La permanenza alla Peninsula Valdès, per quanto breve, lascia su di noi un'impronta indelebile.
Per noi non-giovani cresciuti nell'operoso nord italiano, per quanto in provincia, non è da poco trovarsi immersi nella natura come ci è successo qui. La cosa nuova, diversa, è che abbiamo vissuto questa natura in modo molto coinvolgente. Ricordo che dopo pranzo, dopo aver riposto in stanza i bagagli e dopo un riposino, ci siamo ritrovati con gli altri del gruppo di fronte al locale ristorante. Eravamo in sette più la guida, siamo saliti tutti su una jeep e ci siamo avvicinati alla spiaggia. Era pomeriggio, verso le quattro e mezza, il cielo era sereno; il sole, ancora abbastanza alto, scaldava un pochino l'aria fredda.
Parcheggiata la jeep abbiamo proseguito una decina di minuti a piedi lungo un sentiero sopra la spiaggia. Individuata una nutrita colonia di elefanti marini, abbiamo seguito la guida fuori dal sentiro giù, verso il mare, camminando sulla sabbia compatta. Ci siamo avvicinati piano piano, mantenendo un rispettoso silenzio, per non turbare o spaventare gli animali. Arrivati ad una decina di metri, ci siamo seduti tutti sulla sabbia e, con il sole che ci scaldava la schiena, abbiamo cominciato ad osservare il comportamento dei vari componenti della colonia. Il maschio dominante è al centro del gruppo, tutt'attorno ci sono le femmine, ognuna accompagnata dal proprio cucciolo (visibile chiaramente perchè di colore più scuro rispetto alle bestie adulte). All'esterno del gruppo ci sono i maschi detti "periferici": questi devono agire quando il maschio dominante per qualche motivo si distrarae e avvicinare la femmina più facile da raggiungere. Abbiamo assistito a diversi di questi movimenti, potendo sentire anche il verso gutturale e aggressivo del maschio dominante che si accorge dell'avvicinamento di un altro maschio.
Rimaniamo ad osservarli per parecchio tempo, in silenzio, mentre il sole tramonta, dietro di noi. Quando tramonta definitivamente, cominciamo a sentire freddo alla schiena e alle gmabe, quindi decidiamo di rientrare. Torniamo in camera emozionati, rilassati, felici. Stare lì, seduti sulla spiaggia di fronte all'oceano, otto persone in rigoroso silenzio, ad ascoltare la voce del vento e del mare, ad osservare gli animali mentre cala la sera e l'aria ci punge le guance. Non ci scorderemo mai di quei momenti e sono conscia che sentirlo raccontare, non può rendere l'idea di quanto sia stato magico.
28 novembre, 2008
15 ottobre 2008 - Peninsula Valdès
Sveglia presto , ricca colazione e si parte da Puerto Madryn, dove abbiamo pernottato, per la Peninsula Valdès, dove ci aspettiamo di vedere diverse speci di animali locali.
Siamo proprio fortunati, la navigazione nella baia per osservare le balene è un vero successo: ne abbiamo viste davvero tante e da vicino! E' incredibile notare come questi enormi animali sembrino amare essere in compagnia dell'uomo, farsi guardare, è come se fossero un po' vanitose. Si avvicinano alle imbarcazioni, ci passano sotto, fanno gli spruzzi e saltano, è davvero uno spettacolo impagabile, per me senza precedenti, emozionante come pochi.
Durante il tragitto su strada verso Punta Delgada, possiamo scorgere volpi della patagonia (strani animali più simili a piccoli canguri con una fascia di pelo bianco sul sedere che fa sembrare che abbiano un gonnellino da tennis), guanacos (lama selvatici), nandù (struzzo della patagonia) avvoltoi e le lepri locali. Tutti rigorosamente liberi.
