20 febbraio, 2008

Un sogno che si avvera

Vi racconto una storia.

Elizabeth è una neolaureata in Lingue e Letterature Straniere, innamorata di Shakespeare, Dickens, Donne, Blake, Zola, Rimbaud, Gide, Voltaire e tanti altri. Elizabeth ama profondamente le lingue che ha studiato, l'inglese ed il francese, così diverse ma così speciali a loro modo: una essenziale, pratica, cinica, avara, dinamica; l'altra scivolosa, musicale, avvolgente, fine a se stessa. Ama profondamente anche i paesaggi inglesi, la bretagna e l'Irlanda, che da tanto sogna di visitare. Durante gli studi e appena terminati gli stessi, Elizabeth passa pomeriggi in compagnia della linguistica straniera, cerca collegamenti antichi tra vocaboli moderni, traduce testi dall'italiano al posto di fare i cruciverba, legge i dizionari monolingue invece degli articoli di economia dei quotidiani.
Purtroppo però, non trova lavoro, quindi vive spesso momenti di profondo sconforto, sognando di lavorare in una casa editrice. Dopo aver speso ore a mandare cv via internet e milioni di euro in francobolli per posta prioritaria, ad un certo punto Elizabeth si arrende e accetta uno stage in banca (in realtà il primo che le viene proposto), che dopo alcuni mesi si tramuta in un impiego a tempo determinatissimo allo sportello.
Ma il tempo determinatissimo scorre veloce, molto veloce ed Elizabeth si ritrova di nuovo a casa, con le sue passioni e pochi soldini destinati a finire da lì a poco.
Un giorno arriva una multinazionale americana e le propone due cose a cui Elizabeth non può dire di no, non la sfiora nemmeno il pensiero di rifiutare: un contratto a tempo indeterminato e un corso di formazione in Irlanda, a Dublino. Non le sembra vero, fa finta di rifletterci trenta secondi e accetta. Firma il contratto e parte per l'isola verde. Laggiù sente di nuovo la rara, preziosa, indescrivibile sensazione che si prova quando ci si rende conto che si è avverato un sogno. Nel periodo trascorso a Dublino, Elizabeth scatta un numero esagerato di fotografie (come suo solito), guarda tutto quello che può guardare, ogni casa, ogni strada, ogni pub, annusa l'aria, respira l'atmosfera, beve Guinness (e se ne innamora), mangia fish&chips (e il giro vita ne pagherà le conseguenze), conosce persone, ascolta musica (è amore già da tempo...), osserva il cielo plumbeo, l'erba verde che non è un cavolata inventata dall'ufficio del turismo e acquisisce anche un pochino il buffo modo di parlare degli dublinesi. Un sogno che diventa realtà. Grazie a quella multinazionale americana. La stessa che poi, un po' per lavoro, un po' per diletto, l'ha rimandata laggiù altre volte, come tante piccole conferme che quel sogno si è avverato sul serio. Quella stessa multinazionale che adesso, le sta rovinando il sistema nervoso. Perchè il lavoro è stressante come pochi, perchè tante cose non vanno, perchè sente la mancanza dei suoi testi stranieri, perchè il suo capo è un inetto....
Ma tutte le volte che questi pensieri la assalgono, Elizabeth ripensa a quel giorno di ottobre quando, scendendo dall'aereo, le mancò il respiro, vedendo il cielo coperto da spesse nuovole, le file di casette  tutte uguali e sentendo il vento fresco e impetuoso che le scompigliava i capelli.

4 commenti :

  1. Dio, non sai come ti capisco... anche Francesca adora la letteratura inglese, la lingua inglese, ha amato fortissimamente Londra e questa estate, forse questa estate finalmente, riuscirà ad ascoltare Galway Girl dove va davvero ascoltata.....

    Un solo consiglio: RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

    Per essere la personcina pratica che sono mi sono fossilizzata in uno studio notarile da quattro anni e non riesco a uscirne, non sai che palle....... se toccasse a me un viaggettino di lavoro... salterei dalla gioia!!!

    Baci F.

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  2. Ti auguro con tutto il cuore di riuscire a realizzare il tuo progetto estivo: il viaggio Dublino-Galway è DA FARE!!! Ovviamente in auto, per godersi al meglio i meravigliosi colori della natura e delle case nei paesini...

    BACI!

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  3. lo so lo so! non vedo l'ora, sto già ammorbando la mia dolce metà con messaggi subliminali di ogni tipo.... ;)

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  4. guarda, se ti può essere di consolazione e di incentivo a resistere, io sono 5 anni che come vista ho solo un terrazzino merdoso (nel vero senso della parola...) e gli unici viaggi lavorativi che faccio sono quelli firenze - prato per arrivare in ufficio, ovviamente a spese mie!

    :)

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