Oggi sono piena di buon umore. Domani si parte per la Scozia. Finalmente. E' dall'anno scorso a quest'ora che progettiamo questa escursione, ma dodici mesi fa i prezzi esorbitanti dei voli ci avevano fatto ripiegare sulla Danimarca e su Copenhagen. Gran bel ripiegare, comunque.
Quest'anno invece, grazie ad una compagnia aerea che ha aggiunto la tratta a noi congeniale, siamo riusciti nell'intento: viaggio nella misteriosa Scozia, con base a Edimburgo e prospettiva di gite varie alla scoperta di castelli, mostri, brughiere...
La Scozia mi ha sempre affascinata. Mi fa venire in mente condottieri coraggiosi, musiche evocative, pioggia battente, distese rosa scuro di erica, biscotti al burro, poeti romantici, castelli diroccati, erba verdissima, persone fiere e orgogliose delle proprie origini...
31 agosto, 2007
30 agosto, 2007
Metti una sera a cena
Che poi non c'entra nulla con il film. Semplicemente ieri sera abbiamo organizzato una cena tra amici a casa mia. Presenti: io, Darcy, S&I e i coniugi P&P. Il menu prevedeva antipasto gianduia, affettati misti, insalata russa, insalata di riso, gateau di patate, formaggi vari e torta di mele. Abbiamo avanzato qualcosina, ma essendo tutte buone forchette, abbiamo dato fondo a tutte le nostre energie, onorando la cucina mia e di mamma. Come al solito il problema è il bere. Abbiamo fatto fuori due bottiglie di Chianti e una di Barbera mangiando e poi, per accompagnare la torta di mele, una bottiglia di Passito di Pantelleria, una di Mirto e mezza di Limoncello. Darcy dopo tutto ciò ha avuto anche il coraggio di scolarsi una Bud, per "chiudere definitivamente lo stomaco". Ah, abbiamo tracannato anche due bottiglie grandi d'acqua, o a quest'ora saremmo sei cadaveri.
Visto il tasso alcolico generale, da un certo punto in avanti della serata la conversazione era diventata difficoltosa, ma ci siamo fatti un sacco di sane risate. Però mi sono resa conto di una cosa: abbiamo parlato principalmente di lavoro, anche se in maniera tutt'altro che seria, di conoscenti comuni del tempo delle superiori, di pub chiusi da anni dove si andava da adolescenti e....di case, case da acquistare, o già acquistate, case dove vivere insieme e crescere ancora.
Mi sono resa conto che siamo diventati grandi.
....Anche se alla fine, ognuno di noi mantiene quella piccola dose di follia che serve a sopravvivere!
Visto il tasso alcolico generale, da un certo punto in avanti della serata la conversazione era diventata difficoltosa, ma ci siamo fatti un sacco di sane risate. Però mi sono resa conto di una cosa: abbiamo parlato principalmente di lavoro, anche se in maniera tutt'altro che seria, di conoscenti comuni del tempo delle superiori, di pub chiusi da anni dove si andava da adolescenti e....di case, case da acquistare, o già acquistate, case dove vivere insieme e crescere ancora.
Mi sono resa conto che siamo diventati grandi.
....Anche se alla fine, ognuno di noi mantiene quella piccola dose di follia che serve a sopravvivere!
28 agosto, 2007
27 agosto, 2007
Modernità
Tornando a casa ieri sera, in auto abbiamo sentito questa canzone. Mi è venuto in mente che non è proprio recentissima, eppure il testo è di una modernità disarmante, nella sua tristezza.
Message in a bottle
Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
No-one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before I fall into despair
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
A year has passed since I wrote my note
But I should have known this right from the start
Only hope can keep me together
Love can mend your life
But love can break your heart
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
Ooh... message in a bottle
Message in a bottle
Walked out this morning
Dont believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I'm not alone in being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
Message in a bottle
Message in a bottle
Sending out an sos
Sending out an sos
I'm sending out an sos
I'm sending out an sos...
Message in a bottle
Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
No-one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before I fall into despair
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
A year has passed since I wrote my note
But I should have known this right from the start
Only hope can keep me together
Love can mend your life
But love can break your heart
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
Ooh... message in a bottle
Message in a bottle
Walked out this morning
Dont believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I'm not alone in being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home
I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle
Message in a bottle
Message in a bottle
Message in a bottle
Sending out an sos
Sending out an sos
I'm sending out an sos
I'm sending out an sos...
23 agosto, 2007
Tug of war
Com'è possibile che io mi senta così spezzata?
Da una parte, così entusiasta da piangere di gioia quasi ogni sera, quando vado a letto e ripenso a quello che mi sta succedendo.
Dall'altra, frustrata come non mai lavorativamente.
Uffa, mi sento la fune nel tiro alla fune....
Da una parte, così entusiasta da piangere di gioia quasi ogni sera, quando vado a letto e ripenso a quello che mi sta succedendo.
Dall'altra, frustrata come non mai lavorativamente.
Uffa, mi sento la fune nel tiro alla fune....
Good news
Ho una buona notizia per tutti: domani è venerdì.
Oggi è stata la prima giornata in cui ho veramente lavorato tanto dal rientro dalle vacanze. E sono già stanca!!! Per fortuna, guardo il calandario sulla scrivania (che naturalmente arriva dall'Irlanda, come da tradizione), conto i giorni e mi rendo conto che fra poco più di una settimana sarò di nuovo in partenza.
Oggi è stata la prima giornata in cui ho veramente lavorato tanto dal rientro dalle vacanze. E sono già stanca!!! Per fortuna, guardo il calandario sulla scrivania (che naturalmente arriva dall'Irlanda, come da tradizione), conto i giorni e mi rendo conto che fra poco più di una settimana sarò di nuovo in partenza.
22 agosto, 2007
Il film della sera
Per rispondere a Fla, che ha lanciato l'argomento film, vi comunico che ieri sera ho visto "I Figli degli Uomini".
