03 settembre, 2013

Povertà

Il mondo è pieno di mendicanti, di persone disperate, la cui unica speranza, è il nostro aiuto.
Anni fa, nella mia città era abbastanza raro imbattersi in queste persone; ce n'era qualcuna, per lo più uomini arrivati dall'Africa in cerca del modo per mantenere la famiglia, rimasta a casa. Fine.

Quando ero piccola e sono stata per la prima volta dai miei parenti a Roma, sono rimasta sconvolta dalla povertà dilagante per le strade: persone menomate, ferite, disabili, mamme, bambini.
Qui era diverso.

Ora non tanto. Ormai anche in "provincia", la povertà serpeggia come un enorme boa che arriva dappertutto, strozzando chiunque.
Guardo queste persone e penso: "E io cosa posso fare? Posso aiutarle tutte? Io ho tutto, non mi manca niente, ma non posso far qualcosa per tutti".

Così ho scelto. Ho deciso di aiutare uno di loro, visto che tutti non posso. Ho scelto il papà che sta sempre qui sotto, ogni mattina, all'ingresso del supermercato. Lui è qui da anni e manda i soldi alla famiglia, in Africa. Ho scelto lui perchè è gentile e perchè ormai lo conosco: lo vedo e ci salutiamo ogni mattina. Farò così, ogni settimana gli darò qualcosa, perchè ogni giorno non posso, ma una volta alla settimana sì. Basta rinunciare al caffè e cornetto al bar.

Non credo di essere la fata turchina e di aver trovato una soluzione, nè penso che così facendo io possa lavarmi la coscienza.
Ma piuttosto che restare lì come una cretina di fronte alla moltitudine e pensare che non posso aiutare tutti, almeno così aiuto lui.

10 commenti :

  1. Fai bene se ritieni. Sicuramente in questo periodo molte pwersone sono in seria difficoltà per motivi che esulano dal loro controllo.
    Però questo signore, come mai sta da anni davanti ad un supermercato? E sei poi sicura che mandi i soldi alla famiglia in Africa? Permettimi di esprimere perplessità.

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    1. Di pomeriggio lavora, non ho capito cosa fa, ma qualcosa fa, mentre al mattino viene qui e aiuta le signore anziane coi sacchi della spesa. Gli abbiamo parlato più volte, io e mio papà (i miei abitano dall'altro lato della piazza)e ci ha raccontato della sua situazione, di ciò che fa e perchè. Ho deciso di credergli, mi sembra una brava persona, è gentile, non è invadente o insistente. Posso solo sperare di fare bene, ovvio che non ne ho la certezza...

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  2. Io credo che il problema non sia mai, cara Lizzi, quello di lavarsi la coscienza, se do qualcosa a qualcuno non è che poi mi senta tanto meglio rispetto all'universale problema della povertà e del degrado che affollano la mia città. Il discorso è tentare di trovare una soluzione piccola, perchè banalmente tante piccole cose ne fanno una grande, e tu l'hai trovata. Siamo tanto fortunate per essere nate in famiglie normale, ecco io a volte penso "e se fossi nata in Somalia, o altri posti del genere?" Un abbraccione

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    1. Ecco Sandra, io ho un'amica somala di nascita, ma italiana d'adozione. La conosco da quando ho sei anni e lei nove. E' nata in Somalia, poi la madre ha abbandonato lei e il fratello. Il padre non poteva occuparsi di loro, non poteva sfamarli. Lei e il fratello sono stati portati in italia e dopo iter che non sto nemmeno a raccontarti (con i genitori naturali in vita, è un casino inimmaginabile), legalmente adottati. Lei dice sempre che i suoi genitori adottivi le hanno salvato la vita, le hanno REGALATO una vita e la sua storia, così vicina, così vera, perchè REALE, mi fa pensare ogni giorno.
      Un abbraccione anche a te

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  3. hai un buon cuore...
    pero' attenta, c'e' anche chi ne aproffitta..occhi aperti

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    1. Correrò il rischio, spero di riporre la mia fiducia in una persona per bene!

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  4. Io seguo canali più strutturati (adozione a distanza, regali solidali e simili) per dare aiuto, ma comunque non posso avere la certezza che il mio contributo venga al 100% utilizzato per aiutare chi è in difficoltà. Per cui, se tu hai individuato una persona che ti ispira fiducia a cui indirizzare la tua generosità, fai bene a fare così. Quella che per noi è una piccola rinuncia, per altri può essere un grande aiuto

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    1. Lo vedo in faccia, lo guardo neglio occhi, è una persona reale...e spero che quel che gli dò arrivi davvero ai suoi figli.

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    2. Brava, anch'io ho i miei protetti. Meglio il rischio che l'egoismo e l'immobilità.

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    3. Sì credo anch'io. Passargli accanto e salutarlo ogni giorno senza muovere un dito non era sopportabile, almeno così spero di fare qualcosa di buono.

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