E' che uno alla stupidità non si abitua proprio mai.
Resto sempre allibita di fronte a certi comportamenti, ad un certo modo di sparare sentenze senza conoscere il contesto delle situazioni, resto senza parole se mi soffermo a pensare con quanta leggerezza le persone giudicano.
Va bene, ad una settimana dalla partenza per una strepitosa vacanza, non dovrei essere così sottotono, ma è stata una giornata lavorativamente massacrante, in cui tante persone mi hanno dato dei problemi, al punto da pensare "ma ogni tanto va liscio qualcosa in questo lavoro?". In giornate come oggi, mi viene da dire NO. Poi ci sono mementi assai migliori, si ride, ci si diverte, si fanno cose interessanti. Che fatica però!
30 settembre, 2008
29 settembre, 2008
October
Una triste, ma bellissima canzone degli U2, dall'omonimo album.
Da sempre uno dei miei mesi preferiti, forse insolitamente, proprio perchè così fortemente autunnale.
Il mese dei compleanni di tante persone care, da tanti anni, fin da bambina.
Il mese in cui la mia città si riempie di odore di fumo delle castagne.
Il mese in cui ormai si ha ingranato con il solito ritmo, superato il trauma post-estivo.
Il mese in cui rientra in vigore l'ora solare.
Il mese in cui ho scelto di sposarmi.
Sta per arrivare.
Da sempre uno dei miei mesi preferiti, forse insolitamente, proprio perchè così fortemente autunnale.
Il mese dei compleanni di tante persone care, da tanti anni, fin da bambina.
Il mese in cui la mia città si riempie di odore di fumo delle castagne.
Il mese in cui ormai si ha ingranato con il solito ritmo, superato il trauma post-estivo.
Il mese in cui rientra in vigore l'ora solare.
Il mese in cui ho scelto di sposarmi.
Sta per arrivare.
Basta veramente poco
300g di farina bianca, 150g di burro, 2 tuorli, un pizzico di sale, la buccia grattugiata di un limone, un vasetto di marmellata qualsiasi.
Amalgamate tutto tranne la marmellata. Quando otterrete un impasto omogeneo e compatto, fate una pallottola e lasciatela riposare mezz'oretta in frigo. Passati i 30 minuti, stendetela su una tglia imburrata (o con carta forno) lasciandone un po' da parte per fare i listellini. Spalmate sulla pasta un generoso strato di marmellata, con l'avanzo di pasta fate i listelli e stendeteli sopra la marmellata per dare alla torta l'aspetto di una crostata.
Infornate per mezz'ora circa a 180°.
Un delizioso profumo di pasta frolla al limone invaderà la vostra casa.
Amalgamate tutto tranne la marmellata. Quando otterrete un impasto omogeneo e compatto, fate una pallottola e lasciatela riposare mezz'oretta in frigo. Passati i 30 minuti, stendetela su una tglia imburrata (o con carta forno) lasciandone un po' da parte per fare i listellini. Spalmate sulla pasta un generoso strato di marmellata, con l'avanzo di pasta fate i listelli e stendeteli sopra la marmellata per dare alla torta l'aspetto di una crostata.
Infornate per mezz'ora circa a 180°.
Un delizioso profumo di pasta frolla al limone invaderà la vostra casa.
26 settembre, 2008
Senza titolo
In questo periodo in cui sprizzo gioia da tutti i pori, le brutte notizie arrivano come fulmini a ciel sereno.
Oggi è successo così, come anche un paio di settimane fa. Sono un po' sottosopra. E poi ho la brutta sensazione che queste cose capitino a persone buone, indifese e che forse hanno già altri casini...
Mi sento vergognosamente fortunata.
Oggi è successo così, come anche un paio di settimane fa. Sono un po' sottosopra. E poi ho la brutta sensazione che queste cose capitino a persone buone, indifese e che forse hanno già altri casini...
Mi sento vergognosamente fortunata.