Prima di tutto, alcune doverose premesse: sono uscita presto dall'ufficio, sono andata a casa e ho preparato i biscotti al cocco. Non sono venuti proprio come volevo io, ma lasciamo stare, diciamo che la forma che avevo fatto all'impasto è andata a farsi benedire. Quando è arrivato Darcy, ho buttato la pasta: spaghetti cacio e pepe, ricetta romana che andrebbe fatta con i tonnarelli, ma qui non si trovano, quindi di solito uso spaghetti o bucatini. Dopo una super mangiata di pasta, formaggi (avanzi delle scorribande in montagna) e dolcetti al cocco, ci siamo piazzati sul divano con un bicchiere di limoncello (a testa, naturalmente) onde evitare di svenire. A quel punto abbiamo fatto partire il film. Cupo, angosciante, ma bello, molto bello. Fotografia un po' alla "28 giorni dopo", scenario altrettantro drammatico, il film è impreziosito dalla partecipazione di Michael Caine, oltre che da quella del protagonista, Clive Owen e da quella di Julianne Moore (che sarà pure bruttina, ma è bravissima e poi a me sta molto simpatica perchè è rossa come la sottoscritta). Non vi voglio raccontare il film, ma lo consiglio. Magari dopo una cena un po' più leggera.
Prima di tutto, alcune doverose premesse: sono uscita presto dall'ufficio, sono andata a casa e ho preparato i biscotti al cocco. Non sono venuti proprio come volevo io, ma lasciamo stare, diciamo che la forma che avevo fatto all'impasto è andata a farsi benedire. Quando è arrivato Darcy, ho buttato la pasta: spaghetti cacio e pepe, ricetta romana che andrebbe fatta con i tonnarelli, ma qui non si trovano, quindi di solito uso spaghetti o bucatini. Dopo una super mangiata di pasta, formaggi (avanzi delle scorribande in montagna) e dolcetti al cocco, ci siamo piazzati sul divano con un bicchiere di limoncello (a testa, naturalmente) onde evitare di svenire. A quel punto abbiamo fatto partire il film. Cupo, angosciante, ma bello, molto bello. Fotografia un po' alla "28 giorni dopo", scenario altrettantro drammatico, il film è impreziosito dalla partecipazione di Michael Caine, oltre che da quella del protagonista, Clive Owen e da quella di Julianne Moore (che sarà pure bruttina, ma è bravissima e poi a me sta molto simpatica perchè è rossa come la sottoscritta). Non vi voglio raccontare il film, ma lo consiglio. Magari dopo una cena un po' più leggera.
21 agosto, 2007
There's no place like home
Facendo i debiti scongiuri, credo di avere sotto gli occhi i disegni della NOSTRA futura casa, che per il momento, nel concreto, è poco più che un buco nel terreno. Sì, forse l'abbiamo trovata. Non è stato necessario cercare tanto, come pensavo. E' che vista questa....Sono così emozionata che a volte tento di ragionarci razionalmente e non mi sembra vero!
Ricordando con un sorriso...
Mangiare il gelato sulla gradinata della chiesa, andare a piedi fino al bar delle seggiovie, abbuffarsi di bavarese, litigare giocando a Trivial Pursuit ("Il Sud Africa e l'Africa del Sud non sono la stessa cosa!"), chicchierare sulle panchine mentre i ragazzi giocano a basket, raccogliere rami (non umidi, mi raccomando!) per la grigliata sul fiume, guardare le stelle sul prato di cascina Topini, scaldarsi vicino al fuoco in piazza bevendo vin brulé, alzarsi all'alba al mattino per andare a sciare...
Sorry, ma in questo periodo sono sentimentale. Sento che la mia vita sta compiendo svolte importanti, elettrizzanti, fortemente volute, di cui sono fiera, che mi riempiono la testa di pensieri sul futuro, di quello che mi aspetta nei prossimi mesi, che mi invadono di sentimenti positivi. Non semplicemente gioia. Sono talmente tanti, forti e complessi che a volte mi sembra di non essere abbastanza grande da contenerli tutti.
In questo momento, in cui innevitabilmente sono proiettata in avanti, spesso mi capita di guardare indietro. Non è nostalgia, o forse lo è in parte, ma le cose cambiano, l'importante è conservare i ricordi belli. Ma la motivazione non è solo questa. Proprio il presente ed il futuro, spesso mi riportano verso luoghi e persone che riemergono dal passato. E ne sono davvero felice.
Sorry, ma in questo periodo sono sentimentale. Sento che la mia vita sta compiendo svolte importanti, elettrizzanti, fortemente volute, di cui sono fiera, che mi riempiono la testa di pensieri sul futuro, di quello che mi aspetta nei prossimi mesi, che mi invadono di sentimenti positivi. Non semplicemente gioia. Sono talmente tanti, forti e complessi che a volte mi sembra di non essere abbastanza grande da contenerli tutti.
In questo momento, in cui innevitabilmente sono proiettata in avanti, spesso mi capita di guardare indietro. Non è nostalgia, o forse lo è in parte, ma le cose cambiano, l'importante è conservare i ricordi belli. Ma la motivazione non è solo questa. Proprio il presente ed il futuro, spesso mi riportano verso luoghi e persone che riemergono dal passato. E ne sono davvero felice.
20 agosto, 2007
E dopo la pioggia...
Quando il temporale finiva, velocemente il cielo si rasserenava lasciando filtrare i raggi del sole, diventando azzurrissimo e chiazzato di nuvolette bianche. L'asfalto nero bagnato brillava, il verde degli alberi e dei prati era ancora più intenso. Riaprivo le finestre, sentivo il rumore di fiume, respiravo l'aria che aveva quel profumo di legno e terra umida che tanto mi piace. Nel giro di pochi minuti le strade si rianimavano e le gelaterie si riempivano. Anch'io correvo subito fuori di casa, a godermi il resto del pomeriggio, con l'idea che sarei rincasata solo per cena, verso le 7.30 e che sicuramente a tavola ci sarebbero stati i miei piatti preferiti. All'epoca portavo raramente l'orologio, ma capivo che era ora di tornare a casa quando, girando per le strette stradine del paese, sentivo provenire dalle finestre aperte delle altre case, il rumore delle stoviglie e le musiche delle sigle dei telegiornali.
Temporale
Sta arrivando un temporale, almeno spero. Come sempre, si annuncia con i tuoni, il vento, il cielo che diventa color del piombo e l'aria che profuma di pioggia.
