28 novembre, 2008

15 ottobre 2008 - Peninsula Valdès - impressioni

La permanenza alla Peninsula Valdès, per quanto breve, lascia su di noi un'impronta indelebile.
Per noi non-giovani cresciuti nell'operoso nord italiano, per quanto in provincia, non è da poco trovarsi immersi nella natura come ci è successo qui. La cosa nuova, diversa, è che abbiamo vissuto questa natura in modo molto coinvolgente. Ricordo che dopo pranzo, dopo aver riposto in stanza i bagagli e dopo un riposino, ci siamo ritrovati con gli altri del gruppo di fronte al locale ristorante. Eravamo in sette più la guida, siamo saliti tutti su una jeep e ci siamo avvicinati alla spiaggia. Era pomeriggio, verso le quattro e mezza, il cielo era sereno; il sole, ancora abbastanza alto, scaldava un pochino l'aria fredda.
Parcheggiata la jeep abbiamo proseguito una decina di minuti a piedi lungo un sentiero sopra la spiaggia. Individuata una nutrita colonia di elefanti marini, abbiamo seguito la guida fuori dal sentiro giù, verso il mare, camminando sulla sabbia compatta. Ci siamo avvicinati piano piano, mantenendo un rispettoso silenzio, per non turbare o spaventare gli animali. Arrivati ad una decina di metri, ci siamo seduti tutti sulla sabbia e, con il sole che ci scaldava la schiena, abbiamo cominciato ad osservare il comportamento dei vari componenti della colonia. Il maschio dominante è al centro del gruppo, tutt'attorno ci sono le femmine, ognuna accompagnata dal proprio cucciolo (visibile chiaramente perchè di colore più scuro rispetto alle bestie adulte). All'esterno del gruppo ci sono i maschi detti "periferici": questi devono agire quando il maschio dominante per qualche motivo si distrarae e avvicinare la femmina più facile da raggiungere. Abbiamo assistito a diversi di questi movimenti, potendo sentire anche il verso gutturale e aggressivo del maschio dominante che si accorge dell'avvicinamento di un altro maschio.
Rimaniamo ad osservarli per parecchio tempo, in silenzio, mentre il sole tramonta, dietro di noi. Quando tramonta definitivamente, cominciamo a sentire freddo alla schiena e alle gmabe, quindi decidiamo di rientrare. Torniamo in camera emozionati, rilassati, felici. Stare lì, seduti sulla spiaggia di fronte all'oceano, otto persone in rigoroso silenzio, ad ascoltare la voce del vento e del mare, ad osservare gli animali mentre cala la sera e l'aria ci punge le guance. Non ci scorderemo mai di quei momenti e sono conscia che sentirlo raccontare, non può rendere l'idea di quanto sia stato magico.

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