Quando studiavo all'università, mi muovevo in treno ogni giorno.
Per quanto le ferrovie italiane siano (e fossero già allora) in condizioni drammatiche, adoravo quando, a fine giornata, potevo sedermi su quel lurido sedile e rilassarmi. Mi piaceva proprio, soprattutto quando ero sola, quando non incontravo nessuno (cosa non facile) e potevo, indisturbata, ascoltare la musica o perdermi in un libro.
D'inverno, con le giornate più corte, il mio viaggio di ritorno si svolgeva al buio, quando il sole era già a nanna da un po'. Nel buio di quei tardi pomeriggi, io mi ritrovavo a guardare incantata le finestre illuminate negli enormi condomini che costeggiavano la ferrovia. Intravedevo librerie, lampadari, televisori e a volte, anche persone. Provavo ad immaginare le loro vite: la mamma è appena arrivata a casa con i bimbi, li cambia e li lascia giocare mentre lei finisce di preparare la cena e aspetta il papà, che rientrerà tra non molto.
E quel senso di pace dato dal ritorno a casa, invadeva anche me. La giornata volgeva al termine, dopo ore di lezione, magari pure un esame. Stanca e infreddolita, affondavo il naso nella sciarpa e mi godevo l'attesa del rientro a casa, dove mi aspettavano mamma, papà, gatto e una doccia calda, abiti comodi, un buon libro e un po' di tv. La mamma avrebbe pensato a tutto: alla cena, ai miei vestiti da lavare, alla pappa del gatto...
Quella favolosa sensazione che ti fa pensare "Oh, adesso mi riposo", in quel momento non lo sappiamo, ma non durerà per sempre. Un giorno torneremo a casa e dovremo pensare a tutto noi: lavare, ritirare, cucinare, spreparare. Il vero riposo si assapora dopo le dieci e mezza, quando la bimba finalmente dorme, dopo aver preteso Biancaneve, L'omino di Pan Pepato e le canzoncine di Peppa Pig.
Non scrivo queste cose con intento nostalgico, né con rimpianto dei tempi andati.
Vecchie gioie lasciano spazio a nuove gioie.
Pregusto l'autunno già sta arrivando, quando camminando per le vie della mia città, al buio delle 18.30, guarderò dentro alle finestre illuminate immaginando la vita degli altri. Affonderò il naso nella sciarpa e mi raggomitolerò nel cappotto, pensando all'abbraccio profumato della Ballerina che mi aspetta a casa e a Darcy che avrà già scaldato il forno per la pizza.
30 settembre, 2013
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Che belle queste immagini cara Liz, le vecchie gioie che lasciano il posto alle nuove, diverse, non meno belle.
RispondiEliminaE poi l'autunno che tu ami tanto e che da qualche anno amo anch'io - chi l'avrebbe mai detto? Lo odiavo - Grazie, sai ne ho bisogno, mi ha preso una malinconia, un mood da groppone, un senso di sconfitta che vorrei scacciare ma non riesco. Bacioni
Ti mando un forte abbraccio Sandra
EliminaAnch'io ti abbraccio Sandra. Mi spiace per questo peso che senti addosso, non lasciarti sopraffare. Credo di aver presente il tipo di sensazione e so che va scacciata via con ogni mezzo, fosse anche il cioccolato con le nocciole del Piemonte dop :)
EliminaCerti giorni, soprattutto dopo giornate lavorative particolarmente pesanti, quando stimbro il cartellino non desidero altro che potermi riposare un po', invece ho la consapevolezza che la parte più dura della giornata deve ancora iniziare...però il rientro a casa non è mai stato così tenero, caldo e avvolgente come da cinque anni a questa parte!
RispondiEliminaE' vero, è proprio quello che provo io :)
Eliminaesiste una felicità malinconica e piace tanto anche a me!
RispondiEliminaAdesso però per te solo felicità pura, malinconia ZERO!!!
EliminaOh anche io facevo quel gioco...immaginando le case, i ritmi , le vite degli altri. Si, si, come ti sento vicina, poppa pig. Jake e i pirati vanno a dormire e io, spesso, vado sfinita con loro . Mio marito d io diciamo ridendo: ti ricordi quando?....altri tempi mi risponde!
RispondiEliminaRaffaella
E' così, altri tempi. Questa è una fase nuova, diversa e bellissima!
Eliminaanche a me e' successo di pensare alla vita prima com era senza mattia...
RispondiEliminaa volte dico ricordo una vita invidiabile...ma ora e' stratosferica..
Che bello questo commento Annina...
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