I temporali mi sono sempre piaciuti, fin da piccola, quando passavo l'intera estate in montagna. Là spesso mi succedeva di essere in giro per il paesino e di dover correre a casa, colta da un acquazzone. Arrivavo trafelata e sudata, mia nonna mi accoglieva dicendomi "Sei fradicia come un fungo!" (in realtà me lo diceva in dialetto, qui ho tradotto in italiano per rendere la frase comprensibile) e mi dava sempre dell'incoscente, perchè correvo, sudavo, prendevo freddo...le solite cose da nonne. Poi mi cambiava la maglietta e mi faceva il thè (sono sempre stata un po' anglosassone nell'anima) che accompagnavo con un pezzettone di focaccia comprato la mattina. A quel punto mancava la luce: fuori era quasi buio, eravamo sommersi dalle nuvole basse. Mio nonno smetteva di fare La Settimana Enigmistica e andava a cercare le candele. Poi lui e mia nonna si sedevano al tavolo con me, lui beveva il suo thè (la nonna lo faceva sempre anche a lui), io divoravo il mio merendone e poi giocavamo a carte con un paio di condele a farci luce, aspettando che la corrente tornasse.
I temporali mi sono sempre piaciuti, fin da piccola, quando passavo l'intera estate in montagna. Là spesso mi succedeva di essere in giro per il paesino e di dover correre a casa, colta da un acquazzone. Arrivavo trafelata e sudata, mia nonna mi accoglieva dicendomi "Sei fradicia come un fungo!" (in realtà me lo diceva in dialetto, qui ho tradotto in italiano per rendere la frase comprensibile) e mi dava sempre dell'incoscente, perchè correvo, sudavo, prendevo freddo...le solite cose da nonne. Poi mi cambiava la maglietta e mi faceva il thè (sono sempre stata un po' anglosassone nell'anima) che accompagnavo con un pezzettone di focaccia comprato la mattina. A quel punto mancava la luce: fuori era quasi buio, eravamo sommersi dalle nuvole basse. Mio nonno smetteva di fare La Settimana Enigmistica e andava a cercare le candele. Poi lui e mia nonna si sedevano al tavolo con me, lui beveva il suo thè (la nonna lo faceva sempre anche a lui), io divoravo il mio merendone e poi giocavamo a carte con un paio di condele a farci luce, aspettando che la corrente tornasse.
16 agosto, 2007
Ferragosto
Per me Ferragosto è un po' come Capodanno, mi piace trascorrerlo in luoghi che sanno di casa con persone che se non sono della famiglia, poco ci manca.
E' successo così anche ieri.
Alle 9.30 io e Darcy ci siamo messi in auto e siamo partiti per la montagna. A parte un po' di coda, tutto ok. Su ci aspettavano i miei, gatto compreso, e tutti i vicini di casa per un super pranzo con grigliata. Siamo partiti con tartine al gorgonzola, al salmone, al tonno, focacce e pizze strane, per passare poi a frittate e torte salate di ogni genere, l'insalata russa di mamma e le acciughe con bagnetto di papà, per arrivare alla carne alla griglia con i crauti, l'insalata e i pomodori. Per finire, due torte di mele, tiramisù, dolcetti al cocco, un provvidenziale caffè ed un altrettanto provvidenziale passito.
Dopo pranzo, ci si proponevano due alternative: un bel sonnellino, opzione da me caldeggiata, oppure una passeggiata fino al paese e ritorno, opzione sostenuta da Darcy. Ha vinto quest'ultima: siamo scesi fino in paese dove abbiamo fatto tappa per una bibita fresca, dopo di che, ritorno a casa...Purtroppo ci aspettava l'auto per il rientro in città. Sob. Ogni volta che rientro da quei posti, ci lascio un pezzettino di cuore.
E' successo così anche ieri.
Alle 9.30 io e Darcy ci siamo messi in auto e siamo partiti per la montagna. A parte un po' di coda, tutto ok. Su ci aspettavano i miei, gatto compreso, e tutti i vicini di casa per un super pranzo con grigliata. Siamo partiti con tartine al gorgonzola, al salmone, al tonno, focacce e pizze strane, per passare poi a frittate e torte salate di ogni genere, l'insalata russa di mamma e le acciughe con bagnetto di papà, per arrivare alla carne alla griglia con i crauti, l'insalata e i pomodori. Per finire, due torte di mele, tiramisù, dolcetti al cocco, un provvidenziale caffè ed un altrettanto provvidenziale passito.
Dopo pranzo, ci si proponevano due alternative: un bel sonnellino, opzione da me caldeggiata, oppure una passeggiata fino al paese e ritorno, opzione sostenuta da Darcy. Ha vinto quest'ultima: siamo scesi fino in paese dove abbiamo fatto tappa per una bibita fresca, dopo di che, ritorno a casa...Purtroppo ci aspettava l'auto per il rientro in città. Sob. Ogni volta che rientro da quei posti, ci lascio un pezzettino di cuore.
14 agosto, 2007
Paul is dead? Mah...
Ieri a pranzo un mio collega musicista mi ha raccontato di essersi appassionato della leggenda della presunta morte di Paul McCartney. Ha addirittura ordinato un libro sull'argomento. Dato che c'è stato un periodo neanche tanto breve della mia vita in cui ho vissuto a pane e Beatles, diciamo che la vicenda mi è nota e sono anche abbastanza preparata sulla leggenda in questione.
In sostanza la teoria è che il Beatle sia morto in un incidente d'auto il 9 novembre del 1966, qualcuno dice dopo aver raccolto una fan che faceva l'autostop, la quale poi, euforica, l'avrebbe abbracciato facendogli perdere il controllo dell'auto così da farla finire fuori strada, qualcun'altro dice perchè Paul non avrebbe rispettato un semaforo rosso (vedi il testo di A Day In The Life).
Gli altri tre e il manager Brian Epstein, pur di portare avanti il remunerativo progetto Beatles, avrebbero trovato un sosia tramite un concorso, gli avrebbero fatto correggere le differenze con un intervento di chirurgia plastica e poi tutti, per mascherare ulteriormente la cosa, si sarebbero fatti crescere barbe e baffi (da Sgt. Pepper's in avanti). Guarda caso, il sostituto, tale William Campbell, sarebbe stato un attore in grado di suonare discretamente basso e pianoforte e con buone doti canore.