Il piatto forte della mattinata sono però i pinguini di Magellano che troviamo ad aspettarci in una spettacolare caletta. La guida ci aveva avvisati che ci sarebbe stata una sorpresa...ed eccoli lì, tanti piccoli pinguini con il muso rivolto verso il sole che non fanno una piega quando si accorgono di noi!
L'ultimo incontro ravvicinato è con gli imponenti elefanti di mare, che nel pomeriggio abbiamo poi osservato per ore stando seduti sulla spiaggia a pochi metri da loro, mentre il sole pian piano tramontava alle nostre spalle, lasciando spazio ad una fredda serata di primavera.
Ora una nota sull'albergo: qui a Punta Delgada pernottiamo in un complessino adiacente al faro (un'ex postazione militare riconvertita in hotel-ristorante). E' bello, pulito, accogliente e il personale è simpatico, disponibile e parla italiano, anzi, vuole parlare italiano!
A cena ci concediamo l'asado, agnello del posto cucinato secondo la ricetta tradizionale. A me normalmente l'agnello non piace, ma vi assicuro che quello era proprio buono...
Prima di andare a nanna, una serena e limpida nottata ci ha messo a diposizione una grande luna piena, la costellazione dello Scorpione, la croce del Sud e Giove.
Siamo proprio fortunati, la navigazione nella baia per osservare le balene è un vero successo: ne abbiamo viste davvero tante e da vicino! E' incredibile notare come questi enormi animali sembrino amare essere in compagnia dell'uomo, farsi guardare, è come se fossero un po' vanitose. Si avvicinano alle imbarcazioni, ci passano sotto, fanno gli spruzzi e saltano, è davvero uno spettacolo impagabile, per me senza precedenti, emozionante come pochi.
Durante il tragitto su strada verso Punta Delgada, possiamo scorgere volpi della patagonia (strani animali più simili a piccoli canguri con una fascia di pelo bianco sul sedere che fa sembrare che abbiano un gonnellino da tennis), guanacos (lama selvatici), nandù (struzzo della patagonia) avvoltoi e le lepri locali. Tutti rigorosamente liberi.
Il piatto forte della mattinata sono però i pinguini di Magellano che troviamo ad aspettarci in una spettacolare caletta. La guida ci aveva avvisati che ci sarebbe stata una sorpresa...ed eccoli lì, tanti piccoli pinguini con il muso rivolto verso il sole che non fanno una piega quando si accorgono di noi!
L'ultimo incontro ravvicinato è con gli imponenti elefanti di mare, che nel pomeriggio abbiamo poi osservato per ore stando seduti sulla spiaggia a pochi metri da loro, mentre il sole pian piano tramontava alle nostre spalle, lasciando spazio ad una fredda serata di primavera.
Ora una nota sull'albergo: qui a Punta Delgada pernottiamo in un complessino adiacente al faro (un'ex postazione militare riconvertita in hotel-ristorante). E' bello, pulito, accogliente e il personale è simpatico, disponibile e parla italiano, anzi, vuole parlare italiano!
A cena ci concediamo l'asado, agnello del posto cucinato secondo la ricetta tradizionale. A me normalmente l'agnello non piace, ma vi assicuro che quello era proprio buono...
Prima di andare a nanna, una serena e limpida nottata ci ha messo a diposizione una grande luna piena, la costellazione dello Scorpione, la croce del Sud e Giove.
27 novembre, 2008
Intervallo nr.4 - Anna Bolena
Stamattina in un raro attimo di pace (il periforme non c'era), ho fatto un test su Facebook. "Che personaggio eri nel passato?"
Ecco, il risultato è Anna Bolena.
Devo essere contenta?
Ecco, il risultato è Anna Bolena.
Devo essere contenta?
26 novembre, 2008
14 ottobre 2008
Visita guidata a Benuos Aires.
Premetto che io sogno di visitare la capitale argentina da ANNI, da quando sono alta un metro. Immaginatevi quindi con che spirito inizio la giornata. Sembro una bambina che vede i regali impacchettati la mattina di Natale.
