27 aprile, 2011

Post letteral-sentimentale. Della serie "Abbiate pazienza, è colpa degli ormoni"

Ieri notte sono stata sveglia fino alle 2.30 circa per finire il libro che stavo leggendo. Mi piaceva un sacco, l'ambientazione era praticamente il sogno della mia vita...l'ho divorato. Lette le ultime righe, soddisfatta e felice, l'ho posato con amore sul comodino e mi sono abbandonata ad un piacevolissimo sonno.

Stamattina ho evitato di affrontare il problema, avevo un'incombenza peggiore, stirare. E intanto, procrastinavo.
Nel pomeriggio, un'ora e mezza di lezione di Inglese (definirla così mi fa un po' vergognare, visto che la mia alunna esige di venir qui a tradurre dall'italiano un ignobile libro che parla di vampiri, licantropi, demoni, streghe...una saga mal scritta, sottospecie della più famosa Twilight). Ma tant'è.
Emigrata verso casa sua la fanciulla, sono andata al supermercato.

Ma una volta sistemata la spesa, ho passato mezz'ora buona davanti alla libreria per scegliere il prossimo amico libro.

E così mi sono soffermata a riflettere sui sentimenti che suscita la lettura. Quando leggi un libro che ti appassiona, lo divoreresti e allo stesso tempo gli vuoi bene, lo tratti bene, ti piace la copertina, l'odore della carta (non sempre a dire il vero, i Penguin puzzicchiano), il carattere di scrittura...diventa proprio un amico.
E quando ne scegli uno nuovo, lo osservi quasi con timore, sembra così delicato, così liscio, senza increspature sul dorso, senza pieghe...e poi chissà se sarà all'altezza del precedente, chissà se quest'autore, anche stavolta, non mi deluderà, chissà se riuscirò a finirlo entro la prossima settimana così poi inizio quell'altro, chissà...

Ogni nuovo libro è un nuovo viaggio, una nuova vita, un'esistenza parallela che ci porta più in là rispetto alla nostra, un amico che ci accompagna a visitare luoghi che non conosciamo, che ancora non ci appartengono, ma che presto ci risulteranno famigliari.

13 commenti :

  1. quando ero piccola ogni inizio estate mio nonno regalava a noi cinque nipoti un libro, io mi mettevo in un cantuccio al momento in cui rientravamo dalla libreria fino a che non era finito...quando comincio a leggere entro talmente nel libro che non riesco a smettere, e quando interrompo per cause di "forza maggiore" non vedo l'ora di riprendere...hai ragione, ogni libro nuovo è un nuovo viaggio!

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  2. "Ogni nuovo libro è un nuovo viaggio, una nuova vita, un'esistenza parallela che ci porta più in là rispetto alla nostra" meglio di così non si può dire...
    Un bacio, cara,
    Linda

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  3. Quel meraviglioso brividino nello scegliere il prossimo libro... Sarai all'altezza del precedente (se quello prima era di quelli che ti fan fare le 2:30 del mattino)? Riuscirai a riscattare il tuo predecessore (se quello prima era una conclamata ciofeca)?

    Anch'io curiosa di sapere i titoli!

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  4. si si, dacci i titoli adesso!
    io adoro leggere sia in italiano che in inglese. Adesso la mia passione è caduta su Richard Yates (quello di revolutionary road, per intenderci), mi piace tantissimo! solo che ho dovuto leggerlo in italiano :-(

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  5. @Pink: che bello avere un nonno così...Bellissima immagine!

    @A: ho finito un libro che si intitola "A neve ferma", di una scrittrice torinese, Stefania Bertola.

    @Sfolli: il prescelto è "The unbearable lightness of scones" di Alexander McCall Smith. I libri di questo signore li leggo in lingua originale primo perchè sono ben scritti, secondo di godi di più un sacco di cose che si perdono inevitabilmente con la traduzione.

    @Linda: detto da te, che sei maestra nell'espressione scritta, è un super complimento. Grazie cara.

    @Serena: Benvenuta! Quel brividino è una cosa proprio meravigliosa...I titoli, eccoli lì. Si tratta in entrambi i casi di romanzi "leggeri", con molta ironia e storie di vita di tutti i giorni. Io adoro anche i gialli, ma in questo periodo non riesco a leggere di delitti e crudeltà.

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  6. @Pandora: quando è possibile, anch'io scelgo la lingua originale. Come ho scritto sopra, cogli sottigliezze che altrimenti sfuggirebbero :-)

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  7. uuh sembra carino! io non saprei neanche come tradurre scones...si si mi sa che fai bene a leggerlo in lingua originale!
    Pandora, Revolutionary Road in originale, per quanto un ottimo libro, non mi e' sembrato che avesse sfumature linguistiche imperdibili...io non mi cruccerei piu di tanto ;-)

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  8. non dirlo a me ... che sono bibliotecaria ...
    qusta Bertola sta andando benone, mi avete fatto venire curiosità, e dalll'indizio della Penguin ho intuito che leggi in lingua originale ...

    Buona lettura!

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  9. @Sfolli: io nemmeno! E' il quinto libro di una serie che si chiama 44 Scotland Street. Consigliatissima.

    @Corie: sei bibliotecaria, che meraviglia! La Bertola fa ridere e riflettere, ho acquistato un suo romanzo assolutamente per caso e adesso li ho tutti, uno più carino dell'altro.
    I libri Penguin sono un pezzettino di me, dai tempi dell'università. Ma vero che puzzano? :-)

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  10. ecco perchè voglio scrivere. perchè innanzitutto preferisco molti libri a gran parte del genere umano - si può dire? l'ho detto - e poi perchè vorrei che qualcuno possa volere bene a certe pagine scritte da me, come io ho amato pagine scritte da altri.

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  11. Tina, l'hai detto, hai fatto bene a dirlo e io sono d'accordo! Un esempio: la persona di cui parlo nel post scritto oggi vale meno di un libro di Moccia.

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