L'ultimo video in cui comparirebbe l'autentico McCartney sarebbe Paperback Writer, il primo con il sosia Strawberry Fields Forever (in cui, ogni volta che John canta "nothing is real" viene inquadrato Paul).
Ad alimentare la leggenda i circa 200 indizi seminati nella produzione beatlesiana, di cui, davvero inqietanti, sono "solo" una trentina. In particolare ricordo: la copertina di Abbey Road (che riprodurrebbe il funerale di Paul che è scalzo e ha la sigaretta nella mano destra, lui che è mancino; John impersonerebbe il pastore, Ringo l'impresario delle pompe funebri e George il becchino); gli innumerevoli dettagli sparsi nella copertina di Sgt. Pepper's Loney Hearts Club Band (Paul con una mano sulla testa, la chitarra basso di fiori, le scritte criptiche sulla grancassa...); i numerosi spunti del Magical Mystery Tour e del White Album.
Di indizi ce ne sono, lo dice lo stesso John in Glass Onion, contenuta nel White Album: "I have another clue for you all, the walrus was Paul". Già, the warlus, il tricheco. In Magical Myster Tour John cantava di essere lui, ma poi dice che era Paul. Il tricheco, che in una non ben specificata cultura sarebbe simbolo di morte. E potrei andare avanti ancora molto.
Ma io mi dico, va bene, il signor Campbell poteva essere un buon strumentista mancino o costretto a diventare mancino, poteva essere somigliantissimo a McCartney, poteva pure avere una voce simile alla sua...ma voi lo vedete uno sconosciuto attore scozzese che scrive Sgt. Pepper's, She's Leaving Home, Blackbird, Hey Jude, Get back, Let it be e nell'era post Beatles Junk, Another Day, Band on the Run, Mull of Kintyre, Tug of War, Here Today - dedicata a Lennon, testo da pelle d'oca?
Francamente, io non tanto. Come non vedo Lennon, Harrison e Starr, con la camplicità di Epstein, orchestrare questa operazione di copertura della morte di McCartney per poter continuare a far vivere i Beatles, seminando indizi inquietanti nei loro lavori.
Quello che penso è che per qualche motivo, una sorta di giochino fosse partito, tra loro, perchè onestamente alcuni dettagli sono talmente palesi, talmente chiari ed allusivi che non è possibile sempre pensare che siano coincidenze. Io penso che stessero giocando, per qualche ragione. Del resto, giochi di parole, immagini surreali e criptiche, sono sempre stati una caratteristica dei loro testi.
Secondo me, la faccenda li divertiva un sacco.
In sostanza la teoria è che il Beatle sia morto in un incidente d'auto il 9 novembre del 1966, qualcuno dice dopo aver raccolto una fan che faceva l'autostop, la quale poi, euforica, l'avrebbe abbracciato facendogli perdere il controllo dell'auto così da farla finire fuori strada, qualcun'altro dice perchè Paul non avrebbe rispettato un semaforo rosso (vedi il testo di A Day In The Life).
Gli altri tre e il manager Brian Epstein, pur di portare avanti il remunerativo progetto Beatles, avrebbero trovato un sosia tramite un concorso, gli avrebbero fatto correggere le differenze con un intervento di chirurgia plastica e poi tutti, per mascherare ulteriormente la cosa, si sarebbero fatti crescere barbe e baffi (da Sgt. Pepper's in avanti). Guarda caso, il sostituto, tale William Campbell, sarebbe stato un attore in grado di suonare discretamente basso e pianoforte e con buone doti canore.
L'ultimo video in cui comparirebbe l'autentico McCartney sarebbe Paperback Writer, il primo con il sosia Strawberry Fields Forever (in cui, ogni volta che John canta "nothing is real" viene inquadrato Paul).
Ad alimentare la leggenda i circa 200 indizi seminati nella produzione beatlesiana, di cui, davvero inqietanti, sono "solo" una trentina. In particolare ricordo: la copertina di Abbey Road (che riprodurrebbe il funerale di Paul che è scalzo e ha la sigaretta nella mano destra, lui che è mancino; John impersonerebbe il pastore, Ringo l'impresario delle pompe funebri e George il becchino); gli innumerevoli dettagli sparsi nella copertina di Sgt. Pepper's Loney Hearts Club Band (Paul con una mano sulla testa, la chitarra basso di fiori, le scritte criptiche sulla grancassa...); i numerosi spunti del Magical Mystery Tour e del White Album.
Di indizi ce ne sono, lo dice lo stesso John in Glass Onion, contenuta nel White Album: "I have another clue for you all, the walrus was Paul". Già, the warlus, il tricheco. In Magical Myster Tour John cantava di essere lui, ma poi dice che era Paul. Il tricheco, che in una non ben specificata cultura sarebbe simbolo di morte. E potrei andare avanti ancora molto.
Ma io mi dico, va bene, il signor Campbell poteva essere un buon strumentista mancino o costretto a diventare mancino, poteva essere somigliantissimo a McCartney, poteva pure avere una voce simile alla sua...ma voi lo vedete uno sconosciuto attore scozzese che scrive Sgt. Pepper's, She's Leaving Home, Blackbird, Hey Jude, Get back, Let it be e nell'era post Beatles Junk, Another Day, Band on the Run, Mull of Kintyre, Tug of War, Here Today - dedicata a Lennon, testo da pelle d'oca?
Francamente, io non tanto. Come non vedo Lennon, Harrison e Starr, con la camplicità di Epstein, orchestrare questa operazione di copertura della morte di McCartney per poter continuare a far vivere i Beatles, seminando indizi inquietanti nei loro lavori.
Quello che penso è che per qualche motivo, una sorta di giochino fosse partito, tra loro, perchè onestamente alcuni dettagli sono talmente palesi, talmente chiari ed allusivi che non è possibile sempre pensare che siano coincidenze. Io penso che stessero giocando, per qualche ragione. Del resto, giochi di parole, immagini surreali e criptiche, sono sempre stati una caratteristica dei loro testi.
