20 febbraio, 2012

Lezioni di vita

Oggi pomeriggio ho preso un po' di tempo per me e sono andata da mia nonna a preparare con lei la pastella per i krapfen, o almeno, a fare il primo passo, perchè trattasi di processo abbastanza lungo, quindi dovrò tornare domani a completare l'opera. Siamo un po' in ritardo sui tempi del Carnevale, ma è lo stesso perchè, diciamo la verità, il Carnevale è un mero pretesto per concederci questi dolci sfiziosissimi. 
Qui nelle lande nebbiose sono tipicamente carnevalesche anche le Gale, che nel resto del paese si chiamano per lo più Bugie o Chiacchiere. Qui si chiamano Gale perchè originariamente avevano la forma di un fiocco, una gala, appunto.
Ma non divaghiamo.


Doveva essere una lezione di cucina, invece è stata una lezione di vita, e scusatemi se parlo di mia nonna e sono di parte, ma credo che il discorso si possa generalizzare.


Fate conto:
mia nonna tra pochi giorni compirà 92 anni, da quattordici è vedova e durante la sua vita di moglie e madre ha gestito un marito che la guerra le ha restituito depresso, malaticcio e completamente inappetente. Come dire, non una vita a rose e fiori. Ha sempre lavorato, era sarta, e ha cresciuto egregiamente la mia mamma.
Negli anni, oltre a mio nonno, ha visto andarsene tre fratelli e una sorella.
Qualche mese fa ha perso la sua vicina di casa (lì, porta a porta da circa 50 anni) e la sua più cara amica. Destino di chi ha la fortuna di vivere a lungo.


Da qualche tempo mia nonna non vede quasi più. Portava già l'apparecchietto per l'udito e ora le capita pure questa quasi-cecità. Lei cuciva ancora, faceva orli, cambiava bottoni, piccole modifiche...lavoretti da poco che la tenevano impegnata. Poi faceva tante parole crociate e guardava la tv. 
Ora non può più cucire, scrive e leggere e per guadare la tv deve mettersi vicinissima e tenere le cuffie collegate al televisore, altrimenti non sente. 
Ecco. 
Eppure, anche quest'anno, ha voluto fare i krapfen. Anche se non vede bene quanta farina versa, anche se sporca un po' in giro, anche se si stanca a impastare.
Così ho pensato di andare da lei, così la aiuto e intanto imparo. 
E l'ho trovata un po' triste, sì, perchè questo problema della vista proprio non le va giù, ma sempre coraggiosa, orgogliosamente autonoma, intraprendente, capace e desiderosa di non pesare mai su di noi. Desiderosa di ribadire la sua indipendenza, la sua forza, la sua lucidità, la sua memoria e il suo cervello ancora perfetto.
Insomma, che donnina.


Altro che se imparo...e non solo a fare i krapfen.

14 commenti :

  1. brava, vero. purtroppo a volte prendiamo ad esempio le persone sbagliate. bisognerebbe invece scegliere chi ha qualcosa da insegnarci veramente. io purtroppo i nonni non li ho + da molto tempo ma li nomino spesso.

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  2. sto piangendo, in ufficio. Adoro queste nonne combattive, come la mia che ci ha lasciato un mese dopo aver compiuto 100anni!
    W i krapfen. Perdere la vista credo sia tremendo, ma se lo associ all'udito allora l'isolamento è inevitabile. UN abbraccio di cuore a questa nonna che da lezioni di vita con gli esempi non coi discorsoni come fa certa gente che davvero non reggo più! baci

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  3. Grazie per averci parlato di lei. Abbiamo bisogno di riflettere sulla vita di queste donne che hanno fatto l'Italia. Un caro saluto.

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  4. Che donna straordinaria.
    Sempre entusiasta di vivere, che non si fa piegare da nulla.
    Un esempio per tutte Liz.

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  5. prendi tutto quello che ti può dare, sono risorse preziosissime!!

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  6. Bella donna che è: orgogliosa, dignitosa e autonoma. Praticamente stupenda.

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  7. Queste sono lezioni preziose, approfittane. Grazie per aver condiviso queste belle emozioni.

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  8. Ecco quello intendevo con il diventare grande del mio post di ieri!
    Coraggiosa come la tua nonnina, come la mia mamma!
    Ti bacio

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  9. Care amiche, grazie a tutte voi per i vostri affettuosi commenti :)

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  10. Anche io ho una nonnina novantenne, un po' malandata, ma orgogliosa e testarda, che pur vedendo poco e sentendo peggio, ricama in modo incantevole e partecipa alle riunioni familiari non facendosi scappare una virgola, e intervenendo sempre con il consiglio più sensato di tutti....

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  11. Kalì, dev'essere una generazione formidabile. Non so se noi lo siamo altrettanto...

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  12. Ciao, ho scoperto il tuo blog per caso attirata dal nick... che come vedi ha una notevole affinità "austeniana" con il mio! ;-)
    Molto belle e commoventi le parole su tua nonna... Io ho perso la mia ormai vent'anni fa e ancora non mi rassegno... è stata come una seconda mamma, abbiamo vissuto nella stessa casa e avremmo potuto trascorrere ancora molto tempo insieme. Oltre al suo amore incondizionato mi ha trasmesso la passione viscerale per i libri, e per questo non la ringrazierò mai abbastanza. Era una donna coraggiosa e indipendente, nata in una famiglia contadina che però, cosa rarissima all'epoca, la fece studiare. Durante la Seconda guerra mondiale e la Resistenza aveva vissuto dolori indicibili, ma era riuscita a conservare un'energia straordinaria e un ottimismo che niente poteva scalfire. Sì, quella era davvero una generazione formidabile, come hai scritto tu... A presto, spero! Elinor

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  13. Ciao Elinor, benvenuta e grazie per le tue bellissime parole

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