Parigi mi fa un po' l'effetto di Venezia: fatico a pensarla come una città "vera", un luogo quotidiano, dove vivere. Fatico a immaginare che ci sia qualcuno che ci è nato, ci abita e ci lavora. Mi dà l'impressione di essere un enorme monumento, qualcosa di visitare e basta, qualcosa da ammirare. Ma non da vivere. Guardare e non toccare.
Non è una critica, è la sensazione che mi dà, molto diversa da quella che mi dà invece Londra, tanto per fare un paragone impossibile quanto abusato.
Parigi ci regala cinque giorni di sole e clima fresco, mattina e sera con maglioncino sulle spalle e pomeriggi assolutamente vivibili.
Parigi arriva per me in un momento un po' critico.
E' quel che ci vuole, i giorni da sposini che sogno di passare da tanti mesi, ma che per un motivo o per l'altro, erano sempre slittati.
Parigi mi ridà forza e slancio.
E' finito il tempo dei rimpianti, ciò che è stato è stato.
E' finito il tempo dei dubbi, è ora di decidere.
Parigi è la vacanza sola con Darcy in un luogo meraviglioso ed estraneo, dopo due settimane di dolce e tranquilla vita a tre tra le montagne di casa. A casa.
Parigi mi ricorda come eravamo io e Darcy, cioè due compagni di viaggio che quasi tutti ucciderebbero: pianificazione giornaliera, sveglia presto, colazione consistente e pranzo light, tanti passi, per godersi al meglio la città e i quartieri meno "in", cibo rigorosamente locale, attenzione alle spese futili, ma benvenga l'acquisto che ci ricorderà per sempre la vacanza. Regola d'oro: vedere quanto più possibile, ma godendoselo, senza ansia.
Non siamo cambiati. A distanza di tre anni dalla nostra ultima vacanza da coppia senza figlia, posso affermare con certezza che non siamo cambiati di una virgola.
O forse sì.
Sì: il pensiero, era sempre con LEI. Quando guardavamo gli altri bimbi, i libri in una vetrina, i vestitini in un'altra, sentendo una parola che lei storpia in modo buffo, ripetendo come due scemi le frasi che lei ama dire. E poi con i "chissà come sta", "chissà cosa fa", "chissà se si diverte".
In questo sì, che siamo cambiati.
02 settembre, 2013
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Commenti sul post
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Siete bravissimi a ritagliarvi questi spazi tutti vostri. Io non ho neanche ancora avuto il coraggio di lasciare Picca una notte (vabbe, l'attenuante sarebbe che i nonni non me la tengono, pero' neanche io mi fiderei, che e' male...)
RispondiEliminaSfolli me lo dicono in tanti, evidentemente o sono una madre snaturata, o ho dei bravi nonni a disposizione...forse tutt'e due!
EliminaChe voglia voglia voglia di andare a Parigi, in realtà voglia voglia voglia di andare in un sacco di posti : )
RispondiEliminabacioni
Lasciamo perdere! Sono appena tornata e già ripartirei...
Eliminacome ucciderebbero??? Io e l'Alpmarito siamo uguali!! E anche ora che c'è il nano ci proviamo...
RispondiEliminasono contenta per te, per voi. Parigi per me è magica, ci tornerei anche subito!
Ehm, conosco coppie che sa la prendono con molta (esagerata) calma, non si adattano ad orari e cibi del posto e per questi motivi finirebbe a botte! Tipo: in Scozia cenavamo alle 19 con i loro cibi, non andavamo alla ricerca di pizza alle 9.30 di sera...
EliminaCibi del posto? Oh uno dei divertimenti delle vacanze per me e mio marito. 2 Settimane in FR e mai dico mai un piatto di pasta. Lì provai per la prima volta le ostriche e pensai "tutto qua?"
Eliminabacioni ancora Sandra quella di sopra
Anche per noi è una fonte primaria di divertimento! Come si fa a visitare un luogo senza immergersi il più possibile in usi e costumi??
EliminaQuando si va in vacanza senza i figli, anche se fisicamente si è in due, in realtà si è comunque in 3. Questo non significa che qualche giorno di ritorno alla vita di coppia non faccia un gran bene...noi il mese prossimo lasceremo entrambe le figlie ai nonni e ci concederemo 3 giorni a Madrid, non vedo l'ora!!
RispondiEliminaSai che Madrid è una delle capitali europee che mi manca?? Quindi al tuo ritorno vorrei un bel post-reportage ;-)
EliminaGodetevela, vedrai che vi farà bene.
anche io voglio portare mio marito a Parigi, perchè non la conosce...
RispondiEliminalo farò e sarà bellissimo...anche se siamo noi due.
Anch'io in realtà ho "portato mio marito a Parigi", perchè io un pochino l'avevo vista, lui solo per lavoro e quindi per niente. Era prevenuto, ho dovuto insistere un po', invece ora ho l'impressione che si sia ricreduto!
EliminaAh ah allora anche noi siamo due compagni di viaggio "da uccidere"!!!
RispondiEliminaA Parigi io aspettavo già la Pulce non lo sapevo... ;-)
Sono certa che le decisioni che hai maturato nel cuore ti porteranno profonda gioia.
Sto maturando Simo, speriamo bene :)
EliminaCiao Lizzie!! Parigi, Parigi... aspetto da tanto di conoscerla e spero che presto riusciremo a organizzare un bel viaggio... anche noi come "sposini" da uccidere!! :-)
RispondiEliminaImmagino che il pensiero della piccola vi accompagnasse sempre, ma credo sia davvero bello e importante ritrovare ogni tanto gli spazi in due!! Bravi!
Ti auguro che la forza e lo slancio non ti abbandonino più!!!
Un abbraccio
Ciao Bella bentornataaaaaaaaaa!!!
EliminaBaci