La casa nuova è quasi pronta, finalmente. I pavimenti sono posati e le pareti imbiancate. Mancano solo i mobili. Adesso sembra così grande...un enorme spazio bianco dove iniziare una nuova vita, intraprendere nuove avventure; uno spazio nuovo, incontaminato, intonso. L'attesa è lunga, ma sta per finire. E' proprio come la vogliamo noi: nuova, in un quartiere tranquillo, in una piccola palazzina, al secondo e ultimo piano, con la mansarda col soffitto a travi di legno, con la cucina grande, abitabile, con la scala leggera, che ingombra poco e con tanti balconi per i fiori. Con tutti i muri bianchi tranne uno e al piano di sotto tutte le stanze con lo stesso pavimento, al piano di sopra il parquet. Ce la siamo immaginata e costruita pezzettino per pezzettino, sacrificando tempo e denaro. E' bellissima e io sono emozionatissima.
Però ieri, mentre Darcy cucinava, ancora nella nostra casina vecchia, mi sono ritrovata a guardare la nicchia del corridoio, quella con i ripiani in vetro. La osservavo con una strana sensazione, sembrava nostalgia.
L'8 dicembre del 2004 mi sono trasferita in questa casina del centro: palazzo vecchio con un folle bisogno di restauri, terzo piano senza ascensore, scale in pietra esterne - aperte sul cortile, parcheggio inesistente, cantina che assomiglia all'antro di una strega, ballatoio interno, nessun vero balcone. Nonostante tutti questi oggettivi difetti, da quel giorno questo posto è diventato la mia casina, la casa dove ho vissuto da sola fino al 27 ottobre 2008. Da quel giorno ci vivo col consorte, che poverino ha dovuto adattarsi a vivere in una casa studiata per una persona sola: mobili, spazi...tutto pensato solo da me, pensato per una donna sola. Devo dire che se la cava bene, anzi, ce la caviamo bene tutt'e due. Ma siamo stretti, l'armadio è piccolo, non c'è una scrivania per lui, la caldaia fa le bizze, il posto per stendere è poco, il bagno è uno solo e ci serve immancabilmente alla stessa ora...Tra poche settimane ci trasferiremo, saremo di sicuro più comodi nella casa nuova. La nostra bellissima casa.
Ma quella vecchia mi mancherà, un pochino, in certi momenti, forse solo i primi tempi. Mi mancherà perchè rappresenta la mia acquisita indipendenza, perchè piano piano me l'ero arredata da sola, tra mercati e Ikea. Soprattutto mi mancherà la nicchia del corridoio, il mio orgoglio personale: con i ripiani in vetro e qualche ninnolo sopra.
Confido in un inquilino dal cuore d'oro.
18 febbraio, 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Troveremo un degno sostituto per la nicchia! E poi la nicchia mica la vendiamo... ;-)
RispondiEliminaDarcy