Cameretta
Quando mi sono infilata sotto le coperte, ieri sera, mi sono soffermata un attimo a riflettere sulla mia cameretta, non so bene per quale motivo. Mi sono guardata intorno: ho osservato la libreria, le tende, i mobili bianchi, i peluches, la tappezzeria a fiori. Conosco ogni minimo angolo di quella stanza che per tanti anni è stata il centro del mio piccolo mondo, il mio rifugio, il luogo protetto dove potevo essere chiunque e paradossalmente dove mi sentivo più libera che non all'esterno, fuori di casa. Conosco perfettamente la piega che fanno le tende, il rumore delle tapparelle, l'odore che c'è negli armadi, gli effetti di luce che si creano quando, al buio, vedo la luce filtrare dall'esterno. Ricordo quante volte ho giocato da sola, o con Daniela, oppure quando venivano da me nel pomeriggio le compagne di scuola. Ricordo quando, un po' più grande, mi rifugiavo lì dentro a disegnare, a scrivere, con la musica che mi pulsava forte nelle orecchie.
Strano che questi pensieri mi vengano solo ora: in questi giorni sono dai miei per questioni di comodità, ma in realtà vivo in un'altra casa da quattro anni. Sarà perchè sto per cambiare casa di nuovo, non so.
Mi mancherà la mia cameretta...
Strano che questi pensieri mi vengano solo ora: in questi giorni sono dai miei per questioni di comodità, ma in realtà vivo in un'altra casa da quattro anni. Sarà perchè sto per cambiare casa di nuovo, non so.
Mi mancherà la mia cameretta...
25 settembre, 2008
Mattimonio
Capisco che nella vita si desideri sposarsi una sola volta: al solo pensiero di riaffrontare tutto questo casino c'è da sentirsi male.
Quello che mi sta proprio sulle palle, ma proprio tanto, è che a me interessa solo festeggiare il giorno più bello della mia vita con le persone a cui voglio bene. Voglio che queste persone stiano bene, trascorrano una bella giornata, mi stiano vicino condividendo la mia euforia, mangino e bevano con gusto, festeggino con me e Darcy.
Invece...a contorno ci sono delle storture che distolgono l'attenzione da quanto sopra descritto: la chiesa dev'essere addobbata a dovere, in maniera fine, ma non da sembrare spoglia, ma neanche troppo pesantemente, altrimenti fa tamarro. Il ristorante deve servire pietanze di qualità, con cibo di stagione, con porzioni non troppo scarse, altrimenti fa barbone, ma neanche troppo abbondanti, altrimenti che brutto tutti sti sprechi. L'abito della sposa: dev'essere sobrio, ma non troppo misero e dev'essere sfarzoso, perchè è pur sempre un abito da sposa. L'acconciatura....ricercata, ma non pretenziosa, stilosa, ma non triste.
Non parliamo poi dell'abito dello sposo che lì proprio non capisco niente, per me è una landa misteriosa e inesplorata.
E l'auto...bisogna per forza farsi prestare il coupé da un amico ricco o noleggiare una macchina d'epoca?
Io di tutte queste cose, me ne sono altamente fregata.
Io e Darcy abbiamo scelto gli abiti che ci piacevano, senza pensare agli altri. Ho scelto la mia acconciatura pensando a quella che avevo in mente fin da bambina, deludendo la parrucchiera che aveva in mente tutt'altro. Ho scelto i fiori che mi piacciono di più, anche se qualcuno già mi ha detto che non sono adatti a me (???).
Non abbiamo voluto il pranzo in ville o castelli per farci fighi: mangeremo in un agriturismo sulle colline, dove abbiamo assaggiato delizioso cibo e il loro ottimo vino, in una bella sala drappeggiata di bianco che mi ha conquistata e dove può entrare senza problemi una persona sulla sedia a rotelle.
Voglio che mi porti in chiesa mio fratello (perchè per me lo è) con la sua auto, qualsiasi essa sia.
