20 novembre, 2012

Imbecillità

Ero abituata ad essere la vecchia gallina del gruppo, ormai da un bel po' di tempo. Qualcuno addirittura mi chiamava "momoria storica" (non del tutto lusinghiero, se vogliamo).
"Chiedilo a Lizzie, magari a lei è capitato", "Lizzie sta cosa una volta l'ha gestita", "Prova a sentire Lizzie che secondo me lo sa".
Tutte frasi che ultimamente sentivo spesso. E io con piacere dispensavo racconti di esperienze al limite della follia umana, perchè non mi è mai piaciuto tenere per me quel che sapevo, al contrario mi piaceva condividere, fare qualcosa di utile, insegnare quel poco che potevo agli altri.
Qui mi sento imbecille. 
I-m-b-e-c-i-l-l-e. 
Ma tanto nè.
Mi vengono dette cose che fatico a capire, mi vengono spiegati e ripetuti continuamente processi che non riesco a ricordare. Che fine ha fatto la persona che, dopo due soli giorni di lavoro, già faceva e disfava? (prendendosi anche dei vaffa, va detto). Quella che bastava spiegarle le cose una volta e subito se le ricordava? Quella che dopo pochissimi giorni lavorava a pieni giri? (anche un po' per necessità contingenti, però...).

Quella persona aveva un cervello con 10 anni di meno e comincio ad accorgermene. Ho perso smalto, concentrazione, capacità mnemonica, intuitività, sicurezza, sfacciataggine, capacità di adattamento.
Gli automatismi tardano ad arrivare, la memoria fa cilecca, la confusione è sempre dietro l'angolo: la freschezza mentale è un lontano ricordo.

"E' giusto così?"
"Va bene così?
"Non ho capito"
"Me lo ripeti per favore?
"Mi sa che ho fatto qualche casino".
"Eh già è vero ho sbagliato. Rifaccio? Così?"

Queste sono le mie frasi più gettonate.

Certe volte vorrei vedere la mia faccia perchè sento chiaramente di avere un punto di domanda dipinto in fronte e gli occhi vuoti come un uovo di Pasqua senza sorpresa.
Che sensazione orrenda.
Per non parlare poi di quando tutti parlano, tutti capiscono e tu sei lì, immobile, con un'espressione diversamente intelligente, che brancoli nel buio assoluto, come se gli altri stessero parlando un estinto dialetto ugro-finnico. Che ovviamente tu non conosci.
Verrebbe voglia di sprofondare. Tu e la tua autostima. Tu e la tua convinzione dei tuoi mezzi. Con cui già di norma non è che tu ci vada proprio a braccetto.
E' vero che la novità mi stimola, mi invoglia e mi interessa, ma che fatica. Forse non mi aspettavo una difficoltà simile, non pensavo che sarebbe stato così complicato acquisire nuove competenze. Diciamo la verità, ultimamente mi ero un po' accasciata sul mio sapere, sulla mia esperienza e complice il fatto di avere una figlia-assorbi-energie a casa, avevo dedicato molto meno impegno al lavoro.
Meglio così allora, meglio usare il cervello che non usarlo o usarlo al minimo sindacale, meglio imbarcarsi in nuove avventure, Dio solo sa quanto ne avevo bisogno.
Devo solo abituarmi all'idea che ora sono io quella che deve continuamente affidarsi agli altri e imparare a farlo senza vergognarsi, senza sentirmi un peso, senza sentirsi troppo idiota. 

Solo un pochino.
Concedetemelo, non riesco a fare di meglio.

7 commenti :

  1. E' così, esattamente così, quando si ricomincia da capo altrove. E'come se dovessimo resettare conoscenze e competenze, ma con anni in più sulle spalle e meno elasticità mentale, ed entrare in una dimensione aliena.
    Cara, non ci crederai, ma poi passa. Te lo dice una che con una laurea in archeologia classica, una specializzazione in biblioteconomia, dopo aver lavorato nell'uno e nell'altro campo, ora, a quasi 50 anni si ritrova a fare l'amministrativa e a combattere con Bilanci, contratti, forniture e ditte in un ufficio Tecnico-ambientale. ma ce l'ho messa tutta (anche se per certe cose sono rimasta DE COCCIO) per non sprofondare, anche se nel primo anno di nuovo lavoro mi sono sentita ESATTAMENTE come tu ti descrivi.
    Forza, se ne esce.

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  2. Coraggio Lizzie, hai appena inziato, è normale sentirsi un po' imbranate. Non credo proprio si tratti di cervello invecchiato, ma piuttosto, magari, di un po' di ansia che ti invade e ti paralizza, e ti impedisce di ragionare lucidamente, quell'ansia sottile che magari non è evidente ma c'è. Non pretendere troppo da te stessa cara.

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  3. Forza Lizzie! Un nuovo inizio è sempre difficile, per quanto stimolante...quando cambiai lavoro mi trovai ad occuparmi di finanziamenti, io laureata in lingue che non avevo mai avuto a che fare coi numeri...all'inizio è stato tragico! e se ce l'ho fatta io ;)
    datti tempo, ancora un po' e tutti quei nuovi meccanismi faranno parte di te! un bacio forte!

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  4. no cara i veri incapaci non si sentono un peso, sfruttano gli altri, vanno a ruota, fanno flanella, denigrano chi sa lavorare, chi ha esperienza e capacità. Tu sei solo in nuovo posto di lavoro. baci sii indulgente con te stessa miraccomando.

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  5. io direi che hai avuto tanto coraggio... non è facile decidere di vivere all'estero... e solo per questo dovresti cancellare tutto quello che dici... anche perchè le dritte si danno a casa propria, no?!!

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  6. Mi colpisci al cuore. Io ho ricominciato da poco e, a parte le difficoltà per l'ambiente e il lavoro nuovo, il fermo per due anni passati a cambiare a pannolini e preparare pappe sicuramente non ha aiutato a mantenere il cervello attivo.
    se il lavoro e le persone ti piacciono, la novità non puo' che essere una sfida... E comunque non pretendere troppo da te stessa. Fermati a pensare quante cose, quanti cambiamenti importanti hai fatto negli ultimi due anni. se non fossi minimamente disorientata saresti wonder woman!
    Cavolo ste cose dovrei dirlmele anche a me ;)

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  7. @Linda: è la vita moderna, ci porta a cambiamenti continui, a far cose per cui non abbiamo preparazione...si fa di necessità virtù e ci si rimboccano le maniche. Con pazienza le cose miglioreranno! Grazie cara.
    @Maude: ci provo, ma per natura sono esigente con me stessa e sentirmi imbranata mi irrita così tanto!!! bacioni+
    @Pink: ehehehe le laureate in lingue sono le migliori ;-) grazie cara
    @Sandra: farò del mio meglio. Baci baci
    @eggerevolare: eh ma mica sono all'estero! non sono COSI' coraggiosa, un po' meno ;-) è difficile lo stesso, ma ce la metto tutta....
    @Vale: il blog serve anche a questo, almeno, il mio serve a questo. Baci baci!

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