09 settembre, 2014

Vi abbraccio

Care non so come scusarmi per essere sparita, avrete pensato che sono una maleducata e avete anche ragione. Scusatemi. Dopo i buoni propositi post-operazione, non ce l'ho fatta a mantenere vivo questo mio amato blog.


Questo blog è sempre stato un diario e ora non riesco più a tenerlo.
Per me scrivere qui significava raccontare se non quotidianamente, almeno settimanalmente, un pezzettino di vita: riflessioni, eventi, emozioni che amavo condividere con tutte voi.
Gran parte della scrittura avveniva nei tempi morti che i miei precedenti lavori mi concedevano, ma ora, dal 12 giugno, non ne ho proprio più.
In ufficio non ho modo di collegarmi e di prendermi dieci minuti per leggervi o per scrivere e dopo il lavoro c'è la fisioterapia, o la spesa, o altre cose che sapete benissimo riempiono le nostre vite, nel bene e nel male. Nel weekend non parliamone....si fa tutto ciò che non si può fare in settimana.

Dopo cena crollo e tutto quello che con trasporto avrei voluto scrivervi, sotto il peso della stanchezza mi sembra futile e sciocco. Poi mi manca la voglia di prendere in mano il pc, dopo che ci sono già stata attaccata tutto il giorno.


Ho pensato di aggiornare meno, una volta ogni tanto, ma non è per me, a me piacciono i blog costantemente aggiornati, detesto tornare e ritornare più volte e non trovare aggiornamenti e adesso proprio io vorrei fare la stessa cosa? No, non fa per me. Che diario è se ci si scrive solo di rado?

Non credo sia uno stop definitivo, ma certamente prima ho bisogno di trovare un altro modo di organizzarmi se voglio tornare a scrivere.

E se lo farò, state certe che mi farò riconoscere, perchè se deciderò di farlo, non sarà più qui, su questo indirizzo: se vorrò ricominciare, ricomincerò sul serio.

Per adesso vi abbraccio, augurandovi ogni bene.

22 luglio, 2014

Disgusto

Non si può sempre vivere nella propria bolla dorata, ogni tanto bisogna mettere il naso fuori e aprire gli occhi a tutto lo schifo che questo mondo ci propone. Certo, sarebbe più facile non farlo, continuare con le nostre tiepide vite in cui tutto, con le quotidiane eccezioni di ognuno, scorre tranquillo. Chi più chi meno ha le sue magagne, chi più serie chi meno. Ma si va avanti, cercando di pensare a tutto il buono e il bello che abbiamo a disposizione.

Poi si arriva ad un punto in cui la realtà è talmente impresentabile che diventa doveroso guardarla in faccia, per rispetto di chi non ha le nostre fortune.

Io ci provo, a vivere serena, giorno dopo giorno, senza angosciarmi troppo per il domani e per il presente, ma ho pur sempre una figlia, quel prolungamento di me stessa che mi dà da pensare, perchè c'è lei e ci sarà ancora lei quando io non ci sarò più e francamente sento di abbandonarla in un luogo terribile.

Scusate: già la settimana scorsa vi ho ammorbato con un post pesante e ora sono qui a fare la stessa cosa, ma non riesco ad evitarlo.

Io ho viaggiato abbastanza, anche se non tantissimo. So cosa vuol dire essere seduto a diecimila metri d'altezza e sentire un rumore strano, uno sballottamento e avere il cervello a briglia sciolte che si immagina le peggio cose, perciò quando le peggio cose diventano realtà, io mi sento tanto coinvolta.
L'idea di quello che è successo in Ucraina è inaccettabile, non provo neanche a spiegare come mi fa stare pensarci perchè 1)credo sia inutile 2)non riuscirei nemmeno a esprimerlo.

Quello che invece mi disgusta in modo chiaro e forte, è che come al solito, o come spesso accade, in Italia un evento tanto drammatico si tramuta in pretesto per le solite polemiche. E' colpa dell'Ucraina che reprime le monoranze/degli Stati Uniti che non fanno niente perchè in Ucraina non ci sono soldi e non vogliono inimicarsi Putin/è colpa di Putin che è un invasore/è colpa dei fascisti di Kiev/è colpa dei comunisti di Mosca.

Non ho parole. Fascisti e comunisti, destra e sinistra. Ci risiamo. Una tragedia immane ridotta a pretesto per polemiche.
Lasciamo che gli investigatori e i commissari facciano il loro lavoro. Lasciamo che i satelliti parlino. Lasciamo che le scatole nere vengano analizzate.

E' giusto, sacrosanto anzi di più, che le famiglie sappiano esattamente cosa sia successo e di chi siano le responsabilità, ma non credo che strumentalizzare quanto accaduto per polemizzare gratuitamente serva a qualcosa, eppure ho letto commenti, opinioni, frasette-slogan...ne ho lette tante!

Invece di essere giudici da poltrona, invece di cercare il colpevole dallo schermo di una tv, una volta tanto, cerchiamo un po' di pace? A nessuno sfiora il pensiero che la ricerca di massa del colpevole da linciare porti altra violenza, altre tragedie?

Dal canto mio questo episodio mi ha scosso talmente tanto che me lo sogno la notte e come tutti, spero si chiarirà quanto prima qual è, anzi, quali sono e di chi sono le responsabilità. Dubito che ci sia un solo colpevole, dubito che ci saranno risultati netti, bianchi e neri, ma lascio le conclusioni a chi di dovere, io posso avere le mie idee e poi magari cambiarle.
Ma arrivare a svilire una simile catastrofe per farne strumento di polemica politica fine a se stessa....che disgusto...