31 agosto, 2010

Cattedrali gotiche

Ho sempre avuto una predilezione per le cattedrali gotiche. Rispetto alle pompose chiese barocche e alle essenziali romaniche (che comunque apprezzo molto), le cattedrali gotiche mi hanno sempre suscitato un senso di misticismo particolare. Entrarci, vedere quelle navate slanciatissime, mi ha sempre parlato chiaro sulla ricerca dell'uomo di elevarsi verso il cielo, verso qualcosa di superiore. Le grandi vetrate, con mille colori vivissimi, creano effetti di luce che hanno qualcosa di soprannaturale. Il silenzio, i pochi rumori che rimbomano, gli arredi essenziali, le linee architetoniche pulite, lineari, senza fronzoli, il profumo della cera delle candele, regalano un'atmosfera difficilmente ripetibile e che mi fa sentire in contatto con qualcosa di divino. 
Se quella era l'intenzione originale degli architetti dell'epoca, da parte mia hanno avuto pieno successo.
Durante il viaggio nell'Inghilterra meridionale ne ho viste diverse e vi assicuro che non sono in grado di dire quale sia la più bella. Sono tutte imperdibili, per un motivo o per l'altro. 
Un viaggio in quelle terre non può non prevere una tappa a Exeter, Salisbury, Winchester (dove riposa Jane Austen) e Canterbury, forse la più famosa. 

27 agosto, 2010

Pista cliclabile

Da quando, un anno fa circa, mi sono spostata dal centro città, sono perennemente in giro in bicicletta. Prima potevo andare al lavoro a piedi e per fare la spesa, mi facevo prestare l'auto di mamma. Ora, continuo a non avere una macchina mia (non mi serve, è sufficiente quella di Darcy che però non posso guidare perchè è aziendale), ma ho comprato una bici e ogni mio spostamento è fatto con lei. Per fortuna, l'amministrazione cittadina, qualche anno fa, ha istituito tutta una serie di piste ciclabili ricavandole in gran parte dai diversi viali alberati della città. Questi viali sono lunghi, ma soprattutto ampli, hanno un corso centrale e due laterali più stretti, uno dei quali ora è adibito a pista ciclabile. Allora mi chiedo, se c'è un sacco di spazio, perchè le signore che chiacchierano, i ragazzini urlanti che vagano senza meta e senza idee, i pensionati che pontificano e i bambini scorrazzanti senza controllo dei genitori, occupano costantemente le piste ciclabili? Solo questi ultimi non hanno colpa, perchè i genitori non hanno spiegato loro cosa sia una pista ciclabile. 
Mi rendo conto che non siamo nè in Olanda, nè in Danimarca, dove la cultura è ben diversa e questo problema non si pone, dove le strade sono enormi, sono nate con le piste ciclabili e non c'è stato bisogno ricavarle dai viali.
Ma ci sono i cartelli, c'è la segnaletica orizzontale...Basterebbe guardarla.
Ieri pomeriggio, tornando a casa, pedalavo tranquilla sulla pista ciclabile ed ecco che mi si presenta all'orizzonte una schiera di ragazzini, maschi e femmine, perfettamente schierati orizzontalmente: è come se pedalassi verso un muro. Io mi avvicino senza accennare a deviazioni e loro sembrano serrare i ranghi. Io proseguo, loro anche, lo scontro sembra ormai inevitabile quando, all'ultimo secondo, IO mi sposto di quel centimentro che basta per non agganciarne uno col manubrio. Sulla mia corsia, io mi sono dovuta spostare, ed è sempre, sempre così!!

25 agosto, 2010

E poi oggi volevi dire un'ultima cosa....

...sono rientrata in ufficio da otto giorni, solamente otto e....


ne ho già piene le scatole!!!

Riflessione pomeridiana

Come distinguere l'interessamento sincero di un'amica, dalla curiosità morbosa?