La giornata inizia alle 11, quando dopo una ricca colazione, Yamila (la nostra guida a Buenos Aires) passa a prenderci per il tuor. In poche ore visitiamo numerosi quartieri ed i prinicipali monumenti cittadini. Scopriamo che Buenos Aires ha tre porti di cui solo uno attivo al giorno d'oggi. Vediamo i fortissimi contrasti dei quartieri: è un attimo passare dalle favelas vicino alla Boca ad eleganti zone ristrutturate.
In particolare visitiamo la Avenida 9 di luglio, la direttrice principale della città, larga ben 140 mt. e dove sorge un imponenete obelisco simbolo della fondazione di Buenos Aires. La Casa Rosada, in Plaza de Mayo; San Telmo, il quartiere del tango; la Boca, dove ci addentriamo nel Caminito e dove vediamo lo stadio del Boca Juniors; Puerto Madero, elegante zona ex-portuale ora completamente riqualificata dove spicca un moderno ponte di Calatrava; gli eleganti Racoleta e Palermo e molto altro. E' davvero una giornata intensa!
Alla fine del tour torniamo in aeroporto per scoprire che anche questa volta il nostro volo è in ritardo...
Più o meno alle nove però, siamo a già a Puerto Madryn, pronti per visitare la Peninsula Valdes.
Premetto che io sogno di visitare la capitale argentina da ANNI, da quando sono alta un metro. Immaginatevi quindi con che spirito inizio la giornata. Sembro una bambina che vede i regali impacchettati la mattina di Natale.
La giornata inizia alle 11, quando dopo una ricca colazione, Yamila (la nostra guida a Buenos Aires) passa a prenderci per il tuor. In poche ore visitiamo numerosi quartieri ed i prinicipali monumenti cittadini. Scopriamo che Buenos Aires ha tre porti di cui solo uno attivo al giorno d'oggi. Vediamo i fortissimi contrasti dei quartieri: è un attimo passare dalle favelas vicino alla Boca ad eleganti zone ristrutturate.
In particolare visitiamo la Avenida 9 di luglio, la direttrice principale della città, larga ben 140 mt. e dove sorge un imponenete obelisco simbolo della fondazione di Buenos Aires. La Casa Rosada, in Plaza de Mayo; San Telmo, il quartiere del tango; la Boca, dove ci addentriamo nel Caminito e dove vediamo lo stadio del Boca Juniors; Puerto Madero, elegante zona ex-portuale ora completamente riqualificata dove spicca un moderno ponte di Calatrava; gli eleganti Racoleta e Palermo e molto altro. E' davvero una giornata intensa!
Alla fine del tour torniamo in aeroporto per scoprire che anche questa volta il nostro volo è in ritardo...
Più o meno alle nove però, siamo a già a Puerto Madryn, pronti per visitare la Peninsula Valdes.
13 ottobre 2008
Questa mattina ci dedichiamo alla visita di Salta. La città ci svela quartieri eleganti, se non ricchi, ma anche tristi sobborghi...è buffo notare come alcune vie periferiche sembrino il set di un film di Robert Rodriguez (o Tarantino, appunto).
Ci spingiamo fino alle colline circostanti, in particolare visitiamo San Lorenzo, paese a 12 km da Salta, una volta meta di villeggiatura delle classi più abbienti, adesso centro residenziale di lusso, a tutti gli effetti parte della città. Chissà se è possibile teletrasportare una di queste splendide ville...
Nel pomeriggio, sul filo di lana, arriviamo in aeroporto, dove salutiamo Laura. Purtroppo il nostro volo è in ritardo di ben due ore, ci aspetta una lunga nottata.
Quando ormai è notte, arriviamo a Buenos Aires, dove possiamo riposare in una bella e moderna stanza di un centralissimo NH Hotel.
Appena tocchiamo il letto, crolliamo come salami.
