Vivere qui, dove sono nata, talvolta è difficile.
Non sei libera di andare in ferie, cambiare bicicletta, comprare un vestito nuovo a tua figlia, che subito per strada gireranno commenti e giudizi.
- Ah, si vede dove ci sono i soldi! Certo, come no.
- Un altro vestito nuovo? La mamma ti vizia! E allora?
- Beati voi, voi sì che state bene! Machenesai??
- E l'orologio biologico? tic tac, è ora di fare il secondo! Vai avanti tu, io ci penso ancora un attimo.
- Hai trovato lavoro in città?? Ma che FORTUNA! Fortuna tua sorella, mi sono data da fare, le ho inventate tutte, mancava solo che telefonassi al Papa.*
E via di questo passo. Non è un paesello, è una piccola città, ma le lingue corrono come se fossero in Ferrari.
A volte è difficile perchè non c'è lavoro. *
Dopo essere stata miracolata con questo contratto di un anno, se non dovessero prolungarmelo, non so davvero a che Santo mi voterò. Ormai è una città dormitorio, le aziende sono ridotte al minimo e chi lavora qui lo fa nello studio di famiglia (avvocato, notaio, medico), nella scuola, in comune/provincia o in ospedale. And that's it. Politiche di incentivazione allo sviluppo economico: fallite o non pervenute addirittura.
E' difficile per il clima.
"Chi è nato e vissuto qui può vivere ovunque", soleva dire un mio caro ex collega. Ed ha ragione, ragazzi. Inverni lunghi, freddi, umidi, nebbiosi, a volte nevosi. Primavere umide e calde (tranne quest'anno), estati torride all'insegna della convivenza con le zanzare e brevi, sempre più brevi autunni.
E' difficile, difficilissimo accettare lo scempio quotidiano che abbiamo davanti agli occhi. Vedere una città che sarebbe a misura d'uomo, che potrebbe avere del turismo, dove si potrebbe vivere davvero bene. Tutto al condizionale.
Il centro storico, antico e tutto sommato ora ben tenuto, porta comunque le cicatrici delle politiche edili degli anni 60, quando palazzi storici sono stati demoliti per far posto a dei mostri. Monumenti che potrebbero risorgere, anche con nuove funzioni, abbandonati all'edera solo per cavilli burocratici. Piste ciclabili al limite del ridicolo. Piazze trasformate in parcheggi.
Eppure.
E' domenica mattina, una bella domenica di inizio estate, c'è il sole e una piacevole arietta. Prendiamo le biciclette, sistemiamo la Ballerina sul seggiolino, le mettiamo il suo casco verde-acqua e via, si parte. In pochi minuti siamo al campo di aviazione, sabato e domenica attivo e frequentato dai privati e dalla scuola di paracadutismo. Vediamo qualche aereo decollare ed atterrare. Proprio come facevo io, da piccola, con mio papà.
Proseguiamo, attraversiamo la periferia e puf, in un attimo siamo in aperta campagna. Distese di risaie a perdita d'occhio. Avete presente le risaie? In primavera, quando sono allagate, possono regalare paesaggi meravigliosi, ma anche d'estate, quando il riso è cresciuto, sono bellissime, perchè il verde del riso e brillante, lucido, pulito.
In mezzo alle risaie distinguiamo aironi cinerini, anatre, gallinelle d'acqua, garzette, ibis e altre bestiole che non riconosciamo. Lungo i fossi, sentiamo gracidare le rane.
Torniamo a casa per l'ora di pranzo, dopo aver percorso ben 16 km! La mamma è stanca, ma soddisfatta, nonostante l'arrossamento sulle spalle che doveva evitare, ma pazienza. La mamma è felice di aver trascorso una bella mattinata con il papà e la Ballerina, in mezzo al verde e alla piccola fauna locale, ricordandosi che poter fare queste gitarelle è una fortuna e riconciliandosi un po' con la sua città.
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sì capisco la mentalità anche se si tratta di una cittadina dove in effetti si potrebbe stare meglio, i classici posti a misura d'uomo, in teoria.
RispondiEliminaPerò sono contenta x la seconda parte del tuo post, davvero.
un bacio sandra frollini
Già, in teoria; e quel che male è che tutto sommato ci vorrebbe poco a tramutarla in pratica.
RispondiEliminaBaci
tocchi un tasto dolente....nel posto dove viviamo ci sono zero prospettive per il futuro, zero lavoro, non c'è niente, è una tristezza assoluta! non ci sono investimenti, le ditte chiudono, il clima non aiuta, io e mio marito ci siam chiesti tante volte cosa ci facciamo qui, ma poi c'è la famiglia... e penso di essere troppo "mammona" per abbandonare tutto e cercar fortuna altrove.....
RispondiEliminaMdS temo che la provincia italiana sia tutta messa così o quasi, a parte forse le provincie lombarde e venete, e non tutte. La vostra situzione è analoga alla nostra e a volte mi domando cosa sarebbe giusto fare, ma non per noi, per il futuro dei nostri figli. Che dilemma...
EliminaCredo che il tuo post possa riferirsi ormai a tutta l'Italia! Lo scempio, le aziende che chiudono, addirittura anche il clima sta cambiando dappertutto, perfino a Roma non è più come una volta, insomma, l'Italia piano piano si sta disfacendo e non riusciamo a fare nulla per riprendercela. L'unica cosa che possiamo fare è quella di guardare il lato positivo delle cose e gioire dei pochi momenti belli della giornata! :-)
RispondiEliminaForza e coraggio dunque! :-)
Mi sa che hai ragione, andiamo avanti con un sorriso, facendo buon viso a cattivo gioco!
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