12 aprile, 2011

Giornata di blogging sulla scuola italiana


Ringrazio Seavessi per l'interessante spunto di oggi: parliamo di scuola, che non fa mai male, tanto ormai ne parla chiunque...

Per comodità, elencherò anch'io alcuni punti sulla scuola, pensieri nati da esperienze di vita vissuta, sia come allieva, lo sono stata dai 6 ai 26 anni, quindi ho un bel bagaglio, sia - indirettamente - come insegnante, perchè mia mamma ha insegnato alle medie statali dai 23 ai 58 anni, quindi ne ha viste cose che vuoi umani non potete neanche immaginare.

Ho frequentato scuole statali fino al primo giorno di università. Elementari, medie e superiori della mia piccola città, mi hanno dato, nel complesso, una signora formazione.

Le due persone che più hanno contribuito a fare di me una persona forte, non complessata, che ha imparato a difendersi e fronteggiare le ostilità della vita sono Dorina e Anna, le mie maestre. Dorina ci guarda dal cielo, perchè se n'è andata troppo, troppo presto.

Oltre a queste due splendide persone, della mia scuola elementare ho ricordi stupendi: porte azzurre, grandi finestre che guardavano un cortile con ciliegi selvatici in fiore, una classe di bambini molto legati (tanto che in parecchi, siamo in contatto ancora oggi), una pessima mensa, una grandissima palestra in cui si giocava a palla prigioniera.

Le medie: scuola inaugurata nell'82 con tanto di visita di Sandro Pertini, quando ci sono arrivata io, nell'87, già i cornicioni cadevano a pezzi: il bello dell'edilizia votata al risparmio.

Delle medie ricordo in particolare le mie diatribe con l'insegnante di italiano (a me hanno sempre fatto abbastanza schifo i Promessi Sposi e andavo a dirlo in giro, il che non giocava molto a mio favore) e tre anni partiti con difficoltà, ma che si sono rivelati tra i più divertenti della mia vita.

Le superiori: istituto tecnico commerciale e per geometri. Frequento un corso sperimentale, progetto Giuridico Economico Aziendale. Un flop colossale: trascorro 5 anni a chiedermi cosa ci faccio lì. Per fortuna, alcuni (non tutti) insegnanti sono ottimi e in qualche modo, arrivo al sospirato diploma. Ancora oggi però, qualsiasi cosa faccia vagamente riferimento ad un bilancio, uno stato patrimoniale o roba affine, mi dà la nausea.

La Scuola Sbagliata è grandissima, piena di perditempo, teppistelli, ma anche di brave persone; dal soffitto cola acqua e nelle aule d'inverno non si superano MAI i 18 gradi. La palestra è inagibile, l'aula magna non c'è, i bidelli spesso, neanche. Anche questo è scuola pubblica...

Conclusione: a 14 non ho avuto la maturità per scegliere la scuola giusta, ho toppato in pieno. Per fortuna, a 19 anni ho potuto aggiustare il tiro.


Ma veniamo a mia madre. Perchè è andata in pensione dalla disperazione?
Perchè qualche fenomeno un giorno le ha scritto: Il canale più importante della pianura padana è Canale 5? No.
Perchè una volta le è stato chiesto chi fosse Malcom Decimo? No.
Perchè un'altra volta le hanno chiesto se Alessandro Magno e Carlo Magno fossero fratelli? No.
Perchè parlando di "commercio di braccia umane", qualcuno ha chiesto come facessero a tagliarle, le braccia? No.
Perchè le è stato detto che Napoleone in esilio era andato in un'isola dove si va in vacanza, una bella isola...Ibiza? No.