Secondo me, la faccenda li divertiva un sacco.
13 agosto, 2007
Strani tipi visti in Grecia
Dato che io sono una fan di Miss Marple, mi piace osservare la natura umana, come lei. Non risolvo delitti intricati però l'attività mi diverte.
Nei giorni trascorsi in Grecia mi sono imbattuta in strani soggetti vacanzieri.
Paris Hilton e il suo fidanzato.
Ho subito affibbiato a lei questo soprannome a causa di una certa somiglianza fisica con l'ereditiera che frequenta spesso le carceri.
Allora, questi 2 individui arrivavano in spiaggia verso mezzogiorno (orario in cui, sanno tutti, è meglio evitare di esporsi), si piazzavano sui lettini e lui cominciava a cospargersi di olio abbronzante, lei a pettinarsi per farsi una specie di crocchia con i lunghi capelli biondo-tinto. Fatto ciò, lui si piazzava sul lettino e prendere il sole, ficcandosi il costume in mezzo alle chiappe per abbronzarsi il sedere e arrotolandolo per bene all'inguine per evitare l'effetto pantaloncino. Si metteva anche con l'interno del braccio e i palmi delle mani ben rivolti verso il sole, visto che in quelle zone per i comuni mortali risulta complicato abbronzarsi. Lei invece, in topless e perizoma modello filo interdentale, prendeva le distanza del mondo intero andando al largo con i suo materassino (rigorosamente rosa), per poi avere evidenti difficoltà con la corrente del mare che la sballottava di qua e di là. Niente pause, mai all'ombra, niente pasti, manco un gelato. Erano diventati la barzelletta della spiaggia, in qualunque ci trovassimo.
La sera li ho individuati una sola volta e sembravano pronti per il festival del cinema di Cannes, più che per una passeggiata in una poco frequentata isola greca.
Le bestie di satana.
Trattasi di 5 fanciulle di Vienna che per tutta la vacanza sono rimaste bianche come mozzarelle. Dotate di numerosi piercing, fisici tipo frigorifero smeg e capelli pettinati con i raudi, queste ragazze erano assidue frequentatrici della piscina dell'hotel, contro cui non ho nulla, ma in confronto alle spiaggette greche....A colazione naturalmente divoravano l'impossibile e una di loro era perennemente scalza, ovunque.
Di sole non ne hanno preso, è evidente, uscivano dai loro sarcofagi solo nelle ore meno indicate (sempre intorno a mezzogiorno) per fare fugaci bagni in piscina (con la maglietta addosso) e per poi rimettersi all'ombra con tanto di discutibili cappellini con visiera.
Una sola volta le ho avvistate in spiaggia, naturalmente in quella vicina all'albergo, impensabile allontanarsi troppo dall'amata piscina.
Gli eterni insoddisfatti.
Ecco questi mi davano un sacco fastidio. All'inizio erano tre coppie, poi hanno allargato il loro giro di amicizie. Due di Bolgona, due di Varese e due di non-so-dove, hanno subito stretto un deleterio legame. Io e Darcy abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci numerose volte in questa combriccola.
Star loro vicino significava sorbirsi per tutto il tempo una lamentela continua: i prezzi erano alti, il cibo non era gran che, i greci tendevano a fregare, il clima era troppo caldo...Si caricavano come a molla l'un con l'altro creando questo triste circolo vizioso di insoddisfazione, che in ferie è dannosissimo, per loro e per chi è costretto ad ascoltare quelle litanie!.
Li avrei picchiati, ma erano sei e due delle tre donne erano pesi massimi. Meglio evitare lo scontro.
Le famiglie tedesche.
Qui mi potrei sbizzarrire, ma citerò soltanto un episodio che mi ha davvero disgustata.
A cena, madre, padre e due ragazzini, uno di 7-8 anni, l'altro di 11-12. Con tutto ciò che c'è di buono da mangiare in Grecia, loro si avventavano come unni su pollo arrosto e patatine fritte. I figli pasteggiavano con coca cola, bevendo a canna dalla bottiglia. Il padre birrozzo e la madre vino bianco (che col pollo ci va a nozze). Il padre mangiava con le mani e disossava, sempre con le mani, il pollo per il più piccolo dei pargoli.
Disgustoso, garantisco.
Nei giorni trascorsi in Grecia mi sono imbattuta in strani soggetti vacanzieri.
Paris Hilton e il suo fidanzato.
Ho subito affibbiato a lei questo soprannome a causa di una certa somiglianza fisica con l'ereditiera che frequenta spesso le carceri.
Allora, questi 2 individui arrivavano in spiaggia verso mezzogiorno (orario in cui, sanno tutti, è meglio evitare di esporsi), si piazzavano sui lettini e lui cominciava a cospargersi di olio abbronzante, lei a pettinarsi per farsi una specie di crocchia con i lunghi capelli biondo-tinto. Fatto ciò, lui si piazzava sul lettino e prendere il sole, ficcandosi il costume in mezzo alle chiappe per abbronzarsi il sedere e arrotolandolo per bene all'inguine per evitare l'effetto pantaloncino. Si metteva anche con l'interno del braccio e i palmi delle mani ben rivolti verso il sole, visto che in quelle zone per i comuni mortali risulta complicato abbronzarsi. Lei invece, in topless e perizoma modello filo interdentale, prendeva le distanza del mondo intero andando al largo con i suo materassino (rigorosamente rosa), per poi avere evidenti difficoltà con la corrente del mare che la sballottava di qua e di là. Niente pause, mai all'ombra, niente pasti, manco un gelato. Erano diventati la barzelletta della spiaggia, in qualunque ci trovassimo.
La sera li ho individuati una sola volta e sembravano pronti per il festival del cinema di Cannes, più che per una passeggiata in una poco frequentata isola greca.
Le bestie di satana.
Trattasi di 5 fanciulle di Vienna che per tutta la vacanza sono rimaste bianche come mozzarelle. Dotate di numerosi piercing, fisici tipo frigorifero smeg e capelli pettinati con i raudi, queste ragazze erano assidue frequentatrici della piscina dell'hotel, contro cui non ho nulla, ma in confronto alle spiaggette greche....A colazione naturalmente divoravano l'impossibile e una di loro era perennemente scalza, ovunque.