Ci spingiamo fino alle colline circostanti, in particolare visitiamo San Lorenzo, paese a 12 km da Salta, una volta meta di villeggiatura delle classi più abbienti, adesso centro residenziale di lusso, a tutti gli effetti parte della città. Chissà se è possibile teletrasportare una di queste splendide ville...
Nel pomeriggio, sul filo di lana, arriviamo in aeroporto, dove salutiamo Laura. Purtroppo il nostro volo è in ritardo di ben due ore, ci aspetta una lunga nottata.
Quando ormai è notte, arriviamo a Buenos Aires, dove possiamo riposare in una bella e moderna stanza di un centralissimo NH Hotel.
Appena tocchiamo il letto, crolliamo come salami.
24 novembre, 2008
Intervallo nr. 3 - Il nostro magnifico idioma
Tempo fa avevo scritto le espressioni anglosassoni malamente utilizzate nell'ambiente lavorativo in cui bazzico. Malamente per due motivi: primo perchè spesso, per non dire sempre, esiste un'espressione italiana che potrebbe essere utilizzata senza problemi, secondo perchè a volte si italianizza l'inglese e vien fuori qualcosa di inascoltabile.
Qui però, capita anche di peggio. Si coniamo orrendi modi di esprimersi con l'italiano stesso. Ve ne cito alcuni: farsi la punta al cervello, essere sul pezzo, tenere un problema...solo per citarne alcuni. Va bene, la lingua è viva, cresce e si evolve, ma si può fare qualcosa contro espressioni di palese bruttezza?
Qui però, capita anche di peggio. Si coniamo orrendi modi di esprimersi con l'italiano stesso. Ve ne cito alcuni: farsi la punta al cervello, essere sul pezzo, tenere un problema...solo per citarne alcuni. Va bene, la lingua è viva, cresce e si evolve, ma si può fare qualcosa contro espressioni di palese bruttezza?
20 novembre, 2008
12 ottobre 2008
Humauaca è una città isolata sita a circa 3000m. di altitudine. Per raggiungerla lasciamo la provincia si Salta e passiamo in quella della città di Jujuy.
Durante il tragitto visitiamo uno dei più importanti siti archeologici del sud America, presso la città di Tilcara. Quanto erano piccini gli autoctoni! Fanno sentire grande anche Darcy, anzi, lo fanno sentire un gigante.
In precedenza avevamo fatto una sosta a Purmamarca, cittadina rinomata perchè sorge ai piedi della collina dei sette colori (dovuti alle diverse conformazioni geologiche perfettamente visibili).
Quando finalmente giungiamo ad Humauaca, è ormai ora di pranzo e fa un caldo...il sole picchia forte.
Il menu prevede: milanese di lama - ottima! - involtini cotti in foglie di mais, insalata e macedonia. Il tutto per circa 5 euro...Bevande escluse però!
Durante il viaggio di ritorno ci concediamo una bella siesta sul pulmino prima di prendere un caffè a Jujuy e rientrare a Salta per la cena. Scegliamo di cenare a La Vieja Estaciòn, ristorante che ci consiglia Laura. La ragazza se ne intende! Apprezziamo degli ottimi piatti tipici e godiamo di un particolare spettacolo di danza argentina (non tango!).
Domani è prevista la visita guidata alla città di Salta, dopo di che ripartiremo alla volta di Buenos Aires.
Le province di Salta e Jujuy ci hanno colpito per il rosso che domina i paesaggi, l'asprezza delle montagne e la sconfinatezza delle valli. Qui sembra tutto un po' più "vero" rispetto a Iguazù, che per quanto incantevole, presenta fin troppi segni del passaggio dei turisti.
La di Salta città invece, in periferia ha un che di tarantiniano...strade dissestate, cani randagi, gente seduta per strada...
Durante il tragitto visitiamo uno dei più importanti siti archeologici del sud America, presso la città di Tilcara. Quanto erano piccini gli autoctoni! Fanno sentire grande anche Darcy, anzi, lo fanno sentire un gigante.
