29 novembre, 2010

Ironie italiane

Ora, io dico "italiane", poi magari all'estero è peggio (probabilmente in Pakistan sì), ma forse no.
Argomento: anticipazione di gravidanza. 
Per problemi che non vi enuncio (non troppo gravi, garantisco), il mio ginecologo ha deciso di farmi stare a casa dal lavoro. Dopo aver metaforicamente acquistato una bottiglia del miglior Champagne di tutta la città, mi sono fatta spiegare l'iter burocratico. 
"Devi andare all'ASL al consultorio famigliare, che non è all'indirizzo indicato su questo foglio, a consegnare il certificato. Ti consegneranno altri due fogli che dovrai portare al medico legale per la visita. Anche il numero di telefono è sbagliato (già mi veniva da ridere), ti scrivo qui quello giusto. Loro ti dicono tutto". Parole della segretaria del medico. 
Torno a casa e chiamo suddetto numero. Una gentilissima (davvero) signorina mi dice: "Deve aprire l'anticipazione di gravidanza? Allora deve andare direttamente da medico legale, che però non c'è sempre, meglio se chiama prima (infatti, cosa sto facendo??) e le consiglio di venire presto, prima delle 10, anzi, facciamo le 9".
"Bene, ma la segretaria del mio medico mi ha detto che prima devo passare all'ASL al consultorio famigliare":
"No!
(scatto semi isterico) La procedura è cambiata, deve andare direttamente dal medico legale".
"Va bene, dato che (ovvio) non sono in forma, posso mandare una persona delegata, che so, mia madre?"
"Nooo, è tassativo che venga lei".



Metto giù. E penso: io dovrei stare a casa a riposo, ma fa lo stesso.


Stamattina vado dal famigerato medico legale. Mi trovo in un corridoio deserto. Dopo un po', da una porta, esce un tizio che sembra Allevi, il pianista, con camice bianco. "Ci sono donne incinte qui?". "Sì, per l'anticipazione di gravidanza" rispondo io. "Ecco, compili questo (mi consegna un plico di fotocopie storte e sbiadite), e entri quando la chiamo"
Detto, fatto. Scrivo circa quaranta volte chi sono, dove vivo e dove lavoro, dopo di che il pianista mi chiama. Entro in un ufficetto dove c'è un tizio in giacca e cravatta che mi consegna un foglio timbrato e controfirmato dicendomi: "Questo è da dare al datore di lavoro, le consiglio di farsene una fotocopia. Tra venti giorni arriverà, a lei al datore di lavoro, una raccomandata dall'ispettorato del lavoro che attesta la gravidanza anticipata. Fino ad allora, stia in mutua (ma va? sto così bene...). Arrivederci e auguri".


Non un documento chiesto, non dato verificato. Avrei potuto essere la Regina d'Olanda. 
Altro che non mandare un delegato!

3 commenti :

  1. Tutto come da copione, purtrppo. Speravo che dopo nove anni tutto fosse diverso, invece lo stesso identico baraccone di sempre! Ma vedrai che meraviglia, starsene in casa, per chi non è abituato...
    Un bacione e non ti stancare.

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  2. Non so come funzioni all'estero, ma questa italiana è l'ennesima pagliacciata burocratica del tutto inutile. Ci sarebbe da ridere per non piangere!
    Meno male che ora è fatta, goditi il riposo tesoro.

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  3. Care amiche, è davvero incredibile questa burocrazia, ma l'importante è perseguire l'obiettivo! Credo che questo periodo di riposo e relax non possa che farmi bene!

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