Domani è festa e venerdì sono in ferie: totale, mi aspettano quattro meravigliosi giorni di pausa dal caotico mondo lavorativo. Mi dedicherò ad appuntamenti di famiglia e poi, se il tempo regge, venerdì pomeriggio io e Darcy emigreremo in montagna fino a domenica sera.
Finalmente avrò tempo di dedicarmi a casa mia, che ormai è ridotta uno schifo. In programma prevedo grandi pulizie in bagno (per mia fortuna è piccolino), diversi giri di lavatrice, montagne di roba da stirare, un po' di giardinaggio per le mie piante e magari qualche piccola modifica logistica.
Archiviata la pratica della casa attuale, resterà tempo per la casa futura (che per adesso è un cantiere, ma io mi porto avanti). Ormai ci siamo decisi. Dopo lunghe peregrinzioni tra rovere scuro e laccato panna (onnipresente combinazione in ogni mobilificio sulla faccia della terra), rovere sbiancato, ciliegio naturale, laminati lucidi e opachi, laccati specchianti, acciaio inossidabile effetto ristorante, isole, penisole, tavoli, sedie e cappe che sembrano il Millenium Falcon, abbiamo definito la nostra futura cucina. Non è stato semplice. In primo luogo perchè, dato l'imperversare, volevamo evitare il diabolico duo rovere scuro-laccato panna, che quasi tutti i nostri conoscenti stanno scegliendo (stavo per scrivere implementando, ma mi sono resa conto in tempo che sarebbe stato fuori luogo, mi scuso per la deformazione professionale) ed in secondo luogo perchè il dato di partenza era che io volevo una cucina "di legno", mentre a Darcy piaceva tanto laccata bianca e blu ("Perchè sa di Grecia"). Abbiamo sfogliato chilometri di cataloghi discutendo animatamente, abbiamo visto milioni di vetrine, girando come trottole nei weekend e alla fine, siamo giunti ad un accordo. Dunque: mobili in teak, piano laminato bianco, pensili in vetro (aiuto), colonne laminate bianche, tavolo con struttura in alluminio che richiama la cappa e sedie brunite che richiamano la striatura scura del teak. Detta così sembra un gran casino, ma vi assicuro che il disegno che ci ha mostrato il mobiliere era davvero convincente! Niente isole, penisole o arcipelaghi: purtroppo abbiamo capito che ci vorrebbero 60 mq di cucina per una di quelle soluzioni.
Sono soddisfatta, ma che fatica!
Per fortuna c'è questo splendido ponte...
31 ottobre, 2007
29 ottobre, 2007
Occhi di civetta
Mi rendo conto di aver scritto frasi molto romantiche ultimamente, ho anche citato parole non mie, ma che in questo periodo sento mie.
Giusto per sdrammatizzare, mi viene in mente come si è accesa la scintilla tra me e Darcy.
Dunque, devo dire che erano mesi che ci giravamo intorno come due zanzare, sì, mesi, perchè per tutti e due era necessario un po' di tempo, per motivi vari.
Gira intorno oggi, gira intorno domani, si trattava solo di scoprire le carte...ma bisognava aspettare il momento giusto.
Ed ecco com'è arrivato. Abbiamo organizzato un weekend lungo a Roma, non eravamo soli, c'era insieme a noi un amico comune, che con entrambi ha molta confidenza. Prenotiamo quindi una stanza tripla, in cui io mi accaparro il letto matrimoniale e loro due maschietti cavalieri si accontentano dei due lettini.
Dopo un'intensa giornata di turismo e una succulenta cena, belli stanchi torniamo in camera. Tutti impigiamati, ci infiliamo nei rispettivi letti, spegnamo la luce e...Darcy scoppia in una fragorosa e spontanea risata. All'inizio nè io nè il nostro amico comprendiamo la ragione di tanta ilarità. Poi Darcy mi indica e io mi accorgo che sulla giacchina del mio pigiama spiccano fosforescenti gli occhioni della civetta che c'è stampata sopra......
Io mi ricordo la stanza buia, lui che mi corteggiava molto elegantemente, io che ne ero molto felice, chissà quali romanticherie avevamo in testa...ed ecco che quando si spegne la luce, risaltano nel buio gli occhi di una civetta sul mio pigiamone di cotone, tutt'altro che sexy.