Una mia amica, o che almeno tale si professa, ma che ogni tanto ha comportamenti discutibili, mi sta un po' troppo addosso in questo periodo: "Qualcosa non va? Se vuoi io ci sono, per qualsiasi cosa chiamami...ecc". Fino al punto di dirmi "Per come considero io l'amicizia non posso evitare di preoccuparmi sapendo che hai un problema e non sapendo di cosa si tratta. Siamo diverse, io ti direi tutto, devo accettarlo, non posso fare altro".
Io a mia volta ho spiegato le mie ragioni, ma lei insiste. 
Ora mi chiedo, magari sbagliando, non è che è solo curiosità? Se le ho detto varie volte che non è una questione personale con lei, visto che non mi va di parlare con nessuno, perchè se la prende? Perchè ho la sensazione che si sia offesa anche se dice il contrario? Ma posso io, con i casini che devo affrontare, dovermi anche preoccuapare che questa ragazza sia offesa o no?
Che stanchezza...

Port Isaac, Portloe, Lamorna Bay, Polperro

Tutti luoghi da favola. Io ho visitato questi, affrontando terribili stradine lunghissime e strette, fincheggiate da terrapieno o muretti a secco e di tanto in tanto incrociando qualche trattore. Ma la Cornovaglia è piena di questi piccoli porticcioli, un tempo abitati unicamente da pescatori e che in seguito hanno affrontato superato la crisi e lo spopolamento. 
Oggi, queste località, sono in gran parte rinate. Sono diventate meta di villeggianti che cercano soprattutto pace e tranquillità. I cottage sono stati ristrutturati, le case ridipinte, i balconi sono tutti fioriti, sono nati negozietti, pub e farmacie. Le strade sono agibili (seppur strette!). Insomma, questi luoghi hanno vinto la loro battaglia e sono sopravvissuti assumendo un nuovo aspetto, una nuova vita. Le case sono diventate "seconde case" e i pescatori probabilmente sono ormai pochissimi, ma vedere come si siano conservati intatti  fa davvero piacere. Non c'è scempio edilizio, non ci sono forzature, esagerazioni, la natura non è stata violentata per far spazio al cemento. 


Per chi si trovasse in Cornovaglia, consiglio di visitarli e, se possibile, anche di farci tappa per un paio di giorni: i B&B non mancano e sono tutti carinissimi (almeno, visti da fuori). 

24 agosto, 2010

Newquay e St. Ives

Un anno fa, d'estate ho letto un libro che si intitola "La donna che vestiva di rosso". Devo a questo romanzo la voglia matta di visitare la Cornovaglia.

Newquay e St. Ives sono due tra le località che ho visitato che più mi hanno ricordato i luoghi descritti nel romanzo: paesini sulle coste atlantiche, diventati centri turistici di grande richiamo, soprattutto per il sempre più nutrito popolo dei surfisti.
Le spiagge qui sono ampie e sabbiose, sempre battute da un vento impetuoso che garantisce onde di tutto rispetto. Intorno a questi posti si aggirano numerosi furgoncini colorati, molto anni 60, recuperati ed affitatti dai surfisti in vacanza.

Newquay paga un po' di edilizia selvaggia, qualche struttura non è proprio il massimo della vita, ma la bellezza della sua spiaggia fa perdonare questi abusi.
Schiere di surfisti fasciati nelle loro mute nere, corrono e si tuffano in mare sdraiandosi sulle loro tavole...e via che volteggiano sulle onde. Sono uno spettacolo!
Su questa spiaggia io e Darcy ci siamo concessi una lunga passeggiata, respirando a pieni polmoni il profumo del vento e dell'oceano e con lo sguardo rapito da questo esercito di sportivi.

St. Ives è molto graziosa. E' la classica località di mare, piena di alberghi, di B&B, di negozietti e...di gallerie d'arte! Infatti la sottoscritta non ha saputo resistere e ha acquistato un quadretto di un'artista locale (molto simpatica, tra l'altro).
St. Ives mi è paciuta perchè ha ben tre splendide spiagge e un porticciolo da cartolina, con una bellissima baia piena di barche variopinte.
Nota culinaria: abbiamo mangiato delle linguine al granchio davvero favolose!

