01 agosto, 2012

Elogio del cattivo

Prendo spunto dal messaggio stampato sulla maglietta indossata da una delle nostre atlete alle Olimpiadi. Ho sentito per radio, quindi non ho visto con i miei occhi, che un'atleta azzurra (non so nemmeno la disciplina), sotto la maglietta "ufficiale", ne indossava una con un messaggio che così recitava:
"Good girls go to Heaven, bad girls go to London".

Nella mia memoria fa capolino il messaggio di uno spot pubblicitario in cui la parola "London" era sostituita da "Everywhere", ma giuro che non ricordo di cosa si trattasse. Non so nemmeno se questa frase non abbia in realtà un'origine diversa. Immagino di sì.


La mia riflessione parte da quel messaggio. 
Premetto che non ho proprio niente contro questa atleta, anzi! Già solo per il fatto che si trova a Londra a gareggiare alle Olimpiadi la rende ai miei occhi degna di grandissima stima. 


Rifletto unicamente sul contenuto del messaggio.
Le ragazze cattive vanno alle Olimpiadi. O, come lo ricordavo io, dappertutto. Quelle buone, tapinacce, vanno in Paradiso. Quando muoiono.
Allora, che il cattivo e maledetto sia ricco di fascino, da sempre oggetto di nascosta ammirazione da parte dei giovani soprattutto, non è una novità.
Quello che mi colpisce è lo sdoganamento. Insomma, ormai in questa vita se ti comporti bene non vai da nessuna parte. Se non sei cattivello, trasgressivo, non combinerai mai niente. I valori sono sovvertiti e quel che era sbagliato oggi è giusto. 


Abbiate pietà, fa caldo e di fronte a me fa capolino la vaporella che mi sussurra: "Non puoi ignorarmi per sempre", quindi oggi sono un po' così, forse un po' acidella. 


Ma non so, vi sembra giusto questo il dilagare di messaggi di questo tipo? Quello che ho usato come spunto è solo uno su mille, uno che mi ha colpito in un momento in cui avevo la ricettività per elaborarlo. Ma in realtà dalla tv alla carta stampata la cattiveria viene abbastanza pubblicizzata come qualcosa di giusto, di positivo, di buono. 
Uhm, cattiveria buona, a casa mia è un ossimoro. 
A casa mia.

10 commenti :

  1. anche a casa frollini.
    ormai si veicola il messaggio buono = fesso
    non dilaga tanto la cattiveria quanto l'arrivismo e la falsità, esempi a iosa, ma io vado avanti per la mia strada se sono certa anche tu!! love

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  2. Se sei furbo sei fico, se rispetti le regole sei un imbecille, non lo sapevate? Non nutro particolare ammirazione per la prima categoria, preferisco dormire sogni tranquilli. E poi, devo dire che finora il gioco corretto mi ha ripagato....

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  3. Ai miei figli che additavano i loro compagni trasgressivi che la passavano liscia, raccomandavo sempre di fare i buoni e restare sempre nel giusto, perché le furbate prima o poi si pagano ed il conto è molto salato!

    Mi son chiesta sempre se questo modo di educarli li penalizzasse troppo: ancora si sentono defraudati quando qualche furbo li prevarica, ma continuo a ripetere loro che devono essere prima di tutto in sintonia con se stessi senza badare se quel che fanno è "cool" o furbo, perché
    come diceva Ghandi : Be the change you want in the world!

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  4. Ormai la cattiveria e' talmente cool che paradossalmente a breve potrebbe tornare out...

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  5. Se non sbaglio era un libro...

    cmq, la cattiveria non mi piace, ma vorrei che mio figlio non fosse fessacchiotto come la mamma, almeno un poco di furbizia ci vuole, per non fasi mettere i piedi in testa !!

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  6. @Ilaria: sicuro, anche perchè anche se ci provassi, la cattiveria non mi riesce proprio, un po' acidezza sì, ma la cattiveria no davvero! BACI
    @Kalì: meno male! speriamo che la tua esperienza sia condivisa da tanti.
    @Renata: Ciao! infatti, vedere certi comportamenti che non approvo mi spinge ancor di più verso ciò che invece ritengo giusto. anche nell'educazione di mia figlia
    @Vale: ma fosse vero!!!
    @aerie: allora se è un libro cercherò di trovarlo e capire di che parla...

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  7. scusa ma la vaporella che ti sussura "prendimi e suda con me" m'ha fatto cappottare :D

    io trovo che la cattiveria sia brutta, ma che la bontà venga spesso confusa con la dabbenaggine: il buono può essere furbo, può essere sveglio, può (possibilmente!) sapersela cavare. senza arrivare alla cattiveria.

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  8. @tina: ma tu hai ragione, altrimenti non ci sarebbero più persone buone a questo mondo! BACI

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  9. Quel messaggio non è piaciuto troppo neppure a me... Però sinceramente ho visto di peggio, maxime considerando che siamo in ambito sportito, dove lo scopo è battere un avversario, e per di più in una disciplina di lotta (l'atleta in questione, se non erro, era Rosalba Forciniti, medaglia di bronzo nel judo).
    Il termine cattivo è ambiguo, in italiano come in inglese; se lo si consideri come sinonimo di trasgressivo (i.e. andar contro le regole costituite, opporsi al perbenismo imperante ecc.) può avere (e secondo me lo ha) anche un valore positivo; quando lo si consideri nel senso di malvagio allora no...
    Scusa, la sto facendo lunga... Ma il tuo post introduce questioni di tale profondità e complessità da non poter essere trattate nell'esiguo spazio di un commento, se non diventando insopportabilmente prolissi.
    Lieto per la conoscenza (ma non ci conoscevamo già su Splinder? mi sembra ma non sono sicurissimo), un sorriso, tuo
    Cosimo Piovasco di Rondò

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  10. @Cosimo: ciao e bentrovato! grazie per il tuo commento. mi rendo conto che avrei dovuto essere più precisa ed esaustiva nella stesura di un post così delicato, ma ormai purtroppo scrivo con i minuti contati! Può darsi fossimo già in contatto su Splinder, l'ho usato per più di 3 anni!!

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