28 ottobre, 2010

Tempi duri

La beneamata azienda per cui lavoro ha annuciato grosse novità. La sede dove lavoro, nella mia città, verrà chiusa. Gradualmente, nel giro di 2 anni, le persone che se ne andranno (e quali? con questa crisi...), verranno sostituite nella nuova sede (in Spagna!), fino a completo "svuotamento" della sede attuale. Ovvio che chi, su base volontaria, desidera trasferirsi in Spagna, è il benvenuto. Fin da questo gennaio, sarà possibile partire.

Io non andrò in Spagna e faccio fatica pensare che della nostra sede più di 5 o 6 persone al massimo vogliano fare quel passo. Del resto non siamo più ragazzini, siamo ormai quasi tutti ultra trentenni con famiglia, casa, mutuo...Faccio anche fatica a pensare che i tanti di noi che desiderano rimanere qui, troveranno facilmente un altro lavoro. Altrattanta fatica se penso che le altre sedi, nella migliore delle ipotesi, dovrebbero riassorbire una ventina di persone, quando già loro sono in netto esubero.

Facile intuire che sono molto preoccupata. La mia piccola città di provincia non offre molto, anzi, quasi niente. Si prospetta il pendolarismo, che per carità, non hai mai ucciso nessuno, ma se si potesse evitare, avendolo già provato...Oppure, mi dovrò inventare qualcosa, qualcosa di nuovo, di mio di indipendente, di rischioso....Ma cosa?

Si accettano suggerimenti.....

6 commenti :

  1. Ti metti a fare la scrittrice di professione, oppure l'educatrice per cani, la pasticcera, la lettrice-test per le case editrici, oppure apri un chiosco di piadina romagnola! :|
    Forza, chiusa una porta si apre un portone! guardati intorno, e anche se all'apparenza sembra non esserci niente, guarda ancora e poi di nuovo! IN BOCCA AL LUPO!!!

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  2. E se tu aprissi una libreria? Penso che saresti perfetta. O che ne dici di un'agenzia viaggi, visto che ami viaggiare e conosci il mondo?
    E' successa proprio la stessa cosa a mio fratello, anni fa, e con sua moglie hanno aperto un'agenzia viaggi e ora, pur con tutte le loro difficoltà, sono felici e non tornerebbero mai indietro.
    L'importante è non scoraggiarsi, e cercare di vedere questo cambiamento come un'opportunità per stare meglio. Lo so che non è facile..
    Ti abbraccio!

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  3. @Francy: Il discorso è proprio quello. Si chiude questa porta che per me è odiosa, per quanto comoda, e quindi guardo comunque con ottimismo ai potenziali portoni. E in effetti, potrei aprire una pasticceria "casereccia"...non me la cavo tanto male coi dolci!

    @Maude: Giusto, non mi scoraggio e potrei unire le vostre idee. Libreria con annessa mini pasticceria di torte fatte in casa dalla sottiscritta per una dolce degustazione. In fondo, a volte le cose spiacevoli capitano per poter permettere che i cambiamenti ci migliorino la vita...No?
    Un abbraccio!

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  4. e perchè non aprire una pasticceria con un sito internet ed inviare i dolci? io mi prenoto subito!!!

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  5. La libreria mi pare un'ottima idea, ma anche l'agenzia di viaggi, dato che parli bene le lingue. Oppure mandare il curriculun a case editrici piccole e grandi, dato che sei specialista in traduzioni?
    Un bacione e forza, resisti!

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  6. @tutte: ragazze, vi ringrazio per i consigli e l'appoggio morale che mi date! Sappiate che qualsiasi cosa succeda sarà meglio di quello che faccio ora! (il cui unico lato positivo è lo stipendio sicuro).
    Vi abbraccio

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