Domenica pomeriggio milanese, quasi da temerari, visti gli Obej Obej in pieno svolgimento.
Il tempo è umido, camminando ci si bagna il bordo dei jeans, se sono troppo lunghi, e dal cielo cade una pioggia leggera leggera per la quale usare l'ombrello non ha proprio senso. Alla fiera imperano i banchetti "etnici" che ormai, diciamo la verità, visto uno visti tutti.
Usciti dalla fiera, comincia a venirmi fame e...siamo pur sempre a Milano: un minipanettone in due io e Darcy, accompagnato da un cremoso cappuccino; thè con torta pere e cioccolato per Ila e Omar, che si dfendono bene!
Via dei Mercati è tutta illuminata, piena di gente da far girare la testa. In piazza del Duomo svetta un magnifico albero, è così bello che mi toglie il fiato. Percorriamo tutto Corso Vittorio Emanuele, mi ricordo di quando ci andavo spesso, alcuni angoli e scorci sono familiari.
Il casino è tanto, il freddo pungente, guardiamo un sacco di vetrine e pensiamo ai regali di Natale, ridendo e divertendoci.
In quei momenti è difficile pensare che qualcuno stia male, che la vita sia crudele...inevitabilmente, quando attraverso quegli istanti di apparente perfezione, mi torna alla mente chi vive momenti tutt'altro che perfetti. E a volte mi sento in colpa, perchè nonostante tutto, mi lamento.
10 dicembre, 2007
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...e in mezzo ai banchetti etnici ne rimane pure qualcuno "italico" che, con grande rispetto per i suoi clienti, ci fa notare che non possiamo stare lì per più di dieci minuti a guardare e a scegliere stampe di vecchie pubblicità da comprare...
RispondiEliminaChissà come mai l'etnico ha più successo...
Darcy