19 agosto, 2010

Intermezzo


Piccola divagazione dal mio resoconto di viaggio. Che poi non è neanche più di tanto una divagazione visto che parla di qualcosa visto laggiù, oltre Manica.
Ho visto Cime Tempestose in una nuova edizione molto dark, etichettato come "Il romanzo preferito di Bella ed Edward".
Ora, con tutto il rispetto per saga di Twilight, ma era proprio il caso? Del resto, dopo aver visto 1984 riedito come "La vera storia del Grande Fratello", dovevamo aspettarcelo.
Forse è comunque un bene, perchè qualche innamorata della saga forse un giorno comprerà Cime Tempestose e deciderà che il tenebrosissimo Heathcliff è molto meglio del vampiro perfettino Edward...Vediamola così, ma a me un brividino nella schiena è passato.

18 agosto, 2010

Boscastle e Tintagel

Boscastle è un piccolo porto, sorto dove le scogliere si spaccano, alla foce di un fiume. Si estende in lunghezza attorno ad esso, è composto solo da case di pietra, alcune dipinte di bianco, altre lasciare con le pietre a vista. Boscastle anni fa era stato devastato da un'inondazione, ma nonostante sia così piccino e fuori mano, è sopravvissuto. Le case sono restaurate, la strada sistemata, ci sono aiuole, ponticelli, il pub e un negozietto. Si vede che è ancora un luogo vivo. E' immerso nel verde, sprofondato tra due pareti rocciose e circondato da prati; i colori che ci regala sono meravigliosi perchè ha appena smesso di piovere e quindi l'erba è più che mai verde, le pietre più nere, il cielo blu intenso punteggiato da nuvole bianche in fuga.
Qui dalle mi parti si direbbe che è proprio un "bumbunìn".



Tintagel, minuscolo paesino della Cornovaglia è noto, ma neanche poi tanto, perchè lì accanto, su una favolosa scogliera, sorgono i resti di un antico castello che, leggenda narra, sembra essere stato quello di re Artù. Che sia vero o no, poco ci interessa. Alloggiamo proprio vicino alla scogliera e lasciata l'auto, facciamo subito un giro in paese perchè è tardi per l'escursione al castello. La sera sta arrivando, anche se qui arriva molto più tardi rispetto all'Italia, quindi è quasi ora di concedersi una buona cenetta di un pub di paese.
Quello che ci aspetta dopo cena, è un tramonto da mozzare il fiato: il mare è una lastra grigio-azzurro, il cielo dal color perla diventa rosa, poi arancione, poi rosso e nuvole nere in controluce si delineano all'orizzonte. Davanti a tutto, le rovine del castello. Imponente, anche se ormai distrutto, sembra dominare quel luogo ancora oggi, sembra dominare il vento fresco che non cala mai.
Davanti a tutto questo come si fa a dubitare che lì dentro ci fosse la Tavola Rotonda e che nella grotta sottostante ci fosse Merlino? Non ci penso proprio!

17 agosto, 2010

Avebury e Bath


La prima tappa del nostro viaggio è stata Bath, la bellissima città rinomata per le terme romane e per l'ambientazione di un paio di romanzi di Jane Austen, se non sbaglio Persuasione e L'Abbazia di Northanger.
La fama di Bath è assolutamente meritata: la città colpisce subito perchè è "spalmata" su verdi colline e le case di pietra una in fila all'altra sembrano disegnare delle greche dorate sulle pendici. Bath è fiorita, ci sono fiori ovunque, aiuole meravigliose che anno dopo anno inanellano successi nella competizione di "Città fiorita d'Inghilterra" (al punto che, per alcune edizioni di del concorso, Bath è stata esclusa a tavolino).
A Bath, nonostante i tanti negozi, i ristoranti di chef famosi e il traffico cittadino, si respira aria d'altri tempi, sembra davvero di essere ai tempi di Anne Elliot e pare che da un momento all'altro debbano comparire persone vestite con gli abiti del tempo, uomini a cavallo e fanciulle a spasso con in testa strani cappelli.
Come tappa di avvicinamento alla Cornovaglia era irrununciabile.

Prima di fermarci a dormire a Bath in realtà, abbiamo fatto una breve tappa intermedia ad Avebury. Avebury è una località non molto conosciuta, ma ospita il cerchio di megaliti più grande d'Inghilterra, è molto più grande di Stonhenge, tanto che un paese intero vi si è sviluppato all'interno. Inutile dire che passeggiare sull'erba tra quei colossi di pietra è davvero emozionante, soprattutto perchè, a differenza di Stonehenge, ad Avebury ci si può avvicinare ai pietroni e li si può toccare. Un tocco di eternità.

