Sto pianificando le vacanze estive. Quest'anno, grazie ad un romanzo che ho letto alcuni mesi fa (La donna che vestiva di rosso, Elizabeth George), mi sento ispirata dalla Cornovaglia.
Vorrei fare un itinerario di questo tipo:
Londra - Bath - Exeter - Boscastle - Tintagel - Port Isaac - St. Ives - Penzance - Land's End - Lizard Point - Portloe - Polperro - Southampton - Salisbury - Stonehenge - Winchester - Brighton - Hastings - Rye - Dover - Canterbury - Londra.
Insomma, un itinerario fatto di verde natura, porticcioli colorati, ventose scogliere, imponeneti cattedrali e tracce arturiane.
Il prossimo che mi dice: "Ma come, non ti fai un po' di mare?" giuro che lo stendo.
30 marzo, 2010
29 marzo, 2010
Anima Rock
Oggi, mentre ero in treno, nelle mie orecchie suonava questa canzone: November Rain
Perchè...anche se splendeva il sole, è bella lo stesso
perchè dentro c'è tutto, tutta me stessa, quella che ero e quella che sono
perchè è una piccola sinfonia
perchè riesco a sentire ogni strumento che canta
perchè il finale, è un grido di dolore disperato che diventa universale
e alla fine, rimane solo la pioggia, che lava via tutto.
Perchè...anche se splendeva il sole, è bella lo stesso
perchè dentro c'è tutto, tutta me stessa, quella che ero e quella che sono
perchè è una piccola sinfonia
perchè riesco a sentire ogni strumento che canta
perchè il finale, è un grido di dolore disperato che diventa universale
e alla fine, rimane solo la pioggia, che lava via tutto.
Shopping di primavera
1 pantalone nero modello capri
1 pantalone color lino sportivo
1 pantalone nero milleusi tagliato a jeans
1 tailleur grigio-azzurro
2 t-shirts
1 borsa di stoffa blu con manici in pelle
budget: sotto controllo. So ancora fiutare gli affari.
...e ancora non sono soddisfatta, è solo l'inizio.
24 marzo, 2010
Sollievo
Il cuore è pesante.
Poi un giro di email.
Un po'chiacchiere con un'amica.
Qualche peso se ne va ed è tutto più semplice.
22 marzo, 2010
Giornate difficili
Capitano giornate, oltre tutto di lunedì, in cui il mondo ti mette proprio alla prova.
Il tempo brutto, che nel secondo giorno di primavera non si decide a mettersi al bello
Il lavoro, sempre più pesante e lontano da me
I pensieri che non danno tregua
Una potenziale inquilina rompipalle che denigra la tua casetta
Tutto si sopporta.
Ma non il marito di una delle più care amiche che mette in discussione la tua amicizia.
Eh no. Conviene che tu non ti faccia vedere per un po', altrimenti ti incenerisco, mio caro. Tu semini zizzania, tu insinui che a me non ne freghi niente di tua moglie? Beh, la prima cosa che mi viene in mente da dire è "Da che pulpito...".
Stammi alla larga, che è meglio.
Il tempo brutto, che nel secondo giorno di primavera non si decide a mettersi al bello
Il lavoro, sempre più pesante e lontano da me
I pensieri che non danno tregua
Una potenziale inquilina rompipalle che denigra la tua casetta
Tutto si sopporta.
Ma non il marito di una delle più care amiche che mette in discussione la tua amicizia.
Eh no. Conviene che tu non ti faccia vedere per un po', altrimenti ti incenerisco, mio caro. Tu semini zizzania, tu insinui che a me non ne freghi niente di tua moglie? Beh, la prima cosa che mi viene in mente da dire è "Da che pulpito...".
Stammi alla larga, che è meglio.
Vorrei
A volte vorrei avere una mente brillante, vorrei aver conseguito una laurea prestigiosa, avere un posto di lavoro di alto livello. Magari qualcosa di scientifico, che è un mondo distantissimo da me, qualcosa che regali grandi soddisfazioni.
A volte vorrei avere un talento, un talento qualsiasi, magari artistico: vorrei saper dipingere, o cantare, o scrivere, o suonare uno strumento. Esprimermi con queste arti.
Invece ho fatto studi normali, o preso una laurea normale con un voto normale, faccio un lavoro più che mai mediocre e i libri li leggo e basta, così come la musica, so soltanto ascoltarla. Non parliamo nemmeno della pittura!