Quello che mi sta proprio sulle palle, ma proprio tanto, è che a me interessa solo festeggiare il giorno più bello della mia vita con le persone a cui voglio bene. Voglio che queste persone stiano bene, trascorrano una bella giornata, mi stiano vicino condividendo la mia euforia, mangino e bevano con gusto, festeggino con me e Darcy.
Invece...a contorno ci sono delle storture che distolgono l'attenzione da quanto sopra descritto: la chiesa dev'essere addobbata a dovere, in maniera fine, ma non da sembrare spoglia, ma neanche troppo pesantemente, altrimenti fa tamarro. Il ristorante deve servire pietanze di qualità, con cibo di stagione, con porzioni non troppo scarse, altrimenti fa barbone, ma neanche troppo abbondanti, altrimenti che brutto tutti sti sprechi. L'abito della sposa: dev'essere sobrio, ma non troppo misero e dev'essere sfarzoso, perchè è pur sempre un abito da sposa. L'acconciatura....ricercata, ma non pretenziosa, stilosa, ma non triste.
Non parliamo poi dell'abito dello sposo che lì proprio non capisco niente, per me è una landa misteriosa e inesplorata.
E l'auto...bisogna per forza farsi prestare il coupé da un amico ricco o noleggiare una macchina d'epoca?
Io di tutte queste cose, me ne sono altamente fregata.
Io e Darcy abbiamo scelto gli abiti che ci piacevano, senza pensare agli altri. Ho scelto la mia acconciatura pensando a quella che avevo in mente fin da bambina, deludendo la parrucchiera che aveva in mente tutt'altro. Ho scelto i fiori che mi piacciono di più, anche se qualcuno già mi ha detto che non sono adatti a me (???).
Non abbiamo voluto il pranzo in ville o castelli per farci fighi: mangeremo in un agriturismo sulle colline, dove abbiamo assaggiato delizioso cibo e il loro ottimo vino, in una bella sala drappeggiata di bianco che mi ha conquistata e dove può entrare senza problemi una persona sulla sedia a rotelle.
Voglio che mi porti in chiesa mio fratello (perchè per me lo è) con la sua auto, qualsiasi essa sia.
23 settembre, 2008
Ho freddo
Ho freddo, in ufficio si congela. Di accendere il riscaldamento non se ne parla e io sono qui con il giubbotto addosso a digitare sulla tastiera, con le maniche fino a metà mano con solo le dita, intirizzite e gelide, che fuoriescono.
Ho le caviglie fredde e i piedi pure. Il naso, soprattutto, è freddo e il naso è il mio termometro: se è freddo lui, vuol dire che ho freddo in generale. Tutto ciò sommato alla gran voglia di star qui dentro che già normalmente ho...
Vorrei una cioccolata calda, la coperta che mi ha regalato Ila, il mio gattone e soprattutto vorrei essere sul mio divano. Chiedo forse troppo?
Ho le caviglie fredde e i piedi pure. Il naso, soprattutto, è freddo e il naso è il mio termometro: se è freddo lui, vuol dire che ho freddo in generale. Tutto ciò sommato alla gran voglia di star qui dentro che già normalmente ho...
Vorrei una cioccolata calda, la coperta che mi ha regalato Ila, il mio gattone e soprattutto vorrei essere sul mio divano. Chiedo forse troppo?
19 settembre, 2008
Ieri sera, concerto dei Bluebeaters...
Che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ora non mi importa niente
di tutta l'altra gente
di tutta quella gente che non sei tu
che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ti voglio tanto bene
e il mondo mi appartiene
il mondo mio che è fatto solo di te
come ti amo
non posso spiegarti
non so cosa sento per te
ma se tu mi guardi
negli occhi un momento
puoi capire anche da te
che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che io ora vivo bene
se solo stiamo insieme
se solo ti ho vicino:
ecco che c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ora non mi importa niente
di tutta l'altra gente
di tutta quella gente che non sei tu
che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ti voglio tanto bene
e il mondo mi appartiene
il mondo mio che è fatto solo di te
come ti amo
non posso spiegarti
non so cosa sento per te
ma se tu mi guardi
negli occhi un momento
puoi capire anche da te
che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che io ora vivo bene
se solo stiamo insieme
se solo ti ho vicino:
ecco che c'è
18 settembre, 2008
Ricordi di scuola
Ieri notte, quando ho spento la luce, ero ancora agitata per l'emozione che avevo in circolo.
