28 giugno, 2010
Ustica
Già dalle prime lettere digitate, mi sento inadeguata. Perchè scrivo di qualcosa di più grande di me e che non mi riguarda direttamente. Però...sì che mi riguarda, perchè anch'io vivo in questo paese. E mi vergogno come una ladra se penso che in trent'anni, non è mai stata fatta chiarezza e la verità si è inabissata nel mare con le 81 vittime. Di fondo, questa orrenda sensazione che dietro ci sia qualcosa che, per motivi a noi sconosciuti, non deve essere reso noto. Restano solo vite spezzate, vite quasi nemmeno iniziate, perchè a bordo c'erano anche dei bambini. Vite distrutte, quelle dei parenti delle vittime, che, dopo tanti anni non hanno ancora saputo perchè.
25 giugno, 2010
Lacrime
Stamattina, ennesima batosta. La settima, l'ottava...ormai non le conto neanche più. Questa volta ho il vantaggio di poter restare a letto, a rigirarmi nel mio dolore, quello fisico, lancinante e passeggero e quello mentale, sordo come un ronzio che non si spegne mai e mi logora dentro. Poi, il citofono mi costringe ad alzarmi e vincendo la fotofobia, alzo la tapparella. Fuori la luce è bianca, abbagliante: non c'è il sole, non vedo le nuvole, solo un cielo bianco e piatto. Come tutte le volte, dopo essermi commiserata un po', arriva il momento di sciacquarsi la faccia con l'acqua fresca, darsi una mossa, vestirsi e fare qualcosa di utile. Così, continuando a piangere, con gli occhi gonfi e affaticati, passo lo swiffer sul parquet, spolvero il tavolino del soggiorno e rifaccio il letto. Le lacrime continuano a scendere, ma un altro giorno è cominciato. Domani sarà una giornata intensa e gli amici non meritano le mie lacrime e neanche Darcy. Vado sul balcone a vedere i miei fiori: li adoro, loro sono lì che mi aspettano e non fanno mai domande. Torno in casa, accendo il pc e mentalmente scrivo questo post, un altro piccolo aiuto per spingere avanti le ore di questa giornata così difficile. Ma negli anni mi sono un po' fatta le ossa, non sono così fragile come credo, nonostante queste lacrime, che sembrano arrivare da un serbatoio inesauribile.
23 giugno, 2010
Correva l'anno
Nota introduttiva: scrivo questo post ispirata da un post di Scarlett che ha per protagonista una commessa di una profumeria. Quel post ha riportato alla mia memoria l'episodio che di seguito racconto.
1993.
Estate.
Vado con mia madre in una profumeria di un noto centro commerciale della mia città per acquistare creme solari e altre meraviglie della scienza.
Entriamo, dietro al bancone si aggira una ragazza che avrà al massimo tre o quattro più di me.
La giovane commessa riconosce subito mia madre:
"Professoressaaaaaaaaaaaaaa! Come staaa? Tutto beeeneee? Ma è sua figlia? Com'è cresciutaaaa!".
Mia madre, risponde pacatamente: "Ciao Tizia, tutto bene, insegno sempre là e questa sì, è mia figlia Elizabeth".
Commessa: "Sì??? E che classe hai fatto?" dice rivolgendosi a me come se fossi scema o stupida.
La guardo e sinteticamente rispondo: "Terza".
Lei insiste: "Ah sì??? E l'hanno prossimo? Cosa farai?"
A me cascano le palle, per così dire. Le raccolgo e le rispondo: "Quarta".
A quel punto le si dipinge il vuoto in fronte e posso chiaramente vedere il deserto nelle sue pupille. Poi si riprende e con un colpo di reni, mi sorride e riesce a dirmi: "Aahh! Io pensavo avessi fatto terza media!!!".
Ecco. Voi avete presente come si poteva sentire una diciassettenne già mediamente incazzata col mondo a cui davano con tanta leggerezza della quattordicenne???
1993.
Estate.
Vado con mia madre in una profumeria di un noto centro commerciale della mia città per acquistare creme solari e altre meraviglie della scienza.
Entriamo, dietro al bancone si aggira una ragazza che avrà al massimo tre o quattro più di me.
La giovane commessa riconosce subito mia madre:
"Professoressaaaaaaaaaaaaaa! Come staaa? Tutto beeeneee? Ma è sua figlia? Com'è cresciutaaaa!".
Mia madre, risponde pacatamente: "Ciao Tizia, tutto bene, insegno sempre là e questa sì, è mia figlia Elizabeth".
Commessa: "Sì??? E che classe hai fatto?" dice rivolgendosi a me come se fossi scema o stupida.
La guardo e sinteticamente rispondo: "Terza".
Lei insiste: "Ah sì??? E l'hanno prossimo? Cosa farai?"
A me cascano le palle, per così dire. Le raccolgo e le rispondo: "Quarta".
A quel punto le si dipinge il vuoto in fronte e posso chiaramente vedere il deserto nelle sue pupille. Poi si riprende e con un colpo di reni, mi sorride e riesce a dirmi: "Aahh! Io pensavo avessi fatto terza media!!!".
