Finalmente è arrivato l'ultimo giorno.
Una settimana di delirio si chiude proprio con l'inizio delle mie vacanze di Natale. Mai come quest'anno sento un bisogno fortissimo di farmi coccolare dalla mia famiglia, è come se stessi regredendo e stessi tornando bambina. Forse a Natale regrediamo un po' tutti, non so. Sto anche provando ad essere più buona...ma con certa gente è proprio difficile, ma tanto tanto...
Comunque, regressione o no, non vedo l'ora che sia la mattina di Natale e vedere i miei che scartano i due pensierini che ho per loro, con il piccolo Rory che fa il matto tra la carta dei pacchi buttata per terra. La mamma farà il thè e io mi spalmerò sul divano della cucina, facendo la pigra. Sorseggerò il thè mentre mamma legge il televideo e papà parte bene con uno yogurt. Resterò lì rannicchiata e fatta su in una coperta il più possibile.
Alle 10.00 papà andrà a prendere la Lili e la Bruna, le nonne, che per l'occasione si saranno vestite "un po' frufru", come dice la Lili.
Poco dopo le 12 cominceranno ad avere fame, quindi ci siederemo a tavola e mangeremo vitello tonnato, melanzane e cavolfiori fritti, cotechino, salame, agnolotti, brasato....
Dopo il panettone, l'uva che porta bene e la frutta secca che fa ingrassare come niente al mondo, telefoniamo a Roma per sentire come procede il Natale all'altro pezzo di famiglia: di solito quando noi siamo al caffè loro stanno scaldando l'acqua per le fettuccine.
Poi, come ogni anno, dopo il pantagruelico pranzo, mio papà si addormenterà sul divano col gatto sulla pancia (il che comprometterà la digestione) e io, mamma e nonne chiacchiereremo tutto il pomeriggio lavando i piatti e risistemando la cucina tagliando la giacca a tutta la città.
AUGURI A TUTTI!!!
21 dicembre, 2007
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Beh, per te il prossimo Natale sarà comunque diverso, anche se sicuramente bellissimo! ma cominciamo a goderci questo...Buon Natale, carissima, a te, Darcy e a tutta la tua famiglia!
RispondiEliminami sono concesso, attraverso il tuo blog, due passi sereni non solo attraverso il Natale, ma anche passeggiando al tuo fianco, per un po', invisibile nel tuo passato, attraverso Milano, ascoltando le allieve di tuo padre, sgranando gli occhi davanti al tuo capo...
RispondiElimina... hai un bellissimo blog :-)
Grazie! Faccio un salto da te
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