Qualche tempo dopo Darcy mi ha confessato che quello è stato un episodio chiave della nostra storia: dopo aver scatenato tanto buon umore, ha capito che ero proprio Io.
Giusto per sdrammatizzare, mi viene in mente come si è accesa la scintilla tra me e Darcy.
Dunque, devo dire che erano mesi che ci giravamo intorno come due zanzare, sì, mesi, perchè per tutti e due era necessario un po' di tempo, per motivi vari.
Gira intorno oggi, gira intorno domani, si trattava solo di scoprire le carte...ma bisognava aspettare il momento giusto.
Ed ecco com'è arrivato. Abbiamo organizzato un weekend lungo a Roma, non eravamo soli, c'era insieme a noi un amico comune, che con entrambi ha molta confidenza. Prenotiamo quindi una stanza tripla, in cui io mi accaparro il letto matrimoniale e loro due maschietti cavalieri si accontentano dei due lettini.
Dopo un'intensa giornata di turismo e una succulenta cena, belli stanchi torniamo in camera. Tutti impigiamati, ci infiliamo nei rispettivi letti, spegnamo la luce e...Darcy scoppia in una fragorosa e spontanea risata. All'inizio nè io nè il nostro amico comprendiamo la ragione di tanta ilarità. Poi Darcy mi indica e io mi accorgo che sulla giacchina del mio pigiama spiccano fosforescenti gli occhioni della civetta che c'è stampata sopra......
Io mi ricordo la stanza buia, lui che mi corteggiava molto elegantemente, io che ne ero molto felice, chissà quali romanticherie avevamo in testa...ed ecco che quando si spegne la luce, risaltano nel buio gli occhi di una civetta sul mio pigiamone di cotone, tutt'altro che sexy.
Qualche tempo dopo Darcy mi ha confessato che quello è stato un episodio chiave della nostra storia: dopo aver scatenato tanto buon umore, ha capito che ero proprio Io.
26 ottobre, 2007
Sensazione di ottobre
Mi sento leggera,
come se potessi andare ovunque.
Mi sento forte,
come se non dovessi temere alcuna fatica.
Mi sento capace,
come se non ci fosse niente in grado di ostacolarmi.
Mi sento ricca,
come se nessun tesoro potesse ingolosirmi.
Mi sento coraggiosa,
come se non ci fosse nulla capace di spaventarmi.
Grazie micino bello.
24 ottobre, 2007
Da tempo ormai non ho più paura...
A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
un senso di te
C'è un senso di te
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
Un senso di te
C'è un senso di te
Un senso di te
C'è un senso di te
17 ottobre, 2007
Every Little Thing She Does Is Magic
Oggi non mi esce proprio dalla testa...
Though I've tried before to tell her
Of the feelings I have for her in my heart
Every time that I come near her
I just lose my nerve
As Ive done from the start
Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on
Do I have to tell the story
Of a thousand rainy days since we first met
Its a big enough umbrella
But its always me that ends up getting wet
Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on
I resolve to call her up a thousand times a day
And ask her if shell marry me in some old fashioned way
But my silent fears have gripped me
Long before I reach the phone
Long before my tongue has tripped me
Must I always be alone?
Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on
16 ottobre, 2007
Tennis&Licenziamento
Devo imparare a stare zitta. O almeno, devo imparare che c'è momento e luogo per dire le cose.
Non dirle come se le parole mi saltassero in gola e dovessero per forza uscire dalla bocca. Senza riflettere.
E' che quando vengo punta sul vivo.........è come una buona palla da incrociare stretta stretta: non resisto, vedo l'avversario lontano, nell'angolo opposto e, anche se stiamo palleggiando, picchio forte, scarico tutto il peso di cui sono capace e colpisco come se fosse un match point.
Prima o poi mi licenzieranno...
Soddisfazioni
Quando una persona a cui tempo addietro hai fatto affiancamento, ancora ti ringrazia;
Quando un cliente continua a chiamare te anche se non sei più il suo riferimento da mesi, ma lui preferisce te;
Quando rientri comodamente in un pantalone acquistato nel 2001
Quando il gatto, che normalmente non ti degna tantissimo, viene a fare le fusa sulle tue gambe;
Quando un amico ti dice che fai parte dei suoi affetti ;
Quando un'amica ti dice che ti vuole bene...