In precedenza avevamo fatto una sosta a Purmamarca, cittadina rinomata perchè sorge ai piedi della collina dei sette colori (dovuti alle diverse conformazioni geologiche perfettamente visibili).
Quando finalmente giungiamo ad Humauaca, è ormai ora di pranzo e fa un caldo...il sole picchia forte.
Il menu prevede: milanese di lama - ottima! - involtini cotti in foglie di mais, insalata e macedonia. Il tutto per circa 5 euro...Bevande escluse però!
Durante il viaggio di ritorno ci concediamo una bella siesta sul pulmino prima di prendere un caffè a Jujuy e rientrare a Salta per la cena. Scegliamo di cenare a La Vieja Estaciòn, ristorante che ci consiglia Laura. La ragazza se ne intende! Apprezziamo degli ottimi piatti tipici e godiamo di un particolare spettacolo di danza argentina (non tango!).
Domani è prevista la visita guidata alla città di Salta, dopo di che ripartiremo alla volta di Buenos Aires.
Le province di Salta e Jujuy ci hanno colpito per il rosso che domina i paesaggi, l'asprezza delle montagne e la sconfinatezza delle valli. Qui sembra tutto un po' più "vero" rispetto a Iguazù, che per quanto incantevole, presenta fin troppi segni del passaggio dei turisti.
La di Salta città invece, in periferia ha un che di tarantiniano...strade dissestate, cani randagi, gente seduta per strada...
19 novembre, 2008
Intervallo nr.2 - Il buio oltre la siepe
"Si alzi, signorina Jean Louise. Sta passando suo padre".
A quelle parole, piango sempre. Sia leggendole, che sentendole nella versione cinematografica. Ho riletto spesso quella parte del romanzo, mi piace troppo. Credo che sia uno dei miei libri preferiti in senso assoluto. Questa notte l'ho sognato, le parole mi giravano per la testa. E ho dormito benissimo.
Intervallo - Milano come Dublino?
Interrompo la narrazione del viaggio di nozze per raccontare al volo le sensazioni di ieri.
Sono andata a Milano per lavoro, cosa che capita almeno un paio di volte al mese. Di solito in questa stagione a Milano fa più caldo che nella mia città, perchè l'inquinamento scalda. Il cielo è bianco-giallastro, per le alte nuvole, immobili e uniformi, che coprono il cielo e si mischiano con lo smog, appunto. Giù sui pavimenti cittadini, si deposita qualcosa di scivoloso e insidioso, ma non si muove nulla, non un alito di vento. L'aria è stagnante e ha un'odore particolare, non molto gradevole a dir la verità.
Ieri era diverso. Quando sono uscita di casa, mi ha investita un'aria frizzantina totalmente inaspettata. Giunta a Milano, pensavo di trovare i soliti 2-3 gradi in più, invece no. Cielo plumbeo, nuvole basse e ben delineate si muovono sopra la mia testa, l'aria è gelida e c'è il vento. Si, si. Vento. La faccia punge, sento il freddo sulle gambe e respiro il profumo dell'aria che non ha il solito odoraccio, ma al contrario evoca in me qualcosa di bello. Scavo nella mia mente e capisco che quell'odore mi ricorda, non so perchè, Dublino. E dire che Dublino ha tutto un suo odore (non sempre buono).
Per qualche istante Milano mi è sembrata Dublino. Poi ho guardato in faccia le persone trafelate tutt'intorno a me: ed eccomi ripiombata in Italia. In Irlanda la gente al mattino ha un'espressione diversa in volto.
Sono andata a Milano per lavoro, cosa che capita almeno un paio di volte al mese. Di solito in questa stagione a Milano fa più caldo che nella mia città, perchè l'inquinamento scalda. Il cielo è bianco-giallastro, per le alte nuvole, immobili e uniformi, che coprono il cielo e si mischiano con lo smog, appunto. Giù sui pavimenti cittadini, si deposita qualcosa di scivoloso e insidioso, ma non si muove nulla, non un alito di vento. L'aria è stagnante e ha un'odore particolare, non molto gradevole a dir la verità.