Ecco. Voi avete presente come si poteva sentire una diciassettenne già mediamente incazzata col mondo a cui davano con tanta leggerezza della quattordicenne???
17 giugno, 2010
Vale la pena
Breve post mancino per dirvi che vale la pena di avere:
le tende da sole nuove inutilizzate da giorni
i balconi in uno stato pietoso
le surfinie marce
i limoni annegati
i gerani che si stanno suicidando
la rosa che chiede pietà
se poi, dopo il temporale, il cielo ancora blu cobalto si apre ed escono raggi di sole dorati che inondano i prati e le piante verde smeraldo e l'aria tutt'intorno è fresca e sa di terra bagnata!
15 giugno, 2010
Chiuso per malattia
A causa di un'operazioncina alla mano destra, sto scrivendo solo con la sinistra ed è un vero casino, anche perchè non sono mancina. Quindi, per qualche settimana mi assenterò, ma passerò da tutti voi ogni tanto a leggere e lasciare qualche breve commento.
Un bacio a tutti!!!!
11 giugno, 2010
Il concerto di fine anno scolastico
L'altro giorno gli studenti hanno organizzato qui in centro città il concerto di fine anno scolastico. Lavorando a pochi metri dal palco, per tutta la mattina ho goduto delle note prodotte dai gruppi che si alternavano sul palco. Qualcuno bravino, qualcuno tragico.
Mi ha colpito il repertorio: Led Zeppeli, Nirvana, Guns 'n' Roses prima maniera e altri gruppi rock ormai, ahimè, sciolti da chissà quanto.
Non è che la musica "suonabile", a parte alcune eccezioni, si è fermata lì?
10 giugno, 2010
Asilo nido
Elizabeth: "Lidia, i colleghi F e C hanno ragione, non abbiamo verificato correttamente, bisognerà rivedere la proposta fatta al cliente"
(e nella mente penso che eri TU che dovevi verificare, ma il plurale in certi casi aiuta...)
Lidia: "Eh, ma che piantamerda, non hanno voglia di lavorare. E poi nessuno ne sa molto di quella cosa, e non è che posso sapere tutto io!! Il capo cosa dice?"
(penso: in realtà sei proprio pagata per sapere quello...cmq meglio tacere)
Elizabeth: "Che abbiamo sbagliato, dovevamo verificare noi".
Lidia: "Insomma non ne faccio una giusta"
(e vai di vittimismo...che pazienza).
Dire: "Ok ragazzi, ho detto una cazzata, adesso ho capito l'errore, rivediamo la proposta" E' TROPPO DIFFICILE?
09 giugno, 2010
Provincia
Mi impressiona pensare che potremmo perdere la nostra provincia: vivo in uno dei capoluoghi di provincia che rischiano di perderla.
Una provincia antica, una città ricca di storia e che da alcuni anni, finalmente, riceve anche i turisti.
Non che la provincia cambi lo stato delle cose: la città resta bella, vivibile, antica e interessante; il territorio resta variegato e ricco di fascino.
Eppure...pensare di perdere la nostra provincia fa un po' male.
Eppure una logica ci dev'essere. Una logica economica, certo. Meno province uguale soldi risparmiati. E se io ci lavorassi, in provincia? Mi sposterebbero in qualche altro ufficio pubblico, non è che la geste possa smaterializzarsi. Chissà quanti dipendenti provinciali stanno temendo una vita da pendolari...
Ma se invece che solo alcune, non le abolissero tutte, rivedendo l'organizzazione delle regioni? Non sarebbe meglio? Da profana mi viene da dire sì, ma sono profana, mica me ne intendo sul serio.
Sono proprio discorsi da provincialotta.
08 giugno, 2010
Ignoranza televisiva
Allora, è brutto prendere in giro il prossimo e farsi beffa dell'ignoranza altrui. No, non è per niente bello e un po' me ne vergogno.
Ma quando ho visto in tv una tizia che, davanti ad un'immagine di Beethoven, ha detto che si trattava di Dracula, beh, chiedo perdono, ma ho riso fino alle lacrime, pensando anche al povero Ludwing che si rivoltava nella tomba, se per disgrazia ora può sentire.
01 giugno, 2010
Au revoir
Felpa, pantaloni, magliette, calze e scarponcini: in valigia
Occhiali da sole: nella borsa
Macchina fotografica: carica
Crema solare (il sole in montagna è perfido): presa
Cellulare: spento
Cervello: in vacanza
Altro? "Love over Scotland" unico compagno oltre al marito e alla suddetta macchina fotografica.
Ci si risente lunedì!!!
Occhiali da sole: nella borsa
Macchina fotografica: carica
Crema solare (il sole in montagna è perfido): presa
Cellulare: spento
Cervello: in vacanza
Altro? "Love over Scotland" unico compagno oltre al marito e alla suddetta macchina fotografica.
Ci si risente lunedì!!!
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