...son soddisfazioni!
09 ottobre, 2007
Festeggiare vuol dire mangiare...
E' ora di festeggiamenti. Venerdì scorso abbiamo firmato il compromesso per la casa, è ufficiale.
Tanto per cominciare, venerdì sera abbiamo brindato con i compagni di avventura che come noi, hanno da poco comprato la loro casina. I fanciulli hanno brindato con 2 fresche birre bionde, rigorosamente medie; io e l'altra signorina abbiamo dato vita ad un simpatico siparietto ordinando 2 tisane digestive. Reparto geriatrico...
La serata è trascorsa tranquillamente, seduti a chiacchierare al solito bar, in preda alla stanchezza tipica che mi/ci attanaglia ogni venerdì sera, conversando di cucine, metri quadri, balconi e amenità varie...Sento addosso forte la sensazione di essere diventata grande.
Sabato ci siamo concessi una bella dormita al mattino e qualche giretto per divani al pomeriggio e la sera siamo andati a cena a Milano (declinando l'invito ad un compleanno e ben consapevoli che dire "Non possiamo venire, abbiamo una cena a Milano" sembra davvero una scusa ridicola e scontata, ma cavolo, era la verità).
Quindi, alle 9 siamo a casa dei nostri amici milanesi che sono ormai al sesto mese di matrimonio. Purtroppo la deliziosa cena preparata dalla padrona di casa (gli antipasti vari e le lasagne al pesto erano degne di nota) è stata funestata dalla partita dell'Inter in sottofondo, sia tramite la tv che tramite le finestre aperte (i ragazzi abitano drammaticamente vicino allo stadio Meazza).
A mezzanotte, smaltita la maramaglia di tifosi nerazzurri, ci mettiamo in auto per tornare nel profondo piemonte e dopo esserci persi (almeno una volta dobbiamo sempre perderci, altrimenti non ci divertiamo) siamo giunti a casa dopo un'oretta di strada.
Domenica, splendida giornata di sole. In programma: pranzo in agriturismo in collina...quello che ci vuole dopo una cena da amici! Raggiungiamo il posto che è l'una passata e solo alle 5 ci alziamo da tavola, pieni come dirigibili ed estremamente soddisfatti. Cosa fare per smaltire tanto ben di Dio? Una passeggiata in città e un mini-giretto per outlets. E va bene l'outlet del cashmire...ma quello dei dolci è davvero l'anticamera dell'inferno, luogo di perdizione!
Non so bene come, a fine giornata io e Darcy abbiamo nei sacchi una maglia di cashmire a testa, mentre Ila e Omi hanno un sacco di girelle, un sacco di buondì e un sacco di krumiri...
Fino al 27, non dovremmo più avere particolari appuntamenti gastronomici. E meno male, visto che io in linea teorica sarei a dieta.
Ma attenzione, dopo la cena del 27, ci aspetta un evento ben più impegnativo...ci prepariamo ad affrontare un pranzo di famiglia con i 4 genitori. Per stordirli al punto giusto, opteremo per Oropa: polenta concia ricoperta di burro fuso con vino rosso come se piovesse ad accompagnarla...a prova delle migliori forchette.
Tanto per cominciare, venerdì sera abbiamo brindato con i compagni di avventura che come noi, hanno da poco comprato la loro casina. I fanciulli hanno brindato con 2 fresche birre bionde, rigorosamente medie; io e l'altra signorina abbiamo dato vita ad un simpatico siparietto ordinando 2 tisane digestive. Reparto geriatrico...
La serata è trascorsa tranquillamente, seduti a chiacchierare al solito bar, in preda alla stanchezza tipica che mi/ci attanaglia ogni venerdì sera, conversando di cucine, metri quadri, balconi e amenità varie...Sento addosso forte la sensazione di essere diventata grande.