Alle 18 passate da qualche minuto arrivo all'appuntamento: è proprio vero, ci stiamo ritrovando dopo 21 anni dalla fine della quinta elementare. Siamo in pochini, il tempo era poco e non abbiamo potuto essere efficientissime nell'organizzazione, ma anche così, è andata benissimo. Alcune facce sono uguali, impossibile confondersi, altre invece, sono cambiatissime, irriconoscibili. Ciò che mi ha colpito di più però, sono le voci: noi ragazze abbiamo le stesse identiche voci di vent'anni fa, i ragazzi invece hanno delle voci per me nuove, che non conosco! Scolando tre bottiglie di vino rosso e mangiucchiando stuzzichini e patatine, proviamo a sintetizzare vent'anni di vita: parliamo di lavoro, di famiglie, di figli ("Chi di noi ha figliato?" chiede senza mezze parole la Vale), parliamo di dove sono e cosa fanno quelli che non sono potuti venire (in certi casi, la vita ha davvero superato la fantasia...), pensiamo a chi non c'è più e brindiamo.
Avevo timore di ritrovarmi tra persone che conoscevo vent'anni fa, non tra persone che conosco da vent'anni. Avevo paura che non avremmo saputo cosa dirci, che saremmo stati in imbarazzo. Invece ho visto occhi felici, ho visto persone davvero partecipi e contente per questa idea balzana di fine estate. Abbiamo snocciolato ricordi buffi fissati chissà come e chissà perchè nelle nostre testa, ma abbiamo anche guardato avanti. Siamo stati bene, l'unico rimpianto, non aver potuto contattare più gente, non aver avuto tempo e mezzi. E quindi? Ci rifaremo a Natale, quando il Fede e la Fede torneranno qui, quando proveremo a farci tornare pure la Nico, quando io e Paola avremo tempo di utilizzare le nostre fantastiche doti di investigatrici. Sono depositaria di una piccola cassa comune accantonata per la nostra cena Natalizia, quindi niente scherzi, la cena si farà.
Alle 18 passate da qualche minuto arrivo all'appuntamento: è proprio vero, ci stiamo ritrovando dopo 21 anni dalla fine della quinta elementare. Siamo in pochini, il tempo era poco e non abbiamo potuto essere efficientissime nell'organizzazione, ma anche così, è andata benissimo. Alcune facce sono uguali, impossibile confondersi, altre invece, sono cambiatissime, irriconoscibili. Ciò che mi ha colpito di più però, sono le voci: noi ragazze abbiamo le stesse identiche voci di vent'anni fa, i ragazzi invece hanno delle voci per me nuove, che non conosco! Scolando tre bottiglie di vino rosso e mangiucchiando stuzzichini e patatine, proviamo a sintetizzare vent'anni di vita: parliamo di lavoro, di famiglie, di figli ("Chi di noi ha figliato?" chiede senza mezze parole la Vale), parliamo di dove sono e cosa fanno quelli che non sono potuti venire (in certi casi, la vita ha davvero superato la fantasia...), pensiamo a chi non c'è più e brindiamo.
Avevo timore di ritrovarmi tra persone che conoscevo vent'anni fa, non tra persone che conosco da vent'anni. Avevo paura che non avremmo saputo cosa dirci, che saremmo stati in imbarazzo. Invece ho visto occhi felici, ho visto persone davvero partecipi e contente per questa idea balzana di fine estate. Abbiamo snocciolato ricordi buffi fissati chissà come e chissà perchè nelle nostre testa, ma abbiamo anche guardato avanti. Siamo stati bene, l'unico rimpianto, non aver potuto contattare più gente, non aver avuto tempo e mezzi. E quindi? Ci rifaremo a Natale, quando il Fede e la Fede torneranno qui, quando proveremo a farci tornare pure la Nico, quando io e Paola avremo tempo di utilizzare le nostre fantastiche doti di investigatrici. Sono depositaria di una piccola cassa comune accantonata per la nostra cena Natalizia, quindi niente scherzi, la cena si farà.