16 agosto, 2010

Pensiero post vacanze nr. 1


Quando andiamo in giro per il mondo, dovremmo comportarci bene e sapere, almeno un pochino, a cosa andiamo incontro. Perchè la nostra povera nazione, già alla berlina a causa della politica, non ha davvero bisogno di altra pubblicità negativa.
Ecco l'unico aspetto amaro della mia vacanza. Ne parlo subito così via il dente, via il dolore, poi solo cose piacevoli.

Non è bello vedere come tanti italiani si comportino da buzzurri all'estero e il fatto che tanti stranieri facciano lo stesso in Italia non è una giustificazione. Non è stato piacevole vedere mandrie di adolescenti allo stato semi-brado (i responsabili delle mandrie erano poco più che ventenni, poco più maturi dei ragazzi stessi), con evidenti strascichi post-sbornia, ciondolare per le vie di Salisbury traducendo in italiano le parolacce alle ragazze straniere (roba ben volgare) e spruzzandosi addosso quella specie di schiuma colorata filante che viene riesumata di solito a carnevale. I passanti si giravano a guardare il gruppone di ragazzi urlanti, perchè non parlavano, bensì urlavano e nel frattempo giravano ben ben al largo per paura di essere colpiti dalla suddetta schiuma vomitevole e appiccicosa. Credo anche che macchi.
E' stato ancor meno bello vederli bivaccare dando il peggio di loro nel prato antistante la famosa cattadrale. Piazzati sul prato, guardarli era un'apoteosi di braghe calate, mutande il bella vista, perizomi selvaggi, tette al semivento e scarpe inguardabili. E sentirli era un trionfo di volgarità che non riporto, sappiate solo che era a volume altissimo. Soprassiedo poi sul dettaglio di una fanciulla ciucca persa e riversa sul prato a cui hanno rovesciato una bottiglietta d'acqua sulla schiena per svegliarla...
Il tutto, mentre gli altri turisti lanciavano occhiatacce e tentavano di leggere le loro guide. Il tutto di fronte ad una spettacolosa cattedrale che magari non simboleggerà niente di sacro per qualcuno, ma è in ogni caso una splendida opera architettonica e non destava in questi ragazzi nessun interesse!!!

Adesso ditemi pure "ti ricordi com'eri tu a quell'età? anche noi eravamo stupidi, anche a noi non fregava niente se non di andare in giro a fare i cretini...ecc".
Mah, certo quella è l'età della stupidera, ma mi sembra che si stia superando la soglia dell'idiozia, ben oltre la stupidera.

Ancora una considerazione: sentendoli parlare (non sentirli era impossibile!), ho capito che i fanciulli si vantavano l'un l'altro dei loro insuccessi scolastici, delle telefonate a casa dai presidi, delle sospensioni, delle note e compagnia bella. Ma ragazzi con simili esperienze alle spalle, meritavano davvero la vacanza studio?

I'm back!


Sarà difficile non pensare più al vento fresco, al mare sconfinato come pure i verdissimi prati. Sarà dura superare il distacco da tanta buonissima birra e dall'ottimo fish&chips. Sarà complicato riabituarsi alla guida sulla destra, dopo aver fatto tanta fatica ad adattarsi a quella a sinistra. Sarà impossibile dimenticare la sensazione di piccolezza, ma anche quella di grande sacralità, provate entrando nelle magnifiche cattedrali e abbazie gotiche. Sarà difficile non ripensare sorridendo alle tante bellissime casette di mattoni rossi, o ai cottage con il tetto di paglia o ancora alle ordinate case vittoriane di Londra, tutte ugualmente fiorite con surfinie, gerani, guinee e rose in trionfo.

Sarà difficile.

E io non alcuna intenzione di affrontare prove difficili, da ora in avanti, visto che dovrò già mettermi a dieta. Quello basta.

Quindi in questi giorni di rientro lavorativo in sordina, vi avviso che vi sommergerò di racconti delle passate due settimane!