Ieri era diverso. Quando sono uscita di casa, mi ha investita un'aria frizzantina totalmente inaspettata. Giunta a Milano, pensavo di trovare i soliti 2-3 gradi in più, invece no. Cielo plumbeo, nuvole basse e ben delineate si muovono sopra la mia testa, l'aria è gelida e c'è il vento. Si, si. Vento. La faccia punge, sento il freddo sulle gambe e respiro il profumo dell'aria che non ha il solito odoraccio, ma al contrario evoca in me qualcosa di bello. Scavo nella mia mente e capisco che quell'odore mi ricorda, non so perchè, Dublino. E dire che Dublino ha tutto un suo odore (non sempre buono).
Per qualche istante Milano mi è sembrata Dublino. Poi ho guardato in faccia le persone trafelate tutt'intorno a me: ed eccomi ripiombata in Italia. In Irlanda la gente al mattino ha un'espressione diversa in volto.
18 novembre, 2008
11 ottobre 2008
La sveglia all'alba vale il bellissimo viaggio che ci porta dalla valle di Lerma, dove sorge Salta, alla gola che conduce a Cafayate, cittadina di 12000 abitanti che si regge sulla produzione di vino (il Torrontès, un bianco fermo profumato e intenso, delizioso).
Dopo aver visto mille tipi di formazioni geologiche, uno spuntino al volo e molte soste fotografiche, giunti proprio a Cafayate visitiamo la più importante cantina della città e degustiamo questo pregiato vino argentino, il Torrontès appunto.
Dopo un pranzo a base di empanadas e un giro a piedi per la città propizio per la digestione (le empanadas sono squisite, ma non proprio leggere), ripartiamo, pronti per vedere con altra luce e da diversa prospettiva, gli scenari visti al mattino.
Dopo aver visto mille tipi di formazioni geologiche, uno spuntino al volo e molte soste fotografiche, giunti proprio a Cafayate visitiamo la più importante cantina della città e degustiamo questo pregiato vino argentino, il Torrontès appunto.
Dopo un pranzo a base di empanadas e un giro a piedi per la città propizio per la digestione (le empanadas sono squisite, ma non proprio leggere), ripartiamo, pronti per vedere con altra luce e da diversa prospettiva, gli scenari visti al mattino.
10 ottobre 2008
Giornata dedicata al trasferimento da Iguazù alla città di Salta passando da Buenos Aires.
Arriviamo a Salta alle 21.00, giusto il tempo di posare le valigie ed uscire a cena. L'albergo è un "bunbunin": poche stanze, stile coloniale, arredamento retrò con una punta di kitch. Ci piace!
Per cena ci facciamo consigliare da Laura, la nostra guida per tutta la permanenza a Salta. Andiamo nel quartiere dei locali, dove, vista la fame, il primo posto che ci ispira fiducia viene scelto. Mangiamo spiedini di manzo con verdure, empanadas, birra e caffè. Spendiamo circa 10euro a testa!!! Il locale viene automaticamente promosso a pieni voti, anche perchè era tutto buonissimo.
E poi...nanna presto, perchè la sveglia suona alle 6.15!!!
Arriviamo a Salta alle 21.00, giusto il tempo di posare le valigie ed uscire a cena. L'albergo è un "bunbunin": poche stanze, stile coloniale, arredamento retrò con una punta di kitch. Ci piace!
Per cena ci facciamo consigliare da Laura, la nostra guida per tutta la permanenza a Salta. Andiamo nel quartiere dei locali, dove, vista la fame, il primo posto che ci ispira fiducia viene scelto. Mangiamo spiedini di manzo con verdure, empanadas, birra e caffè. Spendiamo circa 10euro a testa!!! Il locale viene automaticamente promosso a pieni voti, anche perchè era tutto buonissimo.