12 settembre, 2008
Soddisfazioni
Dopo 2 settimane di orrendo lavoro, finalmente ieri sera una cena piacevole tra pochi colleghi durante la quale ci siamo deliziati, oltre che con ottimi finger foods e hamburgers, con pinte e pinte di una Guinness come Dio comanda!!!
Basta, volevo solo dire questo.
Basta, volevo solo dire questo.
10 settembre, 2008
Vento
E' dallo scorso weekend che in città soffia un insolito vento, fresco, piacevole, che accarezza le guance, ma non fa lacrimare gli occhi. E' strano, qui di solito regna la calma totale. A me il vento piace, mi ha sempre dato la sensazione di movimento, cambiamento, progresso. Come se spazzasse via il vecchio, la polvere, per portare limpidezza e novità.
Vedremo.
Vedremo.
02 settembre, 2008
Una sera dopo cena
Domenica sera a casa dei miei (dove sono ancora accampata come una profuga di lusso) abbiamo trascorso un dopo cena fichissimo. Per prima cosa, abbiamo guardato la partita, Fiorentina-Juventus. Vi garantisco che assistere a tale evento sportivo senza farsi del male o far saltare il matrimonio - dei miei - è stata una ardua impresa, ricca di soddisfazioni. Finito l'incontro, che per il quieto vivere di tutti è finito in parità, abbiamo rispolverato le diapositive del mio battesimo. Perchè questa ventata di ricordi? Perchè del mio battesimo restano poche, misere diapositive, dei 3 rullini che mio padre aveva scattato quel giorno e io non le avevo mai viste. Già, perchè al momento di spreparare il tavolo dopo i festeggiamenti, le mie nonne, prese dal sacro fuoco dell'ordine e della pulizia, oltre che i rimasugli del pranzo, hanno cestinato anche 2 rullini di mio padre. Quello che è sopravvissuto era il primo, già iniziato e di conseguenza contiene davvero pochi scatti. Domenica sera le abbiamo guardate. Mio papà ha rispolverato il telone e il proiettore (c'erano forti dubbi sul suo funzionamento), la mamma ha recuperato le diapositive e Darcy aspettava incuriosito. A dir la verità, i miei erano piuttosto perplessi su questa cosa, non avevano molta voglia di incasinarsi la serata guardando quel vecchiume. Invece poi hanno cambiato idea. Nelle diapositive c'erano i nonni, i bisnonni, gli zii che adesso non ci sono più. Alcuni di loro ancora abbastanza giovani, perfettamente in salute, molto diversi da come li abbiamo visti in tempi più recenti. La bisononna era già tanto anziana, piccola e curva, con in testa il foulard da cui spuntavano riccioli bianchi. Anche i bisnonni denunciavano i loro annetti. Ma i nonni e gli zii dei miei...beh, alcuni di loro nel 1976 erano più giovani di quanto siano i miei adesso. Vestiti in stile perfetto anni settanta, con gli occhialoni ancor più grossi di quelli che sono di moda in questi anni...Trovare quelle immagini è stata una splendida sorpresa.
I miei si sono emozionati (io pure) e mio papà è subito partito con l'idea di andare da un fotografo e chiedere se le diapositive possono essere passate in digitale.
Alla fine della serata abbiamo guardato più diapositive di quelle che avevamo in programma, siamo andati ben oltre il mio battesimo.
Ma che bella serata.
I miei si sono emozionati (io pure) e mio papà è subito partito con l'idea di andare da un fotografo e chiedere se le diapositive possono essere passate in digitale.
Alla fine della serata abbiamo guardato più diapositive di quelle che avevamo in programma, siamo andati ben oltre il mio battesimo.
Ma che bella serata.
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