14 dicembre, 2009

Riflessioni post-seminario

Sabato mattina, ore 10.00 Seminario sulla traduzione editoriale-letteraria. Una cosa ben fatta, organizzata da una casa editrice non distante da qui, presenti i due soci fondatori e l'avvocato con cui collaborano per la gestione dei contratti con i traduttori, appunto.
Siamo in 20 a partecipare, tutte donne, a sottolineare il fatto che la letteratura e le lingue sono materie prettamente femminili (io all'Università avevo 3 o 4 compagni di corso maschi, degli esseri misteriosi...).

Poco dopo le 9.30 entro in hotel e trovo già due ragazze che parlano fitto fitto. Prendo un caffè e le ragazze mi fanno segno di unirmi a loro. In pochi minuti siamo una decina e quando arrivano le 10 siamo al completo, venti fanciulle di età diverse pronte a cominciare. Ci riuniamo nella sala congressi, la signora e padrona della casa editrice si presenta e poi, come sempre accade, chiede ad ognuna di noi di presentarsi, facendo il giro della tavolata.
Ed ecco che io resto basita. Per 3 ore e ribadisco 3 misere ore di seminario, c'è una ragazza che viene da Palermo, laureata da 3 settimane; ce ne sono 2 che vengono da Macerata, laureate e con anche un master alle spalle; una viene dalla Romagna, una dalla Toscana (addirittura questa già ampiamente avviata nella professione), una viene da Verona...Insomma, ci sono ragazze da tutta l'Italia.
Ragazze laureate (lingue straniere, interpreti e traduttori, laurea triennale, laurea quadriennale, di tutto un po'), ragazze con master, con esperienze pazzesche, donne di 40 anni, donne che si sono laureate nel 1995, ragazze di 22 anni con gli occhi brillano di aspettative. Donne e ragazze qualificate, con una spiccata professionalità e con tanta voglia da fare. Ragazze che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro e donne che non riescono a rientrarci! Sì, perchè c'è qualcuna che aveva il lavoro della vita, ma da un giorno all'altro la multinazionale ha chiuso il dipartimento e quindi...a casa col sussidio di disoccupazione. Persone incredule di fronte alla possibilità di frequentare un seminario pratico, a cui segue una prova che, se ben valutata, può portare ad una collaborazione, sebbene non continuativa.


Ecco com'è il panorama oggi. Donne coi titoli e con esperienza, che prendono un aereo per 3 ore di seminario, nella speranza di un contratto a progetto pagato una miseria.

Il seminario in sè è stato molto interessante e formativo, complimenti alla casa editrice. Ma la visione del mondo del lavoro che mi ha lasciato...beh, posso solo definirla deprimente.

5 commenti :

  1. Deprimente davvero! è una realtà molto triste e quando sento queste cose tiro un sospiro di sollievo nel pensare che almeno uno straccio di lavoro ce l'ho anche se vivo con l'incubo che da un giorno all'altro le cose possano cambiare! è un'angoscia  e tento di non pensarci.
    siamo proprio fortunate ad avere un impiego a tempo indeterminato! ce l'abbiamo fatta appena in tempo!

    Scarlett

    (chissà che fine hanno fatto quegli esseri misteriosi che fequentavano con noi...)

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  2. Sì, abbiamo avuto la fortuna di cogliere l'attimo, prima del disastro.

    A volte mi chiedo anch'io dove siano finiti, chissà...

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  3. Quanta tristezza nel pensare alle prospettive lavorative dei giovani d'oggi, pur dotati di titoli di studio e di voglia di lavorare!
    La situazione da te descritta è davvero deprimente...
    E il futuro non sembra migliore dell'oggi...

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  4. @ cautelosa: no, le prospettive non sembrano migliorare. Ho la sensazione che il futuro lavorativo sia un lusso di chi ha studiato materie scientifiche e pure per loro è una dura lotta. Ma la situazione dovrà cambiare, prima o poi!

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  5. @ Linda: Non mi butto giù, promesso. Vivo attimi di sconforto, sono una donna umorale come tante e sono un po' vittima di me stessa. Ma come scriveva Scarlett, almeno noi abbiamo di che vivere! Verrà il momento in cui avremo modo di dedicarci a ciò che amiamo...se ci sarà addirittura Dickens, tanto meglio!

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