E poi...nanna presto, perchè la sveglia suona alle 6.15!!!
10 novembre, 2008
9 ottobre 2008
Iguazù.
Ore 7.00 sveglia!!! Alla faccia del viaggio di nozze riposante...ma l'abbiamo scelto noi quindi...siamo subito pronti e reattivi anche perchè la sera prima siamo crollati alle dieci come due sacchi di patate.
Alle 7.40 passa a prenderci la guida, subito dopo facciamo un giro per raccogliere turisti in altri alberghi e poi via, direzione parco di Iguazù.
Arrivati in loco, sbrigate le formalità di biglietti e identificazione dei vari gruppi, ci aspetta un carinissimo treno (guarda cosa non fanno per il turista medio americano!) che ci porta all'interno del primo sentiero, il Paseo de la Garganta del Diablo, dove tra nebbia, spruzzi e "secchiate" d'acqua, vediamo lo spettacolo di ieri, ma dal lato argentino. E' altrattanto bello, è "complementare" non si può dire quale lato sia più bello.
Riprendiamo il treno, eccoci al Paseo Inferior dove ci attende un percorso di un chilometro per andare a vedere i salti da una prospettiva tutta nuova.
Dopo un pranzetto a base di empanadas (specialità del nord dell'Argentina: fagottini al forno o fritti ripieni di carne molto speziata oppure prosciutto e formaggio. Da provare!) riprendiamo il cammino del Paseo Superior dove tra passerelle sospese e sentieri ben tracciati (ancora un grazie al turista medio americano), arriviamo a vedere in tutta la loro maestosità le cascate, dalla Garganta fino al Salto Bossetti...siamo senza fiato.
Alle 16.00 la gita volge al termine, siamo stanchi, bagnati, ma molto felici e soddisfatti. Torniamo all'hotel dove ci godiamo un po' di meritato riposo.
La nostra giornata si conclude a cena in un bel locale "Il gallo nero" dove sbafiamo bistecche e costolette!
Ore 7.00 sveglia!!! Alla faccia del viaggio di nozze riposante...ma l'abbiamo scelto noi quindi...siamo subito pronti e reattivi anche perchè la sera prima siamo crollati alle dieci come due sacchi di patate.
Alle 7.40 passa a prenderci la guida, subito dopo facciamo un giro per raccogliere turisti in altri alberghi e poi via, direzione parco di Iguazù.
Arrivati in loco, sbrigate le formalità di biglietti e identificazione dei vari gruppi, ci aspetta un carinissimo treno (guarda cosa non fanno per il turista medio americano!) che ci porta all'interno del primo sentiero, il Paseo de la Garganta del Diablo, dove tra nebbia, spruzzi e "secchiate" d'acqua, vediamo lo spettacolo di ieri, ma dal lato argentino. E' altrattanto bello, è "complementare" non si può dire quale lato sia più bello.
Riprendiamo il treno, eccoci al Paseo Inferior dove ci attende un percorso di un chilometro per andare a vedere i salti da una prospettiva tutta nuova.
Dopo un pranzetto a base di empanadas (specialità del nord dell'Argentina: fagottini al forno o fritti ripieni di carne molto speziata oppure prosciutto e formaggio. Da provare!) riprendiamo il cammino del Paseo Superior dove tra passerelle sospese e sentieri ben tracciati (ancora un grazie al turista medio americano), arriviamo a vedere in tutta la loro maestosità le cascate, dalla Garganta fino al Salto Bossetti...siamo senza fiato.
Alle 16.00 la gita volge al termine, siamo stanchi, bagnati, ma molto felici e soddisfatti. Torniamo all'hotel dove ci godiamo un po' di meritato riposo.
La nostra giornata si conclude a cena in un bel locale "Il gallo nero" dove sbafiamo bistecche e costolette!