Sabato ci siamo concessi una bella dormita al mattino e qualche giretto per divani al pomeriggio e la sera siamo andati a cena a Milano (declinando l'invito ad un compleanno e ben consapevoli che dire "Non possiamo venire, abbiamo una cena a Milano" sembra davvero una scusa ridicola e scontata, ma cavolo, era la verità).
Quindi, alle 9 siamo a casa dei nostri amici milanesi che sono ormai al sesto mese di matrimonio. Purtroppo la deliziosa cena preparata dalla padrona di casa (gli antipasti vari e le lasagne al pesto erano degne di nota) è stata funestata dalla partita dell'Inter in sottofondo, sia tramite la tv che tramite le finestre aperte (i ragazzi abitano drammaticamente vicino allo stadio Meazza).
A mezzanotte, smaltita la maramaglia di tifosi nerazzurri, ci mettiamo in auto per tornare nel profondo piemonte e dopo esserci persi (almeno una volta dobbiamo sempre perderci, altrimenti non ci divertiamo) siamo giunti a casa dopo un'oretta di strada.
Domenica, splendida giornata di sole. In programma: pranzo in agriturismo in collina...quello che ci vuole dopo una cena da amici! Raggiungiamo il posto che è l'una passata e solo alle 5 ci alziamo da tavola, pieni come dirigibili ed estremamente soddisfatti. Cosa fare per smaltire tanto ben di Dio? Una passeggiata in città e un mini-giretto per outlets. E va bene l'outlet del cashmire...ma quello dei dolci è davvero l'anticamera dell'inferno, luogo di perdizione!
Non so bene come, a fine giornata io e Darcy abbiamo nei sacchi una maglia di cashmire a testa, mentre Ila e Omi hanno un sacco di girelle, un sacco di buondì e un sacco di krumiri...
Fino al 27, non dovremmo più avere particolari appuntamenti gastronomici. E meno male, visto che io in linea teorica sarei a dieta.
Ma attenzione, dopo la cena del 27, ci aspetta un evento ben più impegnativo...ci prepariamo ad affrontare un pranzo di famiglia con i 4 genitori. Per stordirli al punto giusto, opteremo per Oropa: polenta concia ricoperta di burro fuso con vino rosso come se piovesse ad accompagnarla...a prova delle migliori forchette.
05 ottobre, 2007
Oggi sto bene!
E probabilmente con oggi comincia ufficialmente un nuovo capitolo della mia vita. Stasera compromesso per la casa, mia e di Darcy. Avremo la nostra casina.
Non ho ancora realizzato ben bene. Forse all'addebito del primo acconto, tutto mi sembrerà più chiaro! Per ora vivo in questo stato di semi ubriachezza gioiosa...perchè finalmente, realizziamo il nostro sogno.
Non ho ancora realizzato ben bene. Forse all'addebito del primo acconto, tutto mi sembrerà più chiaro! Per ora vivo in questo stato di semi ubriachezza gioiosa...perchè finalmente, realizziamo il nostro sogno.
04 ottobre, 2007
Mal di testa e torta di Mele
Mi è venuto ieri sera, il mal di testa, mentre stendevo i panni ad un'ora invereconda. Sono andata a letto e mi sono subito addormentata, speravo che per questa mattina fosse passato. Invece no, è peggiorato, mi preme sugli occhi, mi dà i capogiri. Voglio andare a casa e stendermi sul divano tenendo gli occhi chiusi e circondandomi solo di silenzio.
Se poi magari Darcy passasse di lì e mi preparasse la sua speciale torta di mele...diciamo che non guasterebbe!
Se poi magari Darcy passasse di lì e mi preparasse la sua speciale torta di mele...diciamo che non guasterebbe!