A volte mi chiedo: sono un essere mediocre? Senza un talento, senza un cervello brillante?
Però riflettendoci mi dico: l'emozione, la gioia, l'esaltazione, il sentimento che mi suscitano certi brani, certi testi e certi attimi della mia attività di traduttrice non pagata, non sono un dono importantissimo? La sensibillità per poter fruire di queste gioie, non è di per sè un talento?
Non lo so. Se sì, quello non mi manca.
19 marzo, 2010
15 marzo, 2010
Formula 1
Vengo da una famiglia dove si è sempre seguito molto la Formula 1. Mio padre è appassionato di motori, tutto ciò che ha un motore lo affascina (anche il minipimer) e perciò tutte le gare di qualsiasi cosa fosse "a motore", a casa mia veniva seguita in televisione. Ovviamente, la regina di queste competizioni è la Formula 1. Ricordo benissimo gli occhi lucidi di mio papà quando morì Villeneuve padre, ricordo gli anni e anni di sofferenza in cui la Rossa arrancava a metà classifica. Ricordo i passi avanti e la gloriosa epoca d'oro firmata Schumarcher. Poi ricordo il post-Schumi, nel bene e nel male. E lo scorso anno, l'anno nero.
Ma ieri è stato tutto perfetto. Tutto è andato per il meglio, doppietta Ferrari, gara dominata, Alonso all'esordio che sale sul gradino più alto con Massa lì a fianco. C'era anche Hamilton sul terzo gradino, ma non se n'è accorto nessuno, in quella giornata perfetta.
L'unica nota amara, Schumacher con altra tuta, non rossa, che rosicchia un sesto posto.
Ne avevi davvero bisogno, Michael?
11 marzo, 2010
Donne
E' passato l'8 marzo e volutamente non ne ho scritto. Non è una festa che mi appartenga molto, non tanto per la sua giustissima origine, quanto perchè quell'origine sembra essersi persa e per cos'è diventata questa festa al giorno d'oggi.
Però, qualche cosina sulle donne la voglio proprio scrivere.
Pensiero nr. 1
Come ben sapete, faccio un immondo lavoro che ha che fare con l'informatica, universo tipicamente maschilista. Infatti, confermo. Nel mio "team", composto da nove persone, il capo ovviamente è un uomo e donne siamo in due. Non male. Se proviamo idelmente ad allargare il gruppo, comprendendo tutti quelli che ripondono gerarchicamente al capo del mio capo, siamo in totale diciotto, i due capi compresi. Su diciotto, siamo quattro donne. Nessuna donna è capo di nessuno.
Pensiero nr. 2
In quest'azienda, illuminato monumento americano alla meritocrazia, se una dipendente nella mia posizione (infame) rimane incinta deve:
restituire il cellulare aziendale;
restituire il pc aziendale;
perdere il possesso del proprio numero di telefono aziendale che, potenzialmente, verrà assegnato ad un possibile nuovo assunto;
rinunciare ad ogni velleità di carriera.
Pensiero nr. 3
Di donne in carriera, qualcuna ne ho vista. Caratteristiche: zero amiche donne, pelo sullo stomaco da vendere, zero interesse a costruirsi una famiglia, tendenza a fare gli orari che fa il capo, tendenza a fare aperitivi strategici con chi conta. Costoro, in azienda, o fanno strada in fretta o cambiano velocemente azienda, per andare a percorrere le stesse tappe da un'altra parte.
Pensiero nr. 4
Quando ho frequentato il seminario di traduzione editoriale, sono rimasta sconvolta dalla quantità di ragazze/donne laurete, con master, competenti, con esperienza, con voglia di fare...ma completamente a spasso perchè "in età da matrimonio".
Pensiero nr .5
Una volta ho fatto un colloquio. Con una donna. Tutto bene, tutto bello, finchè mi chiede: sei sposata? e io rispondo SI. La luce nei suoi occhi si è spenta. E non mi ha più richiamata.
Ecco, volevo solo buttare giù qualche pensiero. Adesso ci rifletto....
10 marzo, 2010
Camminare
Sotto questa neve sottile ma tenace, con questo freddo pungente, avrei voglia di camminare, camminare e camminare. Con stivali comodi, piumino pesante e cappuccio calato in testa. Niente ombrello, la neve mi deve arrivare in faccia. Con me la mia musica, vorrei avere il tempo di fare il giro dei 30giga del mio ipod. Che meraviglia sarebbe...