8 ottobre 2008
Buenos Aires-Iguazù
Dopo innumerevoli ore di volo, giungiamo finalmente nella ridente e umidissima cittadina di Puerto Iguazù, famosa per le sue "Cataratas" (da cui il nome del nostro hotel) e per i casinò, illegali in Brasile e meta di tutti gli scommettitori d'oltre confine e non solo.
Nemmeno il tempo di riposare e partiamo subito per il percorso turistico delle cascate di Iguazù lato brasiliano: che spettacolo, le parole non possono descrivere quello che abbiamo visto e provato e nemmeno le foto rendono giustizia a questo luogo di incantevole e rara bellezza.
Bagnati come pulcini facciamo ritorno in hotel non senza aver perso un po' di tempo ad espletare formalità alla dogana: i brasiliani lasciano passare senza visti, gli argentini ne rilasciano addirittura due!
Dopo una doccia acquisiamo nuove forze e affrontiamo l'ultima fatica della giornata: la ricerca di un buon posto per la cena. La fidata Lonely ci guida in un bel locale dove per pochi dollari (15 a testa) mangiamo come dannati e ci offrono pure il caffè!
Adesso nanna, che domani si prosegue con Iguazù lato argentino.
Dopo innumerevoli ore di volo, giungiamo finalmente nella ridente e umidissima cittadina di Puerto Iguazù, famosa per le sue "Cataratas" (da cui il nome del nostro hotel) e per i casinò, illegali in Brasile e meta di tutti gli scommettitori d'oltre confine e non solo.
Nemmeno il tempo di riposare e partiamo subito per il percorso turistico delle cascate di Iguazù lato brasiliano: che spettacolo, le parole non possono descrivere quello che abbiamo visto e provato e nemmeno le foto rendono giustizia a questo luogo di incantevole e rara bellezza.
Bagnati come pulcini facciamo ritorno in hotel non senza aver perso un po' di tempo ad espletare formalità alla dogana: i brasiliani lasciano passare senza visti, gli argentini ne rilasciano addirittura due!
Dopo una doccia acquisiamo nuove forze e affrontiamo l'ultima fatica della giornata: la ricerca di un buon posto per la cena. La fidata Lonely ci guida in un bel locale dove per pochi dollari (15 a testa) mangiamo come dannati e ci offrono pure il caffè!
Adesso nanna, che domani si prosegue con Iguazù lato argentino.
7 ottobre 2008
Milano-Roma
Dopo un breve tragitto da Vercelli a Linate, siamo finalmente partiti per Roma e poi per Buenos Aires; dopo uno scalo e cambio di aeroporto nella capitale argentina, ripartiamo subito per Iguazù, alla volta delle cascate più belle del mondo. Dopo quasi 24h di volo arriveremo a destinazione?? E i nostri bagagli...? Siamo fiduciosi che tutto andrà per il meglio.
Dopo un breve tragitto da Vercelli a Linate, siamo finalmente partiti per Roma e poi per Buenos Aires; dopo uno scalo e cambio di aeroporto nella capitale argentina, ripartiamo subito per Iguazù, alla volta delle cascate più belle del mondo. Dopo quasi 24h di volo arriveremo a destinazione?? E i nostri bagagli...? Siamo fiduciosi che tutto andrà per il meglio.
06 novembre, 2008
Resoconto di viaggio
Durante il viaggio in Argentina, ogni sera (o quasi) io e Darcy abbiamo aggiornato un piccolo diario, un resoconto stringato di quello che avevamo visto e visitato, le emozioni provate e anche i cibi assaggiati. Domani, se riesco a ritagliarmi uno spazietto per farmi un po'di 'azzi miei, comincerò a riportare qui il resoconto, così scriverò parole che risalgono esattamente ai momenti che descrivono, non saranno veri e propri ricordi, ma impressioni e pensieri a caldo.
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