02 ottobre, 2007
Ricordi di scuola
Tornando a casa per pranzo oggi, ho osservato i ragazzi che vanno a casa dopo la scuola: spettinati, trasandati, con i jeans a vita bassa, pance e sederi di fuori, assomigliano più a teppisti che a studenti. Lungi da me voler scrivere una ramanzina ai "giovani d'oggi", adesso mi ritrovo a ricordare me stessa a quell'eta. Questo periodo era il peggiore dell'anno: dopo i primi giorni interlocutori, passati a cercare di capire chi sono e perchè sono di nuovo qui dentro, l'attività dei professori cominciava a prendere corpo con le prime spiegazioni, le prime verifiche, orali e scritte...poche righe di programma svolto e già serpeggiava il panico. In me in particolare, essendo io sempre stata eccessivamente emotiva e tendente all'ansia scolastica. L'estate era ormai passata, ma il tepore dei pomeriggi faceva venire tanta nostalgia ed io invece di ricominciare a studiare, trascorrevo interi pomeriggi ad ascoltare "le canzoni dell'estate", a studiare a memoria le innumerevoli foto (già allora ero una fotografa compulsiva) scattate per lo più in montagna e a rileggere le frasi emblematiche delle vacanze appena trascorse, scritte sulla smemo con le stilografiche con inchiostri colorati. A ripensarci mi viene quasi la pelle d'oca! Si faceva veramente fatica a riprendere il ritmo, ad entrare nell'ordine delle idee che dopo pranzo ok, si può guardare un po' di tele, ma non più di tanto perchè altrimenti coi compiti di mate non ce la si fa entro ora di cena, tenuto conto anche di quella menata di approfondimento di storia e poi volevo anche uscire a fare due passi, cavolo, è ancora così bello fuori, non è neanche ancora cambiata l'ora...
Ecco. Quando cambia l'ora è proprio finita. Il primo giorno di ora legale mi rendevo sempre conto che era inutile mentire a me stessa: l'autunno didattico era ormai partito ed io erò già rimasta un pochino indietro, a guardarmi alle spalle, con nostalgia. Ero già indietro quel tanto che bastava per alimentare la mia proverbiale ansia, che raggiungeva livelli ingesitibili più avanti, sotto Natale, per non parlare della fine dell'anno scolastico. A ripensarci, ero l'ombra di me stessa. Ma chi me lo faceva fare di vivere così male? Mah...
Dire che ricordo con malinconia è eccessivo, come anche dire che invidio quei ragazzi che ho visto oggi, apparentemente spensierati, la cui più seria preoccupazione è...boh, non so neanche...forse una nuova minigonna giropassera per le ragazze e l'X-Box per i ragazzi, ma a dir la verità sto provando ad indovinare.
Ho passato una bella adolescenza; mediamente problematica come quella di più o meno ogni essere umano sulla terra, fortunatamente senza problemi "veri". Sono stata bene, in generale, tra soddisfazioni, momenti esaltanti, ma anche batoste. Ma non ho il minimo desiderio di rivivere quei momenti, non tornerei mai indietro, non stavo meglio di adesso.
Non so come dire...penso che ogni età vada vissuta per quello che è, ricordo con piacere, certo, con affetto...ma sono contenta di come sono ora e della vita che ho adesso, da trentunenne forse un po' noiosa!
Ecco. Quando cambia l'ora è proprio finita. Il primo giorno di ora legale mi rendevo sempre conto che era inutile mentire a me stessa: l'autunno didattico era ormai partito ed io erò già rimasta un pochino indietro, a guardarmi alle spalle, con nostalgia. Ero già indietro quel tanto che bastava per alimentare la mia proverbiale ansia, che raggiungeva livelli ingesitibili più avanti, sotto Natale, per non parlare della fine dell'anno scolastico. A ripensarci, ero l'ombra di me stessa. Ma chi me lo faceva fare di vivere così male? Mah...
Dire che ricordo con malinconia è eccessivo, come anche dire che invidio quei ragazzi che ho visto oggi, apparentemente spensierati, la cui più seria preoccupazione è...boh, non so neanche...forse una nuova minigonna giropassera per le ragazze e l'X-Box per i ragazzi, ma a dir la verità sto provando ad indovinare.
Ho passato una bella adolescenza; mediamente problematica come quella di più o meno ogni essere umano sulla terra, fortunatamente senza problemi "veri". Sono stata bene, in generale, tra soddisfazioni, momenti esaltanti, ma anche batoste. Ma non ho il minimo desiderio di rivivere quei momenti, non tornerei mai indietro, non stavo meglio di adesso.
Non so come dire...penso che ogni età vada vissuta per quello che è, ricordo con piacere, certo, con affetto...ma sono contenta di come sono ora e della vita che ho adesso, da trentunenne forse un po' noiosa!
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