We'll do it all
Everything
On our own
We don't need
Anything
Or anyone
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?
I don't quite know
How to say
How I feel
Those three words
Are said too much
They're not enough
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?
Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life
Let's waste time
Chasing cars
Around our heads
I need your grace
To remind me
To find my own
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?
Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life
All that I am
All that I ever was
Is here in your perfect eyes
They're all I can see
I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things
Will never change for us at all
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?
03 marzo, 2010
L'orca
Leggevo di quel fatto terribile accaduto qualche giorno fa in un parco acquatico negli Stati Uniti: un'orca ha aggredito e ucciso la sua ammaestratrice. Qui al lavoro si parlava di questa cosa e una mia collega, un po' alla leggera, ha commentato: "Forse fanno bene i giapponesi a mangiarsele?!".
Dunque. A parte il fatto che, per quanto ne so io, i giapponesi pescano e mangiano le balene, che non sono proprio la stessa cosa. Ma a parte questo, cerchiamo di andare un po' più in là. L'animale in questione era in cattività dal 1992 (!) ed era già stato protagonista di episodi di aggressività. Questi due fatti avrebbero forse dovuto far suonare qualche campanello d'allarme. L'orca, con la povera ammaestratrice, si è comportata come avrebbe fatto con un leone marino, con una foca: l'ha afferrata con le fauci e l'ha trascinata, sbattendola sull'acqua, fin sul fondo della piscina, dove la poveretta è annegata.
Mi domando: non siamo forse noi i violenti, che teniamo un animale enorme in una piscina che seppur grande, bella e pulita, è ben lontana dall'essere l'Ocaeno? Non siamo noi a sbagliare tenendo un animale prigioniero per diciott'anni negandogli i propri istinti? Negandogli la sua natura? L'ammaestratrice è una vittima in tutto questo, perchè lei non aveva colpa di nulla. Ma l'errore di fondo dove sta?
Due anni fa sono stata in Argentina. In un luogo chiamato Peninsula Valdés, c'è una delle colonie di elefanti marini più importanti del mondo, perchè quello è l'unico luogo sulla terra dove questi animali vanno a riprodursi. A primavera, le orche si spingono fino alla riva per carcare cibo, per cercare gli elefanti di mare. Quella dovrebbe essere la vita di un'orca. Non nuotare in un ambiente angusto, nutrita a mano con dei pesci e fare il giullare per noi sciocchi e presuntosi animali per nulla superiori.
Dunque. A parte il fatto che, per quanto ne so io, i giapponesi pescano e mangiano le balene, che non sono proprio la stessa cosa. Ma a parte questo, cerchiamo di andare un po' più in là. L'animale in questione era in cattività dal 1992 (!) ed era già stato protagonista di episodi di aggressività. Questi due fatti avrebbero forse dovuto far suonare qualche campanello d'allarme. L'orca, con la povera ammaestratrice, si è comportata come avrebbe fatto con un leone marino, con una foca: l'ha afferrata con le fauci e l'ha trascinata, sbattendola sull'acqua, fin sul fondo della piscina, dove la poveretta è annegata.
Mi domando: non siamo forse noi i violenti, che teniamo un animale enorme in una piscina che seppur grande, bella e pulita, è ben lontana dall'essere l'Ocaeno? Non siamo noi a sbagliare tenendo un animale prigioniero per diciott'anni negandogli i propri istinti? Negandogli la sua natura? L'ammaestratrice è una vittima in tutto questo, perchè lei non aveva colpa di nulla. Ma l'errore di fondo dove sta?
Due anni fa sono stata in Argentina. In un luogo chiamato Peninsula Valdés, c'è una delle colonie di elefanti marini più importanti del mondo, perchè quello è l'unico luogo sulla terra dove questi animali vanno a riprodursi. A primavera, le orche si spingono fino alla riva per carcare cibo, per cercare gli elefanti di mare. Quella dovrebbe essere la vita di un'orca. Non nuotare in un ambiente angusto, nutrita a mano con dei pesci e fare il giullare per noi sciocchi e presuntosi animali per nulla superiori.
02 marzo, 2010
Segnali di rinascita
A volte succede di conoscere coppie che si lasciano. Di solito è uno dei due che prende l'amara decisione e mette fine alla storia. Di solito questo soggetto se la cava abbastanza bene fin da subito. L'altro invece, dimagrisce, è triste, ricade nei vecchi vizi...