Niente di tutto ciò.
Perchè ormai, una povera insegnante delle medie, non poteva più permettersi di dire la verità ai genitori. Il ragazzo non studia? Non si può dire. Se il ragazzo non ha buoni risultati, è SOLO perchè l'insegnante non spiega.
I presidi (ora, scusate, si chiamano Dirigenti), avevano imposto di non bocciare se non in casi "disperati" e l'allora ministro Moratti, si era inventata che, se l'insegnante voleva bocciare, prima avrebbe dovuto chiedere ai genitori del ragazzo "se fossero d'accordo". In caso negativo, niente bocciatura.
La bocciatura, un'insegnante che pretende, che fa lavorare tanto, sono tutte pessime pubblicità per l'istituto e ormai, a scuola, il dictat era: cercare di avere più alunni possibile. Quindi via ad attività alternative: teatro, botanica, taglio e cucito, salto dell'aiuola e boiate di ogni tipo. Ma attenzione, non di pomeriggio, perchè i ragazzi devono poter fare nuoto sincronizzato, tiro con l'arco, scuola di violino e corno francese.

Vorrei scrivere ancora tante, tante parole, ma mi rendo conto che sto diventando noiosa, quindi per ora, la pianto qui!

8 commenti :

  1. hahah che ridere Liz, la parte degli strafalcioni degli studenti mi ha fatta morire!!

    Pero' pensavo...forse e' l'obbligatorieta' della scuola media che spinge poi i Direttori a queste politiche buoniste del no bocciare nessuno.
    Sono d'accordo sul fatto che si dovrebbe poter bocciare, eccome, ma se penso a certa gente che viene da background familiari dove la scuola non conta, e che comunque andra' a fare lavori dove sapere di Alessandro Magno non servira'a nulla, alalora forse e' meglio lasciarli uscire dalla scuola dell'obbligo al piu presto possibile, no?
    Forse e' l'obbligatorieta' della scuola che non va.
    D'altra parte, pero', e' anche vero che l'educazione e' fondamentale per construire un paese democratico, non razzista, ecc ecc. Quindi forse anche l'obbligo scolastico qualche senso ce l'ha.
    Insomma, mi sono incartata - non sapendo dove andare a parare, chiudo dicendo che e' una questione complessa....;-)

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  2. E io non posso che darti ragione, cara Sfolli: E' una questione molto complessa, perchè quello che tu dici, è in sostanza vero. Sull'argomento ci sarebbero così tante cose da dire che il mio cervello mi sta già chiedendo pietà ancor prima di cominciare...

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  3. spetta neh. io il corso di salto dell'aiuola l'ho saltato. e quindi??? come mi rimetto in parti? da chi prendo ripetizioni? a chi chiedo conto delle mie indubbie scarse abilità di saltatrice d'aiuole??? eh ma non è giusto.

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  4. Tina, prova a scrivere al ministro Mary Star, magari si inventa un corso di recupero. Da lei ci si può aspettare qualsiasi cosa...

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  5. Mica male le scemate studentesche ahahaha
    Comunque noto anche io quello che è capitato a tua mamma, i ragazzi sono intoccabili,le maestre hanno sempre torto (per ora solo elementari) e francamente, da genitore, penso che i bambini stiano crescendo un po' troppo iperprotetti.

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  6. Ciao Maudina, il tuo parere di Mamma con la M maiuscola mi fa davvero piacere. Allora non esagero secondo te? Il fatto è che ultimamente ne sentivo sparare davvero di grosse. Poi magari diventerò anch'io così, una mamma che crede di avere una figlia perfetta. In effetti, non posso giudicare queste persone senza essere nei loro panni. Ma se me lo confermi tu che mamma lo sei già...Ti abbraccio tesoro!

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  7. Da figlia di maestra elementare confermo quello che hai detto, non si può dire nulla a questi bambini, una cosa esagerata.
    Mi chiedo, nel momento in cui questi cocchini di mamma e papà finiranno gli studi e entreranno nel mondo del lavoro, cosa faranno?
    Si scontreranno con una realtà durissima, dove il lavoro scareggia e chi ce l'ha viene sfruttato al massimo. :-(

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  8. Ciao aerie, credo che essere figlie di insegnanti ci dia una visione completa della situazione, perchè le nostre mamme avevano il duplice ruolo. Ecco perchè ritengo che la loro esperienza, purtroppo, parli chiaro...

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