27 novembre, 2013

Fa male

Quando eravamo piccoli ci sembravano forti, sempre giovani, immortali.
Colonne portanti del loro luogo di lavoro e colonne portanti della nostra casa e della nostra crescita.

Perché loro hanno spinto il nostro passeggino, ci hanno portati in braccio e in spalla.
Hanno appeso quadri nella nostra cameretta e hanno costruito giocattoli.
Con loro abbiamo imparato a correre, a cadere e a rialzarci. A non strapparci le croste sulle ginocchia, a non bere troppo in fretta l'acqua gelata della fontana, a mettere il cappellino se c'è troppo sole e a battere le pietre col bastone su un sentiero poco battuto.

Nelle lunghe domeniche pomeriggio invernali, ci hanno insegnato ad apprezzare la musica e un buon libro, perché esistono valide alternative alla tv.

Da loro abbiamo imparato che nella vita servirà tanta pazienza, che ci vuole un gran bagaglio di comprensione, di buona volontà e riconoscenza.

Erano così saggi. Sapevano sempre ciò che era giusto, farlo e farlo capire.

Da qualche anno scivolano via come la pioggia a bordo strada. Uno dopo l'altro, con una frequenza allarmante. Chi ancora giovane, tanto. Chi ancora sano. Chi invece, malato per un tempo fulmineo.

Papà di amici, di compagni di scuola delle elementari, delle medie, delle superiori. O amici dei miei, o colleghi, soprattutto di mio papà.
Sembrano improvvisamente vulnerabili, senza protezioni.
Non sono più giovani, non sono più intoccabili.

Fa male il pensiero di quelle famiglie spezzate così presto.
Fa male pensare che potrebbe capitare alla nostra.
Fa male rendersi conto di aver pensato "per fortuna non è la nostra".

23 commenti :

  1. :-(

    la vita a volte è dura, e ci sentiamo pure fortunati se la tranvata in faccia ci colpisce di striscio!

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  2. Mi sa che siamo in sintonia in questo periodo e purtroppo son pensieri tristi.
    Eppure e' vero, e' proprio come lo scrivi tu.

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    1. Sono giornate pesanti. C'è solo da sperare che passino e cercare di non farsi prendere troppo dalla tristezza...tanto non serve a niente.

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  3. Come ti capisco cara Liz e ti abbraccio forte. Sai in questo dolore consapevole hai scritto un post molto intenso e bello.

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  4. E' vero fa male. Umano e comprensibile stringere i propri cari e sperare che gli addì arrivino il più tardi possibile.
    Raffaella

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    1. So che "e' la vita", pero' a volte e' proprio dolorosa...

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  5. Io, siccome ho pensieri funesti almeno da un mesetto, mi sto drogando di fiori di Bach!
    speriamo che funzionino perchè mi son vista morta almeno mille volte...

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    1. Oh per carita'! E come mai? Se funzionano fammi sapere,

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    2. Non lo so, sarà come scrivi tu, che ci sono dei periodi un po' più "neri"... fra una settimana ti dirò come va! :)

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  6. Quante volte in questo periodo mi capita di pensare che siamo fortunati perchè stiamo tutti bene, e so che non sarà sempre così. I miei suoceri si avvicinano ai 75, mio padre è iperteso e poi quale sessantenne non ha neanche un fattore di rischio. Insomma condivido in toto la tua riflessione. I genitori invecchiano e fa male. Mi fa sentire indifesa.

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  7. Liz, un post molto bello, pieno di tenerezza e di comprensione per la fragilità umana, scritto col cuore. In tanti vanno via e il vuoto si riempie col ricordo di quel che sono stati per noi. Ma la consapevolezza che il nostro tempo sia cosí veloce, fa male, anche se per ora ci ha risparmiato.
    Un bacio.

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  8. In questi giorni non sai quanto penso a questo, sarà che non sto tanto bene, che intorno a me son successe cose tristi ma sto li a pensare che tra poco succederà il peggio. Credo che succeda quando si ama molto, ma e' un pensiero che mi squassa l'anima. Ti abbraccio Lizzie, di cuore.

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    1. Ti abbraccio anch'io, sento che siamo squassate allo stesso modo ;-)

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  9. E' da qualche mese che io.....diciamo dopo la morte di un mio zio a soli 60 anni......non faccio che pensare alla morte....al fatto che i miei genitori, zie e zii avanzano con l'età come è normale che sia e che arriverà il momento degli addii e mi si stringe il cuore al solo pensiero.
    non faccioa ltro che pensarci....e averli lontani non fa che acuire questo mio senso di impotenza, questa tristezza che mi attanaglia.......forse dovrei provare bach pure io.....

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    1. Ah certo la lontananza non aiuta sicuramente :( ma credo che il senso di impotenza resterebbe anche avendo tutti vicini

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  10. Questo post avrei potuto scriverlo io oggi, anche se riferito a famiglie molto più giovani... proprio ieri ho ricevuto la notizia della morte (per malattia fulminea) della moglie di un mio compagno di università: lo ha lasciato con un bambino di appena un anno.
    Lei veramente non la conoscevo (abitiamo lontani), ma mi si è spezzato il cuore a pensare al mio amico e al suo bambino... privati della sua presenza accogliente e del suo amore...

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  11. Anch'io avrei potuto scrivere questo post, perche' anche attorno a me stanno succedendo queste cose, e mi fanno paura, anzi terrore...
    Qui danno neve, presto le nostre amate montagne diventeranno ancora piu' belle e ci potremo perdere nel bianco. Ti abbraccio forte, Liz.

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    1. Infatti qui oggi nevica Sfolli e nonostante il disagio di portare la piccola in piscina con questo tempo, ti dirò che non mi dispiace!

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