fortuna ho qualcosina da fare e poi credo che in un modo o nell'altro questa situazione durerà ben poco...
    @Pink: come ti capisco...
    @Scarlett: è proprio così e il peggio è che non gliene frega niente, anzi, se siamo demotivati sembra che sarà più facile chiudere baracca e burattini.

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  9. Purtroppo mi sembrano i racconti che mi fa Brontolo. Con l'agggravante che alcuni suoi colleghi stanno male psicologicamente, ma male davvero, e che anche lui era su quella strada. E' molto triste veder perdersi e morire tante energie positive. Mi dispiace molto, un abbraccio!

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  10. @Maude: ho letto del vostro progetto e come potrai immaginare, approvo e vi appoggio! Anch'io ho la testa piena di idee, perchè qui non ci sono prospettive. Devo riuscire a fare chiarezza e poi sono certa che anche per me sia necessario imboccare una strada nuova. Un bacione

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  11. Diamine, Liz... quello che scrivi qui dovresti inviarlo alla ministra Fornero...
    In bocca al lupo, e coraggio!

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  12. @Linda: concordo. Ma in copia metterei pure la Camusso. Perchè sarà strano, ma in quanto azienda di tencologia informatica, siamo metalmeccanici, ma TOTALMENTE DIMENTICATI. Chiude la divisione, riapre in Spagna e NESSUNO DICE NIENTE.

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  13. Come ti capisco. Io ci lavoro ancora nella mia azienda, ma non è più come una volta. Come dici tu la voglia di fare viene spenta, ti passa l'entusiasmo. Però sono convinta che per chi ha voglia di fare sia doveroso trovarsi qualcosa di meglio. Te lo auguro di cuore.
    Lucia Z di W&W

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