Di sole non ne hanno preso, è evidente, uscivano dai loro sarcofagi solo nelle ore meno indicate (sempre intorno a mezzogiorno) per fare fugaci bagni in piscina (con la maglietta addosso) e per poi rimettersi all'ombra con tanto di discutibili cappellini con visiera.
Una sola volta le ho avvistate in spiaggia, naturalmente in quella vicina all'albergo, impensabile allontanarsi troppo dall'amata piscina.
Gli eterni insoddisfatti.
Ecco questi mi davano un sacco fastidio. All'inizio erano tre coppie, poi hanno allargato il loro giro di amicizie. Due di Bolgona, due di Varese e due di non-so-dove, hanno subito stretto un deleterio legame. Io e Darcy abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci numerose volte in questa combriccola.
Star loro vicino significava sorbirsi per tutto il tempo una lamentela continua: i prezzi erano alti, il cibo non era gran che, i greci tendevano a fregare, il clima era troppo caldo...Si caricavano come a molla l'un con l'altro creando questo triste circolo vizioso di insoddisfazione, che in ferie è dannosissimo, per loro e per chi è costretto ad ascoltare quelle litanie!.
Li avrei picchiati, ma erano sei e due delle tre donne erano pesi massimi. Meglio evitare lo scontro.
Le famiglie tedesche.
Qui mi potrei sbizzarrire, ma citerò soltanto un episodio che mi ha davvero disgustata.
A cena, madre, padre e due ragazzini, uno di 7-8 anni, l'altro di 11-12. Con tutto ciò che c'è di buono da mangiare in Grecia, loro si avventavano come unni su pollo arrosto e patatine fritte. I figli pasteggiavano con coca cola, bevendo a canna dalla bottiglia. Il padre birrozzo e la madre vino bianco (che col pollo ci va a nozze). Il padre mangiava con le mani e disossava, sempre con le mani, il pollo per il più piccolo dei pargoli.
Disgustoso, garantisco.
Lavoro e vacanze
Fino ad ora ho lavorato, davvero. Sono arrivata qui dentro pochi minuti dopo le nove e mi sono messa di buona lena a lavorare. Al primo piano siamo in 5...di solito siamo una trentina. Stamattina c'è un silenzio irreale, si sentono solo il ticchettio delle dita sui tasti, ogni tanto il trillo di qualche impertinente telefono e il rumore dei condizionatori che sparano aria fresca. Al secondo piano sono messi meglio, sono una decina di persone, del resto si sta sempre meglio ai piani alti.
Mi sto proprio impegnando, ma in questo periodo dall'anno il lavoro che posso fare è davvero noioso, alienante, ripetitivo...Avrei dovuto portarmi il libro che ho iniziato ieri sera, ma mi sembrava davvero troppo brutto mettermi a leggere qui alla mia scrivania. Ma tanto cosa cambierebbe? Adesso, dopo un'ora e mezza di lavoro più o meno serio, mi sto allegramente facendo i fatti miei. Allegramente mica tanto, preferirei essere fuori di qui, la giornata è bellissima, il clima più che buono e ieri in montagna si stava da Dio, piangeva il cuore a tornare in città.
Del resto, a ben pensarci, va bene così. Prendere le ferie a luglio come ho fatto quest'anno si è rivelata la scelta giusta. E' stata una battaglia, sembrava di aver chiesto un aumento di stipendio di 5 mila euro al mese, ma alla fine ce l'ho fatta, grazie anche ai numerosi giorni arretrati che all'azienda conviene che io consumi.
Andare via a luglio è uno spettacolo: per prima cosa si spende meno, dettaglio non irrilevante e poi c'è in giro molta meno gente, quindi in generale, per chi è fatto come me, si sta meglio. Poco casino, niente code, tavoli sempre disponibili...
Poi le ferie finiscono e si torna in città. Io nello specifico sono rientrata il 6 agosto. Una meraviglia. La città è silenziosa e tranquilla (certo se fosse sempre così mi sparerei in testa, ma in questo periodo gradisco il silenzio) e in ufficio c'è poco da fare.
Il risultato è che ci si riposa due volte, prima quando si è via e poi quando si torna, perchè in effetti qui c'è una calma da non credere. Faccio quello che devo con i miei ritmi, prendendomi i miei tempi, senza affanni, nessuno mi pressa o mi stressa...E' vero che il tempo passa lentamente quand'è così, ma è bello non essere sempre preda di ritmi frenetici, avere un po' di tempo per se stessi.
Intanto pian piano agosto passa e si avvicina il mio prossimo viaggio, in Scozia.
Mi sto proprio impegnando, ma in questo periodo dall'anno il lavoro che posso fare è davvero noioso, alienante, ripetitivo...Avrei dovuto portarmi il libro che ho iniziato ieri sera, ma mi sembrava davvero troppo brutto mettermi a leggere qui alla mia scrivania. Ma tanto cosa cambierebbe? Adesso, dopo un'ora e mezza di lavoro più o meno serio, mi sto allegramente facendo i fatti miei. Allegramente mica tanto, preferirei essere fuori di qui, la giornata è bellissima, il clima più che buono e ieri in montagna si stava da Dio, piangeva il cuore a tornare in città.
Del resto, a ben pensarci, va bene così. Prendere le ferie a luglio come ho fatto quest'anno si è rivelata la scelta giusta. E' stata una battaglia, sembrava di aver chiesto un aumento di stipendio di 5 mila euro al mese, ma alla fine ce l'ho fatta, grazie anche ai numerosi giorni arretrati che all'azienda conviene che io consumi.
Andare via a luglio è uno spettacolo: per prima cosa si spende meno, dettaglio non irrilevante e poi c'è in giro molta meno gente, quindi in generale, per chi è fatto come me, si sta meglio. Poco casino, niente code, tavoli sempre disponibili...
Poi le ferie finiscono e si torna in città. Io nello specifico sono rientrata il 6 agosto. Una meraviglia. La città è silenziosa e tranquilla (certo se fosse sempre così mi sparerei in testa, ma in questo periodo gradisco il silenzio) e in ufficio c'è poco da fare.
