04 maggio, 2011

Quando i desideri diventano gabbie

Siamo bombardati da milioni di messaggi che ci suggeriscono potenziali desideri. La nostra, è la società del desiderio soddisfatto, non si fa più in tempo a volere qualcosa che tac! con qualche piccolo sacrificio e magari l'aiuto del finanziamento o qualche simile diavoleria, siamo in grado di appagare il nostro desiderio. 


Fin qui, se il fenomeno non assumesse proporzioni preoccupanti, non ci sarebbe niente di male. 


Il male insorge quando la nostra incapacità di soddisfare tutte le nostre esigenze esattamente e perfettamente e nei tempi che vogliamo noi, diventa un grande motivo di disagio, diventa una ragnatela che ci imprigiona, una gabbia che ci impedisce di essere felici per ciò che abbiamo. 
Come si può rovinarsi le giornate perchè volevamo il divano rosso e poi alla fine abbiamo dovuto ripiegare su quello verde? Come può questa sciocchezza, risolvibile con un copri-divano rosso, impedirci di sorridere? Come può la nostra stessa rigidità mentale, la nostra intransigenza, la nostra testardaggine, renderci così ciechi da non farci concentrare più su ciò che la vita di bello ci regala, facendoci invece vedere solo ciò che non possiamo avere?


Perchè scrivo queste cose? 


Perchè ho delle amiche blogger e non, che devono affrontare sfide ben più dure, che un mobile che non ci piace perchè non è proprio come lo volevamo. 
Perchè loro inseguono la cicogna più sfuggente e sbeffeggiante che ci sia.
Perchè la vita le sta mettendo alla prova sul serio, mettendole davanti a fatti, decisioni, prese di coscienza che fanno tremare i muri. 

E quindi mi viene il nervoso, nel vedere altri esempi in cui sembra quasi che ci sia una malsana volontà nel cercare di essere infelici e  di conseguenza vorrei prendere questi soggetti per le spalle per scuoterli, abbracciarli, prenderli ad affettuosi schiaffi e dir loro di aprire gli occhi, perchè di motivi per star male, ce ne sono fin troppi senza che ci mettiamo noi stessi a crearceli.

8 commenti :

  1. post profondo e vero. La vita frenetica ci da tanti di quegli imput che a volte siamo noi stessi a non sentirci abbastanza.
    Mi rimprovero per prima, per tutto quello che pretendo da me e dalle cavolate che mi circondano. Ma se ci rifletto credo che "il correr dietro" alla cavolate mi serve per "non pensare" alle cose più grandi.
    E buono... il tuo post mi riporta in terra.
    Grande

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  2. Liz, che bel post! Mentre leggevo la prima parte, pensavo proprio a me e al mio, di desiderio...e alla fine, ti ringrazio di aver riconosciuto che le nostre sono lotte piu' toste di quella per un divano, ma ti ringrazio anche di avermi ricordato che qualsiasi desiderio, quando ci impedisce di godere del presente, va imbrigliato e domato, prima ched diventi una gabbia lui stesso :-)

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  3. quanto è vero questo post! a volte si rischia di dimenticarlo, quali sono le vere lotte...e proprio oggi queste tue parole mi emozionano, perchè mio cugino della mia stessa età è sotto i ferri per un intervento all'intestino, e in sala d'attesa c'è la moglie che dieci giorni fa ha scoperto di essere incinta dopo due inseminazioni...loro stanno lottando.
    Scusa, lo so che non c'entra, ma è che rischiamo troppo spesso di perdere di vista quali sono i motivi veramente validi per cui dobbiamo lottare...

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  4. @Donne: certo, le assurde pretese verso noi stessi sono il primo passo verso l'eterna insoddisfazione. Dovremmo imparare ad accettare i nostri limiti e la nostra imperfezione!

    @Sfolli: Sono contenta se il post in qualche modo ti ha fatto bene. Sai che ti sono vicina, sempre!

    @Pink: non è vero che il tuo commento non c'entra, c'entra e come! La mia riflessione intendeva proprio evidenziare come a volte ci perdiamo in un bicchier d'acqua, mentre le situazioni di vera sofferenza sono ben altre, come quella di tuo cugino.
    Un abbraccio speciale.

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  5. Saggia.
    A volte, vedere certe persone disperarsi per le cose più sciocche, diventa imbarazzante e avvilente.

    Ti abbraccio, Linda
    (bella la sposa dell'altro post, bel fisico e bel vestito!complimenti ;) )

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  6. @Linda, stamattina sei la seconda persona che mi dice che sono saggia...non esagerate, poi mi monto la testa!! ;-)

    Grazie per i complimenti...sono diventata più rossa del solito!

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  7. Grazie.
    Non ci conosciamo, ma grazie. Inutile dire che la penso proprio come te... Un abbraccio!

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  8. Benvenuta piccole felicità! Sono contenta di aver fatto qualcosa di buono scrivendo questo post. Un abbraccio anche a te!

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