In questa stagione la mia casa di mattina è bellissima. Dalle finestre entrano luminosi i raggi del sole, il bianco e il giallo delle pareti diventano ancora più brillanti, il colore indefinito del pavimento ancora più caldo. In settimana, comincio ad aprire gli occhi prima che suoni la sveglia, riaffiorando dal mondo dei sogni e rigirandomi nel mio lettone abbracciando Esta (diminutivo di Estappen), il mio ornitorinco di peluche. Al suono della sveglia mi alzo, sgattaiolo in cucina, accendo il gas sotto la caffettiera preparata la sera prima, e unnuso il profumo del caffè che pervade la cucina e il corridoio. Pian piano mi sveglio e riordino le idee: chi sono, che giorno è, che lavoro faccio...A quel punto mi rendo conto della mia fortuna: ho un lavoro che mi piace. Contro ogni previsione (quando sono stata assunta non l'avrei mai detto), il mio lavoro mi piace. Nel momento in cui realizzo che per le 9 devo essere seduta a questa scrivania, dove sono ora, non vengo assalita dall'ansia, dalla tristezza, dalle incazzature, come invece succede a tanta gente...Certo, qui non è un angolo di paradiso, è pur sempre un posto di lavoro, dove circolano tanti soggetti dal comportamento discutibile, dove tante cose funzionano male, altre non funzionano proprio e dove certi processi girano al contrario. Ma per quanto possa prendermela per questi aspetti negativi, questo lavoro mi permette di alzarmi la mattina col sorriso. Mica poco.
E adesso vado a vedere come va la regata.....
19 maggio, 2007
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