Poi arrivano i segnali di rinascita, di ritrovamento di sè. Sta succedendo così ad un mio conoscente che, trascorsi anni con una donna che non era per lui, è stato da poco scaricato per un altro. Dopo una fase iniziale di sgomento e dimagrimento, ora questo ragazzo sta letteralmente rinascendo. E' in forma, è sorridente, è sereno. Ha riscoperto le sue passioni, che per la pigrizia di lei aveva abbandonato. Ha ritrovato i suoi interessi e suoi amori. E ha ritrovato se stesso, i suoi obiettivi, i suoi progetti e i suoi desideri.
Bentornato.
Poi arrivano i segnali di rinascita, di ritrovamento di sè. Sta succedendo così ad un mio conoscente che, trascorsi anni con una donna che non era per lui, è stato da poco scaricato per un altro. Dopo una fase iniziale di sgomento e dimagrimento, ora questo ragazzo sta letteralmente rinascendo. E' in forma, è sorridente, è sereno. Ha riscoperto le sue passioni, che per la pigrizia di lei aveva abbandonato. Ha ritrovato i suoi interessi e suoi amori. E ha ritrovato se stesso, i suoi obiettivi, i suoi progetti e i suoi desideri.
Bentornato.
01 marzo, 2010
Pedine
Lunedì mattina, ore 12.00 riunione plenaria.
Il capo, o meglio, uno dei capi, ci convoca tutti nella Grande Sala.
Argomento: ufficialmente sconosciuto, ma intuibile.
In sostanza: la multinazionale per cui lavoro ha deciso di razionalizzare le spese per gli immobili. Siamo in periodo di tagli e quindi si cerca di ridurre i costi un po' come si riesce. Ed ecco come fa quest'azienda. Dice a 50 persone che forse e dico forse, entro giugno sapranno se:
Attualmente siamo circa a metà strada tra due grandi città. Qui lavora gente che vive in diverse città e piccoli centri nell'arco di 80-90 km. Che bello dev'essere, ad esempio, per uno di un paese della cintura torinese, pensare che tra qualche mese, invece di sparasi 200 km a/r tutti i giorni per lavorare, dovrà spararsene il doppio. Gente che ha casa e famiglia.
Eppure, qual è la nostra capacità di intervenire? Nulla. Qualcuno sta facendo i conti per capire quale soluzione fa risparmiare di più l'azienda e noi non possiamo neanche esprimere un'opinione. Anzi, possiamo, ma non essendo neanche richiesta, non verrà ascoltata.
In questi momenti, insieme alle altre mille e più (mille sul serio, non è un numero buttato a caso) persone che lavorano solo in Italia per quest'azienda, mi sento proprio una pedina. Quella sfigata degli scacchi che può andare solo avanti e solo un passetto alla volta e che poi finisce mangiata da una torre che passa di lì per caso.
Il capo, o meglio, uno dei capi, ci convoca tutti nella Grande Sala.
Argomento: ufficialmente sconosciuto, ma intuibile.
In sostanza: la multinazionale per cui lavoro ha deciso di razionalizzare le spese per gli immobili. Siamo in periodo di tagli e quindi si cerca di ridurre i costi un po' come si riesce. Ed ecco come fa quest'azienda. Dice a 50 persone che forse e dico forse, entro giugno sapranno se:
- la sede di lavoro verrà spostata di 70 km a est
- la sede di lavoro verrà spostata di 70 km a sud-ovest
- la sede di lavoro resterà dov'è
Attualmente siamo circa a metà strada tra due grandi città. Qui lavora gente che vive in diverse città e piccoli centri nell'arco di 80-90 km. Che bello dev'essere, ad esempio, per uno di un paese della cintura torinese, pensare che tra qualche mese, invece di sparasi 200 km a/r tutti i giorni per lavorare, dovrà spararsene il doppio. Gente che ha casa e famiglia.
Eppure, qual è la nostra capacità di intervenire? Nulla. Qualcuno sta facendo i conti per capire quale soluzione fa risparmiare di più l'azienda e noi non possiamo neanche esprimere un'opinione. Anzi, possiamo, ma non essendo neanche richiesta, non verrà ascoltata.
In questi momenti, insieme alle altre mille e più (mille sul serio, non è un numero buttato a caso) persone che lavorano solo in Italia per quest'azienda, mi sento proprio una pedina. Quella sfigata degli scacchi che può andare solo avanti e solo un passetto alla volta e che poi finisce mangiata da una torre che passa di lì per caso.
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