02 settembre, 2013

Parigi per me

Parigi mi fa un po' l'effetto di Venezia: fatico a pensarla come una città "vera", un luogo quotidiano, dove vivere. Fatico a immaginare che ci sia qualcuno che ci è nato, ci abita e ci lavora. Mi dà l'impressione di essere un enorme monumento, qualcosa di visitare e basta, qualcosa da ammirare. Ma non da vivere. Guardare e non toccare.
Non è una critica, è la sensazione che mi dà, molto diversa da quella che mi dà invece Londra, tanto per fare un paragone impossibile quanto abusato.

Parigi ci regala cinque giorni di sole e clima fresco, mattina e sera con maglioncino sulle spalle e pomeriggi assolutamente vivibili.

Parigi arriva per me in un momento un po' critico.
E' quel che ci vuole, i giorni da sposini che sogno di passare da tanti mesi, ma che per un motivo o per l'altro, erano sempre slittati.
Parigi mi ridà forza e slancio.
E' finito il tempo dei rimpianti, ciò che è stato è stato.
E' finito il tempo dei dubbi, è ora di decidere.

Parigi è la vacanza sola con Darcy in un luogo meraviglioso ed estraneo, dopo due settimane di dolce e tranquilla vita a tre tra le montagne di casa. A casa.

Parigi mi ricorda come eravamo io e Darcy, cioè due compagni di viaggio che quasi tutti ucciderebbero: pianificazione giornaliera, sveglia presto, colazione consistente e pranzo light, tanti passi, per godersi al meglio la città e i quartieri meno "in", cibo rigorosamente locale, attenzione alle spese futili, ma benvenga l'acquisto che ci ricorderà per sempre la vacanza. Regola d'oro: vedere quanto più possibile, ma godendoselo, senza ansia.

Non siamo cambiati. A distanza di tre anni dalla nostra ultima vacanza da coppia senza figlia, posso affermare con certezza che non siamo cambiati di una virgola.
O forse sì.
Sì: il pensiero, era sempre con LEI. Quando guardavamo gli altri bimbi, i libri in una vetrina, i vestitini in un'altra, sentendo una parola che lei storpia in modo buffo, ripetendo come due scemi le frasi che lei ama dire. E poi con i "chissà come sta", "chissà cosa fa", "chissà se si diverte".

In questo sì, che siamo cambiati.




16 commenti :

  1. Siete bravissimi a ritagliarvi questi spazi tutti vostri. Io non ho neanche ancora avuto il coraggio di lasciare Picca una notte (vabbe, l'attenuante sarebbe che i nonni non me la tengono, pero' neanche io mi fiderei, che e' male...)

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    1. Sfolli me lo dicono in tanti, evidentemente o sono una madre snaturata, o ho dei bravi nonni a disposizione...forse tutt'e due!

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  2. Che voglia voglia voglia di andare a Parigi, in realtà voglia voglia voglia di andare in un sacco di posti : )
    bacioni

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    1. Lasciamo perdere! Sono appena tornata e già ripartirei...

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  3. come ucciderebbero??? Io e l'Alpmarito siamo uguali!! E anche ora che c'è il nano ci proviamo...
    sono contenta per te, per voi. Parigi per me è magica, ci tornerei anche subito!

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    1. Ehm, conosco coppie che sa la prendono con molta (esagerata) calma, non si adattano ad orari e cibi del posto e per questi motivi finirebbe a botte! Tipo: in Scozia cenavamo alle 19 con i loro cibi, non andavamo alla ricerca di pizza alle 9.30 di sera...

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    2. Cibi del posto? Oh uno dei divertimenti delle vacanze per me e mio marito. 2 Settimane in FR e mai dico mai un piatto di pasta. Lì provai per la prima volta le ostriche e pensai "tutto qua?"
      bacioni ancora Sandra quella di sopra

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    3. Anche per noi è una fonte primaria di divertimento! Come si fa a visitare un luogo senza immergersi il più possibile in usi e costumi??

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  4. Quando si va in vacanza senza i figli, anche se fisicamente si è in due, in realtà si è comunque in 3. Questo non significa che qualche giorno di ritorno alla vita di coppia non faccia un gran bene...noi il mese prossimo lasceremo entrambe le figlie ai nonni e ci concederemo 3 giorni a Madrid, non vedo l'ora!!

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    1. Sai che Madrid è una delle capitali europee che mi manca?? Quindi al tuo ritorno vorrei un bel post-reportage ;-)
      Godetevela, vedrai che vi farà bene.

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  5. anche io voglio portare mio marito a Parigi, perchè non la conosce...
    lo farò e sarà bellissimo...anche se siamo noi due.

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    1. Anch'io in realtà ho "portato mio marito a Parigi", perchè io un pochino l'avevo vista, lui solo per lavoro e quindi per niente. Era prevenuto, ho dovuto insistere un po', invece ora ho l'impressione che si sia ricreduto!

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  6. Ah ah allora anche noi siamo due compagni di viaggio "da uccidere"!!!

    A Parigi io aspettavo già la Pulce non lo sapevo... ;-)

    Sono certa che le decisioni che hai maturato nel cuore ti porteranno profonda gioia.

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  7. Ciao Lizzie!! Parigi, Parigi... aspetto da tanto di conoscerla e spero che presto riusciremo a organizzare un bel viaggio... anche noi come "sposini" da uccidere!! :-)
    Immagino che il pensiero della piccola vi accompagnasse sempre, ma credo sia davvero bello e importante ritrovare ogni tanto gli spazi in due!! Bravi!
    Ti auguro che la forza e lo slancio non ti abbandonino più!!!
    Un abbraccio

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