30 marzo, 2009

La querelle del lampione

Eh già, perchè proprio di fianco al mio nuovo balcone, venerdì pomeriggio hanno issato un orrendo lampione tutto scritto e pacioccato, alto fino alla ringhiera. Ma quando dico a fianco, intendo proprio a fianco! Tanto che l'illuminazione ricade in gran parte sul balcone, piuttosto che sulla strada! Ecco perchè quelli dell'azienda che l'ha issato, si sono subito affrettati a dire che il costruttore aveva fatto il pozzetto nel posto sbagliato, perchè lì dov'è ora il lampione è troppo vicino all'edificio. Infatti, la casa che c'era prima era priva di balconi, ovvio che quindi il lampione fosse abbastanza distante dai muri, ora invece coi balconi sporgenti, tale lampione risulta praticamente attaccato alla mia ringhiera. Già, adesso sono lì tutti, l'architetto, l'ingegnere e quelli dell'azienda elettrica a mattere insieme i loro cervelli per capire cosa fare per risolvere il problema. E soprattutto a chiedersi come un architetto e un ingegnere che per mestiere costruiscono case, non ci abbiano pensato prima.
Le possibilità sono molteplicli: segare il palo in modo che non dia più fastidio a me, ma in compenso il vicino del piano di sotto disporrà di un'illuminazione a giorno sul proprio balcone; spostare il palo vicino al balcone di quelli di fianco, così poi il problema si riproporrà; spostare il palo dall'altro lato della strada, dove non ci sono edifici, dovendo però spaccare la strada per far passare i fili elettrici; non metterlo del tutto, credo che vivremmo lo stesso; oppure lasciarlo lì in modo che 1) mi fonda la ringhiera col calore; 2) attiri tutte le zanzare della provincia 3) oscilli al vento sbattendo contro il balcone, mandando in frantumi la lampada i cui cocci rovinerebbero a terra o sul capo del malcapitato passante 4) mi cuocia i gerani
Intanto io resto qui in trepidante attesa.

1 commento :

  1. Mi sa che di zanzare in estate ce ne siano un tot dalle tue parti :-(((

    Spostarlo dall'altra parte sarebbe la soluzione giusta, pazienza se devono tirare i fili, dovevano pensarci prima.

    Elisa

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