Il risultato è che ci si riposa due volte, prima quando si è via e poi quando si torna, perchè in effetti qui c'è una calma da non credere. Faccio quello che devo con i miei ritmi, prendendomi i miei tempi, senza affanni, nessuno mi pressa o mi stressa...E' vero che il tempo passa lentamente quand'è così, ma è bello non essere sempre preda di ritmi frenetici, avere un po' di tempo per se stessi.
Intanto pian piano agosto passa e si avvicina il mio prossimo viaggio, in Scozia.
09 agosto, 2007
Cyn
Ispirata dal blog di Milady, ho voglia di decicare qualche riga a Cyn, nostra comune conoscente e frequentazione assidua di quando avevamo 15 anni.
Io e Milady abbiamo sempre dovuto lottare con la madre e con il padre di Cyn. La ragazza in questione era indubbiamente uno spirito inquieto e non aveva certo bisogno di essere caricato come una molla. Invece i due genitori facevano proprio questo. Dopo un primo periodo di pace e tranquillità, i due individui hanno cominciato a vedere non di buon occhio la nostra frequentazione con la loro amata figlia. Perchè? Perchè, secondo loro, noi impedivamo a Cyn di conoscere ragazzi e farsi una "compagnia" (ricordo che questa parola era diventata un tormento). Noi le impedivamo di cogliere opportunità. Ricordo che la madre le raccontava tutta orgogliosa di quando lei, ragazzina, scappava dalla finestra per andare al cinema col moroso di turno e ricordo il padre, che mentre ci scarrozzava in piscina ci invitava a trovarci dei fidanzati, perchè era ora che ci scarrozzasse qualcun'altro. Io e Milady eravamo una pericolosa zavorra, un ostacolo allo sviluppo delle relazioni social-amorose di Cyn. Per questo motivo siamo state a lungo denigrate e poi del tutto allontanate.
Onestamente non so se poi Cyn, lontana da noi, si sia messa a fare la fune con le lenzuola per scappare dal balcone e andare chissà dove con innumerevoli fidanzati, quello che so è che lei non è mai stata convinta della scelta che i genitori hanno fatto per lei. Alla fine noi le stavamo simpatiche. E' vero, ci si prendeva in giro, ma in fondo le piaceva essere l'elemento "alternativo" del nostro piccolo gruppo. Penso che si divertisse. Solo che il lavaggio del cervello era stato così pesante ed insistente...una quindicenne tende a fidarsi dei propri genitori e lei in particolare aveva con loro un rapporto molto stretto.
Comunque, a distanza di 15 anni, quando la incontriamo per strada ci saluta e ci sorride. Ancora oggi ho l'impressione che, quando ci incontra, sia felice di vederci.
Magari sono un'illusa, ma la penso così.
Io e Milady abbiamo sempre dovuto lottare con la madre e con il padre di Cyn. La ragazza in questione era indubbiamente uno spirito inquieto e non aveva certo bisogno di essere caricato come una molla. Invece i due genitori facevano proprio questo. Dopo un primo periodo di pace e tranquillità, i due individui hanno cominciato a vedere non di buon occhio la nostra frequentazione con la loro amata figlia. Perchè? Perchè, secondo loro, noi impedivamo a Cyn di conoscere ragazzi e farsi una "compagnia" (ricordo che questa parola era diventata un tormento). Noi le impedivamo di cogliere opportunità. Ricordo che la madre le raccontava tutta orgogliosa di quando lei, ragazzina, scappava dalla finestra per andare al cinema col moroso di turno e ricordo il padre, che mentre ci scarrozzava in piscina ci invitava a trovarci dei fidanzati, perchè era ora che ci scarrozzasse qualcun'altro. Io e Milady eravamo una pericolosa zavorra, un ostacolo allo sviluppo delle relazioni social-amorose di Cyn. Per questo motivo siamo state a lungo denigrate e poi del tutto allontanate.
Onestamente non so se poi Cyn, lontana da noi, si sia messa a fare la fune con le lenzuola per scappare dal balcone e andare chissà dove con innumerevoli fidanzati, quello che so è che lei non è mai stata convinta della scelta che i genitori hanno fatto per lei. Alla fine noi le stavamo simpatiche. E' vero, ci si prendeva in giro, ma in fondo le piaceva essere l'elemento "alternativo" del nostro piccolo gruppo. Penso che si divertisse. Solo che il lavaggio del cervello era stato così pesante ed insistente...una quindicenne tende a fidarsi dei propri genitori e lei in particolare aveva con loro un rapporto molto stretto.
Comunque, a distanza di 15 anni, quando la incontriamo per strada ci saluta e ci sorride. Ancora oggi ho l'impressione che, quando ci incontra, sia felice di vederci.
Magari sono un'illusa, ma la penso così.
Estate '92
milady-de-winter.splinder.com
Non avrei potuto scrivere nulla di più. Fu un'estate strana, con pessime premesse (trascorrere i mesi caldi in città, con una valanga di compiti da fare), ma alla fine, ci siamo divertite. E adesso me la ricordo sorridendo. Non posso fare a meno di chiedermi "Ma quante cose sono cambiate??"
Alcune sì, alcune no.
Non avrei potuto scrivere nulla di più. Fu un'estate strana, con pessime premesse (trascorrere i mesi caldi in città, con una valanga di compiti da fare), ma alla fine, ci siamo divertite. E adesso me la ricordo sorridendo. Non posso fare a meno di chiedermi "Ma quante cose sono cambiate??"
Alcune sì, alcune no.
08 agosto, 2007
Riflessioni&Casa
Sono tornata domenica sera e lunedì ho subito ripreso a lavorare. La mia casa era un forno a microonde, chiusa e piena di aria calda e irrespirabile. I miei sono via fino al 18, mi sembra di non vederli da una vita...anche le mie nonne sono fuori città, insieme ai miei naturalmente. Domenica rivedrò tutti, farò un salto in montagna per pranzare con loro. Che strano, mi rendo conto che se non ci fosse Darcy, mi sentirei completamente sola, quasi mi trovassi in una città non mia, non nella città dove sono nata e cresciuta. Devo ammettere che è un pensiero abbastanza inquietante, ma alla fine è solo la dimostrazione che la mia non è una famiglia numerosa e i pochi elementi che la compongono si dividono tra questa piccola città piemontese e la capitale. Del resto, Darcy c'è e come e poi ci sono gli amici...
Ci siamo messi a cercare casa, la mia è troppo piccola, pensata solo per me, per una persona sola. Prevedo una lunga ed estenuante ricerca, ma anche entusiasmante come solo la ricerca della prima casa da condividere può essere. Ila mi ha già detto che sarà un secondo lavoro e in effetti è così, lo so già, ci sono passata quando cercavo la casa dove vivo ora. Ci ho messo nove mesi a trovarla (praticamente un parto), non è proprio come comprare un paio di jeans...Prima dell'estate abbiamo visto un appartamento, il primo, e ieri abbiamo fatto qualche ricerca sui giornali specifici, oggi le prime telefonate e visite alle poche agenzie aperte...adoro cercare casa!!!!!
Ci siamo messi a cercare casa, la mia è troppo piccola, pensata solo per me, per una persona sola. Prevedo una lunga ed estenuante ricerca, ma anche entusiasmante come solo la ricerca della prima casa da condividere può essere. Ila mi ha già detto che sarà un secondo lavoro e in effetti è così, lo so già, ci sono passata quando cercavo la casa dove vivo ora. Ci ho messo nove mesi a trovarla (praticamente un parto), non è proprio come comprare un paio di jeans...Prima dell'estate abbiamo visto un appartamento, il primo, e ieri abbiamo fatto qualche ricerca sui giornali specifici, oggi le prime telefonate e visite alle poche agenzie aperte...adoro cercare casa!!!!!
Buonanotte...
Io e te, niente più.
Il mondo scompare, avvolto da una luminosa nebbia
I suoni si attutiscono, come se tutto fosse coperto di neve
Il tempo di ferma, tutto è immobile
Mi sento come ubriaca, mi gira la testa, mi tremano le gambe
Respiro il tuo respiro
Mi perdo nei tuoi occhi
Ci sei solo tu. Ed io, vicino a te.
Il mondo scompare, avvolto da una luminosa nebbia
I suoni si attutiscono, come se tutto fosse coperto di neve
Il tempo di ferma, tutto è immobile
Mi sento come ubriaca, mi gira la testa, mi tremano le gambe
Respiro il tuo respiro
Mi perdo nei tuoi occhi
Ci sei solo tu. Ed io, vicino a te.
Grecia
La Grecia è veramente meravigliosa.
Sono stata due settimane in un'isola poco turistica, passando anche per Rodi.
Ovunque ti giri c'è un pezzettino di storia, la gente è cordiale. In tanti si sforzano di parlare italiano, la cucina è sana e ottima. Il paesaggio è un vero incanto: il contrasto che si crea tra l'ocra della terra, il verde degli alberi e il blu intenso del mare, toglie il fiato. Essendo poi in un posto non molto frequentato, c'era poco casino, poca gente, tanta tranquillità.
Uno dei ricordi più belli della vacanza sarà aver frequentato un piccolo bar al porto dove servono caffè con la moka, dove il padrone è un ultra settantenne cordiale e simpatico (come anche la moglie e i figli che lavorano lì con lui), dove ti consigliano cosa visitare, dove andare, cosa mangiare. Un posto dove un giorno sarebbe bello tornare.
Sono stata due settimane in un'isola poco turistica, passando anche per Rodi.
Ovunque ti giri c'è un pezzettino di storia, la gente è cordiale. In tanti si sforzano di parlare italiano, la cucina è sana e ottima. Il paesaggio è un vero incanto: il contrasto che si crea tra l'ocra della terra, il verde degli alberi e il blu intenso del mare, toglie il fiato. Essendo poi in un posto non molto frequentato, c'era poco casino, poca gente, tanta tranquillità.
Uno dei ricordi più belli della vacanza sarà aver frequentato un piccolo bar al porto dove servono caffè con la moka, dove il padrone è un ultra settantenne cordiale e simpatico (come anche la moglie e i figli che lavorano lì con lui), dove ti consigliano cosa visitare, dove andare, cosa mangiare. Un posto dove un giorno sarebbe bello tornare.
07 agosto, 2007
Ritorno a casa
Premesso che nelle passate due settimane sono stata in posti meravigliosi, questa mattina ho affrontato il risveglio contenta di essere a casa mia. Per prima cosa ho caricato la lavatrice, mi sono preparata un caffè, ho fatto una doccia, ho steso, ho riordinato la mia stanza...piano piano tutta la casa sta riacquistando una parvenza di normalità, anche se in giro ci sono ancora mucchi di roba da lavare.
Mentre faceva giorno, mi è piaciuto sentire i rumori famigliari degli ambulanti che si preparano per il mercato, mi è piaciuto aprire gli occhi e ritrovarmi nella mia stanza e passare parte della mattina a casa, con il sole che filtrava pallido dalle finestre.
In ufficio non c'è molto da fare, smaltire la posta e poco altro. Fortunatamente posso affrontare un rientro poco traumatico.
E domenica io e Darcy andiamo in montagna a mangiare polenta!
Mentre faceva giorno, mi è piaciuto sentire i rumori famigliari degli ambulanti che si preparano per il mercato, mi è piaciuto aprire gli occhi e ritrovarmi nella mia stanza e passare parte della mattina a casa, con il sole che filtrava pallido dalle finestre.
In ufficio non c'è molto da fare, smaltire la posta e poco altro. Fortunatamente posso affrontare un rientro poco traumatico.
E domenica io e Darcy andiamo in montagna a mangiare polenta!
06 agosto, 2007
Post post vacanze
Sono tornata. Ho solo 3 ore di nanna sul groppone, gli occhi che bruciano per il sonno e per il vento, non ho granche voglia di lavorare, di riprendere con i soliti ritmi e di aprire la valigia che mi aspetta a casa tipo vaso di Pandora.
Eppure sentire...
Sto così bene!
Eppure sentire...
Sto così bene!
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